la memoria a breve termine

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sebaldar
view post Posted on 28/12/2012, 17:17     +1   -1




Apro questa discussione per discutere alcuni aspetti della memoria a breve termine.
Spesso leggo in manuali o articoli sulle tecniche di memoria una definizione approssimata della memoria a breve termine, definita spesso come un contenitore di piccola capacità in grado di mantenere attivo un numero molto limitato di informazioni, normalmente il numero magico 7.
In realtà i recenti studi di psicologia cognitiva danno una definizione ben diversa della memoria a breve termine, anzi sostituiscono questa con i due termini principali: la memoria immediata e la memoria di lavoro.
La memoria immediata corrisponde al nostro flusso corrente di pensiero ed è il centro dell'attenzione, essa riceve gli stimoli dai sensi esterni e dalla nostra memoria a lungo termine.
Questa memoria è effettivamente di capienza limitata e si occupa di mettere a fuoco l'attenzione, ed elabora le strategie. Permette inoltre di eseguire più compiti allo stesso tempo, ma è in grado di discriminare le priorità: quando andiamo in macchina siamo in grado di guidare e contemporaneamente sentire la radio ma se un gatto ci attraversa la strada il focus di attenzione si concentra su questo e smettiamo immediatamente di sentire la radio.
I tipi che conosco di memoria di lavoro, coordinati dalla memoria immediata, chiamata anche per questo motivo esecutivo centrale, sono il circuito fonologico e il taccuino visuospaziale, ma immagino che ne possano esistere altre, corrispondenti probabilmente ai vari sensi.
Il circuito fonologico si occupa dell'immagazzinamento temporaneo delle parole e dei suoni che hanno per noi un significato. Per mezzo della articolazione, cioè della ripetizione sub-vocalica dei suoni, è possibile conservare la traccia del suono che può permanere, tramite questo procedimento, nella memoria a breve tempo per minuti, ma estendersi anche per ore.
Il taccuino visuo-spaziale si occupa di conservare temporaneamente le traccie visive, per esempio il volte di una persona, e spaziali.
La memoria a breve tempo ha delle caratteristiche ben diverse dalla memoria a lungo termine. Prima di tutto, come fa intuire il nome, è temporanea, poi non coinvolge modificazioni anatomiche ed infine nei processi che coinvolgono la memoria a breve termine non si sintetizzano nuove proteine. Le modifiche coinvolte sono limitate a piccole modifiche subcellulari.
Finisco con una considerazione riguardo una caratteristica del circuito fonologico spesso citata, quella relativa alla capacità di tenere a mente una sequenza di numeri, i fatidici 7 più o meno 2, giusto il tempo di comporre un numero di telefono, oppure di tenere a mente le parole ascoltate, durante un discorso. L'elemento chiave non è la quantità di numeri o parole che siamo in grado di tenere a mente ma il numero di unità di informazioni. L'unità di informazione è detta in inglese chunk ed è un insieme strutturato e correlato. Nel caso dei numeri una unità di informazione potrebbe essere la sequenza 246, in quanto ha una relazione, ogni numero è un multiplo di due.
 
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view post Posted on 28/12/2012, 20:59     +1   -1
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CITAZIONE
Spesso leggo in manuali o articoli sulle tecniche di memoria una definizione approssimata della memoria a breve termine, definita spesso come un contenitore di piccola capacità in grado di mantenere attivo un numero molto limitato di informazioni, normalmente il numero magico 7.Spesso leggo in manuali o articoli sulle tecniche di memoria una definizione approssimata della memoria a breve termine, definita spesso come un contenitore di piccola capacità in grado di mantenere attivo un numero molto limitato di informazioni, normalmente il numero magico 7.

Nel corso multimediale che ho pubblicato descrivo la memoria più o meno come la critichi tu :D, ecco come la descrivo.

CITAZIONE
La memoria a breve termine, ha una durata molto limitata (anzi limitatissima), è quella memoria che ci permette di tenere a mente un numero di telefono, oppure, una semplice lista della spesa, o di ricordare, in pochi secondi, un tot di oggetti disposti su un tavolo (questi sono alcuni esempi pratici). Ha una funzione molto simile alla memoria di transito di un computer, o meglio, a un buffer di memoria, dove le informazioni sono continuamente in movimento.
La memoria a breve termine può essere paragonata a una scatola che si riempie e si svuota continuamente.
Quando una persona legge un libro, ad esempio, la memoria a breve termine è un continuo svuotarsi e riempirsi. Basta provare a memorizzare un paio di righe qualsiasi di questo testo, per comprendere quanto la nostra memoria a breve termine sia limitata. La memoria a breve termine è veloce nel trattenere un certo numero d’informazioni (massimo sette elementi).

7 non è proprio un numero magico ma un numero determinato da una vecchia ricerca scientifica di cui non ho la più pallida idea di quanti anni abbia. Io personalmente credo che questo limite sia molto più basso. Un numero di telefono di 7 cifre, o 7 parole per essere memorizzato da una persona con normali capacità di memorizzazioni "al volo", solamente raggruppando le informazioni in 3 o al massimo quattro gruppi.
Personalmente vedo la memoria breve termine in due modi, il primo come un semplice "buffer", il secondo come un imbuto dove alcune informazioni del mondo esterno fanno fatica a passare, sopratutto quelle sonore e visive utilizzate per la comunicazione attraverso il linguaggio.
Quando utilizzo una tecnica di memoria, la memoria a breve termine è quella che mi permette di trattenere 2, 3, 4 informazioni per farle interagire con il loco, non posso andare oltre sennò rischio di dimenticare come se dovessi memorizzare un numero di telefono senza raggruppare le cifre..
Gli argomenti: memoria a breve termine e memoria a lungo termine, sono argomenti difficili da spiegare in poche parole quindi è facile sentirne parlare in modo molto generico come tu hai giustamente notato ma credo che l'importante sia riuscire a trasmettere quali sia la differenza tra la memoria a breve termine e quella a lungo termine in modo semplice e immediato.

CITAZIONE
In realtà i recenti studi di psicologia cognitiva danno una definizione ben diversa della memoria a breve termine, anzi sostituiscono questa con i due termini principali: la memoria immediata e la memoria di lavoro.

Ho letto qualcosa in un libro di Alberto Oliverio qualche hanno fa, descriveva la memoria a breve termine più o meno nel modo che l'hai descritta tu.

Comunque ottimo post. L'ho letto con piacere e sopratutto mi è piaciuto molto il tuo senso critico.
Dovresti aprire molte più discussioni visto le tue conoscenze dal punto di vista scientifico. ;)
 
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sebaldar
view post Posted on 28/12/2012, 22:40     +1   -1




Eric Kandel era un ragazzino quando Hitler occupò l'Austria. Lui viveva a Vienna ed era il suo compleanno quando quel momento di follia del genere umano sfociò in quella che fu chiamata la notte dei cristalli. Kandel ricorda bene quei momenti, ricorda perfettamente la macchinina rossa telecomandata che gli aveva regalato suo padre, che aveva un piccolo negozio di giocattoli.
La famiglia Kandel riuscì ad emigrare in America, poco prima dello scoppio della guerra, e il ricordo di quella notte a Vienna rimarrà per sempre impresso nella sua memoria in quella che lui stesso chiama “una memoria lampo”, la capacità di imprimersi istantaneamente e permanentemente nella memoria con tutti i particolari un fatto autobiografico o storico.
Sta di fatto che dopo aver praticato per alcuni anni la professione di psicoanalista si sentì attratto in seguito dalla memoria ed iniziò una serie di esperimenti sui neuroni di una lumaca di mare che lo porteranno al Nobel. Da psicanalista a neuroscienziato, è buffo il percorso inverso di Freud, che da neuro-istologo divenne in seguito il fondatore della psicoanalisi.
La lumaca di mare, Aplysia, pesa un paio di chili ed ha la proprietà di avere solo 20000 neuroni, alcuni dei quali così grandi che si possono vedere ad occhio nudo. E' nei neuroni della Aplysia che Kandel ha inserito i suoi i suoi sensori e sperimentato l'assuefazione, il condizionamento classico etc. , studiato e capito i meccanismi della memoria.
Kandel è anche un ottimo divulgatore, suo è un libro dal titolo “Principi di Neuroscienze”, e anche un altro dal titolo “Come funziona la memoria”, entrambi alquanto tecnici.
Se non avete voglia di libri troppo tecnici e non amata la biochimica leggetevi la sua biografia “Alla ricerca della memoria”.
E' questo signore che mi ha fatto venire il desiderio di conoscere i meccanismi neurofisiologici della memoria, in particolare mi ha fatto venire il desiderio di sapere cos'è e dov'è la “consapevolezza” e la “coscienza”. Se avete voglia leggetevi la appendice D del trattato “Principi di neuroscienze” che tratta di coscienza e neurobiologia.
 
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view post Posted on 29/12/2012, 00:55     +1   -1
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CITAZIONE
La lumaca di mare, Aplysia, pesa un paio di chili ed ha la proprietà di avere solo 20000 neuroni, alcuni dei quali così grandi che si possono vedere ad occhio nudo. E' nei neuroni della Aplysia che Kandel ha inserito i suoi i suoi sensori e sperimentato l'assuefazione, il condizionamento classico etc. , studiato e capito i meccanismi della memoria.

Ho letto qualcosa su questa ricerca. Quando ho letto che un esperimento consisteva nel soffiare sugli occhietti della lumaca in modo intermittente, per dimostrare che si creavano nuove connessioni neuronali che facevano in modo che gli occhietti non si ritirassero più per riflesso condizionato, mi è venuto in mente che la stessa cosa la facevo io da bambino con delle chiocciole. Anch'io mi ero accorto di questa cosa più di 30 anni fa. :lol:

CITAZIONE
E' questo signore che mi ha fatto venire il desiderio di conoscere i meccanismi neurofisiologici della memoria, in particolare mi ha fatto venire il desiderio di sapere cos'è e dov'è la “consapevolezza” e la “coscienza”.

Hai trovato qualche risposta?
Io la consapevolezza l'ho imparata a riconoscerla attraverso la pratica meditativa ma sinceramente non mi sono mai posto il problema di capire dove si trova. So che può spuntare quando meno te lo aspetti e scivolarti via senza nemmeno rendertene conto.
Per quanto riguarda la coscienza, credo che sia un qualcosa di livello inferiore rispetto la consapevolezza.

Consapevolezza e coscienza sono due argomenti molto, molto difficili da comprendere nel profondo(a parer mio). Credo che siano poche le persone che si spingono in questo percorso che io ritengo più spirituale che "tecnico".
Forse chi raggiunge lo stato di massima consapevolezza a livello cosciente si trova davanti a questa scelta:

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Ovviamente è solo il mio modesto punto di vista.









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