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view post Posted: 9/2/2021, 12:17 by: Vare     +1Buongiorno forum! - Presentazioni 2019-2020-2021
Ciao Lorenzo, benvenuto.

Mi rivedo in quello che scrivi, anche io sono uno studente di ingegneria (informatica nel mio caso), e credo di aver abbastanza compreso le difficoltà di cui parli.

Citavi la necessità di rivedere e ricordare concetti matematici anche vecchi di n anni, io stesso in questo periodo sto riprendendo materiale di Analisi 1 e 2 in vista di un nuovo corso in Analisi Complessa dunque l'argomento cade a pannello.

Prima di tutto vorrei farti notare che la comprensione viene sempre al primo posto quando si tratta di matematica e l'applicazione per mezzo di esercizi è sicuramente fondamentale. La questione che secondo me fa da spartiacque tra lo studio della matematica e le materie umanistiche è proprio la possibilità di rielaborazione.

Introduco queste due semplificazioni, accettale per quello che sono:
Nelle materie umanistiche i concetti espressi possono essere interpretati e spiegati in modi differenti, utilizzando parole più semplici e a volte formando argomentazioni nuove.
Nelle materie scientifiche il grado di rielaborazione è più limitato anche se sempre possibile (es. vedi la tecnica di Feynman, sviluppata principalmente per la divulgazione della fisica), tuttavia la rielaborazione in matematica è limitata da vari fattori, di tempo e di vastità degli argomenti:

-Nei libri di testo matematici la prosa è spesso molto scarna e si perde tempo a capire cose scritte in "lingua matematica" ma non esattamente immediate;
- Tra la comprensione e la rielaborazione c'è bisogno dell'applicazione (esercizio), il che allunga ulteriormente i tempi.
- L'applicazione copre n differenti "tipologie di esercizi" ed è più un esercizio di intuizione riconoscere la tipologia in questione e proporre un "algoritmo risolutivo".
- Tenendo conto di tutto questo, aggiungerei inoltre che in alcuni casi è possibile visualizzare i concetti, in altri c'è bisogno di ricorrere ad strategie analitiche che non hanno un corrispettivo grafico/geometrico e tocca fare un "salto di fede" (dall'informatica: leap of faith) in cui ti fidi dell'intuito e delle conoscenze pregresse senza avere la situazione sottocontrollo al 100%.
Mi spiego meglio, tutti i passaggi effettuati devono avere una loro dimostrazione, ma per fare un esempio pratico, quando fai una derivata tu non ti metti a calcolare il limite del rapporto incrementale, utilizzi delle trasformazioni "collaudate" e, armato di concentrazione, ti fidi che vada tutto bene. :D

Altro esempio pratico per capirci: vengono spiegate le funzioni reali in variabile reale, perfetto, finché possibile puoi utilizzare strumenti grafici come Wolfram Alpha e GeoGebra per visualizzare il problema e associare un immagine a numeri/lettere (per farla breve).
Se invece ti vengono introdotte applicazioni lineari che portano vettori da uno spazio Reale in 4 dimensioni già ti devi ingegnare per capire come ragionare su un possibile grafico che sfrutta il tempo come quarta variabile, se il problema di dimensioni ne ha 5 ti arrendi alla necessità di abbandonare la visualizzazione come strumento che permette di aggiungere ai ricordi una connotazione visiva.

Tenendo in considerazione ciò che ho scritto sopra, se posso permettermi di darti un consiglio, evita di mandare alla memoria tutto ciò che può essere cercato su Google in meno di 10 secondi, oppure stampato sulla paginetta di un formulario.

E' bello formare l'intelligenza cristallizzata per la risoluzione di problemi matematici (che poi nel tuo caso sono fondamenta per problemi ingegneristici), ma secondo il mio modesto parere è meglio sviluppare capacità di visualizzare funzioni, formule, concetti... Piuttosto che incasellare in una biblioteca mentale formule di Taylor, formule di Prostaferesi, solo perché sono 16 anni che la scuola ci impone di mandare molte cose a memoria, come se fosse completamente ignara dell'esistenza di Google.

Dunque consiglio spassionato, non essere duro con te stesso, le memorie per formarsi hanno bisogno di impatto emotivo affinché la nostra mente reputi sufficientemente importante un ricordo per essere inviato nella memoria a lungo termine. Duque la visualizzazione e la ricerca del "perché sto facendo questo passaggio" è più importante della formula in sé.

(Ricerca del perché, utile a dare una connotazione emotiva al ricordo, esempio:
- Perché devo mandare a memoria i prodotti notevoli?
- Perché si chiamano "Prodotti notevoli" e non "moltiplicazioni notevoli"?
Potrei fare molti esempi...
).

(Breve parentesi storica un po' fuori contesto: )
Nella preistoria ricordare un volto amico era importante, ricordare la posizione di un torrente pure, per questo abbiamo sviluppato una vista di tutto rispetto e una memoria spaziale molto forte, la matematica ha qualche migliaio di anni, non è nulla nei confronti dei tempi dell'evoluzione, non ci siamo evoluti per mandare a memoria formule sterili.

Fintanto che si sviluppa la capacità di "visualizzare la matematica" oppure, ancora meglio, si impara a generare un impatto di natura emozionale legato ad un determinato concetto che si è intenzionati ad apprendere, allora si agisce pro-natura...
in caso contrario è meglio non delegare alla memoria, deleghiamo a libri, Wikipedia e motori di ricerca. :rolleyes:

Un saluto, Lorenzo V.
view post Posted: 16/12/2020, 22:32 by: Muriel.     +1Peg System: come creare ed utilizzare un formidabile schedario da 10.000 elementi- parte prima - Laboratorio e sviluppo tecniche di memoria e metodi di studio
Cos'è la logica Peg?
Peg sta per gancio, in questo caso mnemonico.
Il sistema Peg, facendo una metafora, è paragonabile ad un armadio costruito su misura, con dimensioni da noi scelte , in cui inseriamo degli appendini, o pioli (quanti ne vogliamo) che sono dei ganci mnemonici a cui “appendere” le informazioni - i nostri vestiti- che desideriamo ricordare .

Tutte le tecniche di memoria, da quelle più elementari a quelle più sofisticaste, si basano sul principio dell'associazione, che è un qualcosa di innato nelle persone; l’uomo tende sempre ad associare una cosa ad un'altra.
Associare vuol dire alla fine fare un collegamento tra un elemento, inanimato o animato , ed un altro elemento di qualunque specie. Si tende ad associare a qualcosa di noto quello di cui abbiamo bisogno di ricordare in quell’istante.

Link, loci, peg, sono tutte tecniche che si basano su questo principio.

L'elemento noto, “l'appendino” nel caso di specie, è l'immagine di un elemento di uno “schedario”, che permette di agganciare qualunque tipo di informazione, random, backward, in sequenza.

Anche chi è alle primissime armi e non conosce la conversione fonetica, può costruirsi un armamentario di tutto rispetto per ampie memorizzazioni.
In questo post partirò dalla costruzione degli schedari più elementari per arrivare , nei contributi successivi, ad una impressionante ed efficace dilatazione dei peg, per strutturare le informazioni a nostro piacimento.


SCHEDARI SENZA CONVERSIONE FONETICA

a) sistema della forma con numero
b) sistema della rima con numero
c) sistema simbolico
d) metodo dei colori
e) sistema della Prima lettera
e1 sistema alfabetico
e2 peg animali
e3 peg supereroi
f) sistema della forma della lettera


SCHEDARI CON LA CONVERSIONE FONETICA

g) schedario 00-99
<b>h) schedario 000-999
i) Peg System a 10.000 elementi




a) SISTEMA DELLA FORMA DEL NUMERO
Il numero è tramutato in un' immagine peg richiamata dalla forma del numero stesso

0= PALLA; SALVAGENTE
1= PALO, PENNA
2= CIGNO
3= MANETTE; SENI
4= VELA
5= TAMBURO/GANCIO
6= PROBOSCIDE D'ELEFANTE
7= BOOMERANG
8= CLESSIDRA; PUPAZZO DI NEVE
9= PALLONCINO; RACCHETTA DA TENNIS
10= FORCHETTA E PIATTO ; STANLIO E OLLIO (uno magro e l'altro grasso)


Padroneggiare questi primi 11 elementi è davvero molto semplice ed intuitivo.

Facciamo un esempio, per dare concretezza .
Supponiamo di dover ricordare i seguenti termini:
Sfere di mercurio; Belen Rodriguez; mappamondo; bombe; Papa Giovanni; satellite; ragno; nessuno; cane Pluto.

Utilizzando l'intuitivo schedario della forma con numero, saremo in grado di ricordare questi termini in sequenza, backward, random , con immediata individuazione anche del corrispondente valore numerico dell'elemento della lista.

Utilizziamo il primo peg, ossia la parola “penna”, simbolo del numero 1 in quanto ne ricorda la forma, con l'informazione che dobbiamo ricordare, sfere di Mercurio.

1) Penna/sfere di Mercurio
Da un penna milioni di sfere di Mercurio mi schizzano in faccia

2) Cigno/Belen Rodriguez
Belen dondola su un cigno in una giostra, divertita come una bambina

3) Seno /mappamondo
La ragazza, al posto dei seni, ha due enormi mappamondi rotanti

4) Vela/bombe
Una vela "serfa" in mezzo alle bombe, rischiando di esplodere

5) Tamburo/Papa Giovanni
Papa Giovanni suona il tamburo in piazza S. Pietro, rallegrando i presenti.

6) Proboscide/satellite
Un elefante, al posto della proboscide, ha un enorme satellite con cui beve l'acqua

7) Boomerang/ragno
La vedova nera – ragno- cattura le sue prede lanciando un boomerang affilato e tagliente

8) Pupazzo di neve/nessuno
Un pupazzo di neve bussa alla porta dicendo: “Non c'è nessuno ?”

9) Racchetta da tennis/Pluto il cane
Il Cane Pluto gioca a tennis: è il nuovo asso mondiale della racchetta

Riviste brevemente queste associazioni, abbiamo fissato le informazioni in qualunque ordine.
Se viene detto 3, la forma del numero ci rimanda al seno, che ci richiama l'immagine paradossale dei mappamondi rotanti al posto dei seni.
Il terzo elemento della lista è quindi Mappamondo.

Procedendo random, il 7 ci rimanda al boomerang, quindi la vedova nera che lancia il boomerang tagliente ed affilato
Il 7° elemento della serie è ragno.

In questo modo abbiamo memorizzato, in grande velocità , tutti I PIANETI DEL SISTEMA SOLARE, da quello più vicino al sole a quello più lontano.

1) Palline di mercurio = MERCURIO
2) Belen Rodriguez= VENERE (dea della bellezza)
3) Mappamondo = TERRA
4) Bombe = MARTE (dio della guerra)
5) Papa Giovanni = GIOVE (dalle iniziali del suo nome)
6) Satellite = SATURNO (dalle iniziali)
7) Uranio = “U ragno” (in dialetto meridionale) = URANIO
8) Nessuno = NETTUNO (per assonanza)
9) Pluto = PLUTONE


Con questo semplice schedario possiamo quindi snocciolare i pianeti , in qualunque ordine; con velocissimi e sporadici ripassi, potremo consolidare in maniera pressochè permanente questa sequenza nella nostra memoria a m/l.


Il mnemonista Erol Ozvatan è partito da questo sistema , a lui molto congeniale, è si è costruito un intero schedario 00-99 , da lui denominato “The Shaper System”, unicamente con tale impostazione

SISTEMA DELLA RIMA CON IL NUMERO.
Il numero è tramutato in “immagine schedario” sulla base di una rima con il numero

0= SIERO
1= BRUNO
2= BUE
3= RE
4= MATTO
5= LINGUE
6= NEI
7= FETTE
8= RISOTTO; CANOTTO; LOTTO
9= GIOVE
10 = CECI; FECI


Vediamo un esempio.
Dobbiamo memorizzare:
Orso, birra Guinness, born, oscar, baffi, Marina Suma, Big Ben, tasto on, vittoria, elle

1) Bruno/orso
Bruno Vespa intervista un orso nel suo studio televisivo

2) Bue /birra Guinness
Un bue si sta scolando una nuova gigantesca birra Guinness

3) Re/ born
Re Carlo d'Inghilterra duetta con B. Springsteen cantando :”Born in the U.s.a “

4) Matto/oscar
Un matto esibisce la statuetta degli Oscar come migliore interprete in un film comico

5) Lingue/baffi
Picasso al posto dei baffi ha due lingue lunghissime ed appuntite

6) Nei/Marina Suma
Marina Suma è irriconoscibile: ha la faccia completamente ricoperta da nei

7) Fette/ Big Ben
Il Big Ben ha due enormi fette di torta al posto delle lancette

8) Risotto/su
Il risotto va sempre più in su nella classifica dei piatti d'autore

9) Giove/vittoria
Il pianeta Giove alza le dita a V: è lui il pianeta più grande!

10) Feci/elle
Ci sono delle feci disposte a elle all'ingresso della mia casa: aiuto!!!

Con queste associazioni abbiamo memorizzato LE 10 ISOLE PIÙ GRANDI AL MONDO in termine di superficie (fonte Wikipedia)

1) Orso= simbolo della GROENLANDIA
2) Birra Guinnes = NUOVA GUINEA
3) Born = BORNEO
4) Oscar= MADAGASCAR
5) Baffi = BAFFIN
6) Marina Suma = SUMATRA
7) Big Ben = GRAN BRETAGNA
8) su = HONSU
9) Vittoria = VICTORIA
10) Elle = ELLESMERE

Qual è la settima isola in termini di superficie?
Peg Sette = fette , che ci rimandano al Big Ben ed alle fette di torta al posto delle lancette: Gran Bretagna.

La seconda? Due= il bue che beve una nuova birra Guiness gigante: Nuova Guinea, seconda isola del mondo per estensione


c) SISTEMA SIMBOLICO.
Il numero è tramutato in un'immagine chiave sulla base di un suo valore simbolico

0= RENATO ZERO
1= MACCHINA FORMULA UNO
2= GEMELLI
3= TRIANGOLO
4= QUADRIFOGLIO
5= MANO; STELLA
6= DADO
7= SETTE NANI
8= BILANCIA CON DUE PIATTI (GIUSTIZIA)
9= PROVA
10= TAVOLA COMANDAMENTI


Dobbiamo memorizzare la seguente sequenza di parole:
Carnevale, Danilo, Miss, azzurro, giallo, Obi, gong, Eni, amo, lena.

1) Macchina di formula uno/carnevale
La macchina di formula uno balla al carnevale di Rio invece di correre il gran premio

2) Gemelli/Danilo
Dei gemelli siamesi giocano a pallone con Danilo, il difensore della Juve

3) Triangolo/Miss
Dietro al triangolo, vicino alla macchina in panne , una splendida miss con enormi capelli a cesto

4) Quadrifoglio /azzurro
Nel campo i quadrifogli sono diventati azzurri a causa di Chernobyl

5) Mano/giallo
La mano è completamente gialla di vernice appiccicosa

6) Dado/Obi
Un dado enorme blocca l'ingresso alla Obi: Tyson fa entrare solo chi fa sei

7) Sette nani /gong
I sette nani con un enorme mazza fanno “gong”

8) Bilancia /Eni
All'Eni, per il pieno di benzina, ti pesano sulla bilancia in un Hangar con Selene

9) Prova/amo
La prof di italiano appende le prove di italiano a degli enormi ami dietro la lavagna, custodite con una pistola (gun)

10) Tavola comandamenti/lena
Mosè ha scritto la a tavola dei comandamenti di gran lena

Con queste associazioni abbiamo memorizzato anche I 10 FIUMI PIÙ LUNGHI AL MONDO (fonte Wikipedia)

Carnevale = RIO DELLE AMAZZONI
Danilo = NILO
Miss = MISSISIPI – MISSOURI – JEFFERSON (dai capelli a cesto)
Azzurro = FIUME AZZURRO
Giallo = FIUME GIALLO
Obi/Tyson = OB-IRTYS
Gong = MEKONG
Eni/Hangar/Selene = ENISEJ ANGARA SELENGA
Amo/Gun = AMUR- ARGUN
Lena= LENA


Quale è il 5°fiume più lungo del mondo?
5 =mano = vernice gialla = Fiume Giallo

Il 6°? Sei = Dado = La Obi con Tys on = Ob-Irtys

Una volta consolidate le immagini, possiamo poi aggiungere altri particolari da memorizzare – principio di elaborazione progressiva delle informazioni.

La macchina di formula uno balla al carnevale di Rio invece di correre il gran premio.
Fissato visivamente tale quadro mnemonico, aggiungiamo nella scena il famoso calciatore brasiliano Cerezo (c, r, z = 640 ) che balla con un salvagente (0) al torace .

Il più lungo fiume del mondo è il Rio delle Amazzoni, lungo 6.400 km


Gli appigli che vengono scelti non devono essere un'immagine generica, bensì qualcosa di specifico e determinato, possibilmente con un legame esperenziale/affettivo.

La penna non sarà una penna qualunque, ma quella regalata per la laurea; il re non è un sovrano generico, ma l'immagine di Carlo D'Inghilterra con le sue caratteristiche, come un naso pronunciato e via del genere.



Viva

Edited by Muriel. - 16/12/2020, 23:37
view post Posted: 3/5/2020, 10:47 by: Muriel.     +1Memorizzare le Formule - Laboratorio e sviluppo tecniche di memoria e metodi di studio
Formula di Eulero, Equazioni di Maxwell, Modello Black & Scholes, Beta, Roe, Varianza, Correlazione, Scarto Quadratico Medio , Trasformata di Fourier, Equazione di Schrȍdinger …

Come ricordare formule di qualunque genere e complessità in modo duraturo ed efficace?

[IMG]formule[/IMG]

Proporrò in questo post un approccio concreto, applicabile anche da parte di chi non “mastica” la conversione fonetica, in integrazione con altre metodologie.

Una formula matematica si compone , come noto, di numeri, lettere - sia maiuscole che minuscole – , costanti, lettere dell'alfabeto greco, segni operatori.
La combinazione di tutti questi elementi si traduce spesso in “mostri” alfa numerici “ come appaiono alcuni tipi di formule.

Preliminarmente esamineremo alcuni schedari (ne verranno proposti diversi, per conferire varietà associativa e senza ricorso alla conversione fonetica) per la conversione dei numeri e delle lettere in immagini; verranno inoltre presentati dei “clichè” per rendere tangibili costanti e segni operatori per arrivare poi anche alla disamina di interessanti dinamiche combinatorie

Per memorizzare una formula possiamo individuare i seguenti passaggi.

Step 1
Ragionamento e comprensione della formula: è la parte più importante

Step2
Scomposizione della formula in micro unità informative, che possono essere numeri, lettere, combinazioni degli stessi. Tali micro unità informative verranno tradotte , tramite molteplici Sistemi Peg o di appiglio , in immagini “tangibili”.
La pluralità degli schedari proposti consentirà di evitare ridondanze, soprattutto in presenza di formule articolate e complesse.

Step 3 variante a
Posizionamento di tali micro unità informative, trasformate in immagini , in un sistemi di loci sfruttando i principi del meccanismo associativo. E' a mio avviso la soluzione più efficace

Step 3 variante b
Collegamento delle unità informative con il link metodo di sostituzione o con il collegamento di tipo fisico, senza loci.

Step 3 variante c
Creazione di una storia per “legare le unità informative”, senza loci.
Per formule semplici funziona molto bene, per formule complesse e lunghe può diventare macchinoso, costringendo spesso ad “acrobazie narrative”.

Step 3 variante d
Collegamento delle unità informative con immagini chiave degli schedari, costruiti con qualunque logica.

Step 4
“Masticare”, padroneggiare la formula, riscrivendola più volte e applicandola subito nel concreto; vengono pertanto coinvolte più ampie aree cerebrali nel processo di memorizzazione.
E' questo connubio tra memoria naturale e memoria artificiale che cementerà il ricordo.

Step 5
Revisione periodica delle formule, sfruttando i principi della ripetizione scadenziata . Se viene svolto efficacemente lo step 4, probabilmente la formula sarà già ben interiorizzata nella memoria a m/l.


Immaginate ora di entrare nella vostra camera da letto. Sulla porta la lingua umida di Einstein vi sfiora il volto.

[IMG]einstein[/IMG]

Entrando nella stanza, sul lampadario vedete un Elefante con degli sci ai piedi.
Nell'angolo a sinistra , è appoggiato un enorme Hamburger Mc, da cui fuoriesce un cigno che vola verso il soffitto

Stop .
Questa è la leggendaria formula della relatività di Albert Einstein.
E= mc2 .

In realtà non ha bisogno di aiuti per essere ricordata ma , ai fini esplicativi, si presta benissimo.

Le unità informative in cui la formula è scomponibile sono le seguenti.
1) L'Immagine della Formula:
Albert Einstein con la lingua in fuori che, per antonomasia, ci rimanda alla sua Teoria della Relatività
2) E= Elefante
3) mc = panino Mc Donald
4) 2 = cigno (sistema della forma del numero, di seguito esplicitato)

Ogni elemento alfa numerico, in virtù degli appigli e clichè che saranno proposti , si traduce in un'immagine precisa, da collocare in un sistema di loci.

A seconda delle attitudini personali, possiamo inserire una o più immagini in un medesimo loco, sulla base anche del significato delle singole parti della formula stessa

In modo ancora più semplice , avremmo potuto avere questa rappresentazione della formula di Einstein:
Ingresso: La lingua di Albert Einstein (Teoria della relatività)

Loco 1) lampadario: un elefante (E) appeso che barrisce;
Loco 2) angolo a sx :un paio da sci (=) incastonati nel ferma porta che ne impediscono l' apertura;
Loco 3) muro a sx: una mucca (m) in miniatura che muggisce spuntando dalla parete ;
Loco 4) angolo in alto a sx: un coccodrillo in miniatura (c) che spalanca la sua bocca spaventosa;
Loco 5) parete centrale: un cigno (2) che entra dalla finestra

Ripercorrendo mentalmente la sequenza dei loci, vengono recuperate le singolo immagini corrispondenti ai caratteri alfanumerici, che ci consentono di riscrivere la formula stessa.

Possiamo tranquillamente utilizzare un sistema di loci variabili e non strutturati, l'importante è avere chiaro l'ordine e la precisa sequenza dei diversi loci , espressivi delle singole unità della formula.

Il principio è sempre il medesimo: che siano parti di un discorso, numeri, carte, numeri binari, parole astratte, elementi di formule, tutto viene tradotto in immagini, posizionate in luoghi.
L'ordine dei luoghi preserverà l'ordine delle cose e quindi la correttezza delle informazioni da ricordare

Vediamo la stessa formula con il metodo della storia, vista la sua brevità

Un elefante (E) con gli sci (=) esce di pista e si schianta su un hamburger Mc (mc) gigante, schizzando di salsa arancione (2) la lingua di Albert Einstein (Teoria della relatività)


Consideriamo ora la formula del moto armonico, senza ricorso ai loci

[IMG]motoarmonico[/IMG]

Unità informative:
1) Immagine della formula: Una armonica gigante in moto ;
2) T= topo;
3) = uguale un paio di sci
4) 2= carote arancioni (metodo dei colori);
5) π= cappello di laurea
6)= albero
7)M=Mucca
7)____ = piastrelle
8) K= Koala

Basterà associare ogni immagine, a due a due, con il noto meccanismo associativo: AB BC CD DE …, mediante la tecnica di sostituzione od il collegamento (link) di tipo fisico

1) Una armonica gigante guida una moto (moto armonico) e dallo scappamento schizzano milioni di topi (T);

2) Un topo (Geronimo Stilton) scia ( = ) in mezzo al traffico;

3) Indosso due enormi carote (2) al posto degli sci ;

4) Migliaia di cappelli di laurea ( π) spuntano nell'orto al posto delle carote ;

5) Un albero ( ) indossa un enorme cappello di laurea;

6) Un albero ha migliaia di mucche (M) appese al posto delle foglie;

7) Il corpo della mucca è ricoperto da centinaia di piastrelle (____) colorate;

8) Le piastrelle sono sfondate da migliaia di Koala (K) che sbucano dal pavimento

Come ben evidenziato da Giordano Bruno ed Harry Lorrayne , è sufficiente visualizzare ogni singola associazione per una frazione di secondo, ma con nitidezza.

In sede di richiamo delle informazioni, l'immagine della armonica in moto ci conduce al topo (T), che richiama gli sci (=), gli sci ci portano alle carote (2), le carote ai cappelli di laurea ( π ), i capelli di laurea all'albero (), l' albero alle mucche (M), le mucche alle piastrelle (____), le piastrelle infine ci richiamano il Koala, ossia K, l'ultima parte della nostra formula.

Introduciamo ora alcuni Schedari che, come anticipato, non richiedono l'utilizzo della conversione fonetica.
Oltre a codificare lettere e numeri , sono anche degli appigli a cui “agganciare” qualunque tipo di informazione, random, backward, in sequenza. Sono strumenti quindi utilizzabili anche per altri tipi di memorizzazioni, sempre quindi un ottimo “attrezzo mnemonico”.

a) Sistema della forma del numero;
b) Sistema della rima con il numero;
c) Sistema simbolico;
d) Metodo dei colori;
d) Sistema alfabetico;
e) Peg animali;
f) Sistema della forma della lettera


a) SISTEMA DELLA FORMA DEL NUMERO
Il numero è tramutato in un' immagine richiamata dalla forma del numero stesso

0= PALLA; SALVAGENTE
1= PALO; PENNA
2= CIGNO
3= MANETTE; REGGISENO
4= VELA
5= TAMBURO; MOLLA
6= PROBOSCIDE D'ELEFANTE
7= BOOMERANG
8= CLESSIDRA; PUPAZZO DI NEVE
9= PALLONCINO; RACCHETTA DA TENNIS
10= FORCHETTA E PIATTO ; STANLIO E OLLIO (uno magro e l'altro grasso)


In una formula il numero 2 può essere associato all'immagine di un cigno, il numero 7 ad un boomerang e cosi via. Padroneggiare questi primi 11 elementi è davvero molto semplice ed intuitivo

b) SISTEMA DELLA RIMA CON IL NUMERO.
Il numero è tramutato in “immagine schedario” sulla base di una rima con il numero stesso

0= SIERO
1= BRUNO
2= BUE
3= RE
4= MATTO
5= LINGUE
6= NEI
7= FETTE
8= RISOTTO; CANOTTO; LOTTO

9= GIOVE
10 = CECI; FECI


Se in una stessa formula ricompare il numero 2, lo possiamo associare all'immagine di un bue, conferendo varietà associativa ai quadri mnemonici creati.

c) SISTEMA SIMBOLICO.
Il numero è tramutato in un'immagine chiave sulla base di un suo valore simbolico

0= RENATO ZERO
1= MACCHINA DI FORMULA UNO
2= GEMELLI
3= TRIANGOLO
4= QUADRIFOGLIO
5= MANO; STELLA
6= DADO
7= SETTE NANI
8= BILANCIA CON DUE PIATTI (GIUSTIZIA)
9= PROVA
10= TAVOLA COMANDAMENTI


d) METODO DEI COLORI
Ogni numero corrisponde ad un colore rappresentato con un immagine chiave che lo contiene

O= PALLA DI NEVE
1= UNA FERRARI ROSSA
2= CAROTE
3= LIMONI
4= UN PRATO VERDE
5= BLUE JEANS
6= VIOLETTE
7= MELMA E FANGO
8= SASSI DEL FIUME
9= BARILI DI PETROLIO
10= LATTINA DI COCA COLA


Se nella formula compaiono quattro numeri 2, possiamo utilizzare quindi 4 immagini diverse : cigno, bue, gemelli, carote

Vediamo adesso come codificare le lettere con sistemi di appiglio davvero semplici

d) SISTEMA ALFABETICO.
Le lettere dell'alfabeto vengono tramutate in immagini sulla base del suono della lettera come pronunciato

A= Abat Jour; abate
B = Bibbia (suono bi)
C= Cia (suono Ci)
D= DDT (suono di)
E= Ebano
F = FS (suono effe esse)
G= Giacca (suono gi)
H= Bomba (acca)
I = Italia (adesivo)
J= Jack di picche
K = K2 (cappa due)
L = Ellepi (suono elle)
M= MS (suono emmesse - sigarette)
N= Enel
O= Obolo
P= Pianoforte (suono pia)
Q= Quaderno (suono qua)
R= Eremita (suno er)
S= Esselunga (supermercato)
T= Tibia (suono ti)
U= Usa
V= Via
X= Ics (schedina)
W =Web cam
Y = Ypsilon 10 ( macchina)
Z= Zeta di Zorro


e) SISTEMA PEG ANIMALI
Le lettere corrispondono all'immagine di un animale che inizia con tale lettera

A= ASINO
B= BALENA
C= COCCODRILLO
D= DROMEDARIO
E= ELEFANTE
F= FARFALLA
G= GORILLA

H= HIPPO (ippopotamo in inglese)
I= IENA
J= JACANA AFRICANA

[IMG]JACANA[/IMG]
K= KOALA
L= LEONE
M= MUCCA
N= NIBBIO
O= ORSO
P= PAPPAGALLO
Q= QUERTZAL

QUERTZAL
R= RINOCERONTE
S= SERPENTE
T= TOPO
U= USIGNOLO
V= VOLPE
W= WALLABY DELLE ROCCE

[IMG]wallby[/IMG]
Y=YAK
[IMG]YAK[/IMG]
Z=ZEBRA

f) SISTEMA DELLA FORMA DELLA LETTERA
Le lettere presentano delle forme associabili a immagini tangibili

A= compasso
B= labbra
C= banana
D= arpa
E= pettine
F= stampella
G= auricolare
H= Hotel, Hospital
I= lampione
J= mazza da golf
K= forbici
L= sedile
M= gabbiano
N= maglia del Napoli
O= orecchino
P= bandierina calcio
Q= lente d'ingrandimento
R= tenaglia
S= serpente
T= martello
U= ferro di cavallo
V= ventaglio; maglia a V
W= wc
X= raggi x; croce di Sant'Andrea;
Y= fionda
Z= saetta


Avere più schedari per le lettere consente una maggiore varietà associativa.
Quando in una formula si presentano lettere singole, nulla ci impedisce comunque di improvvisare associando la prima immagine che ci viene in mente con l'iniziale di tale lettera.

Ognuno poi deve stabilire le proprie regole per riconoscere le lettere maiuscole dalle minuscole
Ad esempio per le maiuscole possiamo utilizzare lo schedario animali, per le minuscole il sistema alfabetico .
Possiamo decidere di utilizzare un'unica codifica : R= rinoceronte ; r = un rinoceronte in miniatura, ovvero P= piano forte grande, p = pianoforte mini .

Un altra soluzione ancora è di utilizzare per le minuscole conoscenti personali non famosi (quindi in minuscolo) che iniziano con le lettere corrispondenti .

Nel caso di consonante seguita da vocale, o viceversa, possiamo semplicemente associare un'immagine con le due stesse lettere iniziali. Es. CA= casa.; IB= ibisco ecc.

Possiamo anche sfruttare le associazioni tra le immagini dei due schedari
Es KK= un Koala che scala il K2
Es EE = un elefante su un ebano; GY= un gorilla in una Ypsilon 10

E' possibile anche creare dei sistemi combinatori Animal Action (A A) o Person Action (PA).

Per le terzine di lettere, soprattutto nel campo della chimica, si può creare un sistema Pao ;
KCN – Cianuro di Potassio - corrisponderebbe all'immagine del personaggio K che fa l'azione di C con l'oggetto di N

Per le combinazioni di più lettere il sistema delle 5 ruote, per chi l'ha sviluppato, è una soluzione molto efficiente in termini di compressione delle informazioni e varietà associativa.

Gli schedari proposti , anche per chi è alle prime armi, sono un ottimo punto di inizio, senza vincoli o regole, se non quelle della propria fantasia.
Consentono di prendere padronanza con i meccanismi associativi, alla base di qualunque tecnica di memoria, più o meno avanzata.
In ogni caso offrono da subito ben 122 appigli, un risultato niente male, senza un solo “gancio” costruito con la conversione fonetica.

In una fase successiva, tali schedari possono essere usati anche in combinazione tra loro ; per gli stessi si può ricorrere anche al cosiddetto meccanismo del blocco di ghiaccio: vediamo le stesse immagini chiave ma con uno sfondo diverso , moltiplicando ulteriormente gli “appigli mnemonici”.
Ad esempio, immaginando tutte le immagini degli schedari immerse nel ghiaccio, creiamo di fatto diversi quadri associativi raddoppiando immediatamente i ganci mnemonici, che salirebbero in un colpo solo a 244.
Potremmo ambientare gli stessi schedari anche nel fuoco, nell'olio bollente, nella nebbia, nella sabbia del deserto, nel Kanjon, nella melma di una palude, tra le stalattiti e via dicendo.
Tale impostazione è alla base del famoso Sem3 sviluppato da Tony Buzan, con 10.000 immagini chiave della memoria.

Nelle formule , oltre a numeri e lettere, sono presenti simboli , lettere greche, segni operatori. Dobbiamo quindi identificare dei “cliche'” , ossia delle immagini ad essi corrispondenti, che ci possono aiutare nella memorizzazione .

Partiamo dalle Lettere greche, rappresentate nella seguente tabella, a cui sono state associate delle immagini, in prevalenza sulla base della forma delle lettere stesse
[IMG]lettere-greche-minuscole-1[/IMG]

In merito alla Lettere greche maiuscole, consideriamo solo quelle che non hanno corrispondenza con le usuali lettere maiuscole del nostro alfabeto
[IMG]Letteregrechemaiuscole-1[/IMG]

Inseriamo ora i principali Simboli e segni operatori, estensibili ovviamente sulla base delle proprie esigenze personali
[IMG]Segnioperatoridefinitivo-1[/IMG]
[IMG]Segnioperatori-2[/IMG]
[IMG]Segnioperatori-3[/IMG]
[IMG]Segnioperatori-4[/IMG]
[IMG]Segnioperatoriultimapagina-1[/IMG]

Dobbiamo attivare, a questo punto, degli accorgimenti che permettano sempre un preciso richiamo delle informazioni: dobbiamo definire le direttrici spaziali di movimento che ci consentono di sapere quando le parti della formula fanno parte di un esponente, quando tali informazioni terminano, quando dal denominatore di una formula ritorniamo sulla linea superiore ecc.

Ho introdotto questi accorgimenti
La figura dello Shuttle o di Superman indicherà che le lettere o numeri che seguono fanno parte di un esponente (Superman e lo Shuttle evocano sempre qualcosa che va in alto).

Se invece all'esponente c'è una sola informazione, è sufficiente sfruttare la “spazialità” di quello che devo memorizzare. Es. B3 = Un bisonte con un amo in testa

Se dobbiamo memorizzare informazioni al pedice Es. a3 utilizziamo la parte inferiore della figura contrassegnata con la lettera come loco
In questo caso potrebbe essere il mio amico Andrea con degli ami ai piedi o, usando il metodo dei colori, con delle scarpe gialle da ginnastica ai piedi

Per segnalare che una sequenza di informazioni all'esponente termina, ci sarà la figura di uno scivolo (che ricorda appunto che dobbiamo scendere)

Quando ci troviamo alla fine di informazioni contenute al denominatore di una frazione, la presenza di un ascensore ci segnalerà che dobbiamo salire di livello e che le informazioni che seguiranno non sono più riferite al denominatore stesso.
Molto probabilmente sarà comunque la memoria naturale a ricordarci queste informazioni

Per le parentesi tonde ( ) , che possono al loro interno incorporare diverso materiale, ho introdotto il Concetto di loco formula

La parentesi tonda può corrispondere ad un circo con 4 loci principali: in alto un trapezio (1 ° loco) , a mezz'aria la rete di protezione (2° loco) , in basso il parterre (3° loco) , tutt'intorno la tribuna (4° loco) .
E' come utilizzare dei loci all'interno della formula .

La parentesi (G-SJ) diventa quindi:
nel circo, un gorilla (G) fa acrobazie al trapezio ; milioni di sigarette (-) al posto della rete di protezione; pericolosi serpenti (S) a sonagli strisciano sul parterre; Jacane Africane ( J ) camminano goffamente sui sedili delle tribune beccando pop korn

(ZX)
Questa parentesi tonda diventa:
Zorro (Z) sul trapezio che fa strane acrobazie; un taxi enorme (X) appeso nella rete di protezione del circo

Per i coefficienti binomiali
possiamo utilizzare l'immagine di una mongolfiera, con in cima qualcosa di piccolo (ad esempio noci) ed alla base della mongolfiera qualcosa che inizi per k (kiwi)
[IMG]binomiale[/IMG]

Per parentesi tonde con una sola informazione all'interno, l'immagine di una damigiana o di un sacco di juta sono altre possibili alternative


Le parentesi quadre possono ricordare l'immagine di una tv , che ci rimanda ai loci di qualche studio televisivo con l'ormai noto meccanismo dell'impaginatore

Per le informazioni contenute al denominatore e denominatore, possiamo sfruttare la struttura nota di edifici a due piani, dove “posizionare “ le diverse parti delle formule

Se abbiamo una radice quadra con molte informazioni al numeratore e denominatore, possiamo immaginare una costruzione a due piani con delle foglie al posto delle tegole: tutto ciò che è contenuto nei loci di quell 'edificio è quindi sotto la radice.

Per i limiti, Paolo Limiti ne segnala la presenza ; nei loci del suo corpo (le gambe) saranno collocate le informazioni della parte inferiore del limite stesso
[IMG]limite[/IMG]
Es.
Nella sua scarpa c'è un nasello (n) , un laccio che collega l'altra scarpa () ed un paio di occhiali () nell'altro piede


L'immagine per la sommatoria, come riportato nella tabella , è quella di uno squalo ∑

Per evidenziare la sommatoria per k=1 (indice) a n (intervallo) , possiamo immaginare un squalo con nella bocca delle enormi catene; k = c; 1 = t in basso e n in alto = k, t, n = catene
Il simbolo di = non viene memorizzato in quanto ricordato dalla memoria naturale
[IMG]sommatoria[/IMG]

Numeri, lettere, simboli, operatori, costanti, spazialità all'interno della formula con accorgimenti per guidare la codifica di informazioni contenute all'esponente, al denominatore, informazioni che ritornano al numeratore ecc. : si può davvero affrontare qualunque tipo di formula


Vediamo ora come memorizzare LA TRASFORMATA DI FOURIER
Uno degli strumenti matematici maggiormente utilizzati nell'ambito delle scienze pure e applicate, con numerose applicazioni nella fisica e nell'ingegneria
[IMG]four[/IMG]

Questa formula complessa , scomposta nei suo elementi costitutivi, diventa in realtà molto facile da memorizzare con i nostri accorgimenti, alla stregua di una semplice lista della spesa

Ambienteremo la formula , vista la sua articolazione, in una intera stanza, occupando 11 loci disposti alla “Dean Vaughn”

L'interazione delle immagini con le parti di arredamento/mobilio presenti nei loci, già potenti ricordi a m/l (questi oggetti sono infatti già saldamente presenti nella memoria ), cementeranno ulteriormente i quadri associativi creati.

Loco 1 – fermaporte
Loco 2 – mensola
Loco 3 – caminetto
Loco 4 – finestra
Loco 5 – pianta Kenzia
Loco 6 – quadro della luna
Loco 7 – bicchieri di cristallo
Loco 8 – citofono
Loco 9 – quadro elettrico
Loco 10 – tappeto
Loco 11 – faretti

Sulla porta di ingresso del soggiorno i Transformers a cavallo di Furia Cavallo del West ci segnalano il titolo della formula: La Trasformata di Fourier.

All'interno si presentano queste scene

1) Fonzie con un cappello ( f^) è impigliato nel fermaporte.

2 ) Sulla mensola della parete sx è incastonato un circo in miniatura, al cui interno scorre impetuoso un fiume in piena ( ξ);

3) Nell'angolo in alto a sx, lunghi sci ( = ) infuocati e roventi spuntano dal caminetto;

4) Un verme gigantesco e viscido (ᶴ ) è incollato alla finestra della parete centrale, oscurando la luce;

5) Nell'angolo in alto a dx, un paio di occhiali (- ∞ ) è schiacciato dal vaso di Kenzia ed un altro paio (- ∞ ) è appeso misteriosamente in cima alla pianta ;

6) Sulla luna (loco quadro) Frassica - f( x ) - è ìn fuga con in spalla un sacco colmo di schedine rubate ;

7) Un elefante nano (e) , alla guida dello Shuttle , frantuma tutti i bicchieri di cristallo nell'angolo in basso a destra;

8) Dal citofono centinaia di sigarette ( - ) schizzano su vernice gialla (2), imbrattando tutta la parete meridiana;

9) Un cappello di laurea ( ӆ ) indosso ad una piccola iena ( i) , fulminata da una scossa elettrica proveniente dal quadro elettrico;

10 ) Sotto il tappeto un taxi ( x ) galleggia nel fiume ( ξ ) segreto che scorre impetuoso e minaccioso;

11) Dallo scivolo ( segnale che le informazioni non sono più all'esponente ) attaccato ai faretti del soffitto , rotola Salvini ( dx) , divertito come un bambino.

La formula è stata scomposta nei suoi elementi costitutivi, trasformati poi in immagini sulla base di un insieme di codifiche pre costituto.
Le immagini sono state collocate in un sistema di loci, facendole interagire con gli elementi/parti di arredamento presenti in tali spazi fisici, già sedimentati nella memoria a m/l.

La Trasformata di Fourier, da “formula complessa”, si è tramutata quindi in un semplice set di immagini, tangibili e facili da memorizzare


Per la CHIMICA valgono i ragionamenti sin qui sviluppati: dobbiamo tradurre in immagini gli elementi delle formule e creare delle associazioni, con diverse strategie a seconda della tipologia di formule, che possono essere razionali, brute o di struttura

[IMG]chimica-formule[/IMG]

Nelle formule chimiche vengono utilizzate molte lettere, anche consecutive. Come primo approccio , possiamo ricorrere alle immagini degli schedari proposti per le lettere

E' strategico costruire le immagini dei Gruppi più ricorrenti

Es.
CH può ricordare la Svizzera, quindi la cioccolata o la bandiera crociata
CH2 può essere associata ad una mucca svizzera (2 ricorda due corna)
CH3 può essere un orologio svizzero (3 = 3 lancette)
CH4 può far pensare a un prato svizzero (4 = verde )
OH = Babbo Natale (dalla sua frase tipica)
OH¯ Babbo Natale con un sigaro
NO = Vasco Rossi
……
E' possibile inoltre utilizzare lettere e numeri in questo modo:
CO2 diventa Cono (CO+ 2= n con la conversione fonetica)
CO3 potrebbe essere un comò
CH3 potrebbe corrispondere all'azione “chiama” (CH, 3=m con la conversione fonetica )

La molecola H3 = potrebbe anche essere Hulk tutto giallo , anziché verde (3 = giallo con il metodo dei colori)

In merito agli ISOTOPI (gli isotopi di un elemento sono atomi aventi lo stesso numero atomico ma diverso numero di massa), possiamo convertire i numeri in consonanti e combinarli con la lettera/e dell'elemento per la costruzione di una parola e quindi di un'immagine
[IMG]Honda[/IMG]

Diventa la moto Honda

Alternativamente possiamo sfruttare il concetto di loco formula, posizionando nella parte superiore ed inferiore dell' immagine dell' elemento chimico il valore numerico da ricordare

Diventa un Hyppo (H) con gli occhi arancioni (2) ed i piedi sporchi sangue (1)

Per la chimica è importante, a mio avviso, la costruzione di un sistema Person Action (vi sono solo 26 coppie da formare) oppure di un sistema Pao, per decodificare istantaneamente qualunque combinazioni di lettere (anche in questo caso vi sono solo 26 terzine da memorizzare)
E' un armamentario che può essere utilizzato insieme agli altri strumenti disponibili.

Costruiremo un PAO ANIMALI, partendo dal nostro originario schedario animali; utilizzeremo di fatto azioni ed oggetti generali e ben conosciuti: non è quindi richiesto uno sforzo particolare per una suo efficace apprendimento

Prenderemo quindi l'immagine corrispondente dell'animale della prima lettera, l'azione dell'animale della seconda lettera, l'oggetto tipico/caratteristica dell'animale della terza lettera

Tutti i sistemi combinatori vanno imparati a “ variabili” ferme , per dispiegare poi la loro efficacia quando tutte le possibili combinazioni sono in “movimento”.
Vediamo un esempio prima di entrare nei dettagli

EEE = L'elelfante (E) spruzza (E) l'acqua torbida (E) – ruote ferme

EEF diventa: l'immagine dell'elefante (prima lettera) che fa l'azione di E ( spruzzare) con l'oggetto dell'animale F (farfalla, come vedremo di seguito), in questo caso dei fiori.

Un elefante (E) che spruzza (E) fiori (F) codifica la terzina di lettere EEF

E' questo un modo inusuale per costruire un Pao , ma proposto proprio per la sua estrema semplicità di costruzione , limitata ad un numero davvero contenuto (26) di associazioni base - le cosiddette “ruote ferme”.

Per prendere confidenza con le modalità associative combinatorie, si può partire inizialmente dal binomio Animale - Azione , per estendere in un secondo momento il meccanismo combinatorio a tutte e tre le variabili.

Ecco il PAO ANIMALI, adattabile ovviamente alle personali
immagini/associazioni
[IMG]paoanimalidefinitivopersito-1[/IMG]

Per esercitarsi subito con la generazione di coppie/terzine di lettere, segnalo il seguente generatore di combinazioni: www.dave-reed.com/Nifty/randSeq.html

CMD (come volevasi dimostrare) diventa:
Un coccodrillo (C) scodinzola (M) sulle dune (D).

Se si presentano due lettere invece che tre, il sistema utilizza solo due variabili.

OH diventa un orso (O) che si rotola (H)
C.S. (acronimo per condizione sufficiente) è un coccodrillo ( C ) che striscia ( S )

NH3 (ammoniaca): Un nibbio (N) si rotola (H) nella maionese (3= giallo con metodo dei colori) ubriaco dopo aver bevuto ammoniaca

KCNS
In questo caso nulla ci impedisce di applicare un doppio PA
Un Koala (K) spalanca le fauci (C ) contro un nibbio (N) che striscia (S)
PA PA

E' sempre l'intuizione o l'ispirazione del momento che ci guida all'utilizzo di una metodologia piuttosto che un'altra, con massima flessibilità, compatibilmente con le proprie attitudini personali

Vediamo come memorizzare questo composto chimico organico

CH3COOH ( acido acetico)

In un orologio Svizzero (CH 3) ) un coccodrillo (C ) mangia ( O ) Babbo Natale (OH) e per dissetarsi beve aceto.
In questo caso abbiamo inserito dei clichè nella logica Pao

Utilizzando un sistema a 5 loci , nel primo abbiamo una enorme bottiglia di aceto, rappresentazione del titolo della formula (acido acetico);
Nel secondo : un enorme orologio Omega che segna le 3 (CH3) ;
Nel terzo un coccodrillo con un'enorme bocca spalancata (C ) ;
Nel quarto un orso gigantesco minaccioso (O );
Nel quinto loco Babbo Natale sorridente sulla slitta (OH)

Supponiamo ora di dover memorizzare il seguente composto:

DIMETILGLIOSSINA (CH3CNOH)2

Abbiamo visto che le parentesi tonde possono essere associate ad un circo con trapezio, rete di protezione, parterre e tribune (concetto di formula loco)
Il nome del composto è lungo. Leggiamolo alcune volte e scomponiamolo in qualcosa di tangibile

dimetilgliossina - dimetallo ossina = un metallo a forma di ossi (immagine del nome)

Un metallo a formo di osso sullo stendardo esterno del circo (parentesi tonda);

Un orologio svizzero al trapezio (CH3) ) fa acrobazie;

Un coccodrillo cade in picchiata nella rete di protezione (CN) sfondandola ; abbiamo utilizzato la logica PA per le lettere CN

Babbo Natale (OH) sul parterre polveroso che sorride


Fuori dal circo: un meraviglioso tramonto (2 , con il metodo dei colori) ci scalda il cuore.

Per le FORMULE MOLECOLARI è utile creare dei clichè per i tipi di legami, per la forma della formula (alveare, tartaruga, astronave ecc) , per la direzione (sinistra, destra, sopra , sotto ) in cui si sviluppa la formula stessa .
Si possono sfruttare i loci , in base al tipo di formula molecolare: se la stessa si sviluppa in verticale possiamo utilizzare percorsi lineari, se la formula molecolare è a forma esagonale, possiamo sfruttare i diversi loci di una stanza che ne ricalca la struttura e così via (applicando il principio di Giordano Bruno che la struttura dei loci debba ricalcare quella del materiale da ricordare)

Possiamo considerare anche la “forma della formula” come una sorta di loco

Vediamo in dettaglio il concetto con un esempio

NICOTINAMIDE
[IMG]formulaprova[/IMG]

Partiamo dalla forma della formula
Con un po' di fantasia, sembra un uomo con la testa appoggiata al pavimento e le gambe sospese
E' tutto quello che ci serve.
Nome della formula
Nicotinamide – Nicotina amide – nicotina ami

Centinaia di sigarette (nicotina) sono impigliate con degli ami (amide) nei capelli di Nico (N), il mio collega, disteso sul pavimento. Nella scarpa destra ha delle corna (NH2) al posto delle suole. La scarpa sinistra , ingessata (doppio legame), è infilata in un oblò (O).

Di fatto abbiamo sfruttato “parti del corpo della formula” per memorizzare questa struttura molecolare.

Un altra approccio , semplice ma efficace, può utilizzare uno schedario per la memorizzazione del composto

Es. Tiamina
[IMG]formulaprova2[/IMG]

La Formula ha forma esagonale.
Abbiamo informazioni associate ad ogni vertice.

Stabiliamo in primis le“direttrici spaziali di movimento”, decidendo ad esempio di partire da ore 12. Le immagini si sviluppano sempre partendo dai vertici.
Scomponiamo la formula in micro unità informative e le associamo a dei “peg”, che in questo caso sono 6 , come il numero dei vertici.

Nel caso specifico usiamo il sistema della rima con numero introdotto in questo post.

Peg 1= Bruno

Bruno Vespa con un mina in mano (Tiamina- nome della formula), ed una banana (C – con il sistema della forma della lettera ) si arrampica (׀׀) in alto nel suo studio per raccogliere degli orecchini (O) luccicanti.

Peg 2 = Bue


Un bue vestito in incognito (C= Cia) sputa () orologi svizzeri (CH3) con estrema puntualità

Peg 3= Re


Re Carlo di Inghilterra , avvolto misteriosamente in una bandiera svizzera (CH) , distende le braccia verso l'alto (׀׀) assonnato


Peg 4 = Matto

Un matto, da una cabina Enel (N), si tuffa () nel fango (H ).
E' proprio matto!

Peg 5= lingue

Lingue viscose e giganti avvolgono un coccodrillo (C) che fa stretching sulla sbarra ( = ) ricoperta da orecchini luccicanti (O)

Peg 6= nei

Migliaia di nei ricoprono la bandiera olandese (NH) ; in questo caso il 6° vertice lo leggiamo da dx vs sinistra (NH, quindi diventa HN) , perché non possiamo andare dentro il perimetro esagonale (questo particolare ce lo ricorda la memoria naturale)

Rivedendo la formula, pensando al 4° vertice, siamo condotti mentalmente al “matto”.
L'immagine del matto che da una cabina dell' Enel (N) si tuffa () nel fango (H ) ci farà recuperare con precisione le informazioni presenti in tale parte della formula molecolare.
I legami semplici lungo il perimetro esagonale non sono stati memorizzati, in quanto è la memoria naturale che ci ricorda tale conformazione

Vediamo l'approccio per memorizzare le Formule/strutture di Lewis (i puntini rappresentano gli elettroni, le lettere gli elementi)

[IMG]lewis[/IMG]

Una volta individuata l'immagine per l'elemento – essendo una lettera ormai sappiamo come fare - dobbiamo definire una metodologia per ricordare il numero di puntini e la loro disposizione
Fissiamo in primis la direttrice spaziale di movimento, ossia il punto da cui partire – ore 12

Sfruttiamo questo accorgimento, mutuato da Harry Lorrayne.

Zero puntini = 0 = s
1 puntino = 1= t, d
2 puntini = 2 = n

Creiamo quindi una parola o frase (e quindi un immagine) con quelle consonanti, da associare a quella dell'elemento ed il gioco è fatto

Es:
C= coccodrillo
Abbiamo un puntino ore 12 = 1 = t; un altro puntino ore 3 = 1 = t; un puntino ore 6 = 1 = t; un puntino ore 9 = 1 = t
t, t, t, t.
Diventa un Coccodrillo ( C ) in tuta (t, t ) sul tetto (t, t)

Es.
O= orso
Ci sono due puntini ore 12 , un puntino ore 3; un puntino ore 6 e due puntini ore 9.
2, 1, 1, 2 diventa quindi n, d, d, n

Un orso (O) nudo (n, d) su una duna (d, n)
La caratterizzazione dell'orso , nudo e su una duna, unitamente alla direttrice spaziale di movimento preventivamente definita, ci farà richiamare esattamente il numero di atomi e la loro disposizione

Possiamo anche applicare più sistemi contemporaneamente

B= balena
Abbiamo un puntino ovunque tranne ore 6;
Il tutto diventa 1,1,0, 1
Una balena (B) con adidas (d, d, s, ) rosse (=1 con il metodo dei colori)

In modo ancora più sofisticato, per chi ha costruito un sistema Pao per i numeri, può anche prendere l'immagine della Balena (B) a cui attribuire l'azione corrispondente al numero 11 (t, t) con l'oggetto corrispondente al numero 01 (s, d/t)

In questo lavoro ho cercato di fornire logiche, strumenti ed approcci operativi fruibili sin da subito anche da chi è ad un livello iniziale. Tutto può esser adattato od ulteriormente esteso a casistiche personali e particolari, per poter affrontare la memorizzazione veramente di qualunque tipo di formula.

Personalmente, come ho già avuto modo di evidenziare in altri post, nel tempo mi sono costruito dei palazzi della memoria per aree tematiche.
Non sono n'è un matematico n'è un chimico ma in ambito lavorativo diverse formule rivestono per me una certa valenza . Ho quindi “strutturato” molte informazioni negli uffici, sale e luoghi della Banca in cui opero, applicando le stesse metodologie illustrate in questo post.

In tema di gestione del rischio di credito ho memorizzato:
le formule sul Roe ( anche nella formulazione alla “Modigliani Miller”), le formule sul coordinamento degli indici , sull'autofinanziamento , sul B.e.p., (Break even point ) , sul Mc (Margine di contribuzione) , sul Grt (Grado di rischio totale) ;

In merito alle tematiche sulla creazione e gestione del valore aziendale:
le formule sul Wacc (costo medio ponderato delle forme di finanziamento), sull' Eva, nonché sulla valutazione degli investimenti: VAN, TIR, TRM, PRI , IRA.

In tema di rischio, un intero piano della banca è popolato da immagini sui concetti di rischio, quindi dalle formule sulla varianza, sullo scarto quadratico medio, sul rendimento atteso e varianza di portafoglio, sulla covarianza, sulla correlazione, sul CAPM, sul BETA e via dicendo

Concetti ormai sedimentati e saldamente ancorati nella mia memoria a m/l.
Le immagini delle formule sono ora una sorta di pilota automatico , pronto ad attivarsi nel caso in cui , per qualche motivo, la memoria naturale dovesse incepparsi : è sempre il connubio tra memoria naturale e memoria artificiale che fa la differenza

https://



Viva

Edited by Muriel. - 3/5/2020, 15:41
view post Posted: 19/1/2020, 13:59 by: Muriel.     +1GRID SYSTEM - Laboratorio e sviluppo tecniche di memoria e metodi di studio
Come ricordare la precisa localizzazione degli Stati di un Continente, delle città di una Regione, dei fiumi e montagne di un Paese, delle strade di una città?

Come sapere la posizione di qualunque cosa contenuta in grafici, diagrammi, schemi ecc. ?

Per tutte queste questioni proporrò un sistema, semplice nella sua costruzione ma davvero efficace nei suoi risultati.

Sfrutteremo tale metodologia per un caso concreto: la memorizzazione della localizzazione di tutti i 54 Stati del Continente Africano.

Potremmo applicare il medesimo espediente ad esempio con gli Stati Uniti d'America.
Oltre ad imparare tutti i 52 Stati, sapremmo anche dove localizzarli sulla cartina. Un risultato niente male, a mio modo di vedere, soprattutto per chi ama la geografia

Partiamo dal concetto.
In una mappa, per cercare una città ci viene indicata la sua presenza ad es. nell'area C3, identificata dalla riga C e dalla colonna 3, che diventano le coordinate spaziali di riferimento.
Se riusciamo ad immaginare e visualizzare C3, ogni cosa associata a quella cella diventa di fatto tangibile e “apparterrà “ a quella posizione.
La combinazione lettera numero consente quindi di localizzare qualunque posizione.

Il modo per rendere ogni posizione/luogo tangibile è quindi trovare una “location word” rappresentativa di ogni cella.
Cima potrebbe essere ad esempio la parola rappresentativa della cella C 3.
c= c, 3 = m con la conversione fonetica, quindi c, m = cima
C= riga; numero = colonna

Come gli interni degli edifici, una griglia di righe /colonne è costituita da gruppi regolari di “loci/celle” che possono essere riempiti con il contenuto desiderato.
A differenza delle varie parti di un edificio, tuttavia, non c'è nulla di intrinsecamente distinto e memorabile sulle celle di una griglia; quindi la chiave di questo sistema usa un codice di riferimento incrociato. Nel sistema a griglia, ogni cella ha una lettera di riga ed un numero di colonna, quella combinazione di due caratteri diventa un gancio per l'immagine mentale, o location word , che incorpora pertanto il codice per quella cella.

Possiamo sovrapporre la mappa di qualsiasi Paese o Regione su un “Grid System”, che avrà quindi delle specifiche celle per ciascuna regione o blocchi di Stati in esse posizionati, costruito con il grado di analiticità ritenuto necessario.

Associamo dunque alla parola chiave per ogni “loco/cella” tutte le informazioni che sono presenti in tale coordinata spaziale.

Se in un'area metropolitana dobbiamo memorizzare la localizzazione degli uffici postali, con il loro nome ed il corrispondente numero di avviamento postale, possiamo applicare tale sistema a griglia.
Associamo i termini presenti in quella cella a due a due, con la possibilità anche di andare agevolmente “backward”.

Per la costruzione di ogni “location word” a mio avviso è consigliato utilizzare immagini diverse da quelle del proprio schedario fonetico. Se in tale cella devono essere memorizzate anche informazioni numeriche, si evitano possibili ridondanze.

Qualunque materiale tabellare può essere quindi inserito in un Grid System, anche il layout delle parti vitali di un animale dissezionato!

Per imparare la localizzazione degli Stati dell'Africa, utilizzeremo un Memory Grid 3X3 , ossia una matrice a 9 celle, 1 per ogni punto cardinale

A1= Nord Ovest A2= Nord A3= Nord Est
B1= Ovest B2= Centro B3= Est
C1= Sud Ovest C2= Sud C3= Sud Est

Creeremo una tabella composta dalle nove celle sopraindicate, in cui posizioneremo gli Stati (se fosse necessario, potremmo aggiungere ulteriori informazioni relative a tali Paesi).
Collegheremo poi la “location word” alle informazioni contenute nella cella, a due a due.

Questa metodologia, riscoperta da Harry Lorrayne ("Super Memory Super Student"/"The Memory Book"), risale in realtà al Medioevo quando l'uso degli spazi architettonici era stato quasi abbandonato, sostituito con griglie mentali, quadrate , circolari o semicircolari.

Un semplice utilizzo dell'incrocio cifre / lettere dell'alfabeto genera di per se' 260 celle, utilizzabili per la memorizzazione di un vasto set di informazioni.

Partiamo dalla individuazione delle locations word.

A1= Ad (Amministratore Delegato = Mark Zuckerberg); A2= Anca; A3= Ammoniaca

B1= Boat; B2= Benna; B3=Bam bam (bomba)

C1= Città; C2= Cin cin (bicchieri in brindisi); C3= Cima di rapa

Ecco come si presenta la cartina dell''Africa

africa

Nel caso specifico, il nostro obiettivo è la memorizzazione della localizzazione di ogni Stato del Continente Africano.
Oltre alla localizzazione, impareremo ovviamente anche gli Stati che compongono tale Continente.

Applicando alla cartina la divisione in celle, otteniamo i seguenti quadranti ( con alcune approssimazioni)

[IMG]stati-africani-in-immagine[/IMG]

Associamo quindi ogni location word agli Stati contenuti nella rispettiva cella, con associazioni a coppie, applicando in prevalenza la tecnica di sostituzione od il link di tipo fisico.

Tali metodologie consentiranno di muoversi anche “backward”, cosa molto ardua invece con il mero utilizzo del metodo della storia.

NORD OVEST = A1=Ad;

1) Ad (Zuckerberg)/Marocco; Zuckerberg si connette a Facebook con un enorme tappeto ( Marocco) ;

2) Marocco/Algeria; Un tappeto (Marocco) è infilzato da un grande cono Algida (Algeria);

3) Algeria /Mauritania: Il calciatore Amauri (Mauritania) palleggia un cono Algida (Algeria) invece del pallone;

4) Mauritania /Capo Verde: Amauri (Mauritania) prende a calci il mio capo (Capo Verde);

5) Capo Verde/Senegal: Il mio capo (Capo Verde) dà ordini in reggiseno (Senegal);

6) Senegal/Gambia: Due gambe (Gambia) passeggiano con due reggiseni (Senegal) al posto delle scarpe;

7) Gambia/Mali: Una gamba (Gambia) gigante cavalca Furia Cavallo del West (Mal= Mali);


NORD = A2 = Anca

1) Anca/Tunisia: Al posto dell'anca ho una tunica (Tunisia) colorata;

2) Tunisia /Algeria: Un uomo solleva la tunica (Tunisia) e migliaia di coni Algida (Algeria) mi investono;

3) Algeria /Mali; Due coni Algida (Algeria) brillano al posto degli occhi di Furia ( Mali);

4) Mali/Libia : Furia Cavallo del West (Mali) è a tavola con Gheddafi (Libia) nella tenda del deserto;

5) Libia/Niger : Gheddafi (Libia) non sa parlare , ma canta “Nice che dice Bo” (Niger) di Zucchero;

6) Niger/Egitto : Nelle piramidi (Egitto) tutte le mummie cantano e ballano al ritmo di “Nice che dice Bo” (Niger);

7) Egitto/Sudan : Le piramidi (Egitto) sudano (Sudan) molto a causa del calore;

8) Sudan/Ciad: Dal motorino Ciao (Ciad) esce sudore (Sudan) invece del fumo.


NORD EST = A3 = Ammoniaca

1) Ammoniaca/Egitto: Tre bottiglie gigantesche di ammoniaca spuntano dal suolo al posto delle piramidi (Egitto);

2) Egitto/Sudan:Le piramidi (Egitto) sudano (Sudan) molto a causa del calore;

In questo caso abbiamo la medesima immagine contenuta nella sezione A2, a significare che tali Stati si estendono anche nella parte nord orientale;

3) Sudan/Eritrea: Un aratro (Eritrea) in sauna suda (Sudan) zolle di terra.


OVEST =B1 = Boat (nave da crociera)

1) Boat/Guinea Bissau: La nave da crociera ha la forma di una doppia birra Guiness (Guinea Bissau);

2) Guinea Bissau/Guinea: Ordino una doppia Guiness (Guinea Bissau) ma il cameriere mi serve una Guiness (Guinea) gigante ;

3) Guinea /Sierra Leone: Stappo una Guiness (Guinea) e sento il ruggito assordante dì un leone (Sierra Leone);

4) Sierra Leone/Liberia: Un leone gigante (Sierra Leone) è al posto della Statua della Libertà (Liberia);

5) Liberia/Mali: La Statua della libertà (Liberia) cavalca Furia Cavallo del West (Mali);

6) Mali/Burkina Faso: Furia Cavallo del West (Mali) si copre il viso con il Burka (Burkina Faso);

6) Burkina Faso/Costa d'Avorio: La donna solleva il Burka (Burkina Faso) e dalla faccia spuntano migliaia di coste alla griglia (Costa d'Avorio) ;

7) Costa d'Avorio/Ghana: Le pistole (gun= Ghana) vengono arrostite alla griglia al posto delle coste (Costa d'Avorio);

8) Ghana/Togo: Una pistola (Ghana) spara biscotti Togo invece di pallottole.



CENTRO = B2 = BENNA

1) Benna/Benin: La benna di una ruspa scava la testa di Ben Hill (Benin);

2) Benin/Nigeria: Ben Hill (Benin) è emaciato per la terribile miseria (Nigeria);

3) Nigeria/Camerun: Cameron Diaz (Camerun) fa' la carità a causa della miseria (Nigeria);

4) Camerun/Guinea Equatoriale: Cameron Diaz (Camerun) beve una Guiness da un grande mappamondo (Guinea Equatoriale);

5) Guinea Equatoriale/Sao Tomè e Principe: Il principe Carlo sporco di ketchup (Sao Tomè e Principe) beve una Guiness da un mappamondo (Guinea Equatoriale) gigante;

6) Sao Tomè e Principe/Gabon: Il Principe Carlo, sporco di Ketchup (Sao Tomè e Principe), porta gambi di sedano (Gabon) al posto della corona;

7) Gabon/Ciad: Guido un enorme gambo (Gabon) di sedano al posto del motorino Ciao (Ciad) ;

8) Ciad/Sudan: Accelero il Ciao, ma esce sudore (Sudan) invece di fumo ;

9) Sudan /Repubblica Centro Africana: Un fiume di Sudore (Sudan) denso sgorga dalla pancia di Mattarella (Repubblica Centro Africana)

10) Repubblica Centro Africana/Rep. Congo: La pancia di Mattarella (Repubblica Centro Africana) è fatta di pongo (Rep. Congo), ma nessuno lo sa.



EST =B3= BAM BAM

1) Bam Bam/Sudan: Una bomba, prima di esplodere, suda (Sudan) per la paura;

2) Sudan/Sudan del Sud: Un fiume di sudore (Sudan) fa annegare Lino Banfi (Sud Sudan);

2) Sud Sudan/Uganda: Lino Banfi (Sud Sudan) picchietta la testa di Ugo Fantozzi (Uganda);

3) Uganda/Ruanda: Ugo Fantozzi (Uganda) balla la rueda (Ruanda) perché il suo capo è un ballerino;

4) Ruanda/Burundi: Un enorme pezzo di burro (Burundi) balla la rueda (Ruanda);

5) Burundi/Etiopia: Spalmo di burro (Burundi) il corpo di Et (Etiopia) per ammorbidire la sua pelle;

6) Etiopia/Gibuti: : Et (Etiopia) apre la bocca e sputa migliaia di imbuti (Gibuti);

7) Gibuti/ Somalia: Migliaia di imbuti (Gibuti) ragliano come somari (Somalia);

8) Somalia/Kenia: Un somaro fa arti marziali come “Ken il Guerriero” (Kenia);

9) Kenia/Tanzania: “Ken il guerriero” lancia l'urlo di Tarzan svegliando tutta la giungla



SUD OVEST= C1=CITTA'

Non viene memorizzato nulla, a seguito della conformazione geografica dell'Africa che in tale quadrante non vede la presenza di alcuno Stato.


SUD= C2= CIN CIN

1) Cin Cin/Rep. Democratica Congo: Un mare di bicchieri fa cin cin con Zingaretti di pongo (Rep. Democratica Congo);

2) Rep. Democratica Congo:/Angola; Zingaretti, di pongo (Rep. Democratica Congo) , ha mal di gola (Angola) ma tossendo si frantuma in mille pezzi ;

3) Angola/Namibia: La canna da pesca ha una enorme gola (Angola) per pescare i pesci invece degli ami (Namibia);

4) Namibia/Botswana: Negli ami (Namibia) sono impigliati migliaia di Bot (Botswana) invece dei pesci;

5) Botswana/Zambia: Uno zombie (Zambia) sputa Bot (Botswana) ricoprendo Wall Street;

6) Zambia/Zimbabwe: Estraggo uno zombie (Zambia) dal telefonino invece della sim (Zimbabwe);

7) Zimbabwe/Lesoto: Migliaia di Sim (Zimbabwe) condite nel risotto (Lesoto) al posto del riso;

8) Lesotho/Sud Africa: Un risotto (Lesotho) gigante è imprigionato al posto di Mandela (Sud Africa).




SUD EST= C3= CIMA DI RAPA

1) Cima di rapa/Tanzania; Migliaia di cime di rape saltano da un albero all'altro come Tarzan (Tanzania);

2) Tanzania/Comore: Tarzan programma il suo urlo con il Commodore 64 (Comore);

3) Comore/Malawi : Un enorme Commodore 64 (Comore) è nel letto , raffreddato e malato (Malawi);

3) Malawi/Zimbabwe: In ospedale i dottori curano migliaia di Sim (Zimbabwe) al posto dei malati (Malawi);

4)Zimbabwe/Mozambico: Il mio ombelico (Mozambico) è trapassato da una enorme sim (Zimbabwe) , con spargimento di sangue;

5) Mozambico /Eswatini: Migliaia di soldatini (Eswatini) sparano pallottole dall'ombelico (Mozambico);

6) Eswatini /Madagascar: Migliaia di soldatini (Eswatini) si truccano con il mascara (Madagascar) prima della battaglia;

7) Madagascar/Seichelles: Fiumi di mascara (Madagascar) sporcano il mare cristallino (Seichelles);

8)Seichelles/Mauritius: Su una zattera , nel mare cristallino (Seichelles), si svolge il Maurizio Costanzo Show (Mauritius);


I quadri associativi creati andranno progressivamente metabolizzati, con mirati e scadenziati ripassi per consolidare le informazioni nel m/l termine (Anki a tale scopo si presta benissimo).


Se dobbiamo ricordare quali Stati sono localizzati nella zona Ovest dell'Africa, siamo “condotti” alla cella B1, che ci porta alla location word boat, nave da crociera con la forma di una doppia Guiness (Guinea Bisseau) ;
le due Guiness ci rimandano alla Guinees (Guinea) , che porta al ruggito del leone (Sierra Leone), il leone alla Statua della Libertà (Liberia), la Statua della Libertà a Furia Cavallo del West (Mali), Furia al Burka (Burkina Faso), il Burka alle coste alla griglia (Costa D'Avorio), le coste alla pistola (Gun= Ghana).

Infine, siamo condotti all'immagine della pistola (Ghana) che spara biscotti Togo (Togo): scena questa più difficile da dimenticare che da ricordare!

Se dobbiamo individuare la localizzazione dello Zambia, dobbiamo ritornare alla Location word corrispondente a tale coordinata geografica, sfruttando i meccanismi associativi a ritroso, “backward”, resi possibili grazie alla metodologia di collegamento applicata.

I link creati permettono altresì di cementare determinate nozioni geografiche in misura quasi definitiva.

La surreale immagine della pistola che spara biscotti , ci ricorderà quasi per sempre che il Togo confina con il Ghana.

Un leone gigante al posto della Statua della Libertà indicherà invece che la Sierra Leone confina con la Liberia



Il sistema a griglia può essere utilizzato con gradi di analiticità maggiori, aumentando il numero delle colonne e delle righe, quando la profondità informativa è molto elevata .

Il Grid System può rappresentare anche una valida alternativa per una completa e veloce memorizzazione della tavola periodica degli elementi.

E' sempre la concreta e personale applicazione di uno strumento mnemonico che consente di individuarne pregi, limiti, ovvero di cogliere sfumature, potenzialità od estensioni operative altrimenti non immaginabili ex ante.

Viva

Edited by Muriel. - 17/5/2020, 07:41
view post Posted: 29/11/2019, 10:02 by: Muriel.     +1Il sistema combinatorio delle 5 ruote di Giordano Bruno - Un esperto risponde
..
CITAZIONE
.conscio che solo l'esperienza può dare una risposta, dato che siamo qui per discutere pongo ugualmente il quesito.. Bruno propose questo sistema come alternativa ai 30 modi da lui elencati? O come sistema principale? (Phoenix)

Il sistema delle 5 ruote di Giordano Bruno ha a che fare con la “memoria verborum”, ossia la memoria per le parole.

La tecnica di Giordano Bruno non è finalizzata alla memorizzazione di discorsi interi, poemi o trattati.
E' concepita per conservare citazioni, classificazioni botaniche, per pronunciare alla perfezione parole di cui non conosciamo minimamente il significato ecc.

Si applica ad esempio per ricordare una parola di uso non comune, da citare in modo letterale, qualora la stessa non sia riconducibile ad una delle trenta modalità utilizzabili per ricordare le parole.

Il sistema delle 5 ruote è alternativo alle 30 modalità da lui indicate per la memorizzazione delle parole. Va utilizzato nei casi in cui la memorizzazione di una parola/e non è riconducibile ad una delle 30 tecniche suggerite.

Si basa su processi mentali che , alla lunga, portano giovamento sia alla memoria naturale sia alla “memoria rerum”.

Riuscire a maneggiare il sistema delle 5 ruote richiede un meticoloso ed articolato lavoro di costruzione seguito da un organizzato sistema di revisione scadenziata delle informazioni.

Il sistema può essere usato inoltre in modo sinergico.
Una parola ad esempio può essere scomposta in più parti, che si relazionano tra di loro ; per alcune di esse posso applicare le modalità ordinare per renderle “visibili” (usando l'assonanza, la metafora ecc.) e per le altre parti utilizzare il sofisticato sistema combinatorio di Giordano Bruno.
Il mix è sempre un' immagine unitaria.

Per la memorizzazione delle parole è inoltre di grande utilità la costruzione di propri “cliche'” personali per ricordare parti della stessa; ad esempio il suffisso ton può indicare qualcosa di grande, enorme, son qualcosa di piccolo, berg una montagna, disch un pesce viscido , ing un ingegnere , stein una birra ecc.

Diamo concretezza al ragionamento.
Es. : la parola da memorizzare è coblazione

Per tale termine possiamo ricorrere subito all'assonanza: “colazione” potrebbe fare al caso nostro e farci tornare in mente il termine senza l'utilizzo del sistema combinatorio di Giordano Bruno.

Facciamo tuttavia l'ipotesi che per il termine coblazione non ci venga in mente nessuna assonanza o non si riesca a visualizzare nulla di concreto utilizzando le molteplici tecniche suggerite.

Scomponiamo allora la parola in cobla + zione ed applichiamo un approccio sinergico: sistema combinatorio "mixato" con un clichè.

Quindi per zione useremo un clichè precostituto (zione mi ricorda mio zio, che è gigantesco) , per cobla il sistema delle 5 ruote.

Ricostruiamo il procedimento, passo per passo, per dettagliare le dinamiche relative alla parte combinatoria .

Cobla è la combinazione di due sillabe: co + bla, da “assemblare” insieme a livello visivo.

Presupposto fondamentale: il sistema combinatorio va memorizzato sempre a ruote ferme, per poi essere applicato , alla massima potenza, per tutte le sterminate combinazioni possibili.

Riporto il mio sistema delle 5 ruote per le sillabe aperte con le consonanti C e B.

In questo esempio le sillabe sono due (co bla) e quindi le variabili da combinare sono dello stesso numero.
Nelle due schede sono contenuti:
Tipo di Lettera o Vessillo.
Macro loco di ambientazione per tutte le sillabe aperte con tale lettera
Loci specifici di ambientazione per ogni singola sillaba
Le cinque variabili: 1) Personaggio ; 2) Azione; 3) aggettivo o tratto distintivo (Insigna); 4) oggetto, che prende parte in qualche modo all'azione ; elemento di sfondo (circumstantia)

Co bla risulterà dalla combinazione riferita al personaggio Co con l'azione riferita alla sillaba Ba, in cui è presente anche una lettera liquida, che sta nel mezzo (per la seconda sillaba la mia codifica è lama rotante)

[IMG]CA1[/IMG]

[IMG]BA[/IMG]

Il risultato sarà: Conan il Barbaro (Personaggio) su un carro (azione) con una lama rotante (lettera liquida) gigantesca sulla schiena (clichè per zione)

Cobla = Conan il Barbaro su un carro con una lama rotante sulla schiena.
Con l'aggiunta del clichè zione la lama diventa gigantesca.

L'immagine unitaria è quindi quella di Conan il Barbaro su un carro con una lama rotante gigantesca sulla schiena

Altro esempio
Ermetico.
Non mi viene in mente nulla di visibile, utilizzo allora il sistema delle 5 Ruote “tu cur” con la combinazione di 4 sillabe

ER ME TI CO = Renzi nudo (ER) sul tappeto (ME) , indurito (TI) e con un unicorno in testa (CO)

E' sempre la propria sensibilità personale che induce all'utilizzo della tecnica appropriata per la memorizzazione delle parole, che puo' variare a seconda delle finalità e da un soggetto ad un altro in quanto , in questi ambiti, tutto è permeato da elevata soggettività.

Viva

Edited by Muriel. - 4/6/2020, 15:52
view post Posted: 24/10/2019, 16:35 by: Muriel.     +1Come memorizzare le date: approcci e metodologie applicate ad una evoluta concezione dei loci - prima parte. - Laboratorio e sviluppo tecniche di memoria e metodi di studio
Il presente contributo si presenta molto esteso e articolato , ricco di esempi pratici.
Si divide idealmente in 2 parti: nella prima vengono illustrate tutte le metodologie per la memorizzazione delle date, estese anche ad una evoluta concezione dei loci.
Nella seconda parte viene fornito un esempio concreto di strutturazione per la memorizzazione di un libro universitario applicando tale approccio evoluto.
Seguono le riflessioni finali, a conclusione di una trattazione che va letta nel suo ordine e nella sua interezza, per una sua compiuta e attenta comprensione


Per memorizzare efficacemente una data, il processo è il seguente:
si individua una parola chiave (o + qualora sia necessario) atta a rappresentare l'evento da memorizzare;
si converte tale parola/e in una immagine;
si traduce la data (che è un numero) in un'immagine;
si crea una associazione tra le due immagini.

Se la finalità della memorizzazione di una data o di un evento passato- futuro, è una semplice gara mnemonica, lo step finisce qui, vista la necessità di memorizzare la maggior quantità possibile di date in soli 5 minuti.

L'elemento vincente, in questo caso, è la presenza di un sistema che comprima al massimo il set informativo rappresentato dai numeri, al fine di limitare il numero di associazioni e quindi velocizzare il processo memorizzativo delle date.

La presenza di un 3 digit sistem consente , ad esempio, con un'unica associazione di memorizzare l'immagine dell'evento con quella della data.
Il numero infatti, tralasciando la prima cifra (che nella maggior parte dei casi è un uno), è convertito in un' unica immagine
Es. 1945 = 945 = (b,r,l)= barella;
Es. 1439 = 439= (r,m,b)= Rambo

Cosa succede se la data è nel secolo 2000?
Se abbiamo una data del 21° secolo, possono essere adottate diverse soluzioni.
a) inserire nell'immagine della data il dato informativo del nr. 2.
Es. 2945= barella gialla (2= giallo con il metodo dei colori).
Una barella trainata da un bue (2= bue con il sistema della rima con numero).

b) utilizzare un sistema di loci dove posizionare solo le immagini che cominciano per 2.
Le immagini delle date di tale secolo vengono collocate in un percorso di loci preventivamente definito (es. all'interno di un centro commerciale o dove pare opportuno).
Quindi l'immagine 2945 rimane una semplice barella, posizionata nel loco nr. 1 del percorso scelto (ad. es. all'interno del centro commerciale, dove ovviamente ci sarà anche l'interazione con l'immagine dell' evento che si vuole memorizzare).
Se deve essere memorizzata la data 2731, collocheremo l'immagine del numero 731 (k,m t) all' interno del secondo loco, dove avrei appunto una cometa (731) che interagisce con l'immagine dell'evento e con il loco nr. 2.

c) utilizzare la logica Sem 3, dove nell'associazione creata tra evento e numero rappresentativo della data, viene inserita un ambientazione ad hoc; ad esempio nel ghiaccio, nell'olio bollente ecc identificativa di tale cifra.

Chi non dispone di un 3 digit system, può utilizzare altre logiche, come ad esempio il P.A.
1945 diventa l'immagine del personaggio 19 (costruito con la conversione fonetica, con il Dominic System o in modo arbitrario) che fa l'azione corrispondente al nr. 19.

L'alternativa (tralasciando il primo numero) , è usare una interazione tra l'immagine del 94 e quella del 5 , in questo caso alternando, per l'ultima cifra, il sistema della forma del numero, il sistema della rima con numero, il metodo simbolico, il metodo dei colori, per evitare ridondanze.

Oltre ala logica P.A., può anche essere usato un 2 digit system, alla portata di tutti, facendo interagire le coppie di numeri in cui è scomponibile la data.
Chi possiede un semplice schedario fonetico 00-99 ha quindi tutto ciò che serve.
La tecnica di sostituzione od il link alla Dean Vaughn possono velocizzare tutto il processo, conferendo memorabilità ai quadri associativi creati.

Vediamo alcuni esempi di eventi da memorizzare di date, tratti direttamente dalle prove del World Memory Championship.
Una volta scaduto il tempo di memorizzazione, compariranno solo gli eventi, mescolati completamente , e lo spazio vuoto relativo alla data corrispondente da inserire

1) 1755 Il Presidente balla il tip tap;
2) 1863 Rapunzel si tinge i capelli;
3) 1838 Caldo tropicale si diffonde ovunque sulla terra;
4) 1629 Comparsa del primo uomo su Marte;
5) 1444 Zebra pericolosa fugge dallo zoo.

1) Parola chiave= Presidente = immagine di Mattarella
1755 = 755 – g, l, l, = Galileo = Binocolo
Immagino Mattarella con un enorme binocolo al posto degli occhi

2) Rapunzel non so chi sia , è comunque un nome non immediatamente visualizzabile
Scelgo quindi l'immagine dei capelli.
1863= 8, 6, 3 = Fujihama (vulcano)
Il vulcano erutta milioni di capelli al posto dei lapilli.

3) Caldo tropicale = vento caldo
1838 = 838 = fmf = fiammifero
Il vento è talmente caldo che accende migliaia di fiammiferi.

4) Marte = immagine di Marte , pianeta rosso
1629 = 629 = g, n, p = ginepro.
Marte è ricoperto interamente da bacche di ginepro, diventando viola.

5) Zebra= zebra
1444 = 444 = r,r,r,= roar, roar, roar = immagine di Saetta McQueen
Una zebra al volante di Saetta McQuenn sfreccia sulla strada

Nel foglio di richiamo, compariranno tutti gli eventi, anche quelli non memorizzati, in ordine modificato.
Il ricordo di un termine memorizzato farà ricordare l'associazione e quindi la data.

_______ Asteroide colpisce navicella spaziale
_______ Scoperta l'isola dei dinosauri
_______ Vulcano distrugge Venezuela
_______ Zebra pericolosa fugge da zoo
_______ Nuove elezioni in Svezia
_______ Il presidente balla il tip tap

Le prime due righe non ricordano nessuna associazione creata.
Nella terza riga c'è il termine vulcano.
Vulcano richiama l'immagine di Fujihama che erutta milioni di capelli.
Nella riga c'è però Vulcano distrugge Venezuela. Non è quindi l'evento memorizzato, quindi non viene scritto nulla.
Nella quarta riga compare il termine zebra, la cui immagine fa ricordare Saetta McQueen, ossia roar, roar, roar.
La data quindi è il 1444.
La quarta riga non ha termini memorizzati quindi non viene scritto nulla
Nella quinta riga compare il termine Presidente.
L'immagine di Mattarella con un binocolo al posto degli occhi consentirà di richiamare la data del 1755

Quando invece la memorizzazione delle date è legata all' apprendimento a m/l, il sistema forse più efficace è combinare il processo sopra descritto con un sistema di loci.
Si possono presentare diverse possibilità, a seconda del grado di analiticità e profondità informativa desiderata.

Quando la finalità è il mero ricordo di alcune date importanti, può essere utilizzato un semplice percorso, con pochi loci , senza strutturazioni ad hoc, secondo una visione classica.

Esempio
Decidiamo di memorizzare la principale data di ogni secolo a partire dal 1500, utilizzando l'ambientazione in una città storica .
I punti di partenza sono: 1) fermata autobus; 2) strisce pedonali; 3) edicola giornali; 4) semaforo; 5) rotonda.
Elementi da memorizzare:
Data 1): Martin Lutero nel 1517 affigge il testo delle sue 95 tesi;
Data 2): 1648: pace di Vestfalia;
Data 3) 1789: rivoluzione francese;
Data 4) 1861: proclamazione del Regno d'Italia;
Data 5) 1 settembre 1939: scoppio della seconda guerra mondiale

Ecco le possibili associazioni
Alla fermata del Bus un utero gigantesco (Martin Lutero) è incollato con l'attack (l,t,k, = 517 = 1517) alla mia tesi di laurea (che è del' 95= 95 tesi);

Una giraffa (g,r,f = 648= 1648) in vestalia (pace di Vestfalia) attraversa lentamente le strisce pedonali;

Una ghigliottina (rivoluzione francese) trancia in due un coffe break ( k,f, b= 789= 1789), sporcando di marrone tutti i giornali;

Sul semaforo un enorme ragno tricolore (Regno d'Italia) piange (vagito= v,g,t,= 861=1861) perché la luce è solo lampeggiante.

Hitler (immagine per la seconda guerra mondiale) pompa (p,m, p, = 939 = 1939) la ruota bucata del furgone Dis-pe (1 settembre = 1/09 = 109 = d, s, p = Dis-pe), bloccando il traffico alla rotonda

Da un un punto di vista metodologico, nulla vieta di limitarsi all'associazione evento/data, senza ricorso ai loci.
E' un approccio che personalmente non preferisco, per evitare le immagini “ fluttuanti“ nella mente.

Qualora le date da memorizzare siano molte per ogni secolo, diventa “strategico” costruire un sistema di loci strutturati, su misura.

Possiamo decidere in primis che in un edificio - esempio casa mia - vengano “collocate” tutte le date del 1800; nella casa di mio fratello tutte le date del 1900, nell'appartamento al mare tutte le date del 2.000 e così via.
In questa prima versione, la scelta dei loci all'interno delle abitazioni sarà flessibile e soggettiva.

Viene subito raggiunto un risultato: se ambiento una data del 1800 a casa mia, non devo memorizzare il secolo , ossia le prime due cifre, in quanto la codifica per i primi due numeri è fornita dall'edificio stesso, portatore di un valore informativo specifico, il secolo 18.

A seconda del numero delle date da memorizzare, è possibile affinare ulteriormente la strutturazione degli spazi.

Il passaggio successivo è di riservare spazi omogenei a periodi omogenei all'interno di una struttura architettonica
Ad esempio potrei individuare 10 stanze ; nella prima sono contenute le date dei primi 10 anni del secolo, nella seconda le date della successiva decade del secolo e così via, sino a ricoprire tutti gli anni del secolo.

L'importante effetto operativo è che in tali stanze è sufficiente memorizzare solo l'ultima cifra della data, in quanto il valore informativo del secolo e della decina è incorporato nella struttura dei luoghi creata.

La mia casa fornisce la codifica del secolo – 18 -, la prima stanza rappresenta tutti gli eventi dall'anno 0 all' anno 9 .

Si può memorizzare solo l'ultima cifra della data, in quanto le prime tre cifre sono determinate in automatico dalle coordinate spaziali -18 = casa - 0 =numero della stanza.

Nella stanza successiva ci sono tutte le principali date dal 1810 al 1819.
La memorizzazione della battaglia di Waterloo, 1815, avrebbe pertanto già 3 valori predeterminati: è la strutturazione creata dello spazio che fa recuperare tale dato.

In un loco della stanza 1, avrei pertanto l'immagine di un enorme water azzurro (water = Waterloo; 5= azzurro con il metodo dei colori);
oppure, sfruttando il metodo delle rima con numero, che prevede per il cinque l'immagine “lingue”- potrei avere l'immagine di un water con delle lingue viscide che fuoriescono dallo stesso. Immagine riluttante ma per questo mnemonicamente efficace.
Applicando il sistema simbolico , che associa al 5 una mano, potrei immaginare lo stesso water da cui esce una mano lurida
Usando il sistema della forma del numero, potrei “vedere” il water che balla con un cembalo.
Utilizzando la conversione fonetica, potrei immaginare il water su cui è seduto il mio amico Leo (l=5) mentre fa i suoi bisogni.

In tali stanze è sufficiente dunque memorizzare solo l'ultima cifra della data, in quanto il valore informativo del secolo e della decina è incorporato nella struttura dei luoghi creata.

Per il secolo 19 avrei lo stesso schema
secolo 19= casa di mio fratello
la stanza 0 accoglierà tutte le date dal 1900 al 1909;
la stanza 1 accoglierà tutte le date dal 1910 al 1919
la stanza 2 accoglierà tutte le date dal 1920 al 1929 e così via

Si può arrivare ad un ulteriore e raffinato livello di strutturazione, che consente di memorizzare solo l'evento da ricordare: tutte le altre informazioni sono espresse dai loci, portatori a loro volta di segni informativi.

Per ottenere tale importante semplificazione, è necessario conoscere e padroneggiare una organizzata strutturazione degli spazi, che diventano bussole informative, dalla precisione chirurgica.

I loci non sono più variabili come disposizione all'interno delle stanze (nei casi precedenti i sotto loci all'interno delle stanze erano individuati liberamente), ma codificati nella loro disposizione.
La disposizione dei loci , speculare in ogni stanza, consentirà la creazione di un codice numerico per i loci , che si tramutano di fatto in “loci peg”.
Loci istantaneamente richiamabili, random, in sequenza, backword, alla guisa di uno schedario numerico, costruito con qualsivoglia logica.

In ogni stanza c'è un lampadario, ci sono 4 angoli, 4 muri ed il pavimento.
Si parte dalla posizione del lampadario, che è la codifica del valore 0
La stanza viene visualizzata in questo modo: entrando, ho il primo angolo sempre a sinistra
La posizione del primo angolo è la codifica del valore 1; la parete a sx è la codifica del valore numerico 2; il primo angolo in alto a sx= 3; la parete frontale = 4; primo angolo in alto a dx= 5; la parete a dx = 6; ultimo angolo a destra = 7; Parete alle spalle rispetto all'ingresso =8
Pavimento in posizione centrale della stanza = 9.

[IMG]nuovo-dean-per-sito[/IMG]




Questo tipo di organizzazione va ben metabolizzata, con il tempo che serve.
I numeri dispari sono sempre gli angoli 1, 3, 5, 7 e la posizione centrale
I numeri pari sono sempre la pareti 2, 4, 6, 8, ed il lampadario 0

La stessa struttura si ripete in ogni stanza. Cambia solo il valore numerico della decina, che corrisponde al numero della stanza.

Nella stanza 1 l'angolo a sinistra decodifica il nr. 11; nella stanza 2 l'angolo a sinistra decodifica il numero 21; nella stanza 4 l'angolo a sx decodifica il valore 41, nella stanza 9 l'angolo a sx decodifica il valore 91 ; nella stanza 1 la prima parete a sx decodifica il nr. 12, nella stanza 2 decodifica il nr. 22; nella stanza 3 la prima parete a sx decodifica il nr 32 è così' via.
Il lampadario nella stanza 1 decodifica il valore 10; nella stanza 2 il valore 20 , nella stanza 3 il valore 30 ecc.
Ripetendo più volte la sequenza, dalla prima posizione all'ultima, backword, random, l'automatismo posizione numero diventerà automatico.

In ogni luogo, inoltre, c'è sempre un oggetto che è già incorporato nella memoria a medio lungo di ognuno, non richiedendo quindi alcun tipo di memorizzazione, essendo già un potente ricordo sedimentato.
Nella stanza uno potrebbe esserci ,nell'angolo a sx, l'impianto elettrico.
Quando devo posizionarmi in tale spazio, il binomio spazio - oggetto , ossia 11 =impianto elettrico, diventa istantaneo

Se in un determinato punto non c'è nulla, ad esempio al centro di una parete, posso inserire un oggetto o un personaggio, che diventa l'anima di quello spazio.
Col tempo quell'oggetto o quel personaggio verrà visto dall'occhio della mente come se fosse sempre stato presente, diventando appunto un'anima, animata o inanimata, di tale luogo

Ecco che quindi la memorizzazione di un avvenimento storico intercorso nel 1811, ha già le precise coordinate spaziali di decodifica

Secolo 18: vuol dire che siamo a casa mia
11 viene scomposto in: 1 (= nr. della stanza) , 1 (primo angolo a sx = 1, in cui c'è qualche oggetto o personaggio )

In tale parete verrà memorizzato il semplice evento

La struttura dei luoghi creati ex ante sarà deputata all'accoglimento di date storiche
Basterà posizionarsi con l'occhio della mente nella prima stanza, 1° angolo a sx posteriore, dove troverò posizionata l'immagine dell'evento storico da memorizzare
L'informazione numerica della data è decodificata dalla struttura spaziale in cui l'immagine dell'evento è inserita.

1815: disfatta di Waterloo
Un enorme Water sta citofonando (il citofono è l'oggetto presente in tale loco, l'angolo in alto a dx, indelebile ricordo a medio lungo termine).

La tecnica per determinare il preciso giorno della settimana di una qualunque data , illustrata nel mio precedente post, consente di arricchire di ulteriori specificazioni informative tale evento storico, se ne viene ravvisata l'opportunità (in genere la conoscenza dell'anno di una data è più che sufficiente)

18/06/1815: dal post precedente , diventa:
Primo step
18 = è maggiore di 7 , quindi sottraggo i suoi multipli
18 -( 7*2=14); 18-14=4;

Secondo Step
giugno = seno delle ragazze =mi rimanda al nr. 3;
4+3=7
7-7=0

Terzo Step
secolo 18 = codice 3
0+3=3

Quarto Step
15 = telo su cui un sub è attaccato a testa in giù (scena ambientata nello studio, ossia la stanza nr 4 con codice 4)
3+4= 7
7-7= 0
La battaglia di Waterloo si è svolta nel giorno 0, che corrisponde a domenica

18 giugno = 18/6 = 186 = tv show con la conversione fonetica
domenica= l'immagine del mio prete
Nella stanza 1 della casa, potrei avere quindi l'immagine di un water che citofona, mentre al suo interno si svolge un incredibile tv show condotto dal mio prete.

Tale immagine è quindi la decodifica dell'evento storico BATTAGLIA DI WATERLOO, svoltasi il giorno 18 giugno dell'anno 1815, che era una domenica.

L'anno 1815 non è associato a nessuna immagine. E' la presenza dell'associazione in tale loco (stanza 1 angolo in alto a dx) che fornirà in automatico tale informazione

Entrando mentalmente nella stanza 5 di casa mia, nella parete a sx (coordinata 52 , 5= nr stanza, 2= parete a sx) potrei “vedere la scena “ di enormi cannoni , che, spuntando dalla parete, sparano crema (Guerra di Crimea); la posizione fornisce in automatico la data , ossia l'anno 1852. (18 =casa; 5 =stanza 5; 2 = parete 2)

Entrando nella stanza 7, nell'angolo in basso a sx ,la presenza di un enorme Colosseo con bandiere tricolori , mi indicherà che Roma è diventata capitale d'Italia nel 1871(18= casa ; 7= nr. della stanza; 1= primo angolo a sx)

Percorrendo il soggiorno della casa di mio fratello (dove sono ambientati gli eventi del secolo 19°), nell'angolo in basso a destra (stanza nr. 1) mi trovo una gigantesca falce e martello conficcati nel portaombrelli (oggetto ivi presente): Rivoluzione Russa del 1917. (19 = casa di mio fratello; 1 è la stanza nr. 1; 7 è l'angolo in basso a dx secondo la strutturazione alla Dean Vaughn).

In camera sua (stanza nr 4) sul lampadario dondola il cane Pluto (Plutone) : nel 1940 è stato scoperto Plutone (19 casa di mio fratello; 4= numero della stanza; 0= posizione del lampadario)
Anno decodificato in automatico in base alla semplice posizione spaziale in cui è ambientata l'assurda immagine

Col tempo è possibile costruire gradualmente importanti banche dati storiche, a cui consiglio di dedicare spazi unici (ossia non utilizzati per altre memorizzazioni) .

Cosa succede se in un decennio gli eventi da memorizzare superano le 10 unità?
Si mantiene la sopracitata struttura spaziale, “allargandola in senso orizzontale” ad altra stanza od edificio a cui sono proiettato con l'ormai noto espediente dell'impaginatore, mantenendo lo stesso grado gerarchico e senza vincoli di subordinazione.
La stanza aggiuntiva avrà le medesime coordinate spaziali e, nella visione dall'alto, sarà uno spazio mnemonico adiacente . Tale edificio è presente nella realtà, ma la struttura creata è invece artificiale.
Se le date da ricordare in una decade fossero trenta, collegherei un'altra stanza ancora , esistente nella realtà, ma artificialmente connessa.

Nulla vieta poi di costruire completamente con la fantasia stanze immaginarie:.. “Cosa impedisce all'immaginazione di far svanire i loci vecchi e sostituirli con quelli nuovi? Questi “loci fittizi “ tuttavia non vengono posseduti con la stessa facilità con cui sono formati; ad essi bisogna applicarsi con il pensiero, tanto da farli diventare così consueti da non differire in nulla da quelli veri “ (Giordano Bruno)

Si possono in alternativa utilizzare altre raffinate tecniche di dilatazione o moltiplicazione dei loci, sfruttando precise dinamiche spaziali, nonché particolare tecniche combinatorie , di cui tratterò nella seconda parte.

Logiche similari a quanto illustrato consentono la memorizzazione della tavola periodica con 118 elementi, senza di fatto memorizzare il numero di ogni elemento, richiamabile tuttavia con immediatezza, in sequenza, random, all'inverso, in virtù delle coordinate spaziali di riferimento.
Con una particolare modalità di utilizzo degli spazi e del link, è possibile memorizzare in dodici stanze, con una padronanza, efficacia e precisione “chirurgica”:
l'elemento chimico;
il numero atomico;
il simbolo chimico;
il periodo;
il gruppo;
il blocco;
il peso atomico.

Il richiamo numerico è istantaneo, alla guisa della logica peg, ma con i vantaggi e la maggiore duttilità garantita dai loci.

Una straordinaria dimostrazione pratica di questa metodologia è contenuta nel libro “How to Learn and Remember the Periodic Table with the remarkable Vaughn Cube Methodology”, dell'americano Dean Vaughn, dove è applicato, in modo magistrale, l'utilizzo congiunto del link e dei loci, con ulteriori particolarità nell'utilizzo degli spazi.

Logiche similari possono essere applicate anche per la memorizzazione di una mappa mentale.
Le stanze di un edificio diventano la rappresentazione dei rami principali della mappa.
Muovendosi con l'occhio della mente nelle stanze, si ha sempre punti di riferimenti precisi, il contesto generale ed il contesto specifico.

All'interno di un ramo principale , è quindi di ogni stanza, è possibile memorizzare qualunque numero di sotto rami, mantenendo sempre la perfetta comprensione della struttura gerarchica e dei gradi di subordinazione avendo anche il preciso riferimento numerico di ogni sottopunto.

L'applicazione di una impostazione tradizionale dei loci, intesi come semplici sequenze di luoghi , non consentirebbe una facile comprensione della struttura del materiale da ricordare, non essendo “visibile “ la gerarchia ed i vincoli di subordinazione delle informazioni, che si susseguono semplicemente da un luogo ad un altro.

Tale mappa , per rigore metodologico, potrebbe essere memorizzata anche senza i loci, semplicemente dividendo la stessa in 4 quadranti ideali al cui interno visualizzare le cose presenti, ricostruibili grazie alla memoria visiva (nei rami vi sono infatti immagini - se stiamo parlando di una vera mappa mentale e non di una pseudo mappa o di un ibrido).

Le modalità sopra evidenziate di strutturazione dei loci per la memorizzazione delle date sono comunque una delle possibilità operative.

Una città, tanto per fare un altro esempio, può essere divisa in zone da strade, ponti, ferrovie, fiumi, metrò a cui parallelamente far corrispondere periodi storici omogenei.
La presenza di isolati, con all'interno quartieri, dentro i quali vi sono edifici, consente di creare ulteriori tipi di subordinazioni, comunque del tutto soggettive, sfruttando anche la scansione alfabetica; in un determinato quartiere potrebbe esserci un Cinema, un ' Erboristeria, una Farmacia, ossia luoghi ben noti e messi in grado di subordinazione , oltre che dalla loro disposizione e sequenza spaziale , anche in virtù della loro scansione alfabetica che ne identifica ulteriormente la sequenza ed il grado di gerarchia; tutto ciò che è in C (cinema) viene prima di quello che è in E (erboristeria), di quello che è in F (farmacia) e via dicendo. All'interno poi di ogni edificio potrei applicare le strategie ritenute più efficaci.

Potremmo anche riservare ad una determinata città, ben conosciuta, gli eventi di un determinato periodo, come il secolo 1800; ad un' altra città, con lettera alfabetica successiva, gli eventi del 1900, con altre suddivisioni create al suo interno e così via.

Nulla impedisce di creare città artificiali, partendo da porzioni di città reali ben conosciute: PA. LO. MA. NA potrebbe essere quindi una città artificiale risultante dalla fusione di 4 distretti reali, visitati e conosciuti, oppure semplicemente interiorizzati con Google Street View.
Isolati di Parigi, Londra, Madrid, Napoli , “cuciti insieme “ e al cui interno riservare il set informativo voluto.

Raggruppare le date in spazi comuni, quali marcatori fisici dei diversi periodi storici , conferisce versatilità ed efficacia all'intero processo memorizzativo,

Come direbbe Giordano Bruno, ognuno deve sperimentare ed utilizzare le logiche operative meglio funzionanti , spesso soggettive e non sempre efficaci ed immediate per un altra persona.

Per puntualizzare nel dettaglio l'importante concetto di strutturazione dei loci sulla base del materiale da memorizzare, fornirò un esempio pratico, molto dettagliato e ricco di associazioni, considerata la rilevanza dell'argomento, che sarà sviluppato nella seconda parte, decisamente estesa, del presente contributo, unitamente alla "fascinosa tematica" della moltiplicazione dei loci e degli spazi mnemonici.

Viva
view post Posted: 7/10/2019, 19:55 by: Andtom     +1Applicazione tecniche di memoria in Medicina e Chirurgia - Laboratorio e sviluppo tecniche di memoria e metodi di studio
CITAZIONE
decorso delle vene e delle arterie, qui trovo difficoltà. Mi spiego meglio, come faccio a trovare un'immagine che mi ricordi la Succlavia? o il tronco brachiocefalico, o l'arteria facciale o temporale? anche spezzettando l'immagine ho una certa difficoltà. Grazie a chiunque mi aiuterà

Devi essere fantasioso, puoi usare qualcosa che ti ricordi quel concetto o per assonanza. Per esempio: Succlavia, io penso a una che mi fa un succhiotto, arteria facciale, immagino la cantante Arteria (radiofreccia) che in tv si mette fare delle facce. Poi create queste immagini, le colleghi con il loco in questione.
view post Posted: 18/11/2018, 10:39 by: Muriel.     +1CUBO DI RUBIK NON RISOLTO: MEMORIZZARE I 54 QUADRATINI COLORATI IN SEQUENZA O RANDOM - Laboratorio e sviluppo tecniche di memoria e metodi di studio
In questo post parlerò di un espediente finalizzato al “puro divertimento mnemonico”.
Le tecniche di memoria sono sempre un formidabile strumento per realizzare performance ritenute impossibili o “magiche” agli occhi di chi non padroneggia questi strumenti.

La memorizzazione dei 54 quadratini di un cubo di Rubik non risolto è una non comune abilità da sfoderare con gli amici. In ogni caso un ottimo allenamento mnemonico per il nostro cervello.

Per riuscire in questa performance bisogna tuttavia affrontare la questione in modo “scientifico”.

Il cubo di Rubik ha sei facce con 9 quadratini colorati per facciata; in totale quindi 54 quadratini colorati da memorizzare. I colori presenti nel cubo sono : verde, bianco, arancione, giallo, blu, rosso.

Se non viene applicato il giusto approccio , si incontreranno difficoltà per la ridondanza delle medesime informazioni – in questo caso i colori - che si susseguono nella sequenza.

Un funzionale processo di memorizzazione deve essere sempre preceduto da una preventiva organizzazione del materiale da memorizzare

L’obiettivo in questo caso è ricordare tutti i 54 quadratini in sequenza, all’inverso (“back") od in qualunque ordine casuale, con immediatezza.

Appare evidente tuttavia che , senza l’ausilio di meccanismi per la strutturazione, compressione e successiva decompressione dell’informazione, la ripetitività delle immagini ostacolerà la fluidità del processo di memorizzazione ed il puntuale richiamo dei dati da ricordare, in questo caso i colori dei quadratini”

Una soluzione è rappresentata dalla costruzione di una “microtecnica ad hoc”, atta a ridurre le possibili informazioni da memorizzare ma incorporante al tempo stesso la massima profondità e precisione informativa.

In primis deve essere creato “un indice spaziale”, rappresentativo delle facciate del cubo e della posizione dei singoli quadratini all’interno delle singole facciate.
Va quindi definito un criterio ordinato e logico per scorrere in sequenza i quadratini in ogni singola facciata.

Ci muoveremo sempre partendo dal basso verso l’alto di ogni facciata, partendo dalla estrema sinistra della facciata, per passare quindi nella striscia centrale (sempre dal basso verso l’alto ) per finire nella fascia destra di ogni facciata del cubo.
Ogni facciata verrà di fatto suddivisa in tre strisce contenente ognuna 3 quadratini colorati
Scorreremo poi le prime 4 facciate del cubo , sempre dal basso verso l’alto, per finire poi con le fasce laterali, guardando prima la facciata di sinistra ed infine quella laterale di destra.

Il passo successivo è identificare gli ambienti rappresentativi di ogni singola facciata del cubo. Per semplicità utilizzerò le stanze che si presentano in ordinata sequenza nel mio appartamento, oltre ad un ambiente esterno:

1. camera
2. studio
3. cameretta
4. cucina
5. soggiorno )facciata laterale sinistra)
6. ufficio lavoro (facciata laterale destra)

All’interno di ogni stanza , occorre avere un preciso ordinamento spaziale.
Utilizziamo la ormai nota strutturazione dei loci di Dean Vaughn, che in ogni ambiente quadrato-rettangolare identifica 10 loci ordinati numericamente e quindi sempre ben identificabili.
Tale strutturazione consentirà di richiamare qualunque informazione in sequenza, all’indietro , random, con una precisione e velocità “chirurgiche”.

Per i nostri fini, il lampadario, che rappresenta sempre il 10° elemento di tale tipo di strutturazione dei loci, non viene considerato
STANZA TIPO


[IMG]stanza-da-convertire-1[/IMG]


Va trovata a questo punto una rappresentazione visiva dei colori , che consenta altresì di limitare la ridondanza delle stesse immagini
La soluzione è la creazione di un sistema combinatorio ad hoc.

Per la sua costruzione sono necessari una decina di minuti, non di più; per la memorizzazione del sistema lo sforzo è davvero limitato.
Ogni colore del cubo verrà quindi rappresentato da un personaggio, che farà un’azione con un oggetto.

[IMG]schema-da-convertire-1[/IMG]

Per chi non lo conosce, Doraemon è un famoso personaggio dei cartoon

[IMG]doraemon[/IMG]

Utilizzeremo quindi un Pao costruito con i colori.

Ogni immagine creata sarà pertanto rappresentativa della combinazione dei tre colori di ogni striscia di ogni singola facciata (tre strisce a facciata, rappresentate quindi con tre immagini a facciata) , partendo sempre dal basso e muovendosi da sinistra verso destra

Il sistema combinatorio, come sempre, va memorizzato a “ruote ferme “ - usando la terminologia di Giordano Bruno - per poi passare al sistema in movimento con tutte le possibili combinazioni che si possono generare.

Ogni facciata del cubo sarà quindi memorizzata con tre immagini, ognuna delle quali rappresenta tre strisce di colori , formate nelle più svariate combinazioni.

Il personaggio sarà quindi il colore del primo quadratino inferiore di ogni striscia, l’azione corrisponderà al secondo quadratino di ogni striscia , l’oggetto corrisponderà al terzo quadratino.


Esempio pratico di sequenza di colori di una facciata del cubo:
ROSSO – GIALLO - ARANCIONE
Tale sequenza , corrispondente alla prima riga a sx (guardando la facciata dal basso verso l’alto) verrà compressa nell’immagine di BERTINOTTI (Persona ) che pedala in bici (Azione ) con dei palloni (Oggetto) al posto dei pedali.

Questa immagine viene ambientata nel primo loco della stanza di riferimento, ossia nell’angolo in basso a sx.

VERDE- BLU – VERDE
Tale sequenza, corrispondente alla riga centrale, viene convertita nell’immagine di Hulk (P) che vola (A) con un’automobile (O).
L’immagine sarà collocata nel secondo punto della stanza secondo la strutturazione di Dean Vaughn, ossia nella parete centrale di sinistra.
L’interazione dell’immagine creata con gli oggetti ivi presenti rafforzerà ulteriormente l’ancoraggio mnemonico della scena

ARANCIONE – VERDE – ARANCIONE
Gullit (P) spacca in due (A) un pallone (O).
L’immagine sarà posizionata nel terzo punto codificato della stanza, ossia in corrispondenza dell’angolo in alto a sx.

Con tre immagini vengono memorizzati tutti i 9 quadratini di quella facciata del cubo.

Per la ripetizione dei quadratini in sequenza, non si fa altro che rivedere la sequenza delle immagini memorizzate in quella stanza , strutturate numericamente.

Bertinotti (P ) che pedala in bici (A ) con dei palloni (O) al posto dei pedali;
Hulk (P=) che vola (A) con un’automobile (O).
Gullit (P) spacca in due (A) un pallone (O).

Il tutto corrisponde alla sequenza di colori: ROSSO – GIALLO – ARANCIONE// VERDE - BLU – VERDE// ARANCIONE – VERDE – ARANCIONE.

Ripercorrendo all’indietro la stanza è possibile recuperare la sequenza dei colori dei quadratini all’inverso.
Per una richiesta di informazione “random”, del tipo: quale è il quadratino centrale di quella facciata?
Mentalmente si risale alla stanza rappresentativa di quella facciata del cubo, sapendo che il quadratino centrale corrisponde ad una azione, ubicata nel punto 2) di quella stanza – parete centrale sx; in questo caso corrisponde all’azione vola = BLU (Hulk vola con l’automobile)
Vi sono sempre quindi dei riferimenti spaziali strutturati che consentono di decodificare con precisione chirurgica il dato da recuperare, ossia il colore del quadratino del cubo.

Con 18 loci strutturati vengono quindi memorizzati tutti i 54 quadratini colorati del cubo, richiamabili perfettamente in qualunque ordine

Arrivati a questo punto , vediamo in concreto la memorizzazione di tutti i 54 quadratini di un cubo di Rubik mescolato o non risolto

[IMG]facce-cubo-da-convertire-1[/IMG]


1^ FACCIATA – ambientata in camera
Gullit /sfonda/ un elicottero (arancione/ verde/ blu) - 1° angolo a sx della camera
Pantani /in bici /con una scarpetta (giallo/ giallo/ bianco) – parete centrale sx della camera
Bertinotti/ corre /con una bandana gialla in testa (rosso /bianco /giallo) – angolo in alto a sx della camera

2^ FACCIATA - ambientata nello studio
Biancaneve /spacca in due/ la bandiera (bianco /verde /rosso) - 1° angolo a sx dello studio
Doraemon /prende a calci /un elicottero (blu /arancione/ blu) - parete centrale sx dello studio
Gullit spacca in due un elicottero (arancione verde blu) ¬- angolo in alto a sx dello studio

3^ FACCIATA - ambientata nella cameretta
Biancaneve /alza / un’automobile (bianco /rosso /verde) -1° angolo a sx della cameretta
Gullit /corre /con la bandana in testa (arancione /bianco /giallo) - parete centrale sx della cameretta
Gullit /pedala/ su un elicottero (arancione /giallo/ blu) - angolo in alto a sx della cameretta

4^ FACCIATA – ambientata in cucina
Pantani / prende a calci /una scarpetta (giallo /arancione /bianco) - 1° angolo a sx della cucina
Pantani /alza /una bandiera (giallo /rosso/ rosso) - parete centrale sx della cucina
Biancaneve /corre/ con la bandana in testa (bianco/ bianco /giallo) - angolo in alto a sx della cucina

5^ FACCIATA (LATERALE SX) – ambienta in soggiorno
Giro il cubo a sx con una singola rotazione per memorizzare la facciata a sx

Hulk /pedala in bici /con la bandiera al vento (verde/ giallo/ rosso) -1° angolo a sx del soggiorno
Doraemon/ vola /con una bandiera (blu/ blu /rosso) - parete centrale sx del soggiorno
Bertinotti /corre /su un automobile (rosso/ bianco/ verde) - angolo in alto a sx del soggiorno

6^ FACCIATA (FACCIATA LATERALE DX) – ambientata in ufficio
Rigiro il cubo così com’e’ da sx vs destra, con una singola rotazione
A questo punto manca la facciata laterale dx
Giro il cubo da sx a dx con una singola rotazione

Gullit /prende a pugni/ un elicottero (arancione/ rosso/ blu) - 1° angolo a sx dell’ufficio ¬
Doraemon /sfonda in due/ una macchina (blu /verde/ verde) - parete centrale sx dell’ufficio
Pantani /prende a calci / l’auto (giallo /arancione /verde) - angolo in alto a sx dell’ufficio

Per semplicità espositiva è stata omessa nelle scene rappresentate l’interazione con gli oggetti presenti nei singoli loci che invece, come noto, rafforza sensibilmente la qualità dell’immagine mnemonica e del ricordo creati.
Per la ripetizione in sequenza di tutti 54 quadratini colorati, basterà fare un “viaggio mentale “ nei loci creati, rispettando la sequenza degli ambienti e la strutturazione numerica presente all’interno degli stessi, rivedendo mentalmente le diverse scene presenti convertite in colori quadratino
Per rappresentare all’inverso la medesima sequenza di quadratini, è sufficiente ripercorrere gli stessi spazi mnemonici creati semplicemente all’incontrario.
Per l’individuazione “random” di singoli quadratini, basterà posizionarsi nella stanza di riferimento (“loco facciata") andando poi a “scomporre” le diverse scene presenti in singoli momenti visivi -in questo caso Persona, Azione, Oggetto - per individuare l’elemento richiesto

L’esecuzione di un questo espediente mnemonico, divertimento puro, richiede comunque un approccio metodico:
organizzazione preventiva del materiale da memorizzare, creazione di un sistema combinatorio per comprimere e decomprimere le informazioni, riduzione delle ridondanze visive, acquisizione di padronanza e confidenza con gli spazi mnemonici nonché con i processi di codifica e decodifica dei dati.

Buon divertimento

Viva

Edited by Massimiliano-Masala - 22/11/2018, 13:04
view post Posted: 5/5/2018, 21:34 by: Muriel.     +1Il sistema combinatorio delle 5 ruote di Giordano Bruno - Un esperto risponde
CITAZIONE
Salve a tutti. Potreste spiegarmi in maniera dettagliata come funziona questo sistema e come impararlo? Grazie >>(Leonardo Izzo , 14.04.2018)

Ciao Leonardo. Per spiegare il suo innovativo e potente sistema Giordano Bruno ha scritto nel 1582 un libro intero, il << De Umbris Idearum>>, dedicandolo al re di Francia Enrico III di Valois.

Per capire di cosa stiamo parlando, vanno fatte delle premesse di ordine metodologico e va compreso in quale contesto si inseriscono i precetti e le invenzioni di Giordano Bruno
Le tecniche illustrate da Giordano Bruno sono di livello molto avanzato. Bisogna avere le giuste “fondamenta mnemoniche”: in caso contrario, si corre il rischio di non comprendere proprio o di capire solo parzialmente la portata e l’efficacia delle sue tecniche innovative.
Dovrai leggere e rileggere questo post diverse volte per iniziare a comprendere l’essenza di quello che spiegherò veramente in dettaglio.

Mi ero imbattuto anni fa nella sua opera, quando ancora non ero pronto.
Non avevo capito quasi nulla e stavo per gettare dalla finestra un capolavoro della mnemonica, che avrei riscoperto solo anni dopo, nel momento giusto.

Leonardo, non so quale sia il tuo livello in questo campo: è chiaro che se sei agli inizi, voler padroneggiare il sistema combinatorio delle 5 ruote è come dare in mano una Ferrari a chi ha appena iniziato scuola guida: non ha molto senso
In ogni caso, inquadrato il contesto in cui si inserisce il suo sistema e delineato come si è arrivati a Giordano Bruno, illustrerò concretamente come ho costruito e memorizzato il sistema combinatorio delle 5 ruote.

Per la sua costruzione ho impiegato circa due mesi, per la sua memorizzazione altri due, per acquisirne la padronanza altri 2: totale di ca 6 mesi dedicandovi almeno 30 minuti al giorno.

Giordano Bruno, nel De Umbris Idearum, spiega in dettaglio due tecniche da lui chiamate “Praxis”: sia la prima - sistema delle 3 ruote - che la seconda Praxis - sistema delle 5 ruote - hanno a che fare con la memoria per le parole. La prima Praxis è propedeutica alla seconda, costituisce un’ utile palestra e allenamento per arrivare a comprendere e padroneggiare la seconda, che consente di memorizzare qualunque parola, di qualsiasi lingua, con un'unica immagine unitaria in un unico loco.

Facciamo un passo indietro.
Vi sono due tipi di memoria: la memoria cosiddetta naturale, insita in ogni individuo, e la memoria artificiale, che si rafforza con l’insegnamento –metodo- e con un certo tipo di stimolazione ed educazione , e che si basa su due pilastri:
• Le immagini
• I luoghi

La memoria , naturale od artificiale, serve a ricordare IDEE E CONCETTI – cosiddetta “MEMORIA RERUM”_ o parole – cosiddetta “ MEMORIA VERBORUM”.

La memoria Verborum è sicuramente più complessa di quella Rerum. Per il primo tipo di memoria è piu’ agevole ricorrere a immagini sensibili ossia direttamente visualizzabili , mentre per la memoria verborum è richiesto un maggior ricorso a parole che la memoria ricerca in virtù della loro somiglianza fonetica con le parole da ricordare-

La “bibbia della memoria artificiale” è rappresentata dall’AD HERENNIUM - datato circa nel 90 A.C. , attribuibile ad un certo Cornificio: nell’opera vengono descritte nel dettaglio le regole per la costruzione dei luoghi e delle immagini.

Il lirico e poeta Simonide di Ceo aveva scoperto , anni prima (556 a.C- 468 a.C.) che una disposizione ordinata è essenziale per una buona memoria . Simonide una sera stava cenando a casa del re tessalo Skopas, cantando delle odi , esaltando le due divinità Castore e Polluce. Secondo il re nel suo componimento aveva dedicato troppo spazio alle due divinità invitando Simonide ad esigere la metà del suo compenso da Castore e Polluce; ad un certo punto Simonide fu chiamato fuori da due giovani che chiedevano di lui; appena uscito, la sala in cui si teneva il banchetto crollò uccidendo tutti i presenti , maciullati e resi irriconoscibili sotto le macerie.
Simonide riuscì a riconoscerli tutti ricordando la posizione che i commensali avevano occupato durante il banchetto. Simonide di Ceo aveva compreso che di tutti i sensi quello della vista è certamente il più forte per fissare i ricordi.
Da questo episodio , richiamato in quasi tutti i libri sulle mnemotecniche, si fa risalire la nascita della memoria artificiale.

Chi quindi voleva addestrare la memoria, doveva scegliersi alcuni luoghi, formarsi delle immagini mentali delle cose da ricordare e collocare quelle immagini in quei luoghi, in modo che l’ordine dei luoghi garantisca l’ordine delle cose , ovvero, usando le parole di Cicerone -“De Oratore”- << .. i luoghi saranno per noi come le tavolette di cera e le immagini come le lettere >>.

I Luoghi , nelle regole classiche fissate nell’Ad Herennium, devono essere:
Numerosi, ordinati, memorizzati, contrassegnati ogni cinque, ubicati in posti poco frequentati, diversi per forma e per natura, di grandezza limitata e media, adeguatamente illuminati, mediamente distanti, anche immaginari-


Le immagini, per stimolare la memoria devono essere:
Indecenti, ripugnanti, insolite, grandi, incredibili, , d’effetto, bruttissime o bellissime, abbellite, adornate, insanguinate, sporche di fango, ridicole, sulle quali ci si è esercitati abitualmente..

<< …dobbiamo dunque fissare immagini di qualità tale che aderiscano il più a lungo possibile nella memoria>> (L’arte della Memoria di Frances A. Yates, tratto dall’ Ad Herennium).

Queste immagini impressionanti, belle o disgustose o insolite , suscitando urti emozionali , aiutano la memoria.
L’immagine classica di memoria è rappresentata da figure umane, in impressionanti e insolite situazioni -imagines agentes, attive e suggestive.
L’autore dell’ Ad Herennium consiglia a tutti di formarsi le proprie immagini mnemoniche personali.

E’ opportuno utilizzare contemporaneamente la memoria naturale e la memoria artificiale. L’ars memoria è una tecnica volta al miglioramento della memoria naturale: entrambe devono essere viste in connubio - “l’arte viene in aiuto alla natura, poiché l’una separata dall’altra avrebbero meno efficacia” (Ad Herennium).

I capi saldi dell’arte classica della memoria sono rappresentati dalle seguenti opere:
L’ Ad Herrenium (90 a.C) inizialmente ed erroneamente attribuito a Cicerone ;

Il De Oratore di Cicerone (55 a.C.): nel testo si parla dei vantaggi della memoria artificiale. La memoria viene considerata come una delle cinque parti della retorica-

L’Institutio Oratoria di Quintiliano (95. a.C.): illustra le tecniche per memorizzare e recitare in pubblico, basandosi fondamentalmente sulle regole sulle immagini e sui luoghi contenute nell’Ad Herennium.

Tra le fonti greche, anni prima, si distinguno le opere di Aristotele (384 a. C.:- 348 a.C.) :
<<de Anima >> : contiene la celebre espressione “senza l’immaginazione non è possibile nemmeno pensare”;

<<de Memoria et Reminescenza>> : richiama l’importanza di due principi tra loro connessi: l’associazione e l’ordine. La memoria artificiale appartiene alla parte razionale dell’anima essendo collegata alla reminescenza.

Nel MEDIOEVO l’ars memoria si rifugia nei monasteri: i precetti per le immagini e per i loci rimangono però sostanzialmente immutati.

Le figure di spicco, appartenenti ai cosidetti “scolastici” , sono due frati dominicani e dottori della Chiesa:
Alberto Magno: con il << De Bono>> tratta delle virtù cardinali che sono: fortezza, temperanza, giustizia e prudenza; parte della prudenza è rappresentata dalla memoria (assieme all’intelligenza ed alla provvidenza); consiglia l’uso di soli luoghi di memoria reali e non immaginari;

Tommaso d’Aquino: come Alberto Magno, nella monumentale <<Summa Theologiae>> (opera sterminata che si dice abbia prima composto mentalmente e poi dettato attraverso la memoria ) tratta della memoria artificiale come parte della virtù della prudenza.
“La memoria è nella parte sensitiva dell’anima che accoglie le immagini delle impressioni sensorie” ( Frances A. Yates – “L’arte della memoria”).

Tommaso D’Aquino raccomanda di:
creare immagini mentali delle cose da ricordare;
utilizzare l’ordine e l’organizzazione dei loci;
concentrarsi ed indugiare sulle immagini intenzionalmente;
rivedere e ripassare frequentemente le cose da ricordare (“Repetition is the mother of memory” - Kevin Vost Psy. D. in << Memorize The Faith>>)

Si arriva così al grande Pietro da Ravenna con la sua << Phoenix Sive Artificiosa Memoria>> (1491) che porta la mnemonica nel mondo laico.
Diventa presto il trattato mnemonico più famoso dell’ epoca . Per Pietro le immagini devono eccitare la fantasia, non devono essere statiche ma sempre nell’atto di fare qualcosa; se un oggetto è fermo, dovrà essere mosso da qualcuno. Se un’immagine è piccola, la si può ingrandire. Le immagine “erotiche” inoltre hanno una grande efficacia mnemonica . Le "imagines agentes" sono sempre quindi nell’atto di fare qualcosa.

Per Pietro i migliori luoghi mnemonici sono le chiese e luoghi di culto non frequentati; nel corso dei suoi viaggi continua così a stabilire nuovi luoghi in monasteri o chiese.

La grande novità consiste nell’utilizzo di alfabeti visivi per la memoria verborum: sistemi che consistono nella collocazione di immagini la cui iniziale del nome coincide con la lettera da memorizzare ovvero in oggetti dalla forma somigliante alla lettera stessa (ad esempio compasso per la lettera A)
Per rappresentare una sillaba di tre lettere, Pietro prescrive l’utilizzo di una persona ed un oggetto o animale , con precise regole legate al posizionamento della vocale.

Es. bar : Raimondo (r) percuote il luogo con un bastone (ba);
bra: Benedetto (b) è con delle rane (ra) nel luogo.
Se la vocale è all’inizio della sillaba, si avrà:
amo: Antonio (a) fa girare una mola (mo).

Per Pietro da Ravenna una sillaba di tre lettere dà il gancio mnemonico che , con l’ausilio della memoria naturale, farà recuperare l’informazione da ricordare nella sua interezza.
Per memorizzare i casi latini, Pietro fa corrispondere gli stessi a parti del corpo umano: testa per il nominativo, mano destra per il genitivo, sinistra per il dativo, piede destro per l’accusativo, piede sinistro per il vocativo: il ventre per l’ablativo.

Pietro da Ravenna enfatizza la collocazione di più immagini in un unico locus, a cui connettere oggetti ed azioni; la partizione di un argomento viene affidata alle diverse immagini collocate in un medesimo loco.

Per i numeri individua diciannove immagini con cui rappresentare i numeri immaginabii: 10 immagini per le decine (10-20-30-40-50…100) e 9 immagini per le unità da 1 a 9.
I diversi numeri vengono a crearsi con la combinazione di tali immagini fra di loro.

Publicio (1482) con <<Oratorie Ars epitome>>: tra i luoghi di memoria utilizza luoghi immaginari quali le sfere dell’universo. Le immagini di memoria ricalcano lo schema ormai noto delle "imagines agentes": ridicole, sorprendenti e via dicendo
Johannes Romberch (domenicano) con la sua <<Congestiorum Artificiosae memoria>> (1520:): le regole mnemoniche sono basate su quelle di Tomaso D’Aquino.

Romberch considera tre tipi di sistemi di luoghi: il cosmo; i segni dello zodiaco, luoghi reali in edifici reali. Questo manoscritto presenta dei modelli di stanze per la memoria contrassegnate da 5 luoghi: quattro negli angoli ed uno nel centro, nei quali devono essere memorizzate le immagini .

Sono presenti gli alfabeti visivi: immagini prefabbricate con lettere dell’alfabeto per rappresentare le cose da porre nei luoghi.

Cosmo Rosselli (domenicano ) con la sua <<Theasurus Artificiosa Memoria>> (1579): si muove su linee simili a quelle di Romberch. Per i luoghi reali propone abbazie, chiese, e parla di immagini umane come luoghi su cui collocare immagini secondarie.

Arriviamo così al 1582, anno in cui Giordano Bruno ha scritto il De Umbris Idearum

Come già anticipato, l’opera del nolano si occupa principalmente della tecnica relativa alla memorizzazione delle parole, la memoria <<verborum>>, che viene considerata come uno strumento che consente di migliorare la memoria in generale: un ottimo allenamento per la mente, basato su processi mentali che a lungo andare giovano alla memoria naturale e a quella delle cose.

In tema di loci, Giordano inserisce un precetto completamente innovativo: i loci devono rispecchiare sempre la struttura del materiale da memorizzare, adattandosi quindi ad esso: questo implica quindi la costruzione di luoghi anche immaginari nonché la realizzazione di interconnessioni tra spazi- loci che in natura non lo sono, con l’utilizzo ad esempio dell’ormai noto espediente dell’impaginatore (<<.. niente ti impedisce di poter connettere all’ultimo di una serie di luoghi situati a Roma il primo di un complesso di luoghi situati a Parigi, purchè tu abbia fissato e stabilito una volta per tutte che a quella determinata estremità faccia sempre seguito quel preciso inizio>> (Giordano Bruno, Canto Circeo).

Non è il materiale che devo memorizzare che deve adattarsi alla mia struttura di loci, ma viceversa: E’ una differenza sottile ma molto importante che voglio brevemente approfondire
L’utilizzo ad esempio di un percorso sequenziale di loci mi consente si il recupero delle informazioni chiave da memorizzare ma può non rappresentarmi bene la partizione logica e strutturale del materiale stesso.

Ecco che invece la apposizione di immagine afferenti argomenti simili in luoghi omogenei , per tipologia e grandezza, consente di ottenere questo risultato, conferendomi una sorta di bussola mnemonica per orientarmi nel recupero e nella comprensione istantanea del materiale da ricordare.

Per memorizzare : le premesse di un argomento, i punti cardine, gli effetti principali, gli effetti con conseguenze economiche, gli effetti con conseguenze sociali nonchè gli effetti secondari, posso allora immaginare in sequenza 4 saloni susseguentisi in verticale, collegati l'uno all’altro con delle porte posizionate ore 12.
Nel primo salone inserisco tutte le immagini relative alle premesse, nel secondo le immagini relative ai punti cardine, nel terzo le immagini relative agli effetti principali.
Gli effetti con conseguenze economiche e conseguenze sociali si pongono allo stesso livello degli effetti principali, creo quindi due stanze ulteriori, una alla destra ed una alla sinistra del terzo salone in cui piazzerò le relative immagini, che avranno lo stesso grado gerarchico. La parità di gerarchia informativa mi viene sempre rivelata dalla conformazione della struttura mnemonica, in questo caso da tre stanze poste in orizzontale l’una con l’altra, quindi aventi tutte la stessa importanza.
Proseguendo in verticale accederò all’ultimo salone, di dimensioni più contenute, in cui collocherò le immagini relative agli effetti secondari.
Questi saloni posso essere luoghi completamente immaginari, nulla mi vieta di utilizzare, cosa che preferisco, luoghi reali (ad esempio il primo salone è la mia chiesa , collegata con una porta alla mia cucina, collegata attivando i meccanismi dell’impaginatore, animato o inanimato, al mio ufficio (terzo salone), alla cui destra c’è l’ufficio di un mio collega ed alla sinistra l’ufficio di un altro collega. La porta ore 12 del mio ufficio mi conduce al quarto salone, l’aula di seconda elementare . Queste architetture mnemoniche sono immaginarie nella loro composizione ma reali nei loro componenti. E’ una specificazione molto importante da comprendere.

Una volta metabolizzata la loro struttura (bastano pochi ripassi), ho una visione “dall’alto” della complessiva struttura gerarchica delle informazioni. La comprensione di questi meccanismi consente una vera esplosione della fantasia, posso veramente costruire a piacimento qualsiasi architettura mnemonica per rappresentare qualunque tipologica di materiale, sia esso una libro con 20 capitoli e 40 paragrafi, sia esso un discorso con diversi punti principali e secondari.

Per Giordano Bruno i sostrati – termine da lui utilizzato per identificare i loci- devono essere sensibili, naturali, artificiali o misti, di adeguata estensione e visibilità, proporzionali per numero alle cose da memorizzare, differenti, distinti, capaci di conservare una disposizione adatta alla ricezione delle immagini che si devono apporre ad essi, ordinati e separati da intervalli convenienti.

Giordano distingue inoltre i sostrati in comuni, come potrebbero essere città o edifici utilizzati come sistema di loci, dai sostrati specifici, ossia composti da 4- cinque elementi , come potrebbero essere le stanze, per arrivare ai sostrati atomi, ossia formati da un solo elemento.
Tutte queste parti, comuni e specifiche devono essere percepite senza esitazione nel loro ordine, reale o fittizio (nel caso di creazione di loci artificiali). L’importante è che l’occhio della mente li veda sempre come loci reali.

Questi loci atomi << vanno ingranditi, allargati, aumentati di dimensione fino a farli divenire dell’ordine di grandezza dei subiecta più specifici>>, ossia di quelli formati da 4-5 elementi.

Questo vuol dire che i loci atomi andranno ingranditi a misura di scena per contenere qualunque immagine che vi si debba ambientare.

Cosa mi vieta di collocare un elefante su una saponetta? Nulla, basta dilatare le dimensioni della saponetta per contenere l’elefante. Cosa mi vieta di usare una tazzina per ambientare la scena “Una donna che ha delle serpi attorcigliate ad ognuna delle corna, delle braccia e delle gambe ed è a cavallo di una enorme pantera nera”?.
E’ sufficiente ingrandire questi loci atomi sino alle dimensioni di una stanza per ospitare dunque questi quadri mnemonici.

E’ una radicale innovazione introdotta da Giordano Bruno, introduce nuovi meccanismi associativi ed una nuova concezione dei loci

Il nolano introduce inoltre il concetto innovativo di loco attributivo: persone od oggetti , andranno a caratterizzare gli spazi mnemonici – i loci – costituendone di fatto le anime, animate (in caso di persone) o inanimati (in caso di oggetti, come il famoso esempio più volte riportato del berretto).
<< Senza i sostrati attributivi i luoghi mnemonici si reputano morti, mentre la loro presenza li rende vivi>>

Giordano insegna a vivificare i luoghi attraverso le immagini e le immagini attraverso i luoghi, conferendo compattezza granitica alle strutture mnemoniche

Il nolano introduce poi il concetto di loci semimatematicio: luoghi che rappresentano immagini di numeri su cui fissare capitoli, discorsi, leggi, paragrafi e qualsiasi cosa.

<< destiniamo dieci immagini di tessuti di lino per rappresentare i numeri della prima decina; dieci immagini di manufatti in legno per la seconda decina; dieci immagini di utensili di ferro per la terza decina; oggetti di bronzo per la quarta, d’argento per la quinta, d’oro per la sesta, di seta per la settima, di panno per l’ottava, di cuoio per la nona, di pelle per rappresentare la decima. In alternativa possiamo usare strumenti dell’agricoltura per la prima decina, della lavorazione del ferro per la seconda, dell’arte militare per la terza, della sartoria per la quarta, dalle lavorazione della lana per la quinta, dell’orticultura per la sesta, della cucina per la settima, della medicina per l’ottava, dell’arte tonsoria per la nona, dei riti funebri per la decima>> (Canto Circeo).

Le immagini che servono a rappresentare i numeri si richiamano agli espedienti di autori precedenti – in primis Pietro da Ravenna, Romberch, Cosmo Rosselli. Consistono in oggetti o figure che richiamavano le sembianze dei numeri : un cigno per il 2, un paio di occhiali per il nr. 8 ecc..
La differenza in Giordano Bruno è che queste immagini posizionate nei loci fungono sia da indice numerico che da elemento attributivo del loco, dove viene rafforzata la visibilità ed il legame di ciò che vi è collocato

Di fatto Bruno con questi espediente ha anche creato i primi schedari , i cosidetti locks ,che verranno introdotti secoli dopo con la conversione fonetica.

In tema di immagini, Giordano Bruno parte dalla considerazione che un’ immagine mnemonica è sempre il risultato di un nostro processo mentale di costruzione, essa quindi rimane sempre in qualche modo impregnata del procedimento per mezzo del quale l’abbiamo ottenuta.

Il nolano distingue le immagini di esseri animati da quelle di esseri inanimati, sottolineando la superiorità delle prime rispetto alle seconde. Alle prime infatti possiamo attribuire ogni azione, movimento e funzione.

Nei loci Giordano Bruno sottolinea poi l’importanza dell’interazione immagine/loco:<<..si deve intendere che la forma (sinonimo di immagine) compia una qualche azione nel luogo cui inerisce, ovvero che il luogo stesso eserciti una particolare azione sulla forma, compiendo qualcosa di adatto o inadatto, di lieto o triste, di utile o inutile. Su questo si radicano infatti la forza e la stabilità della connessione istituita tra l’immagine aggiunta e il sostrato cui inerisce, vale a dire quel principio che è assimilabile alla materia e quello che invece può essere assimilato alla forma>>.

Per la fissazione delle immagini nel loco , inoltre suggerisce di << non cadere in errore credendo di aver collocato l’immagine quando non l’hai collocata, e non credere di averla fissata ad un sostrato quando non l’hai fissata. In molti casi ti può pertanto capitare – o per aver posto una connessione fragile o per aver poco inteso il concetto – di affidare alla memoria naturale quel contenuto che credi invece di aver affidato a un luogo mnemonico, vale a dire quando impedisci all’immagine di fissarsi su un sostrato, quasi disperdendo nell’aria l’immagine composta con il pensiero. Contro questo inganno adotta il rimedio che segue. Abituati ad avere sempre presenti davanti agli occhi la vera forma del luogo e una forma affine all’immagine che vi devi collocare, di modo che tu possa scorgere in un vecchio i capelli bianchi, il busto curvo, le mani tremolanti e altre caratteristiche simili; e con tutti questi elementi definirai l’associazione dell’immagine al luogo e la disposizione del luogo rispetto all’immagine, quasi tu dica: ecco dove può situarsi un simile uomo, ecco che cosa può essere accolto da un simile luogo>> (Giordano Bruno, Canto Circeo).

Giordano Bruno inoltre consiglia, in caso di ripetuto uso della medesima immagine, di collocarla in loci differenziati alterandone anche l’aspetto .

Per la memorizzazione delle immagini delle parole, come indicato nel mio ultimo post, Bruno individua trenta regole principali. Quando non sono applicabili, ecco che scatta il suo sistema innovativo per memorizzare parole di uso non comune, per citarle in modo preciso e letterale (citazioni, classificazioni, parole straniere ecc).

1^ PRAXIS O SISTEMA COMBINATORIO DELLE TRE RUOTE

La prima pratica è finalizzata alla memorizzazione di qualunque sillaba di tre lettere, detta appunto trielementare.

Giordano Bruno introduce un precetto rivoluzionario, quello dell’ASSOCIAZIONE ARBITRARIA o SOGGETTIVA: non si richiede necessariamente che la prima lettera del nome dell’agente sia la stessa che si vuole esprimere .
Questo svincola completamente Bruno dagli alfabeti visivi utilizzati da Romberch, Rosselli o Pietro da Ravenna.

Inventa il P.A., Person - Action (utilizzato ad esempio dal pluricampione di memoria Dominic O’Brien).

Per colpire l’immaginario collettivo, Bruno utilizza delle immagini conosciute un po’ da tutti in quel tempo e tratte dal libro “La metamorfosi di Ovidio”.
Recupera quindi una lista di personaggi, nello stesso ordine in cui si susseguono nel libro, a cui viene abbinata la loro azione peculiare; personaggi noti, pronti a fare e subire qualunque azione: trasmutazioni, gesti eclatanti, nella stessa successione appunto in cui compaiono nelle Metamorfosi

L’accostamento Personaggio con azione appropriata è proprio un’ invenzione di Giordano Bruno. “Agens e actio” si rafforzano a vicenda. A ogni personaggio, rappresentativo di una lettera dell’alfabeto, Giordano associa quindi la sua azione tipica.
Giordano sfrutta l’esatto ordine temporale di comparizione dei personaggi nel libro . Tale successione e quindi ordine era sicuramente noto ai lettori del tempo vista la diffusione dell’opera.

Giordano Bruno comunque, oltre all’ordinata successione, inserisce anche dei puntelli mnemonici per ricordarsi esattamente la corrispondenza lettera /personaggio: la coppia CC è rappresentata da Apollo che combatte il pitone; ma C è anche una lettera che assomiglia ad un serpente; ZZ: Dedalo costruisce ali; ma la Z ha una forma associabile ad un’ ala e così via.

Esempi pratici
Il personaggio rappresentativo della lettera A è Licaone, il primo a comparire in ordine temporale nel libro, che nell’opera banchetta .
A= Licaone (personaggio o agens)
A= banchetta (azione);

Il personaggio rappresentativo della lettera B è Deucalione che come azione lancia pietre
B= Deucalione (personaggio o agens)
B= lancia pietre (azione).

C= Apollo (personaggio o agens)
C= lotta col pitone (azione)

F= Cadmo (personaggio o agens)
F= semina denti (azione)

R= Nettuno (personaggio o agens)
R= va a cavallo (azione)

Il segreto per imparare un sistema combinatorio è quello di memorizzarne la struttura sempre a ruote ferme: devo quindi memorizzare tutte le coppie di lettere: AA , BB, CC, …ZZ , ognuna delle quali rappresenta un personaggio che fa un ‘azione tipica, sino ad averne una perfetta padronanza.
Cosa succede quando le lettere si mescolano, ossia quando parte il sistema combinatorio ovvero le “ruote” -in senso metaforico- iniziano a girare?
Il personaggio identificato dalla prima lettera della sillaba prenderà l’azione della seconda lettera creando quadri associativi sempre diversi.
Es.: AB diventa Licaone (personaggio per la lettera A) che lancia pietre (azione della lettera B);
BR diventa Deucalione (personaggio per la lettera B) che va a cavallo (azione della lettera R)
AF? Licaone che semina denti; AC? Licaone che lotta con il pitone.

Sin da subito Giordano Bruno invita il lettore a costruirsi i propri personaggi e le proprie immagini, per il vincolo di affettività che renderà ancora più memorabili tali associazioni.

Giordano Bruno a questo punto potenzia ulteriormente il sistema, inventando Il famoso P.A.O. (Persona – Azione- Oggetto).
Al PA precedentemente creato inserisce, per ogni personaggio rappresentativo di una lettera, uno strumento od un tratto distintivo (che possa comunque essere adattato a tutte le azioni che possono intervenire).

AAA diventa LICAONE (Personaggio) banchetta (azione) incatenato (strumento/tratto distintivo)
BBB diventa Deucalione (Personaggio) lancia pietre (azione) bendato (strumento/tratto distintivo).
CCC diventa Apollo (Personaggio) lotta con il pitone (azione) col balteo (strumento/tratto distintivo)

Il punto cruciale è questo: la struttura associativa a tre variabili va memorizzata a ruote ferme: AAA, BBB, CCC, DDD …
Quando ho acquisito la perfetta padronanza di tali immagini , posso allora far partire il sistema combinatorio che mi consentirà di creare l’immagine per qualunque terzina di lettere con il seguente principio:
Il personaggio rappresentativo della prima lettera farà l’azione propria della seconda lettera con lo strumento proprio della terza lettera
CAB diventa Apollo (Personaggio) banchetta (azione) bendato (oggetto/tratto distintivo)-
Lo strumento si inserisce nella scena in modo attivo, aiutando l’azione, ostacolandola, alterandola e via dicendo.
L’immagine delle tre ruote non è altro quindi che la rappresentazione visiva del PAO: la ruota esterna corrisponde al Personaggio, la ruota mediana all’azione, la ruota interna al tratto distintivo/oggetto.
Giordano Bruno trae spunto dallo spagnolo Raimondo Lullo , vissuto circa trecento anni prima, per l’utilizzo delle ruote concentriche come sistema di rappresentazione dell’arte combinatoria

[IMG]tre-ruote[/IMG]

Con il sistema combinatorio appena illustrato, in realtà è possibile memorizzare sillabe anche di 4 o 5 lettere, senza la necessità di aggiungere altre ruote o variabili.

Non tutte le lettere infatti possono essere aggiunte ad una sillaba trielementare (ossia di tre lettere) ma solo le lettere S e T in posizione finale e le lettere L, R, N, in posizione intermedia.

Alla scena quindi creata con il sistema combinatorio di tre lettere, va aggiunta per la S e T finali un oggetto rappresentativo di tali lettere .
Io ho utilizzato il sistema della forma della lettera: serpente per S e martello per T , da inserire come elementi aggiuntivi nella mani del Personaggio.
Per le lettere L, R, N, si può immaginare il personaggio L= seduto; R= ritto ; N= piegato a 90°; oppure può essere inserito un ulteriore personaggio in tali pose.
In tutti i casi queste “aggiunte” balzano subito all’occhio rispetto ai quadri mnemomici codificati e già memorizzati con il Pao a tre lettere
Giordano introduce poi una ulteriore innovazione: una stessa lettera può essere impersonificata da diverse persone, che faranno la stessa azione con lo stesso tratto distintivo. In pratica diversi attori per una stessa lettera. Questo stratagemma , applicato alle lettere di maggior utilizzo, conferisce una ulteriore varietà e versatilità al sistema.

Potrei quindi stabilire che per AAA, ossia Licaone che banchetta incatenato, ci siano anche altri attori:
mia cugina Augusta che Banchetta incatenata (AAA), la mia amica Anna che banchetta incatenata (AAA), oppure il mio amico Paolo che banchetta incatenato (Paolo ad esempio è associato non in base ad una scansione alfabetica ma in modo arbitrario perché è il moroso di Anna , quindi a lei riconducibile e quindi mi farà sempre risalire ad A).
Persone di diretta conoscenza aumenteranno il vincolo affettivo con i quadri mnemonici creati e quindi la loro efficacia
Il nolano risolve inoltre un’altra questione: se tutti conoscevano le azioni dei diversi personaggi della metamorfosi di Ovidio, non tutti erano in grado però di dare una rappresentazione visiva di tali volti.
Inserire quindi dei personaggi noti che fanno e impersonificano quelle azioni migliora l’efficacia del sistema.
Immaginare mia moglie che scaglia pietre incatenata crea una forza associativa sicuramente importante ed efficace.
Giordano raccomanda quindi la pratica e l’esercizio costanti, per arrivare nel modo più spedito possibile alla creazione dei quadri mnemonici che scaturiscono dal sistema combinatorio.

Le possibili combinazioni di immagini che si possono generare con la prima praxis sono pari a 27.000 (30 lettere x 30 azioni x 30 oggetti/tratti distintivi).
La prima praxis per me, in realtà, è stata un qualcosa di abbastanza semplice: nel mio memory system avevo infatti già da tempo utilizzato sistemi combinatori: per potenziare la memorizzazione dei numeri, ero passato dapprima dalla conversione fonetica al PA con il Dominic System, senza quindi la conversione fonetica, per convergere poi su un sistema ancora più potente come il PAO per i numeri, con cui ho memorizzato le 4110 cifre del pigreco.
Per tutte le combinazioni di tre lettere, inoltre, come già rilevato in un mio post di qualche tempo fa, avevo già implementato un sistema combinatorio a tre variabili

2^ PRAXIS O SISTEMA COMBINATORIO DELLE 5 RUOTE

Con questa tecnica è possibile memorizzare qualunque parola, di qualunque lingua, con la creazione istantanea di un’immagine unitaria in un unico loco.
Questa Praxis annienta tutti i precedenti tentativi , ad opera di altri autori, di utilizzo degli alfabeti visivi per la memoria verborum; tali sistemi prevedevano il posizionamento di un’immagine rappresentativa di una sola lettera per loco, generando una conseguente ridondanza delle medesime immagini che rendevano inefficiente il sistema; una parte della memorizzazione era comunque affidata alla memoria naturale, con la permanenza quindi di un certo grado di imprecisione.

Per il sistema di Giordano Bruno bisogna sfoderare tutto l’armamentario mnemonico composto da : moltitudine di loci, molteplicità di personaggi attori , perfetta padronanza del sistema combinatorio, che nella tecnica sarà a 5 variabili e che pertanto richiede come pre requisito la perfetta padronanza dei meccanismi associativi propri del PA e del PAO; il tutto “condito” con una istantanea capacità di creazione di questi quadri mnemonici .

A) Il sistema prevede la presenza di 5 variabili che sono :
1) Persona; 2) azione; 3) aggettivo o insigna ( specificazione dell’attore/persona); 4) oggetto ,che prende parte all’azione o che si oppone; 5) determinazione circostante .
Sulle prime 4 variabili non c’è molto da aggiungere. La 5 ^ invece è una innovazione totale nella concezione degli spazi, è un secondo piano all’interno dell’immagine, che fa da sfondo, da secondo piano, senza interferire con la scena principale onde evitare confusione.

B) Ogni immagine ora è associata ad una sillaba di due lettere e non più ad una sola lettera:
la persona alla prima sillaba, l’ azione alla seconda, l’ aggettivo alla terza; l’ oggetto alla 4^, la determinazione circostante alla quinta. E’ sempre l’associazione tra persona e azione che cementa il sistema e consente l’immediato recupero di tutte le informazioni

Per la prima immagine, quella dei personaggi attori, vanno utilizzati volti noti e familiari, avendo anche più di un volto per la medesima sillaba. . << I vessilli che vanno più spesso in battaglia si prenderanno le truppe maggiori>>

Bisogna quindi richiamare un vero esercito di personaggi, dove per ogni lettera, ce ne devono essere almeno 5, uno per ogni vocale, per un totale quindi di 30 lettere*5 vocali = 150 attori personaggi.

Per la lettera B avremo : BA, BE, BI, BO , BU; per la lettera C avremo CA, CE, CI, CO , CU e così via. Giordano ricomprende anche i gruppi con la lettera k (KA, KE, KI, KO, KU) , x ( XA, XE, XI, XO, XU), y (YA, YE, YI, YO ,YU) e altre lettere riferite alla lingua greca (4) ed ebraica (3) per gestire tutte le possibili lettere esistenti (30).

Sono quindi previste le combinazioni di sole vocali : AA, AE, AI, AO, AU; EA, EE, EI, EO, EU; IA, IE, II, IO, IU; OA, OE, OI, OO, OU.
Quando le prime sillabe della parola iniziano per vocale, non è necessario costruire un altro set di personaggi: è sufficiente usare lo stratagemma suggerito da Giordano: mantenere gli stessi personaggi ma con una caratterizzazione opposta: ossia se BA equivale al personaggio Baudo vestito, AB equivale a Baudo nudo; altre caratterizzazioni possibili: seduto o in piedi per distinguere BA da AB, voltato da una parte o dall’altra e via dicendo.
Personalmente ho optato per la nudità. Nel sistema che ho costruito, quando la prima sillaba bielementare è chiusa, ossia finisce per consonante, come ad es ER, equivale all’immagine del personaggio della sillaba aperta RE – che per me è Renzi - visto però nudo.

PA = immagine di mio papà vestito; AP= immagine di mio papà nudo-

Giordano Bruno, se nella prima Praxis aveva utilizzato le immagini della Metamorfosi di Ovidio, nella seconda Praxis utilizza immagini recuperate da un’opera di Polidoro Virgilio, “De Rerum Inventoribus”, che tratta di inventori raggruppati per gruppi tematici, con le loro correlate azioni ed invenzioni, conosciute ai più dell’epoca.

Avremo quindi ad esempio per la B cinque immagini di inventori, associati a BA, BE, BI, BO, BU, che fanno la loro azione tipica, legata alla loro invenzione, in uno stato dell’essere (aggettivo), con un oggetto correlato ed un elemento di sfondo all’immagine così creatasi.
Tutti questi inventori sono persone per me perfettamente sconosciute e non visualizzabili con l’occhio della mente. Quindi ho semplicemente applicato l’insegnamento di Giordano Bruno, che invita ripetutamente a costruirsi i propri quadri e le proprie immagini. Ai loro busti ho sostituito quello di volti familiari o di personaggi famosi, a cui ho mantenuto però le stesse azioni, caratterizzazioni, oggetti ed elementi circostanti forniti da Giordano Bruno (anche e soprattutto per testare la qualità delle immagini create dal nolano)
Nell’elenco di Bruno EA viene declinato in Aristeo (personaggio), apicultore (azione), colpito (aggettivo) da una cometa (oggetto). Immagine circostante: Un arciere feroce con molte frecce, seguito da un uomo che tiene in mano un pane e una coppa di vino , preceduto da un altro uomo completamente nudo
Ad Aristeo ho semplicemente sostituito gli EAgle, il complesso musicale rock, vedendo la stessa scena con l’occhio della mente ma impersonificata dalla band musicale

C) Devono poi essere codificati tutti i casi in cui vi siano lettere eccedenti, ossia terminali oppure che stanno nel mezzo (dette liquide) di ogni singola sillaba; andranno quindi adottati degli accorgimenti specifici a seconda che queste lettere eccedenti siano nella prima sillaba, nella seconda, nella terza, nella 4^ o nella quinta sillaba, e a seconda appunto che siano terminali o nel mezzo, in modo da creare le diverse associazioni con le sillabe stesse.

Le lettere terminali sono la : C, G, L, M, N, P, NS, NT, R. S, T, B, e tutte le vocali; le lettere liquide (che stanno nel mezzo ) sono la L, N, R, (sono le stesse della prima Praxis) e raramente la Q e T.

Bruno dà dei suggerimenti concreti per le prime due sillabe: per le lettere terminali della prima sillaba, suggerisce di metterle sulla testa dell’attore personaggio ; le lettere liquide vanno invece posizionate sulla schiena o sul fondo schiena dell’attore; per la seconda sillaba suggerisce di inserire le lettere liquide nelle mani o nelle braccia di chi compie l’azione, e di alterare l’azione se sono lettere terminali .
Per la terza e quarta sillaba lascia di fatto all’inventiva ed arguzia personale la ricerca della soluzione pratica <<..provvederai con il tuo zelo, amico mio>>.
Per la quinta fa intuire che sono applicabili i medesimi espedienti utilizzati per la prima sillaba.
Vediamo di dare concretezza a questi ragionamenti apparentemente astrusi.

Il primo passo che ho dovuto compiere è la codificazione di queste lettere in una qualche immagine, che dovrà essere agganciata alla sillaba per portare tale elemento informativo e di differenziazione.
Queste immagini aggiunte sono inoltre diverse a seconda della sillaba in cui si trovano, tranne alcune.

Io ho creato questo sistema
1^ sillaba – lettere liquide, da inserire nella schiena del personaggio:
L= lama rotante; R= Rastrello; N= Neo rosso; Q= retino; T= martello
Lettere finali da apporre sulla testa dell’attore:
C= cesto; G= gel; L= lama rotante; M= macchia alopecia; N= neo; P= piume indiano; NS= nastro su orecchio sx; NT= net (rete); R= rastrello; S= seta (turbante); T= martello; B= berretto; D= arpa; F= stampella; Y= fionda: MP= mappa; ST= stuoia;
vocali: A= compasso o maschera; E= pettine; I = lampione; O= salvagente; U= ferro da cavallo (ho utilizzato la forma della vocale).

Esempio : SAr DO NI CO; nella prima sillaba c'è una lettera terminale, la R, ossia un rastrello in testa a Salvatore. Quindi l’associazione globale sarà Salvatore con in testa un rastrello (personaggio) cura i giardini (azione per DO) irritato (aggettivo per NI) da un corno (oggetto per CO).

2^ sillaba;
Le lettere liquide da apporre nelle mani dell’agente sono :
L= lucchetto; R= rubino; N= noce; ST = stuoia
Per le lettere terminali della seconda sillaba, ho deciso che chi compie l’azione si sporca con qualcosa rappresentativo della lettera terminale, oppure ha a che fare con un animale nel piede (del personaggio)
C= catrame; G= gelatina; L= letame; M= marmellata-melma; N= nutella; P= pozzanghera; NS = nastro; NT = net; R= rospo; S= salamandra; T= topo; B= bisonte; d= dromedario; F= stampella, Y= fionda; le immagini delle vocali sono le stesse della prima sillaba (forma della vocale)

Esempio: CO RIa CEo. In questa parole ho due lettere terminali, sia nella seconda (la a) che nella terza sillaba (la o)
Cornelio (CO) copre il volto di una donna mascherato (RI+ a) + l’immagine della terza sillaba con ulteriore aggiunta

Per le lettere liquide della terza sillaba, ho determinato che l’attore assuma determinate ed ulteriori caratterizzazioni
L= seduto ; N= piegato a novanta gradi; R= ritto; NT = tonto. Ho preferito non inserire un personaggio aggiunto
Per le lettere terminali della terza sillaba, ho assunto ulteriori specificazioni dell’attore
C= capelli dritti per corrente elettrica; G= gocciolante; L= luccicante; M= magnete (attira l’oggetto successivo); N= nero; P= puzzolente (fumi scuri); NS= annusante; NT= pulente con lo straccio; R= ragnatela; S= strillante con bocca spalancata; T= triturato; B= bollente; D= divorante; F= filante (bava); Y= yoyo;
vocali: A= arreso (mani alzate); E= escremento; I= illuminante; O= ordinante (braccio teso); U= urinante

Es. AL CA LOi DE.
Carmen Lasorella nuda (AL) travasa fiori (CA) provata e illuminata (LO+ i) da un buffone (DE)

Per la quarta sillaba, che riguarda l’oggetto, ho creato questo accorgimento:
L, R, N vengono tradotte nell’immagine LaNaRossa, che viene posizionata prima dell’oggetto (L), in mezzo (N) , in cima all’oggetto (R). La posizione di Lanarossa rispetto all’oggetto mi rivelerà quale è la lettera liquida presente nella sillaba
Per le lettere finali, ho stabilito che l’oggetto subisca una trasformazione:
C= colorato; G= gigante; L= lucido (quasi bianco); M= moccolo; N= nano; P= peloso; NS = neonato; R= ruvido (carta vetrata); S= sassoso; T= terroso; B= barricato; D= con dinamite accesa; F= ferroso; Y= yogurt;
vocali: A= appiccicoso (come l’alga); E= erboso; I= inchiostro; O=ossuto; U= uvato (macchie)

Per l’ultima sillaba, la 5^, in caso di lettere liquide o terminali, applico i medesimi accorgimenti utilizzati per la prima sillaba (perché l’immagine aggiunta ha la stessa struttura ; una persona che fa qualcosa con delle caratterizzazioni ed elementi accessori).
Applicando il principio che tutto ciò che è superfluo non va memorizzato, Giordano Bruno suggerisce di non considerare mai la U dopo la Q: il suono della Q infatti non muta, con o senza la U.

Vi sono poi altre casistiche, che Giordano Bruno non ha trattato lasciando al lettore le sue specifiche soluzioni : è il caso ad esempio delle parole che iniziano per ST seguita da consonate e per S seguita da un’altra consonante.
Ho stabilito che quando si presenta ST in prima posizione, equivale ad una stuoia su cui si svolgerà l’azione del personaggio.
Es. stramazzare viene così scomposta: ST RA MAz ZA RE. Sulla stuoia il personaggi RA farà l’azione MA (MA + caratterizzazione aggiuntiva z) con l’elemento distintivo previsto per ZA con l’oggetto previsto per RE.

Se la parola inizia per S seguita da un’altra consonante, S diventa un serpente sul quale il personaggio fa la sua azione. Es. sparare viene scomposta in S PA RA RE : sul serpente il personaggio PA fa l’azione RA con la specificazione dell’essere (aggettivo) prevista per RE.

Vediamo ora come ho allestito concretamente il sistema complessivo
Gran parte del lavoro è stato già preparato da Giordano Bruno, in quanto nel De Umbris Idearum ha fornito un elenco di oltre 35 pagine ricomprendenti 150 inventori (un altro precetto importante di Bruno è di inserire sempre il personaggio in un loco; << gli adiecta si applichino ai subiecta, connessi gli uni agli altri>>) che fanno 150 azioni, con 150 caratterizzazioni (aggettivi), con 150 strumenti e 150 figure di sfondo.

Il sistema, come sempre, va memorizzato a ruote ferme: ci sono 150 loci ed almeno 750 quadri mnemonici o momenti visivi scanditi in ordinata sequenza :in realtà sono molti di più in quanto ogni singola figura di sfondo è scomponibile a sua volta in 4- 5 momenti visivi.

Il sistema combinatorio in movimento diventa qualcosa di davvero impressionante: le possibili combinazioni di parole che si possono creare con questa tecnica sono pari a 75,9 miliardi (150*150* 150* 150 * 150).

A questo punto avevo la necessità di crearmi 150 personaggi rappresentativi delle sillabe bi elementari aperte (con l’accorgimento della nudità avevo già risolto in automatico il problema delle sillabe bielementari chiuse) da inserire in 150 loci, attribuendo loro i “vestiti già preconfezionati “ da Giordano Bruno.
Per ogni lettera dell’ alfabeto ho identificato quindi, in via preliminare, i personaggi rappresentativi delle singole sillabe. Per quelle che sono più ricorrenti ho utilizzato diversi personaggi per rappresentare la medesima sillaba. Il criterio selettivo che ho utilizzato è quello della scansione alfabetica. Esempi:
Ba= Baresi; Battiato ; BE = Beppe (mio amico); Beppe (Bergomi il calciatore) ; Bi = Bisio (il comico); Bo = Boldi; Bu = Buccino (il cognome di un amico).
Tutti questi personaggi dovevo poi collocarli in luoghi facilmente richiamabili e tra loro interconnessi.
Ho utilizzato il criterio della scansione alfabetica dei loci, utilizzato in modo sistematico da Metivier per la memorizzazione delle parole straniere
Ad esempio ho identificato come loco principale della lettera B la Banca (la prima cosa che mi è venuta in mente) nello specifico la filiale in cui ho fatto il direttore per diversi anni.

Alla banca ho associato diversi sotto loci: l’ingresso della filiale in cui ho ambientato la scena che coinvolge Baresi (e Battiato; anche Battiato infatti farà esattamente le stesse cose di Baresi);
il lato opposto della strada, in cui ho ambientato la scena in cui viene coinvolto Beppe (sia il mio amico che Beppe Bergomi il calciatore);
l’ingresso di un bar vicino alla banca in cui ho collocato la scena che coinvolge BI (Bisio) e così via.

Da un loco principale facilmente richiamabile per la corrispondenza delle sue iniziali, collego dei sotto loci o loci adiacenti, già presenti nella memoria a m/l e spontaneamente selezionati dall’occhio della mente . Una volta scelta la Banca, ho chiuso gli occhi e mi sono fatto guidare nella scelta di questi loci adiacenti, sulla base di quello che la mia mente ha recuperato spontaneamente e senza sforzo, in quanto informazioni già sedimentate nella memoria a m/l.

Altro esempio: D= Diana = mia moglie = casa dove viveva quando eravamo morosi
Nel loco D= casa di Diana, ambienterò tutte le scene degli attori DA (Damiano), DE (Dennis , amico di scuola), DI (Dinarda , professore delle superiori), DO (= Dolores, mia cugina) , DU (= D’URSO la presentatrice)

Sono partito quindi con la costruzione di un file excel composto da diverse colonne.
Esempio: cosa ho scritto con la B nel file excel:
Prima riga composta da due colonne: nella prima colonna ho inserito il nome della lettera (vessillo - B) con a fianco il nome del loco generale di ambientazione di tutte le 5 scene riferite al vessillo (Banca)
Nella seconda riga, disposte su sette colonne ho scritto:

SILLABA (BA) ; LOCO (ingresso Filiale); Personaggio (Baresi/Battiato); azione (sul carro) ;ggettivo (assonnato) ;strumento (con ulivo in mano) . Immagine di sfondo (Un cavaliere che tiene nella mano sinistra un serpente e nella destra una lancia; davanti a lui una lampada di fuoco accesa e una brocca d'acqua).
Così via sino alla sillaba Bu.

Vessillo L = LATTERIA
………
Sillaba (LU) ; LOCO ( Gioielleria vicina alla latteria) ;Personaggio (Luciano , mio zio) – azione (imbottiglia) ; aggettivo/insegna (trafitto) ;oggetto (da uno sciame di vespe) ; immagine di sfondo (Un uomo rossiccio vestito di abiti rossi che porta un pesante scettro di ferro e cavalca un lupo).

Per memorizzare efficacemente le diverse immagini, bisogna abituarsi ad andare nel dettaglio. L’uomo vestito di abiti rossi deve essere identificato con qualcuno di specifico, non deve essere pensato come un uomo qualunque. Il particolare, è noto, aiuta sempre la memoria (questo accorgimento è usato in via sistematica da Dominic O’Brien)

Vessillo H = Hospital (loco di ambientazione di tutte le sillabe HA, HE, HI, HO, HU)

Es: sillaba (HE) ; LOCO (Monumento nell’area informazioni) ;Personaggio (Heather Parisi);azione (martella) ;aggettivo/insegna (povera) ;oggetto (sotto la pioggia) ;immagine di sfondo (Un uomo dal volto di cervo sopra un drago tiene nella destra un gufo che inghiotte un serpente).

Per quanto concerne gli aggettivi, la difficoltà sta nell’ abituarsi a renderli visibili, con accorgimenti che sono sempre del tutto personali. Nella scena di Heather Parisi, immaginarla povera per me significa vederla con dei pantaloni bucati e rotti.

Lentamente si entra in logiche di memorizzazione del tutto nuove e particolari. Con l’occhio della mente dapprima bisogna scandire bene i diversi momenti visivi corrispondenti alle diverse sillabe, aiutandosi con i dettagli e usando molte specificazioni (non un uomo qualunque, ma Mario; non un vestito qualunque, ma un vestito rosso sgargiante, non un bambino incatenato qualunque ma Riccardo il bambino vicino di casa incatenato ecc. )
E’ un sistema che va sperimentato concretamente sul campo , altrimenti tutte le dinamiche che si creano, a livello visivo e di formazione delle immagini , non sono minimamente immaginabili e quindi descrivibili

Il tutto deve poi essere “amalgamato” in una visione unitaria, con la comparsa defilata dell’innovativo elemento di sfondo.

Le scene scelte da Giordano Bruno come sfondo colpiscono molto la fantasia. Sono un elemento distaccato ma che al proprio interno presenta ulteriori articolazioni visive. La scena di sfondo infatti presenta quasi sempre, al suo interno, un personaggio, che fa qualcosa in uno stato dell’essere con qualcosa/qualcuno
Esempi per capire di cosa parliamo.
Un uomo sta uccidendo Argo; impugna una lancia nella mano destra e un bastone nella sinistra; vicino a lui una giovenca si pasce dell'erba verde

Un uomo armato cavalca un leone, il cui elmo è beccato da un avvoltoio. L'uomo è di aspetto truce
Anche in questo caso, fornisco un volto a questo uomo, che per me diventa Lerch della famiglia Adams.

Una vergine che tiene nella mano sinistra uno scudo rotondo e scaglia un dardo con la destra, seduta sopra un coccodrillo.

Un uomo di colore fulvo (Vanni il mio vicino ) vestito di abiti rossi che porta un pesante scettro di ferro e cavalca un lupo.

Un uomo rossiccio (Paolo soprannominato il ros), vestito di abiti gialli, con la testa cinta d'oro, con un gallo nella mano destra, cavalca un leone.

Un uomo che lancia con la mano destra dei tizzoni di zolfo ardente e con la sinistra tiene salda la testa di un leopardo che di malavoglia si fa cavalcare da lui.

La prima immagine dell’ariete riporta: “Ascende un uomo nero, di smisurata statura, con occhi ardenti, volto severo, in piedi cinto da un candido mantello ”.
Un’immagine mnemonica questa potente già di suo, da porre in debole relazione con l’attore/personaggio principale: immaginando magari l’uomo nero che fissi l’agens con i suoi occhi ardenti; o che fissi con il suo volto austero la scena che si svolge davanti a lui.

Le immagini di sfondo sono state scelte da Bruno dal De occulta Philosophia di Agrippa: immagini di decani dello Zodiaco, di case astrologiche, dei diversi pianeti ecc. Questo materiale era di grande diffusione e conoscenza e di forte “impatto visivo “, ecco perché è stato utilizzato.
Nessuno scopo occulto, ermetico, magico, o talismanico, semplicemente un modo di far comprendere a tutti la sua tecnica innovativa. La Yates, insigne studiosa dell’arte della memoria, in questo caso ha preso una cantonata pazzesca, attribuendo al sistema delle ruote di Giordano influssi astrali, magici ed occulti.

Niente di tutto questo, le ruote sono una rappresentazione delle variabili (sillabe) di una parola, che consentono con il meccanismo combinatorio descritto di tramutare qualunque parola in qualcosa di visibile all’occhio della mente.

L’insigne studiosa ha tratto delle conclusioni errate, basate su presupposti teorici non suffragati dalla sperimentazione pratica.
Il tutto è confermato dal fatto che della prima Praxis, che è propedeutica alla corretta applicazione e comprensione della seconda, la Yates non dica proprio nulla

5ruotegiordano

Appare evidente che la memorizzazione di questi quadri mnemonici implica, nella fase di costruzione della tecnica, una meticolosa e scientifica attività di revisione, scadenziata in modo rigoroso, per sfruttare ed ottimizzare al massimo i ritmi della memoria.
Quindi man mano che procedevo con la costruzione delle mie scene ambientate nei loci da me scelti, contestualmente programmavo su file excel i ripassi programmati, sapendo da subito che la fase iniziale sarebbe stata la più impegnativa. Maneggiare a livello visivo cinque variabili non è uno scherzo, bisogna affinare e sviluppare certe abilità.
Solo provando, sbagliando, riprovando e correggendo si riescono a trovare i giusti automatismi. Nella fase iniziale, come in tutte le cose nuove, ho incontrato non pochi ostacoli e difficoltà, ma non mi sono mai perso d’animo.
Il bello è trovare poi le proprie contromisure e soluzioni a casi che non sono magari neanche codificati (ad esempio la S+consonanti o le casistiche delle lettere eccedenti).
Giordano Bruno , come già precisato, fornisce solo generiche indicazioni di come trattare le lettere eccedenti, lasciando all’inventiva del lettore la ricerca delle appropriate soluzioni. Questo modo di impostare le cose aiuta lo spirito di iniziativa, la ricerca di soluzioni anche non convenzionali, la sperimentazione, un approccio insomma che favorisce la crescita mnemonica e personale.

Col tempo e l’esercizio costante , le associazioni acquisiscono velocità e si incastrano tra di loro in modo omogeneo e rapido.
L’applicazione di questo sistema, per maneggiare il quale ho dovuto scalare una montagna, in senso metaforico, mi ha portato però enormi benefici in campo mnemonico.

<<… cosa avverrà in questa, per la quale l’abitudine richiede un periodo di esercizio oltremodo breve? Qui tre o quattro mesi ti arrecheranno migliori e più corrette capacità rispetto a quelle che là potresti ottenere di sicuro in sei anni . Stiamo infatti scoprendo il modo di collocare in qualsivoglia dei singoli subiecta ciascuno dei termini che vogliamo ritenere a memoria, nella loro interezza, e molte altre cose più importanti, come appare evidente nei SEGRETI della CLAVIS MAGNA>>

Quando ti abitui a scomporre e ricomporre articolati e diversi quadri visivi, la capacità e velocità di associazione in generale aumentano esponenzialmente.

Il sistema combinatorio di Giordano Bruno mi ha consentito di estendere ulteriormente il mio memory system: al sistema Pao che avevo già creato per memorizzare qualunque combinazione di tre lettere, ho aggiunto un sistema combinatorio a 5 lettere semplificato, con lo schema proposto da Bruno, ma con immagini e figure di sfondo di mia esclusiva costruzione, per prevedere anche i casi di lettere senza un significato (es WTRYS; PZXRT, YYZVQ ecc.)

La velocità di creazione delle immagini PAO nella memorizzazione delle carte da poker o delle immagini PAO dei numeri in generale ha avuto un beneficio notevole.

Nella memorizzazione della sequenza rosso e nero di un mazzo da poke di 54 carte, ho più che dimezzato i tempi (sono sceso a 32 secondi, utilizzando la logica binaria che converte le 54 carte di un mazzo in tre sole immagini posizionate in 3 loci); ma di questa tecnica particolare parlerò eventualmente in un altro post.

Quando ci si è impadroniti del sistema, si può inoltre sfruttare la strutturazione gerarchica insita nella sequenza delle immagini a ruote ferme. Mi spiego meglio.
Le ruote sono la rappresentazione di personaggi, azioni, stati dell’essere, oggetti, elementi circostanti, la cui successione è ordinata e scandita da un ordine alfabetico e cristallizzato nelle scene ambientate nei diversi loci.

Posso utilizzare tutte queste immagini, aventi tale articolazione gerarchica, come loci esse stesse, per strutturare ed ordinare qualunque tipo di materiale informativo –
<< Non c’è nulla che possa impedirti di usare gli adiecta alla stregua dei subiecta>> (adiecta sta per immagini, subiecta per loci).

Ad esempio in una stanza al centro inserisco il personaggio BA con l’immagine del titolo del capitolo, ai 4 angoli i personaggi BE, BI, BO, BU, rappresentativi dei paragrafi di quel capitolo.
Per il contenuto del paragrafo 1, ossia BE, abbino le parole chiave del paragrafo, precedentemente estrapolate, ai loci/immagini relativi alla sillaba BE; abbinerò una o due parole chiave del primo paragrafo al personaggio attore Beppe, altre parole da ricordare alla sua azione, altre all’oggetto, altre parole ancora allo stato dell’essere di Beppe.
Per gli elementi di sfondo posso accontentarmi di due parole o addirittura posso senza problemi arrivare ad una sotto strutturazione di ulteriori 10 elementi :ogni scena di sfondo è costituita infatti da 4-5 diversi momenti visivi a cui abbinare coppie di parole da memorizzare.

Il sistema delle cinque ruote mi garantisce minimo 750 immagini , già ben collocate nella memoria.
In realtà le immagini sono ben di più, perché la scena di sfondo si articola, come già evidenziato, in ulteriori momenti visivi scomponibili in sequenza

Ecco un passaggio che eleva alla ennesima potenza la tecnica di Giordano Bruno .

Se necessito di 75.000 concetti ed informazioni da ordinare e memorizzare, come posso estrapolare o creare una simile struttura mnemonica, apparentemente irrealizzabile?

Il passaggio chiave, che non tutti coglieranno nelle sue complete sfumature, è invece questo.

Introduco 100 personaggi itineranti, rappresentativi dei numeri che vanno da 00 a 99. Questi personaggi possono essere stati costruiti con la conversione fonetica, il Dominic System, con associazioni arbitrarie, come ognuno vuole.

Alle immagini /loco della 2^ praxis -750 per difetto - faccio interagire in sequenza i diversi personaggi rappresentativi dei numeri, ad uno ad uno, che interverranno nei diversi quadri mnemonici che costituiscono l’essenza della 2^ praxis ;

Ogni personaggio interagirà con ogni immagine loco, generando un unico elemento informativo , sempre diverso. Vengono quindi creati dei segni mnemonici a partire da un materiale visivo già sedimentato, avendo metabolizzato il sistema combinatorio delle 5 ruote, trasformando e adattando queste scene alle informazioni che devo raffigurare

Posso quindi organizzare qualcosa come 75.000 concetti, perfettamente ordinati e strutturati gerarchicamente
Non è una costa sbalorditiva poter ricordare 75.000 concetti, ben distinti e richiamabili, sempre ricostruibili nella loro perfetta sequenza e gerarchia ?
Il loro richiamo mi sarà garantito sia dalla scansione numerica del personaggio itinerante, che è esso stesso un numero, sia dall’ordine incontrovertibile delle scene e dei momenti visivi della 2^ praxis, sia dalle particolari interazioni che si generano, portatrici esse stesse di contenuto informativo sempre diverso

E’ questo un altro modo incredibile per dilatare a dismisura i loci e gli spazi della fantasia .
E’ un'altra notevole applicazione dei meccanismi combinatori insegnati da Giordano Bruno, da pochi compresi nella loro reale portata operativa.

A mio avviso, Giordano Bruno è il vero genio della mnemonica, il più grande in assoluto. Qualcosa come 600 anni fa (non oso pensare cosa avrebbe concepito ai nostri tempi con le moderne tecnologie informatiche):

• ha inventato il Person Action (PA), utilizzato in modo sistematico dall’8 volte campione mondiale di memoria Dominic O’ Brien;

• ha inventato il PAO. Il vincitore del World Memory Champion 2017 utilizza il Pao; i primi 5 atleti nelle prime 10 posizioni nel
ranking mondiale utilizzano questa arte combinatoria (segnalo la scuola della Mongolia, davvero forte nell’utilizzo del PAO )

• era perfetto conoscitore del link – da lui denominato catena

• è stato assoluto anticipatore del meccanismo dei locks (o schedari) della conversione fonetica;

• ha introdotto una nuova concezione dei loci , vedasi il concetto di loco atomo e di di loco attributivo, nonché innovative
modalità di interconnessione degli spazi mnemonici (impaginatore);

• ha creato strutturazioni dei loci molto articolate e sofisticate, di profondità e complessità notevolmente superiori a quelle
utilizzate ad esempio dal contemporaneo e da me più volte citato Dean Vaughn ( vedasi ad esempio la organizzazione a base
quattro di Giordano Bruno spiegata in Explicatio Triginta Sigillorum); strutturazione degli spazi con tali livelli di complessità li ho
trovati unicamente in Gregor Von Feinagle (1760-1819);

• ha introdotto il principio delle associazioni arbitrarie ed è stato fautore di una nuova concezione ed organizzazione degli spazi,
usando le immagini stesse come loci per accogliere ulteriore materiale informativo ;

• ha concepito ulteriori sistemi combinatori sia per la memoria verborum che per la mermoria rerum;

• ha ideato espedienti incredibili , enunciati sotto la forma di sigilli da scoprire, che posso in questa sede solo elencare e contenuti in Explicatio Triginta Sigillorum:
Il campo; il cielo; la catena; l’albero; la selva; la scala; l’innestatore; il coltivatore; la tavola; l’impaginatore (questo ormai penso sia noto a quasi tutti in questo forum); il vessillo; Zeusi ovvero il pittore; Fidia ovvero lo scultore; Dedalo; il propagatore od il personaggio; il numeratore; il centurione; l’organizzazione a base quattro; l’organizzazione binaria o circolare; la sillaba e la lettera; la ruota del vasaio (ho tratto spunto da questo sigillo ad esempio per risolvere il quesito pratico di Antonio sulle IPA - vedasi mio recente post in merito) ; la fonte e lo specchio; il medico empirico; il dado o l’azzardo; il cielo; i campi, i giardini e gli antri di Circe; il pellegrino; l’accampamento e il tempio della Cabala; il combinatore di sillabe; l’interprete.

Trattasi di tecniche enunciate come sigilli o segreti da scoprire, da usare singolarmente od in modo combinato, con possibilità di sempre nuove applicazioni ed utilizzi, come sempre suggerito dal nolano nelle sue opere-

Il sistema combinatorio delle 5 ruote di Giordano Bruno, al di là del campo mnemotecnico, in tempi non sospetti poteva essere utilizzato anche come una forma di linguaggio cifrato.
Se dovevo impartire l’ordine : AT TAC CA RE, era sufficiente scrivere in una missiva : TArdelli nudo (AT) accende i ceri di catrame (TA +c) calpestando (CA) stoffa (RE), certo che nessuno avrebbe potuto capire tale messaggio, tranne coloro che avessero interiorizzato tale “linguaggio mnemonico.

Ritornando alla mnemotecnica, penso che la cosa importante sia l’efficacia di uno strumento o di una tecnica, non tanto la data di concepimento o genesi. Non esistono tecniche antiche o moderne, esistono tecniche efficaci che funzionano e tecniche inefficaci.

I fondamenti della memoria artificiale sono stati tramandati per oltre 2500 anni e ancora funzionano; ritengo che loci ed immagini continueranno ancora ad accompagnarci per lungo tempo.
Oggi non scorgo “invenzioni” sostanziali o radicali. Spesso vengono spacciate come nuove tecniche che di innovativo presentano ben poco, essendo sovente la composizione o ricomposizione di insegnamenti e precetti già codificati nel tempo, ma magari poco conosciuti ai più.

Alla conversione fonetica Bruno non ci era arrivato, probabilmente non ne aveva bisogno: con l’espediente del numeratore aveva già risolto il problema della memorizzazione dei numeri.

Interessanti al giorno d’oggi sono a mio avviso le tecniche utilizzate per “comprimere” le informazioni, tradotte sempre poi in immagini apposte in loci con metodologie particolari: alludo al Ben System ed alla sua derivazione Shadow System, funzionali alla memorizzazione di carte e numeri ordinari e binari in lunghissime sequenze, che ben si prestano per la fonetica anglosassone ma che mal si sposano con la lingua italiana.

Leonardo, spero di averti chiarito , almeno in parte , il meccanismo di funzionamento del sistema combinatorio di Giordano Bruno, in questo mio post che è il più complesso di quelli da me scritti in questo forum, estremamente articolato vista la necessità di inquadrarne i presupposti metodologici e le estensioni operative.
Indirettamente, nel corso della trattazione, ho anche dato una possibile risposta ai quesiti di Massimiliano Masala sulle modalità di memorizzazione dei numeri prima della conversione fonetica.

Non posso quindi che terminare questo post usando le stesse parole usate da Giordano Bruno: << ecco dunque che quest’arte annulla tutte quelle che l’hanno preceduta in questo genere, e non teme di essere annullata un domani da quelle che seguiranno>>

Viva

Edited by Muriel. - 17/5/2020, 09:17
view post Posted: 17/4/2018, 00:54 by: iramian     +1Come memorizzare le parole: Tecniche e Strategie - Mini corsi di tecniche di memoria e le mnemotecniche conosciute
CITAZIONE
Si, è lo troverai in vendità a 299 euro invece che 13,837 euro, nei migliori negozi di mnemotecniche vicino a casa tua. :D

:lol: Si, però, nell'acquistarlo voglio anche l'opzione dell'avventura con Indiana Jones.

bye1 Ciao Max.
view post Posted: 2/6/2017, 13:54 by: san29     +1pagare più di 1000 euro per un corso di memoria: ne vale la pena?? - Un esperto risponde
Funziona così.Metti la cera e togli la cera.Se impari Karate va bene, se non impari karatè va bene, e se impari karatè speriamo ti schiacciano come uva.

view post Posted: 18/2/2017, 15:07 by: TheMentalist     +1corso magico? - Esperienze e discussioni sulle tecniche di memoria
Un corso magico non esiste poiché non esiste un metodo di studio. Ma secondo te può esistere un metodo per studiare materie e discipline incredibilmente diverse tipo:
lingue
elettrotecnica
meccanica
medicina
giurisprudenza
botanica
astrofisica
matematica
ecc...??
Ovviamente...NOOOOOOOOOOOOOO!!!
Per non parlare delle differenze di gusti e conoscenze pregresse che tutti noi abbiamo e soprattutto di obiettivi e motivazioni.
Non farti fregare!!!
Trova il tuo metodo, prova , riprova....soltanto il FARE è l'unico metodo per capire e imparare...non esiste altro!!!
view post Posted: 31/8/2016, 14:35 by: TarsioSpettro     +1Grosso problema con lo studio (help!) - Un esperto risponde
Mi sono permesso di aggiungere un po' di spaziatura al post.

CITAZIONE
Avresti dovuto presentarti per prima cosa nella sezione "presentazioni" e successivamente porre il tuo problema, comunque siamo diventati un po più "flessibili" con quelle persone che ignorano che esiste un regolamento in questo forum

Questa mi sembra già di per sè un' autopresentazione, anche se non è nella sezione corretta.

Hai provato a preparare l'esame insieme ad altre persone? Forse potrebbe aiutare a diminuire lo stress
view post Posted: 19/8/2016, 22:06 by: LiquidOcelot     +1Conversione Fonetica modificare le parole - Un esperto risponde
Non è importante "vedere" le immagini nella loro interezza e cercare un immagine nitida come provenga dal nervo ottico!
L'importante è visualizzare mentalmente un particolare dell'oggetto. Ad esempio per il mio 71 ossia GaTTo visualizzo solo i baffi, per 45 RuLLo un cilindro, per 98 PuFFo una palla blu con braccia e gambe e una specie di cappello bianco...

Devi lavorare con immagini semplificate, un altro esempio: per 12 (ToNNo) visualizzo solamente le squame di un bianco lucente con riflessi rosati.

Spero di essere stato utile, con questo metodo sto aumentando di moltissimo la velocità di associazione!

Ah, un trucchetto per ripassare senza romperti troppo le scatole è iscriverti in palestra! :) Puoi ripetere una figura ogni ripetizione/movimento che compi in palestra! Io faccio dalle 3 alle 4 ripetizioni complete di schedario fonetico al giorno, avanti e indietro.

Dopo un po' ci prendi quasi gusto e impari anche a cadenziare il richiamo delle immagini, puoi poi giocare col metronomo e cadenziare il richiamo in modo sempre più veloce.

-NON SERVE VISUALIZZARE L'IMMAGINE NELLA SUA INTEREZZA.-
view post Posted: 24/7/2016, 19:28 by: LiquidOcelot     +1La costruzione di un sistema PAO a 2 cifre - Laboratorio e sviluppo tecniche di memoria e metodi di studio
Siccome le immagini create col Major sono poco digeribili ho creato un'altra lista da zero organizzata a gruppi. Inoltre sono immagini che, eccetto un paio di gruppi, tutti o quasi conoscono.

(cartone Dragonball)
00 Goku, sparare, onde energetiche
01 Vegeta
02 Gohan, studiare, Giapponese
03 Trunks
04 Bulma
05 Kiki, spazzare, pavimento
06 Junior, rigenerare, braccio
07 Freezer, esplodere, Krillin
08 Majin Bu, mangiare, biscotti
09 Cell, bestemmiare, Tensing

(cartone Simpson)
0 Homer, ruttare, tv
1 Bart, sparare, fionda
2 Marge, lavare, piatti
3 Lisa, suonare, sax
4 Maggie, ciucciare, ciuccio
5 Telespalla Bob, architettare, piano
6 Mr. Burns, prendere, soldi
7 Apu, vendere, cianfrusaglie
8 Milhouse, dire, cazzate
9 Winchester, mangiare, ciambella

(Looney Toons)
11 Bugs Bunny, addentare, carota
12 Duffy Duck, girare, becco
13 Titti, volare, cielo
14 Taz
15 Silvestro
16 Willie il coyote
17 Speedy Gonzalez, rubare, formaggio
18 Beep Beep, scappare, deserto
19 Porky Pig

(personaggi Disney)
20 Topolino
21 Paperino
22 Pippo
23 Pluto, abbaiare, postino
24 Biancaneve, dormire, bara
25 Cenerentola, indossare, scarpetta
26 Minnie
27 Gambadilegno
28 Winnie the Pooh, impastare, miele
29 Qui Quo Qua

(cartone One Piece)
30 Rubber, allungare, cappello di paglia
31 Zoro, tagliare, frutta
32 Nami, mostrare, tette
33 Sanji
34 Usop
35 Chopper
36 Nico Robin
37 Frankie
38 Brook
39 Crocodile

(cartone HunterxHunter)
40 Gon
41 Killua
42 Kurapika
43 Leorio
44 Hisoka, giocare, carte
45 Netero, meditare, montagne
46 Meruem, distruggere, tutto
47 Biscuit, pompare, muscoli
48 Morau, fumare, fumo
49 Nobu, teletrasportare, oggetti

(serie tv Breaking Bad)
50 Walter, cucinare, Meth
51 Jessie, trasportare, barili
52 Saul Goodman, salvare, imputato
53 Gus Fring, ammazzare, Salamanca
54 Skylar
55 Mike, buttare, spazzatura
56 Hank, arrestare, ladri
57 Flynn
58 Tuco, pipare, droga
59 Gomez, fare, battute

(personaggi storici)
60 Napoleone Bonaparte
61 William Shakespere, narrare, libri
62 Abramo Lincoln, leggere, bibbia
63 Adolf Hitler, gridare, folla
64 Mahatma Gandhi
65 Joseph Stalin, purgare, popolo
66 Albert Einstein, scrivere, lavagna
67 Cristoforo Colombo, scoprire, americhe
68 Isaac Newton
69 Mozart, dirigere, orchestra

(sportivi famosi)
70 Michael Jordan, infilare, canestro
71 Mohammad Ali, pugilare, arbitro
72 Tiger Woods
73 Pele, colpire, palo
74 Christiano Ronald, calciare, pallone da calcio
75 Bruce Lee, schivare, pugno
77 Tony Hawks, guidare, skateboard
78 Serena Williams, mancare, pallina da tennis
79 Joe DiMaggio, tirare, palla da baseball

(attori famosi)
80 Leonardo DiCaprio -> Jack Dawson di Titanic
81 Brad Pitt -> Joe Black
82 Johnny Depp -> Edward mani di forbice
83 Tom Cruise -> Jerry Maguire
84 Heat Ledger -> Joker
85 Russell Crowe -> il gladiatore
86 Sylvester Stallone -> Rambo
87 Dustin Hoffman -> Rain Man
88 Keanu Reeves -> Neo matrix
89 Harrison Ford -> Indiana Jones

(altri attori famosi)
90 Robert De Niro -> taxi driver
91 Jack Nicholson -> Jack Torrence di Shining
92 Bruce Willis -> MacClane in Diehard
93 Tom Hanks -> Forrest Gump
94 Robin Williams -> Mrs. Doubtfire
95 Jim Carrey -> Ace Ventura
96 Matt Demon -> Jason Bourne
97 Antony Hopkins -> Hannibal Lecter
98
99 Denzel Washington -> Rubin Carter in Hurricane

La costruzione di un sistema PAO in italiano è molto complessa data la minor flessibiltà dei verbi rispetto all'inglese. Mi trovo in difficoltà, probabilmente cambierò sistema per passare a un PA o un PO.

NOTA: La parte degli attori è particolarmente interessante in quanto ognuno interpreta un personaggio caratteristico e quindi molto facile da visualizzare.

Edited by LiquidOcelot - 24/7/2016, 21:24
24 replies since 1/8/2010