Perchè non ricordo quello che leggo?
Perché non riesco a ricordare ciò che leggo?
È facile evidenziare come la maggioranza delle persone (esclusi pochi individui, la cui identità mi è sconosciuta a livello globale: sono certo che in Italia non ne esistano), sia completamente incapace di memorizzare ciò che legge in mezza pagina di un libro comune. In sostanza, un individuo può essere in grado di riassumere a grandi linee ciò che ha letto (comprensione del testo), ma sarà totalmente incapace di riprodurre fedelmente anche solo un quarto di quella pagina (previsione oltre l'ottimismo).
La prova empirica, la dimostrazione scientifica, è ottenibile immediatamente chiudendo ora gli occhi, in questo istante, e cercando di ripercorrere mentalmente tutto quello che abbiamo letto fino a questo punto. Cercando di ricordare ogni parola lette per filo e per segno. Non ci riuscite? Strano!
646 Caratteri (spazi esclusi)
132 Parole
2 Frasi
4 Paragrafi
36 sec Tempo di lettura
1,02 min Tempo nel parlato
Immaginiamo che il precedente testo sia una poesia da imparare a memoria. Quale metodo adopereremmo per memorizzare queste 132 parole?
La domanda più complessa e probabilmente senza risposta per molti di noi è: quanto tempo mi ci vorrebbe per imparare a memoria queste 132 parole?
Perché non riusciamo a memorizzare tutto ciò che leggiamo? Chi ha una risposta chiara da dare?
Provate a leggere due o tre righe a caso di questo articolo, poi chiudete di nuovo gli occhi e cercate di ricordare ciò che avete letto.
Ah già, l'avete già fatto prima? Avete capite che il problema non è la memoria?
Come risponderebbero i grandi esperti di mnemonica alla difficoltà della maggior parte delle persone di memorizzare oltre un paio di righe di un testo in una pagina? Darebbero una risposta scientifica?
La mia risposta personale, come individuo che ha dedicato molti anni della sua vita a capire come ottenere un migliore controllo della propria memoria e del proprio apprendimento, è che gli esseri umani dell'attuale mondo occidentale utilizzano un canale sensoriale poco efficace quando si tratta di acquisire conoscenza scritta. Socrate detestava il linguaggio scritto, forse è il primo ad aver capito che le parole devono passare attraverso le orecchie e non attraverso gli occhi. Forse un giorno la scrittura diventerà obsoleta e acquisiremo la conoscenza in altri modi più veloci ed efficaci.
Riflettiamo: in questo momento stiamo leggendo e il nostro cervello sta interpretando ogni singolo carattere per poi riconoscerli come parole, che formeranno una frase che descrive un contesto. Questo intero processo avviene attraverso la vista. Le informazioni scritte che stiamo leggendo entrano nella memoria visiva, vengono poi decodificate per essere comprese dal cervello ma attraverso la memoria uditiva che è il serbatoio delle informazioni del senso dell'udito.
Questo processo è largamente sconosciuto. Alla fine, quello che leggiamo è come se lo stessimo ascoltando. Abbiamo già difficoltà a memorizzare una frase breve, figuriamoci a ricordarci una frase letta che, per essere memorizzata, dovrebbe essere ripetuta innumerevoli volte.
Qualcuno può dimostrare il contrario, che è possibile, ad esempio, leggere una pagina di un libro e ricordare fedelmente ogni dettaglio?
Ci sono coloro che sostengono che, con tecniche di lettura velocizzata, è possibile leggere una pagina al secondo e ricordarne il contenuto, perché il nostro inconscio: ricorda tutto, sa tutto, e ogni cosa che gli passa davanti agli occhi la memorizza, anche se non ne siamo consapevoli.
Quindi, la prossima volta che vi ritrovate a chiedervi perché non riuscite a ricordare quel paragrafo letto cinque minuti fa, non incolpate la vostra memoria. Non siete voi il problema. La verità è che l'evoluzione non ci ha equipaggiato per leggere e ricordare in maniera efficace, specialmente nel nostro presente, considerando il bombardamento di informazioni scritte a cui siamo sottoposti quotidianamente e che ignoriamo molto di più di quello che vediamo e ascoltiamo nella nostra quotidianeità.
L'istruzione pubblica, inoltre, non ci ha aiutato a sviluppare adeguatamente queste abilità. Quindi, se vi ritrovate a faticare per ricordare un testo letto, non siete né lenti né dimenticoni. Siete semplicemente umani in un mondo che ha dimenticato che la lettura, come ogni competenza, non è innata, ma si impara e si perfeziona con il tempo e la pratica. Perciò, leggete, dimenticate e ricordate: è normale, è umano.
E per coloro che affermano il contrario, beh, sapete già come chiamarli se avete compreso quest'articolo.
Edited by Massimiliano-Masala - 6/6/2023, 13:43