Come si memorizzano le parole?
A questa bella domanda non c’è una risposta univoca, vi sono infatti molteplici soluzioni a seconda di quelle che sono le predisposizioni, le attitudini e preferenze personali.
Illustrerò tuttavia quelle che sono le metodologie per convertire una singola parola in immagine e, successivamente, come ricordare una lunga serie di parole, più o meno astratte.
Le parole, come i numeri ordinari, binari, le carte, i codici alfa numerici ecc. devono essere convertite in immagini visualizzabili, con l’occhio della mente , “for a split of second” - per almeno una frazione di secondo , usando una terminologica cara ad Harry Lorayne.
Per le parole che evocano immediatamente la loro immagine , non vi sono problemi.
Quando dico elefante tutti immaginiamo il grande animale con la proboscide, se dico gatto l’immagine richiamata alla mente è immediata , se penso poi al mio gatto e non ad un gatto qualunque, l’immagine sarà ancora più forte in virtù del coinvolgimento emotivo che mi lega all’animale.
Quando il termine da utilizzare è un qualcosa di non visualizzabile, molto utilizzata è la tecnica dell’assonanza o rima: memorizzo un qualcosa che ha un suono simile e che è concretamente visualizzabile.
GlI anglosassoni usano l’espressione “substitute words”; l’americano Dean Vaughn ha coniato il termine “Audionym” proprio per identificare l’immagine di un termine dal suono simile che mi evocherà il nome della parola “astratta” da ricordare.
Es.: Minnesota (Stato Americano) diventa “mini soda”, il cognome ESPOSITO diventa “Expose a toe” (esporre un dito del piede)
La lingua italiana si presta meno per l’ utilizzo della rima o dell’assonanza rispetto alla lingua inglese
Un'altra metodologia utile è quella di applicare la metafora per ricordare la parola:
ad esempio per il termine giustizia, posso immaginare la toga di un magistrato che mi evocherà tale parola.
Parole lunghe o complesse possono poi venir scomposte in diversi e distinti termini, singolarmente visualizzabili e fatti interagire tra di loro.
Esempio : l’aggettivo recondito viene scomposto in RE – CONDITO . Immagino un re condito nell’insalata
Il termine coraggio diventa l’immagine di un Cuore trafitto da un raggio.
In questi casi può essere utile costruirsi dei “clichè “ personali rappresentativi di pezzi di parole che possono ricorrere frequentemente.
Ad esempio la desinenza ZIONE a me evoca sempre qualcosa di grande.
Il termine soluzione diventa quindi l’immagine di un sole gigantesco .
Il suffisso BERG mi ricorda sempre la montagna
Il nome Rosenberg diventa quindi l’immagine di tante rose in montagna
La sostanza chimica METILPREDNISOLONE ACEPONATO può essere scomposta nelle seguenti immagini: “Metti il prete nel sole con l’aceto ed il sapone”.
Mio figlio di 6 anni è riuscito perfettamente a ricordare questo complesso termine sulla base di tale sequenza visiva a lui suggerita.
Gli spunti a mio avviso in assoluto più completi e dettagliati sulle metodologia di memorizzazione delle parole li ho trovati in alcuni testi del 1400:
<<
De Imaginum Compositione>>;
<< Ars Reminescendi>>;
<<canto Circeo>>;
Sono tutti libri scritti da Giordano Bruno
Egli individua trenta modi principali per ricordare le parole. Quando nessuno di quei modi risulta agevolmente applicabile , introduce una tecnica innovativa e potente, che consente di visualizzare e quindi memorizzare qualunque tipo di parola con un’ immagine unitaria ed istantanea : nomi di persone, termini scientifici, vocaboli stranieri, termini astratti e dal significato sconosciuto, di qualunque lingua.
E’ il famoso sistema combinatorio delle 5 ruote . Pochi hanno avuto a mio avviso la pazienza e l’intuizione di padroneggiare i contenuti di questa tecnica che , usando le sue stesse parole ,
“annienta tutte le altre che l’anno preceduta e non teme di essere superata da quelle che seguiranno”.
Vediamo una sintesi delle trenta modalità principali per memorizzare le parole, con semplici esempi, tralasciando ovviamente il sistema combinatorio per la cui spiegazione Giordano Bruno ha scritto un libro intero - il “De Umbris Idearum”
Partiamo proprio dalla modalità più semplice:
1) L’immagine.
Il termine è visualizzabile, uso quindi la sua immagine per ricordarlo.
Es.: per il termine Coccodrillo vedo con l’occhio della mente semplicemente la sua immagine
2) Nome simile
E’ il concetto dell’assonanza e della rima di cui ho parlato prima
Visualizzo una figura equina per il termine Equità, una vite per il termine Vita
3) Da quanto è collocato in un luogo il luogo stessoRicavo Roma dall’immagine di un romano, l’Italia da un Italico; in senso contrario, dal luogo l’immagine di quanto vi è collocato, come il tesoro dalla cassa, il vino dalla botte
4) Parte iniziale della parolaVisualizzo un Asino per ricordare Asilo o Aser
5) Dalla natura del gestoCosì come due figure raffigurano l’amore quando si abbracciano, reciprocamente designano l’odio quando invece sono separate
6) Dall’antecedente al conseguenteDall’aurora si concepisce il sole, dal pasto la digestione
7) Elemento concomitanteDall’immagine del socio ricaviamo quella dell’altro socio che è sempre in sua compagnia, dall’immagine di un cadavere ricavo quella della morte
8) Dal conseguente all’antecedente Dal fumo ricavo il nome del fuoco, dalla terra bagnata la pioggia
9) Dall’ente l’astrattoCosì accade quando dall’ente che recepisce una determinata qualità ricaviamo la qualità stessa.
Da un’immagine della neve collocata nella memoria ricavo la bianchezza.
Da Alveare ricavo dolcezza
10) Dall’astratto l’enteE’ il concetto inverso
Concepiamo un oggetto bianco a partire dal colore bianco
11) MetaforaCosì la giustizia è denotata dalla bilancia, l’astuzia dalla volpe, l’ignoranza dalla testa d’asino, la velocità da Usain Bolt
12) Dall’insegna a ciò che da questo è insignito
Dalla spada ricordo Marte; dalla falce il ricordo di Saturno
13) Dal simbolo ciò che è simboleggiato
Da un uomo armato il ricordo di Annibale, da un uomo nasuto il ricordo di Pinocchio
14) Da ciò che è contemporaneo al tempoDai fiori il ricordo di aprile; dal torchio il ricordo dell’autunno
15) Dalla circostanza si ricorda il luogo o la persona a cui la circostanza rimandaDa un determinato costume scaturisce il ricordo di un africano o dell’Africa
16) Da un’immagine si giunge a ricordare ciò che possiamo assimilare a quellaDall’immagine di un vasaio intento a modellare l’argilla ricaviamo l’attività dell’artefice universale che modella e plasma l’universo.
17) Da un termine che può essere invertito si giunge a ricordare il termine inversoDa Maro ricavo Roma; da Remo ricavo more
18) Dalle parti si ricorda l’intero, dai composti il compostoDavo con un tralcio di vite richiama il nome di DAVID.
Da quattro o cinque uomini radunati insieme discende il ricordo del popolo
19) Sottraendo o aggiungendo la testa del termineDa Palatino si rivela il termine latino
Da Gola si rivela il termine regola
20) Dalla somiglianza della testa del termine ad un altro con la testa simileDall’immagine di Partoriente è rivelabile il termine Paralipomeni
21) Dall’immagine di chi è solito ripetere qualcosa si ricorda quella determinata parolaDall’immagine di Mike Bongiorno si ricava la parola “Allegria”
22) Dal soggetto che permette di confermare una sentenza o il significato di un termine, si ricorda tale sentenza o termineA partire da un uomo che conosciamo per giusto e capace di giudicare giustamente, riportiamo alla memoria il versetto <<il giusto giudicherà il popolo>>; a partire da un uomo semplice, senza timori e sicuro, riportiamo alla memoria la frase che recita <<chi cammina con semplicità cammina con fiducia>>
23) Sulla base a quanto è peculiare a quella cosa e ne definisce la differenza specificaIl serpente è definito da un tratto a spirale, l’Ariete dalle corna incurvate, il leone dalla celebre criniera
24) Da ciò che è associabile ad un modo di agire si ricorda l’azione appropriata ad essoDalla mucca scaturisce il ricordo del muggito, dal maiale quello del grugnito
25) Dallo strumento all’artefice e colui che se ne serveDal bisturi al chirurgo, dall’astrolabio ricordo l’astrologo, dalla zappa il contadino
26) Dal possessore alla cosa posseduta, da una cosa mutata la natura del mutamentoDall’immagine del proprietario del terreno scaturisce l’immagine del terreno stesso; dall’immagine di un principe quella del suo principato, dalla farfalla si ricorda la crisalide
27) Dalla specie al genereDal bue posso ricordare il genere degli animali
28) Dal relativo al correlativoDall’immagine del padrone scaturisce quella del servo
29) Dal contrario al contrarioDall’immagine di uno sciocco a quella di Aristotele
30) Dall’agente all’atto o azioneDall’immagine del ladro scaturisce quella del furto
Se applicando una delle trenta metodologie non riesco a ricavare agevolmente un’ immagine, ricorro al sistema combinatorio delle 5 ruote.
Es: devo memorizzare il termine
ErmeticoIstantaneamente il sistema combinatorio mi fornisce l’immagine di Renzi nudo nel tappeto, appesantito da un corno .
Sapido diventa: Salvatore nei fuochi d’artificio con gli occhi neri.
La parola giapponese
IRUSU, di cui posso non conoscere il significato, diventa: Rino nudo con un calamita in testa che scava nelle piramidi.
Il termine
NUGALE diventa: il nonno nella fornace legato.
Una volta presa dimestichezza con la visualizzazione di singole parole, si può passare alla memorizzazione di lunghe sequenze di parole.
Ma come si possono memorizzare le 30 regole sin qui illustrate? Ovviamente in tanti modi.
Questo comunque è il classico esempio di memorizzazione in cui oltre alla necessità di sapere il contenuto dell’informazione in modo sequenziale può essere utile avere anche il preciso riferimento numerico dell’informazione stessa per recuperarla in qualunque ordine ed in modo istantaneo.
Se dico 28 immediatamente sono proiettato a “dal correlativo al relativo”, se dico 4 devo risalire istantaneamente al concetto di “parte iniziale della parola”.
Un modo è quello da me più volte illustrato di strutturazione dei loci utilizzando la metodologia di Dean Vaughn. Un'altra tecnica è quello di utilizzare la logica PEG o degli appigli-schedari. Qui si apre un mondo: posso applicare schedari costruiti con la conversione fonetica, con il dominic system, in modo arbitrario, posso ricorrere alla logica di SEM 3 di Tony Buzan che consente di moltiplicare gli schedari sino a 10.000 punti di partenza, con una strutturazione e logica ben definita.
A mio avviso è importante avere nel “cassetto degli attrezzi mnemonici” il maggior numero possibile di strumenti e tecniche: alcuni saranno usati poco , ma in certe situazioni si possono rivelare estremamente utili.
Questa volta, rispetto alle mie usuali abitudini, non utilizzerò i loci ma la logica peg con conversione fonetica
Con tale logica recentemente ho memorizzato le più grandi personalità in campo mnemonico, partendo da Simonide di Ceo (556 a.c. – 468 a.c.) arrivando sino ai nostri giorni, abbinando al nome e cognome la data di nascita, la data di morte unitamente alle opere principali.
Per non creare alcun tipo di interferenza, cosa comunque poco probabile in quanto tale lista è stata memorizzata diversi giorni or sono, utilizzo la logica del Sem al cubo di Tony Buzan , in questo caso non strutturata - ossia non utilizzo la classificazione numerica da 1 a 10.000 punti di partenza del Sem al cubo, ma semplicemente la sua logica di variazione dello scenario di ambientazione delle scene mnemoniche dove i protagonisti sono le immagini degli appigli -.
Riutilizzo quindi gli stessi 30 schedari della conversione fonetica usati per la lista dei grandi memorizzatori, cambiando però lo scenario, che mi eviterà qualunque eventuale interferenza
Potrei ambientare gli schedari nel fuoco, nell’olio bollente, nella nebbia, nella sabbia del deserto, nel Kanjon, nella melma di una palude, tra le stalattiti e via dicendo
In questo caso ho scelto il
FATTORE GHIACCIO.
Riporto ovviamente solo alcuni esempi per illustrare il meccanismo di memorizzazione
1 . = t,d ; = The (mia immagine del nr. 1 con la conversione fonetica)
Sto sorseggiando una tazza di the, rivestita da due centimetri di ghiaccio. Il the si è completamente ghiacciato, impedendomi di bere. All’improvviso dal liquido ghiacciato escono fuori i re Magi, che fanno schizzare tutte le lastre di ghiaccio del the nella bocca di un enorme coccodrillo, ferendolo
(1= the, Magi = Immagine; il coccodrillo mi riporta all’esempio utilizzato per la prima metodologia.
2= n, = Noè con la barba bianca
Noè è in mezzo alla neve ed al ghiaccio, con i piedi completamente congelati, incontra un suo sosia (simile) che però nei peli della barba ha conficcate migliaia di viti arruginite (rimando all’esempio viti per vita)
…
6= c, gi
L’anta del mio armadio guida il mio motorino Ciao completamente ghiacciato, con al posto del fanale un viscido intestino che illumina la strada ghiacciata e innevata
Ciao sta per 6° metodo, l’anta del mio armadio richiama “dall’antecedente al conseguente”, l’intestino al posto del fanale mi rimanda “dal pasto posso ricordare la digestione”
….
12 = t, n, = donna (che visualizzo come Belen Rodriguez)
Belen con i capelli bianchi ghiacciati come spaghetti sta baciando il giocatore di calcio Insigne, che ha in mano una spada rossa infuocata che fa brillare di una luce intensa il ghiaccio e la neve circostante
Belen = 12, Insigne = “dall’insegna ciò che da questo è insignito” ; la spada infuocata mi richiama l’esempio di Marte
…
14 = t, r = toro
L’allenatore Conte è a cavallo di un toro inferocito con delle enormi corna ghiacciate; Conte ha in mano un orologio sveglia freddissimo, dove al posto delle lancette ci sono inspiegabilmente coloratissimi fiori
Toro= 14; Conte/orologio sveglia = “da ciò che è contemporaneo al tempo”; i fiori mi richiameranno l’esempio “dai fiori il ricordo di aprile”.
17= tacco
Le mie scarpe eleganti hanno il tacco all’incontrario. Quando cammino quindi vado all’indietro, per non cadere sull’asfalto innevato devo aiutarmi con degli enormi remi, che però sono scivolosi e freddi
Tacco all’incontrario mi rimanda a “da un termine che può essere invertito si giunge a ricordare il termine inverso”. I remi mi ricordano l’esempio RE mo MO re
…
21 = nido
In un nido ghiacciato e ricoperto di neve (21) , Mike Bongiorno sta covando le uova e tutto contento sta cinguettando “ALLEGRIA” .“Dall’immagine di chi è solito ripetere qualcosa si ricorda quella determinata parola”.
27= nuca
Vedo una nuca che spunta da un blocco di ghiaccio, tutta ricoperta di pecie untuosa. E’ la nuca del famoso generale Rommel, morto assiderato mentre cavalcava un bue
Le immagini mi richiamano “dalla specie al generale “ con il relativo esempio
30= Mosè
Mosè è sulla montagna , tutta ghiacciata, vestito da poliziotto , sta arrestando un famoso tifoso della lazio: Arsenio Lupin
Mosè = 30° metodo, vestito da poliziotto e tifoso della Lazio mi richiamano “dall’agente all’azione”.
Da Arsenio Lupin scaturisce “dall’immagine del ladro scaturisce quella del furto”
Acquisita una buona dimestichezza con la conversione delle parole in immagini, vediamo come poter ricordare lunghe sequenze di termini.
Si possono utilizzare diverse tecniche, che illustrerò con degli esempi, il cui uso preferenziale è logicamente sempre soggettivo.
1) Peg system
2) Link - metodo della storia
3) Link - Metodo di sostituzione
4 ) Link - metodo di Dean Vaughn
5) Loci – strutturati con la metodologia di Dean Vaughn
6) Loci - non strutturati
7) Combinazione di più tecniche e creazione di un indice visivo delle metodologie utilizzate1) PEG SYSTEMUtilizzo gli stessi schedari da 1 a 3 utilizzati negli esempi precedenti, questa volta ambientati nella lava fumante e nel fuoco, per ricordare i termini: Pesci, colbacco, remoto.
Il cambiamento di scenario eviterà qualunque tipo di interferenza
a) da una tazza di the incandescente e fumante, escono zampilli di lava che colpiscono migliaia di
pesci , arrostiti e carbonizzati sul colpo.
b) Noè sta sudando per il gran caldo, la lava ed il fumo: al collo inoltre un enorme baco da seta lo sta avvolgendo completamente (
collo – baco = colbacco) facendogli mancare il respiro
c) Mosè sta fuggendo da un fiume di lava e dal fuoco incandescente, vede un
re su una
moto da corsa e fa autostop
2) LINK- METODO DELLA STORIADevo ricordare i termini: chitarra, raggio, capelli
Eric Clapton strimpella una bellissima
chitarra rosso fuoco. All’improvviso dalla chitarra non esce più alcun suono, ma un potentissimo
raggio di luce multicolore che incenerisce tutti i
capelli dei presenti, che rimangono calvi
3) LINK METODO DI SOSTITUZIONE.A questa tecnica ho di recente dedicato un post specifico.
Consiste, in estrema sintesi, nel sostituire ed utilizzare un termine od elemento al posto dell’altro nell’atto di creare un’associazione
ALBERO – SALAMI – AEREO
Abbino sempre due e solo due termini alla volta
a) Nell’Albero del mio giardino , al posto delle foglie , sono appesi milioni di salami
b) Enormi salami stanno volando in cielo al posto degli aerei
4) LINK – METODO di Dean Vaughn.L’autore americano usa un metodo di collegamento molto efficace , che non richiede alcuno sforzo mnemonico . Semplicemente crea una inusuale interazione fisica tra gli elementi che devo ricordare, che vengono sempre istantaneamente ingigantiti e resi con dimensioni surreali: avrò quindi cose che si incastrano, che si conficcano l’una nell’altra, che si avvolgono , si scontrano, incollano, si impilano una sull’altra ecc. creando dei quadri mnemonici a mio avviso molto efficaci
Alcuni interessanti esempi
a) Per memorizzare l’8° presidente degli Stati Uniti, il nome e l’anno di insediamento, Dean Vaughn
crea l’immagine per il presidente Van Buren = un Van ; crea l’immagine per l’anno di insediamento (1937) in inglese mike = microfono - m k = 37; crea il collegamento, facendo trapassare il van con il microfono enorme che di fatto lo blocca; il tutto viene ambientato in corrispondenza della parete posteriore, l’8° loco della stanza corrispondente appunto all’ ottavo presidente
b) Per memorizzare il 20° presidente degli Stati Uniti, il nome e l’anno di insediamento:
crea l’immagine per il presidente Garfield = un garage; crea l’immagine dell’anno = 81 = f, t = foot in inglese = piede; il gigantesco piede trapassa e spunta dalla porta del garage in corrispondenza del 2° loco della stanza, corrispondente pertanto al n° 20, ossia il 20 ° presidente degli Stati Uniti.
Questa immagine mnemonica a mio avviso è davvero strepitosa
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5) LOCI STRUTTURATIQuesta è la tecnica che prediligo, perché fa ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo.
In una stanza creo 10 distinti sotto loci, tutti aventi un ordine ben definito. Con un solo colpo d’occhio riesco anche a vedere tutti gli spazi.
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Nelle stanze dove si vive, in corrispondenza di ogni angolo, parete ecc. c’è sempre un oggetto che è lì presente e che di fatto vivifica tali spazi, per usare una terminologia cara a Giordano Bruno
Non devo sforzarmi quindi di nulla : non devo richiamare alcuna immagine Peg per ricordare ad esempio che sono nel punto 2: è sufficiente che con l’occhio della mente mi rivolga alla parete di sinistra, dove vedo istantaneamente il televisore da sempre ivi presente. Se guardo l’angolo in alto a sinistra, mi compare immediatamente l’immagine del caminetto e così via
Istantaneamente ogni sottoloco, che ha una sua connotazione numerica, corrisponde ad un oggetto ivi presente. Tali oggetti sono lì presenti e saldamente ancorati nella memoria a m/l.
Questo passaggio spesso viene sottovalutato o non colto nella sua pienezza operativa
In campo mnemonico, quello che è superfluo non deve essere memorizzato, non solo, devo cercare di sfruttare tutto quello che è già presente nella mia memoria, anche inconsapevolmente, con la massima rapidità ed il minimo sforzo
Cosa succede se ad esempio in un angolo non si trova alcunché?
Semplicemente aggiungo con la fantasia un oggetto che andrà a vivificare quel loco, ove vi sarà per sempre “ancorato”
.
<<…aggiungi dunque un berretto in quell’angolo e disponi anche negli altri luoghi mnemonici altri utensili e simili strumenti.. In uno degli angoli viene malmenato Roberto: vedi che il berretto è usato a mo’ di scudo. Ecco invece Iris che dipinge: il berretto serve in questo caso a contenere i colori . Ecco un contadino che zappa: adesso il berretto viene colpito dalla zappa; così di seguito, mentre nuovi personaggi si susseguono con opere e azioni sempre diverse, il berretto interverrà continuamente nelle operazioni con funzioni sempre diverse. Grazie a questo artifizio, qualora non ti sovvenga il ricordo di quanto è stato posto in un determinato loco, sarà lo stesso loco attributivo a comunicarti, quasi fosse un informatore degno di fede, cosa è stato posto in quel luogo >> da Canto Circeo – 1582- Giordano Bruno.Ho quindi una stanza (loco principale) con 10 sottoloci, immediatamente identificabili con degli oggetti, a cui posso abbinare le parole che devo memorizzare.
L’efficacia mnemonica delle immagini si ottiene facendo interagire i termini da memorizzare tra di loro ed anche con il loco: quest’ultimo passaggio è molto importante , in quanto “incollerà” ulteriormente il quadro visivo creato al loco stesso.
Generalmente si abbinano due parole ad ogni loco/oggetto, ma qui si entra nell’ambito della soggettività: alcuni preferiscono abbinare solo un termine ad oggetto/loco, la maggior parte ne abbina due, c’è chi preferisce abbinarne tre e via dicendo
Bisogna sperimentare e scegliere la modalità associativa che funziona meglio per ciascuno.
In una stanza quindi si può quindi memorizzare una sequenza di 20 termini in modo naturale e senza artifizi particolari.
6) LOCI NON STRUTTURATIUtilizzo i principi applicati con il metodo precedente ad esempio a percorsi- tragitti fatti abitualmente .
Ad esempio: la strada che faccio per andare al lavoro, al cinema, in palestra, ecc.
Individuerò dei punti, già presenti nella memoria a m/l : basta chiudere gli occhi e semplicemente vedere e selezionare quello che già la mente ricorda e seleziona spontaneamente
In ogni loco oggetto farò quindi interagire le parole da ricordare nel modo ritenuto più funzionale
7) USO COMBINATO DI PIU’ TECNICHE E CREAZIONE DI UN INDICE VISIVOSupponiamo che abbia la necessità di ricordare 100 parole .
Posso fare questo: per le prime 10 parole applico il metodo del link tradizionale – storia
Le successive 10: applico il link – metodo di sostituzione
Le successive 10 - applico il link metodo di Dean Vaughn
Le successive 20 applico il peg system
Le successive 20 applico il sistema dei loci strutturati
Le successive 30 applico i loci non strutturati
Come imposto la memorizzazione
Individuo in primis la mia stanza indice, ad esempio il mio studio.
a) Creo una storia paradossale per memorizzare le prime 10 parole.
Inserisco Il primo termine della storia – ad esempio un violino - nell’angolo a sinistra del mio studio e lo faccio interagire con l’angolo stesso dove c’è un ferma porte (as esempio il violino è incastrato ed incollato a tale fermaporte).
Quando con la tecnica dei loci sarò nel primo loco, vedrò l’immagine del violino che mi richiamerà i 10 termini associati tra di loro con il metodo della storia. In un loco quindi avrò la presenza di 10 parole Questa è l’applicazione del
loci- link
b) Creo le associazioni con il metodo di sostituzione: se applicato correttamente, le associazioni saranno inusuali e paradossali, quindi mnemonicamente molto efficaci
Inserisco il primo termine utilizzato per il metodo di sostituzione, ad esempio un guanto di pugilato, e lo inserisco nel punto nr. 2 del mio indice visivo – la parete a sinistra del salotto
c) Utilizzo il link di tipo fisico di Dean Vaughn per collegare 10 termini tra di loro
Piazzo il primo termine – as esempio un piede, nell’angolo a sx e lo faccio interagire (il piede dà calci violenti all’oggetto ivi presente, il mio caminetto).
d) Utilizzo il peg system per ricordare 20 parole: devo quindi ricorrere alla prime 10 immagini dei miei schedari. Ad ogni peg abbinerò questa volta due immagini.
Nel 4° punto del mio indice visivo inserisco Maradona, che per me è il simbolo immediato del numero 10, con un sacco della tombola in mano.
Il numero di Maradona mi indicherà che dovrò estrarre 10 numeri , che sono le figure corrispondenti agli schedari, a cui assocerò i termini da ricordare
e) Utilizzo i loci strutturati per memorizzare 20 parole
Uso ad esempio il salotto della casa di mio fratello Giovanni, dove ogni punto è saldamente presente nella mia memoria a m/l. Non devo fare quindi alcuno sforzo per abbinare le parole da ricordare, a due a due, ai singoli loci-oggetto del suo salotto
Nel 5° punto del mio indice visivo inserisco quindi l’immagine di mio fratello .
Giovanni diventa l’impaginatore animato che , dal mio indice visivo, mi proietterà alla struttura dei loci di casa sua in cui ho memorizzato le 20 parole, abbinandole a due a due ad ogni sotto loco/oggetto
f) Utilizzo loci non strutturati per memorizzare 30 parole
Prendo il percorso che faccio andando a correre usualmente per memorizzare 30 parole
E’ un percorso di tipo misto, si parte da ambienti chiusi, si percorrono ampi spazi aperti e si ritorna in luoghi chiusi.
Nulla mi vieta di inserire comunque dei marcatori numerici parziali , ad esempio ogni cinque loci (in questo caso ho dei loci parzialmente strutturati)
Posso applicare il sistema della forma del numero abbinato ad esempio al metodo dei colori ideato da Massimiliano Masala
Ad esempio il numero cinque corrisponde all’immagine di un cembalo (5) rivestito di pelle di jeans blu (5 con il metodo dei colori) , che viene inserito in prossimità del quinto loco del percorso;
Il numero 10 corrisponde a Stanlio e Ollio (uno magro ed uno grasso = 10) , vestiti il primo di un abito rosso vernice ed il secondo di un completo bianco fosforescente ( rosso =1 – bianco =0 con il metodo dei colori .
L’immagine di Stanlio ed Olio che salutano vestiti in tal modo verrà inserita in corrispondenza del 10° loco del mio percorso (un guado di un fiume) divenendone di fatto l’anima
Nel 6° punto del mio indice visivo, corrispondente alla parete centrale di destra, appendo quindi le scarpe da ginnastica con cui vado a correre. Tali accessori diventano l’impaginatore, questa volta inanimato, che mi ricondurrà al percorso di corsa ed ai suoi loci in cui andrò a recuperare le immagini delle parole memorizzate.
In una immagine unitaria – lo studio - ho quindi una visione completa della articolazione di tutto il materiale mnemonico - in questo caso costituito da semplici parole da ricordare, legate tra di loro con diverse tecniche associative ed unite in una visione unitaria con l’indice visivo appena costruito.
Ripercorrendo il primo punto, l’angolo a sinistra, vedrò quindi il violino che mi richiamerà gli altri termini memorizzati con il metodo della storia. Nella parete a sinistra vedrò il guanto da boxe che mi rimanderà ai collegamenti costruiti con la tecnica di sostituzione; il piede nell’angolo in alto a sx mi riporterà all’intera catena associativa costruita con il link – metodo Dean Vaughn.
Maradona, posizionato nel 4° loco del mio studio, mi rimanderà al recupero dei primi 10 schedari a cui avrò associato 20 termini con la tecnica peg
Giovanni nell’angolo in alto a dx mi condurrà alla struttura dei loci del suo soggiorno dove ho memorizzato 20 parole, due per ogni loco/oggetto, con la tecnica dei loci strutturati.
Le scarpe da ginnastiche posizionate nel 6° punto dello studio mi rimanderanno al percorso di corsa, che ha anche dei marcatori numerici, lungo il quale ho disseminato altre immagini di parole
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Pe rendere più efficienti le tecniche illustrate, devono essere utilizzati degli accorgimenti per migliorare la memorabilità delle immagini stesse al fine di creare delle associazioni visive efficaci.
Il tutto però, mi preme sottolinearlo, deve avvenire in frazioni di secondo, senza sforzi e con naturalezza, utilizzando la prima cosa che viene in mente, che in genere è la più efficace.
Kennet L. Higbee, professore universitario alla Brigham Young University, dove insegna corsi sullo sviluppo mnemonico ha condotto pluriennali studi in materia arrivando a formulare le seguenti considerazioni, che condivido pienamente.
Una ASSOCIAZIONE VISIVA efficace presenta almeno uno o più dei seguenti elementi :
1) INTERAZIONE
2) VIVIDEZZA
3) BIZZARRIA
1) Interazione: i termini da ricordare devono interagire l’uno con l’altro in qualche modo; se utilizzo la tecnica dei loci, l’interazione anche con il loco aumenta ulteriormente l’ancoraggio visivo dell’informazione
2) Vividezza significa immagine
chiara, distinta, forte.
Questo risultato è raggiunto in genere con:
•
Dettaglio, particolare (il particolare stimola la memoria)
•
Movimento•
Esagerazione, sia come dimensione (un salame gigante) dell’oggetto che come numero di termini (milioni di salami)
• Sostituzione (la tecnica a cui ho dedicato un post specifico)
•
Familiarità – coinvolgimento emotivo3 ) Bizzarria: le immagini bizzarre sono
implausibili, ridicole , unicheSe costruisco istantaneamente un’associazione con i principi illustrati per la tecnica di associazione, senza sforzi avrò presenti diversi di questi elementi, quindi probabilmente un quadro mnemonico efficace
A queste considerazioni, memorizzabili con l’acronimo
IN.VI.B. (l’acronimo è un altro semplice strumento per piccole memorizzazioni di parole) Interazione- Vividezza- Bizzarria- , aggiungo l’illuminante massima di Harry Lorayne , da me già più volte citata: “
It’s the clarity the image that’s important, not how long you see it” (è importante la chiarezza dell’immagine, non quanto tempo la visualizzi).
Un altro tipo di analisi è stata condotta da Tony Buzan, che ha coniato l’acronimo
S.M.A.S.H.I.N. S.C.O.P.E. per riassumere i fattori che influenzano una buona qualità dell’immagini mnemoniche : uso dei sensi, movimento, associazione inusuale, sessualità, humor, immaginazione, numero, simbolismo, colore, ordine, positività. In Italia è stato coniato l’acronimo
P.A.V. : paradosso – azione - vivido.
In realtà, per quanto mi riguarda, mi è sufficiente in modo istantaneo ingrandire o rimpicciolire le dimensioni delle cosa da memorizzare, con interazioni inusuali, per raggiungere efficacemente lo scopo.
Se devo memorizzare la lista della spesa utilizzando i loci di casa mia, per ricordarmi il limone da comperare mi è sufficiente immaginarlo enorme di 10 kg di peso, conficcato nel tavolo da cucina sfondato dal suo peso ; oppure immaginarlo di 10 kg che gira come una trottola sul tavolo sfondandolo in due; oppure la cucina ricoperta da quaranta centimetri di limoni
Tempo di costruzione dell’immagine: una frazione di secondo.
Per la memorizzazione delle parole possono essere quindi utilizzate tecniche e modalità associative molteplici; ognuno di noi , sperimentando sulla propria persona quello che funziona meglio, deve trovare la sua strada, che deve essere naturale, immediata e mnemonicamente efficace
Viva