Ciao Decoy, complimenti per l'esaustiva descrizione del tuo metodo di studio che merita una risposta altrettanto esaustiva e dettagliata. Io ho 38 anni e sono un medico per cui quello che ti dico è frutto di esperienza diretta. Sei arrivato alla fatidica crisi del terzo anno, credo sia un momento che accomuni praticamente tutti gli studenti di medicina. A questo punto si rischia di confondere due problemi diversi, la scelta esistenziale della professione e le difficoltà nel superare gli esami, per cui cerca di fare chiarezza dentro di te, l'unica cosa che devi capire è se l'idea di fare il medico ti piaccia oppure no. Questa è veramente l'unica cosa che conta, le altre difficoltà le supererai, stai tranquillo.
Questo discorso vale tanto più perchè stai per superare il punto in cui gli esami verteranno su argomenti prettamente medici mentre quelli che hai superato fino ad ora erano le basi scientifiche su cui costruirai le tue conoscenze cliniche.
Il punto cruciale è che nessuno insegna a studiare, tu sei chiaramente un ragazzo dotato, visti i tuoi precedenti del liceo, solo che al liceo le tue capacità supplivano alla mancanza di metodo, ora l'impegno è tale che i risultati possono essere molto diversi. In altri termini tu sei uno scattista mentre gli esami universitari sono più da maratoneti, non so se rendo l'idea. La laurea in medicina non richiede un'intelligenza eccelsa, non c'è niente di veramente difficile da comprendere ma c'è veramente molto da sapere.
CITAZIONE
Al liceo il mio "metodo di studio" è sempre stato questo (per ogni materia): -lettura di un paragrafo (che a volte può essere anche una sola riga) -ripeto paragrafo -lettura altro paragrafo -ripeto questo altro paragrafo -ripeto 3 o 4 paragrafi e così via fino a che non finisco la pagina e ripeto tutta la pagina . Poi dopo un certo numero di pagine (4-5 di solito) ripeto tutto. "
Questo metodo che problemi comporta? L'avrai capito anche tu, alla fine della pagina avrai ripetuto il primo paragrafo almeno 4 o 5 volte, l'ultimo solo 1 o 2 volte e ti sembrerà di ricordarlo bene solo perchè è quello che hai memorizzato più recentemente.
Il metodo del gambero, come lo chiamo io
, è dettato dalla paura di dimenticare e compromette la tua capacità di distribuire al meglio le tue risorse, sia in termini di energie sia in termini di tempo. "You can't start the next chapter of your life if you keep re-reading the last one!"
La ripetizione in se non è un errore, anche perchè praticamente tutti gli esami comportano una prova orale ed è importante acquisire dimestichezza con l'esposizione della materia, ma ritornare sui propri passi così spesso è sicuramente un problema.
Ancora prima di parlare di memotecniche è necessario imparare una strategia di apprendimento più razionale e aggressiva. Quando ero nei tuoi panni non utilizzavo molto le memotecniche pur conoscendole ma mi poggiavo su una strategia che si è sempre dimostrata vincente. Ne ho già parlato in un altro post dedicato, guarda caso, ad una colleghina, anche lei studentessa di medicina con problemi molto simili ai tuoi
#entry483311762 ma per praticità faccio anche quà un copia e incolla
.... da quello che scrivi riconosco le trappole più comuni in cui si incorre e che puoi provare ad evitare a prescindere dall'uso delle mnemotecniche. Cerca di fare una programmazione di massima, non troppo particolareggiata anche perchè altrimenti rischi di non riuscire a rispettarla e cerca di non farti prendere dal panico da esame. Dividi il tempo a disposizione in 3 grosse fasce, la prima ti serve per una lettura attenta di tutto il materiale e per la ricerca di eventuali altre fonti oltre al libro e agli appunti, in questa fase fatti un'idea di quali sono le parti più ostiche e quelle che ti richiederanno maggiore impegno.
In questa fase non provare neanche a fare il gambero , anche se non ricordi vai avanti col giusto ritmo fino alla fine del programma.
La seconda parte è quella più consistente, il vero e proprio studio, qua ti dovrai soffermare maggiormente sulle parti più impegnative che avrai precedentemente individuato, tienile ben presenti perchè spesso per insicurezza si torna in dietro per cercare di fissare delle parti relativamente semplici rubando tempo a quelle più problematiche, cerca di non farlo, anche se non ti senti sicura dedica il tempo previsto per ciascuna parte e vai avanti, meglio finire tutto un pò prima e tornare sulle parti in cui non ti senti sicura in un secondo tempo.
Spesso abbiamo la sensazione di non aver memorizzato invece le informazioni sono li, si stanno assestando e riaffiorano dopo con un veloce ripasso.
La terza parte è proprio questo, il ripassone finale E' fondamentale riservare fin dall'inizio un certo tempo per questa fase, può bastare una settimana, per un esame grosso come anatomia patologica ne possono servire due. In questa fase si fanno riaffiorare alla memoria le cose precedentemente studiate, è qua che ciò che sembrava perso può essere ripescato e messo al giusto posto. Attenzione, è inutile riservare troppo tempo al ripasso finale perchè deve essere adeguatamente concentrato in modo da rivedere tutto il programma in poco tempo. Solo così si riesce ad avere tutto il materiale relativamente "fresco" il giorno dell'esame.
CITAZIONE
A parte questo non ero e non sono mai stato molto organizzato: spesso mi riducevo a studiare tutto all'ultimo momento (caratteristica che non ho perso),
studiavo spesso la notte perché rendo di più in fase di assimilazione
Niente delle esperienze precedenti va buttato, la capacità di studiare per molte ore di seguito mantenendo un buon livello di attenzione è molto preziosa se usata nel modo giusto. La puoi impiegare con buon profitto negli ultimi 2-3 giorni prima dell'esame per ottimizzare al massimo il ripasso finale, a patto che tu abbia lavorato bene prima, nelle precedenti fasi dello studio come le ho descritte sopra.
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4) se non ripeto continuamente non ricordo nulla,anche le cose fondamentali;
Vedi sopra, ti assicuro che non è così, non hai perso quelle informazioni solo che non si sono ancora cristallizzate in una memoria organizzata, non serve tornarci sopra in continuazione, se organizzi bene i tempi e i ripassi tutto andrà a posto a tempo debito.
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ripetere è sempre stata parte integrante dello studio penso mi permetta anche di avere una comprensione maggiore facendo il discorso "a parole mie" (ricordo delle volte in cui il professore faceva leggere articoli in classe per poi discuterne subito dopo, io non ricordavo nulla di quello che avevo letto perché in classe non potevo ripetere); inoltre ripetere mi permetteva di confrontare tra di loro i diversi argomenti : affrontare un esame (soprattutto se orale) senza essermi ripetuto a voce tutto il programma per me è impensabile.
Anchè qua non tutto è da buttare, come dicevo la ripetizione ti permette di allenarti nell'esposizione orale, il problema è che ne stai facendo un rifugio per la tua insicurezza. Se riesci a strutturare una buona strategia complessiva puoi limitare la ripetizione alle parti del programma che sono veramente problematiche, acquisendo un pò di sicurezza in più imparerai a fidarti delle tue capacità di improvvisare un discorso per le parti meno complesse, risparmiando molto tempo da incanalare dove serve.
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Inoltre ogni volta che studio sono molto ansioso e al contrario di quello che si possa pensare (ho letto vari libri e articoli in cui viene consigliato di rilassarsi per aumentare concentrazione e memoria) questo mi è molto utile perché altrimenti mi annoio e mi distraggo facilmente.
L'ansia non è per forza una condizione negativa, lo stato di allerta potenzia le nostre capacità, l'importante è che non sia patologica, cioè che non provochi il classico effetto "scena muta" all'esame e che abbia una giusta progressione. Se devi dare l'esame tra un mese e sei già ansioso in partenza ti bruci le energie troppo presto. Ricordo che alcuni esami avevano un programma così tranquillo che non riuscivo proprio ad attaccare il sedere alla sedia, per cui aspettavo l'ultima settimana per sfruttare l'effetto ansia come spinta per studiare. Ovviamente è una pratica sconsigliabile perchè se si fa un errore di valutazione può finire male
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Ora all'università mi ritrovo sulla scrivania testi di più 1000 pagine e non ho proprio idea da dove iniziare. Ogni volta il solo pensiero di dover "ricordare tutto il libro" mi uccide e passo le settimane prima dell'esame senza chiudere occhio e senza uscire di casa (escluso natale sono mesi che non esco più la sera, lo so, sono uno sfigato).
Aggiungo un consiglio strategico, studiati a memoria l'indice del libro, non è uno scherzo, ti tornerà immensamente utile. Ripercorrendolo mentalmente ti renderai conto delle cose che ricordi e di quelle che devi invece rivedere, sarà una specie di mappa in cui muoverti per organizzare lo studio e attenuerà quel panico del non sapere da dove iniziare. Studiare l'indice di un volume di 1000 pagine non è uno scherzo se non si usa nessuna tecnica, se seguirai il forum vedrai che già nel corso livello zero troverai degli strumenti che ti semplificheranno moltissimo il compito.
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Ho anche letto vari libri su metodi di studio , mappe mentali , mnemotecniche, tecniche di rilassamento. In tutti i casi sono state un completo disastro forse non le ho utilizzate nella giusta maniera o forse non si concilia con i miei criteri. Le mappe mentali le trovo inutili rispetto a magari un semplice elenco di parole chiave scritte in colonna allo stesso modo non ho trovato benefici dalle mnemotecniche nello studio.
La risposta l'hai trovata da solo, non le hai applicate nel modo giusto, se non le integri in una strategia di studio complessiva perdono di efficacia. Le mappe mentali non piacciono neanche a me, le parole chiave bisogna imparare a selezionarle e scremarle in modo efficace e poi memorizzarle seguendo uno schema logico che ti garantisca un vantaggio. Insomma devi andare un pò oltre le memotecniche di base ed arrivare ad un sistema misurato sulle tue necessità.
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Non sono finora mai e dico mai riuscito a fare un esame potendo dire :"sono preparato" e spesso soprattutto ultimamente mi trovo a fare l'esame conoscendo (peraltro male) poco più della metà del programma.
Bhe, vedila così, hai tutte le carte in regola per arrivare ad un esame conoscendo tutto il programma ufficiale più un buon numero di approfondimenti extra presi da altre fonti, la paura e la sensazione di "non essere preparato" ti accompagnerà comunque perchè saprai sempre che avresti potuto fare di più. Spero che questa spiacevole sensazione continui ad accompagnarti per tutta la vita perchè solo così sarai un buon medico.
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Inoltre non mi sento apprezzato molta gente che io reputo impreparata prende voti molto alti, dipende dai professori certo ma in generale spesso si preferisce "la parlantina" rispetto alla precisione del discorso: questo di certo non mi stimola a studiare di più.
Su questo c'è poco da dire, l'arte di arrampicarsi agli specchi ha i suoi vantaggi ma davanti al paziente che sta male, beh, serve a poco
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Ora mi trovo al terzo anno con una media molto inferiore rispetto ai miei ex compagni che al liceo combattevano per una sufficienza risicata e sono arrivato al punto in cui passo le giornate prima dell'esame a non far nulla perché non so quello che devo fare e ogni esame mi travolge.
La mia situazione è molto grave, mi sento davvero frustrato sono debole in quella che ho sempre reputato la componente fondamentale della mia vita e sto anche pensando di lasciare l'università.
Non dire cazzate!
Il bello deve ancora venire, gli esami clinici saranno quelli su cui costruirai il cuore delle tue conoscenze mediche e quelli dai quali capirai quale strada seguire in futuro per cui hai davanti a te la parte più importante degli studi.
CITAZIONE (decoyoctopus @ 11/1/2012, 18:41)
Sono sempre stato rigido e preciso nello Studio che io ho sempre considerato qualcosa di "sacro" da prendere molto seriamente e per il quale ho rinunciato spesso a molte cose (sport, hobby, serate con amici)
Il mio "motto" è sempre stato: "studia tutto e bene".
Qua sbagli, questi che verranno sono lunghi anni di studio che nessuno ti restituirà, passerai la tua esistenza nel tentativo di difendere la vita, tu per primo devi averne una degna di essere amata.
Scusa se mi dilungo in questo discorso filosofico che non ha niente a che fare col problema di studio vero e proprio ma ritengo che ne valga la pena.
Non pensare che il tempo speso in uno sport, negli hobby e nelle serate con gli amici sia tempo perso.
Questo esula dai consigli sulla memorizzazione, ricordati che fare il medico si basa su 3 pilastri che devono essere tutti egualmente solidi, SAPERE, SAPER FARE E SAPER ESSERE.
Beh, saper fare è una cosa che probabilmente non imparerai durante il corso di studi ma solo successivamente, frequentando i reparti e guardando in faccia i pazienti.
Sapere è quello a cui stai lavorando ora, le tue preoccupazioni mi dicono che le tue intenzioni per costruire una cultura solida sono più che buone, non ti scoraggiare, devi solo trovare il modo giusto e ora ne vedi chiaramente la necessità.
Saper essere, questa è una cosa che in troppi sottovalutano, quello che ti appresti a fare è un mestiere che ha un disperato bisogno di persone che SAPPIANO ESSERE. Bisogna essere umili, sapere che le nostre possibilità sono molto limitate, saper ammettere quando un compito è al di fuori delle nostre possibilità. Non è facile avere la capacità di capire quando è il caso di chiedere aiuto. Ancora più difficile ammettere, prima di tutto con se stessi, quando si sbaglia. Troppi non sono in grado di farlo e cercano di mascherare i propri errori pur di non ammetterli facendo di solito molto danno. (In genere questi sono quelli che agli esami erano bravissimi ad arrampicarsi sugli specchi, una razza pericolosa.)
Durante il tuo lavoro avrai davanti a te persone che hanno paura, che soffrono, che ti guarderanno cercando nei tuoi occhi la speranza e verso le quali bisogna prima di tutto essere onesti e leali. La tua capacità di entrare in empatia con i pazienti è quello che farà la differenza tra te è un enciclopedia medica ambulante. Condividerai con i pazienti quello che è forse il momento più sacro e intimo di una persona, la sua fine, e per poterlo fare degnamente divi imparare a conoscere le persone perchè ognuno ha esigenze e richieste differenti, non ti estraniare dal mondo perchè è nel tuo tempo libero che imparerai a conoscere la gente.
Cosa non meno importante, come pensi di smaltire tutto questo carico emotivo se non coltivi il tuo amore per la vita mantenendo vive le tue passioni?
Il fatto che tu ti ponga tanti problemi è un buon segnale, vuol dire che hai a cuore il SAPER ESSERE, non buttarti giù e trova un modo più aggressivo di affrontare lo studio.
Per quello che possiamo cercheremo di aiutarti a risolvere qualche problema di memorizzazione, per ora dai uno sguardo al corso livello zero e all'abbondante materiale presente sul forum. Buona lettura
Edited by egineg - 11/1/2012, 23:54