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Il PAV è una tecnica di memorizzazione che molti elogiano soltanto perché hanno la capacità di parlarne o scrivere, doti apprese a scuola, non per meriti specifici. Mi riferisco, naturalmente, a quelli che si proclamano "esperti" o simili. Certo, è possibile dissentire, ma alla fine quello che veramente importa è l'efficacia pratica e il livello di memorizzazione raggiunto.
Consideriamo il significato dell'acronimo PAV: Paradosso, Associazione Vivida. Davvero credi sia possibile applicarlo sistematicamente? E poi, sei consapevole di quanto il tuo cervello sia effettivamente predisposto a mantenere tale atteggiamento mentale, e per quanto tempo consecutivo? Dichiarare di utilizzare la PAV è semplice, ma nella pratica, questo approccio spesso si rivela poco compatibile e scarsamente accettato dal pensiero convenzionale. Sinceramente, io non mi affiderei così ciecamente a questa tecnica; anzi, considererei l'idea di abbandonare del tutto l'uso di questo acronimo, soprattutto nel modo in cui viene promosso dagli "esperti" della mnemonica, o da chi pretende di esserlo. (parlando da PAViano pentito!!! CITAZIONE se ho ben capito quello che vuoi dire è che non fa niente se lo si fa con il PAV o no, ciò che conta è farlo affinché si costruisca la mnemotecnica. Focalizziamoci sulla concretezza e praticabilità di certe teorie, facendo leva sulle conoscenze scientifiche che ho accumulato e approfondito nel corso di anni di studi. La creazione di una mnemotecnica, come ho ripetuto spesso in questo forum, non è altro che la formulazione cosciente di un ricordo complesso e a lungo termine, basato principalmente su immagini, alle quali si tenta di collegare altre informazioni, di solito astratte o non visive. Alla fine dei conti, non si tratta solamente di costruire una mnemotecnica, o, per dirla meglio, un ricordo potente e duraturo destinato alla memorizzazione. È essenziale anche comprendere in profondità come opera la nostra memoria, come "pensa". Dobbiamo familiarizzare con le sue preferenze, con ciò che le risulta difficile da digerire e con quello che assimila con facilità. CITAZIONE Perciò se mi viene da farlo con il PAV va comunque bene, detto in soldoni credo La creatività non è una risorsa infinita e, inoltre, è una capacità che molti smettono di esercitare gradualmente non appena entrano nel sistema scolastico, dove si focalizzano sullo sviluppo dell'emisfero cerebrale dominante, che sia il sinistro o il destro per i mancini. Qui nasce il primo problema da risolvere: fino a che punto posso realmente impiegare il PAV e per quanto tempo continuato? È possibile memorizzare informazioni anche senza ricorrere al PAV, o con un livello di creatività notevolmente limitato, mediante l'uso di associazioni preimpostate che fanno parte della nostra memoria a lungo termine. Immagina, ad esempio, di aver creato una tecnica dei loci in cui in ogni "locus" è posizionato un oggetto specifico; questo oggetto già funge da collegamento tra due pezzi di informazioni che intendiamo ricordare, eliminando la necessità di forzare una combinazione tramite il PAV. L'informazione, grazie alla sua associazione predefinita, possiede già un forte potenziale di ritenzione, permettendo di conservare i dati desiderati con minimo sforzo mentale. Se ci troviamo a dover utilizzare la tecnica PAV ogni volta che dobbiamo memorizzare qualcosa, questo ci esaurirà mentalmente, portando a demotivazione e noia. In realtà, è il nostro cervello a stancarsi, e quello che percepiamo consciamente è solo il riflesso dello sforzo che abbiamo tentato di imporgli, uno sforzo per il quale potrebbe non essere né preparato né adeguato, operando in un modo che causa una notevole dispersione di energie mentali. |