Ho passato un paio di anni, dal 2007 al 2009 nel cercare informazioni per quanto riguarda i ritmi delle ripetizioni, mi sono anche annoiato vedendo un sacco di lezioni di Uninettuno tra psicologia, neurologia e tutto quello che poteva anche minimamente trattare l'argomento. Bene o male anche i formatori di mnemotecniche e di apprendimento si allineavano e ancora oggi si allineano, con i ritmi suggeriti da documenti di provenienza scientifica.
Io personalmente vedo questa cosa in modo molto diverso, in quanto la "vitalità" di un ricordo non dipende necessariamente dal numero di ripetizioni ma dal motivo del perchè quel ricordo rimane integro nel tempo, nonostante lo ignoriamo per giorni e giorni. Ci sono molti fattori che vanno considerati e va preso soprattutto in considerazione il fattore ambientale e anche le nostre routine quotidiane che ignoriamo come se niente fosse ma hanno il controllo sulla maggior parte delle cose che facciamo, compreso fare in modo che una memorizzazione non duri, o venga dimenticata anche dopo un ripasso dalla prima memorizzazione.
Ho già ripetuto x volte, tra quindici giorni ripeterò di nuovo. Quel giorno potrebbe essere nuvoloso, troppo caldo, troppo umido, troppo freddo. Quel giorno potrebbe succedere qualcosa che mi scuote emotivamente per qualche ora. Rimando la ripetizione al giorno dopo, tra due, tre? Questi sono già alcuni fattori che influenzano la vita di quei ricordi che vuoi avere sempre a disposizione. Ma ci sono altre cose che vanno tenute in considerazione come gli stimoli casuali che mettono in moto una parte di quello che vorresti tenere a mente. Ad esempio, potrebbe capitare che tra una settimana qualcuno mi parla dell'atomo, oppure potrebbe capitarmi di vedere una pubblicità dell'acqua xyz e automaticamente stimolare tutta l'associazione che mi porta a ricordare la parole Oligonucleotidi. Questo è già una specie di ripasso passivo ma potresti, durante la giornata, venire a contatto con stimoli che in qualche modo si ricollegano alla tua memorizzazione. Non rinnego quei ritmi di ripetizione "ufficiali" visto che bene o male li utilizzo anche io ma potrebbero riservare brutte sorprese se ci si fida troppo.
Sempre meglio abituare il cervello alla flessibilità e fare in modo che sia lui a metterci in avviso quando è necessario ripassare. Un qualcosa tipo quando abbiamo fame o sete.
Poi puoi metterti li, ripetere ogni 10, 20, 30 giorni ma più cose avrai da ricordare, più dovrai sottrarre tempo a qualcuna delle tue routine quotidiane. Protebbe capitare di dimenticarti del tutto il ripasso perchè non hai letto un avviso da qualche parte, ad esempio, hai dimenticato di salvarlo come promemoria nel tuo telefono e quindi il telefono non ha "suonato".
CITAZIONE
Posso chiederti tu che metodo hai utilizzato per le ripetizioni? Penso che i numeri per i campionati di memoria, tu li abbia memorizzati mesi prima.
Nella gara del 2014 avevo condiviso il metodo che avevo utilizzato per le prime 1800 cifre del Pi greco, ho documentato il training prima della gara. L'ho spostato nella
sezione archivio.
CITAZIONE
Penso che i numeri per i campionati di memoria, tu li abbia memorizzati mesi prima
Ho condiviso "l'allenamento" che ho seguito nella sezione "Pigreco 2016". Per le cifre dalla 2001 alla 3050 praticamente i ripassi li facevo quando passeggiavo.
CITAZIONE
Quanti errori consideravi accettabili tra una ripetizione e un’altra?
Zero errori perchè in questa gara quando commetti un errore è stop. Non è importante quante cifre conosci ma quanto ne riesci a ripetere tutte in una volta.
CITAZIONE
Perché dal tuo messaggio, sembra che se ad esempio devi memorizzare 1000 e passa numero del pi greco, tu li debba ripetere ogni 1-2 giorni.
Si in prossimità della gara, senno 500 al giorno (dieci minuti a scriverli dai sei agli otto per ripeterli a voce), vanno più che bene. Sono arrivato a memorizzare 3050 cifre a qualche giorno prima della gara. Ogni settimana aggiungevo cifre. Il mio problema non era la paura di dimenticarmi qualcosa ma che mi sfuggissero gli errori tipo l'invertire due copie di numeri, ad esempio scrivere 14-15-92-35-65 mentre la sequenza corretta è 14-15-92-65-35, o peggio ancora (quello che mi è capitato poi in gara), visualizzare la parola BAFFI(98) e poi scrivere 89 (fibia), ricontrollare vedere sempre l'immagine BAFFI e non rendersi conto di aver scritto 89.
CITAZIONE
E in cosa ho sbagliato?
Non mi sembra di aver scritto che hai sbagliato qualcosa, ho solo scritto che la tua memorizzazione non è stata organizzata e pianificata per un tipo di memorizzazione "ad hoc".
CITAZIONE
Ovviamente ho chiesto ad un esperto perché voglio migliorare e quindi stai pur sicuro che accolgo ogni parere ed insegnamento con umiltà e voglia di apprendere, però non mi sembra una struttura del tutto inadeguata
Credo che la parola "esperto" abbia perso completamente il suo significato, non voglia dire praticamente nulla.
Quello che avevo da consigliarti l ho gia scritto precedenemente ed è una cosa che ripeto praticamente da anni, in modi diversi a seconda del grado di conoscenze teorico e pratiche che possiede sulle mnemotecniche. Per me non è difficile capire una persona dove "zoppica" quando utilizza le tecniche di memoria, il problema è quando provo ad aggiungere quel centimetro di tacco in più per avere le due gambe della stessa altezza e camminare con fluidità, non so perchè ma alla fine il 99,99... preferisce continuare a zoppicare sino a che non ci pensa più.
Utilizzando un altro esempio è come se le persone volessero sempre continuare a scrivere con due dita sulla tastiera invece che usarle tutte.
Spero che questo messaggio sia più chiaro.
CITAZIONE
Grazie per la pazienza
Prego, per me è un piacere partecipare a discussioni come queste perchè siamo oltre il livello base di memorizzazione.