Archivio Mentale

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Andalon
view post Posted on 14/10/2011, 05:10     +1   -1




sì. Ho una cartella "città della memoria", che riassume non soltanto le parole-chiave, ma anche i concetti richiamati dagli stessi. Quando voglio ripetere non devo fare altro che tirare fuori la relativa relazione. Ho anche il cartaceo: ogni "palazzo" della "città della memoria" ha un classificatore da ufficio. Una cosa che ho trascurato di scrivere è che ovviamente gli appunti dei libri da memorizzare devono essere sintetici. Non è possibile memorizzare parola per parola tutti i libri che ho a casa, perché sarebbe già difficile estrapolarvi appunti parola per parola. Però, se di ogni libro memorizzo i concetti chiave e qualche dato storico ce la posso fare.
 
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view post Posted on 16/10/2011, 19:49     +1   -1
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Però, se di ogni libro memorizzo i concetti chiave e qualche dato storico ce la posso fare.

Anch'io per un periodo di tempo ho fatto qualcosa di simile, poi ho cambiato modo di pensare e ho lasciato quasi tutta le gestione delle mie conoscenze all inconscio e alla mia abilità di trovare quello che mi serve quando mi serve.
Credo però che sia una questione di abitudine di "vedere" e di richiamare le informazioni in un certo modo.
A parer mio bisogna anche essere predisposti "semanticamente", ossia, essere dotati di un intelligenza superiore, o molto allenata, per essere in grado di ripetere qualcosa a voce con la stessa modalità nel leggere un libro.
 
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Andalon
view post Posted on 18/10/2011, 17:24     +1   -1




Non è per battere sempre sul solito tasto dell'età, ma è dimostrato scientificamente che le energie mentali all'approssimarsi dei 50 anni calano. Se prima riuscivo, anch'io ad affidarmi all'inconscio, adesso faccio fatica e mi capita di dimenticarmi cose che concernono soprattutto la memoria breve. Ho difficoltà a trovare quello che mi serve, quando mi serve. Le energie dei 50 non sono quelle dei 20 anni: ci si deve passare. Organizzare la memoria significa- voi lo sapete meglio di me- non rimanere in panne di fronte ad una platea o ad un qualunque interlocutore. Insomma, come sapete benissimo, senza memoria l'intelligenza è ben poca cosa. Nel Brahmanesimo si chiama "bandhu", l'arte di effettuare connessioni tra i dati mnemonici. Anche i brahmani indiani utilizzavano le mnemotecniche per utilizzare i rituali. La scrittura da una parte ci ha arricchito, dall'altra ci ha impoverito...
 
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view post Posted on 18/10/2011, 18:11     +1   -1
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Non è per battere sempre sul solito tasto dell'età, ma è dimostrato scientificamente che le energie mentali all'approssimarsi dei 50 anni calano. Se prima riuscivo, anch'io ad affidarmi all'inconscio, adesso faccio fatica e mi capita di dimenticarmi cose che concernono soprattutto la memoria breve. Ho difficoltà a trovare quello che mi serve, quando mi serve. Le energie dei 50 non sono quelle dei 20 anni: ci si deve passare.

Beh, allora ci passiamo solo una decina di anni :) . Che la memoria di un ventenne sia più pronta rispetto alla nostra sono d'accordo ma se confronto le mie esperienze personali di studio di quando ero uno studente universitario con quelle di ora c'è un abisso in mezzo. Se devo studiare/imparare un libro di 300 pagine rispetto a vent'anni fa impiego metà tempo. Io ho maturato la consapevolezza che le strategie di memorizzazione suppliscono eventuali cali di performance a livello cerebrale dovute all'invecchiamento ed ho la certezza quasi assoluta che sia possibile utilizzare la memoria a lungo termine bypassando quella a breve termine. Dobbiamo solo riorganizzare la nostra memoria e diventare dei veri archivisti di noi stessi. Dovresti distruggere totalmente questo tuo modo di vedere la memoria è solo demotivante.

Le mie performance attuali sono le seguenti: riesco a memorizzare un mazzo di carte in meno di cinque minuti, memorizzare un intero tabellone delle estrazioni del lotto più o meno nello stesso tempo e riesco a memorizzare 300 parole in circa 45 minuti prendendomi delle pause esageratamente lunghissime per non affaticarmi(50 parole le memorizzo in circa 5 minuti)

Sinceramente a vent'anni, a trenta e sino a 5 anni fa non avrei mai pensato minimamente di riuscire ad arrivare a questi livelli e considera che le mie sono performance da dilettante e mi esercito sporadicamente.

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Organizzare la memoria significa- voi lo sapete meglio di me- non rimanere in panne di fronte ad una platea o ad un qualunque interlocutore. Insomma, come sapete benissimo, senza memoria l'intelligenza è ben poca cosa.

Per questo motivo devi utilizzare ricordi che già conosci molto bene come supporto mnemonico.

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La scrittura da una parte ci ha arricchito, dall'altra ci ha impoverito...

A parer mio è la scrittura che rallenta la nostra intelligenza, la memoria semantica è gestita dell'emisfero sinistro un emisfero molto pignolo e preciso che ci fa perdere sempre un sacco di tempo. La mia idea, metaforicamente parlando, è di riuscire ad insegnare all'emisfero destro a leggere e a scrivere e all'emisfero sinistro di vedere come vede il destro.
Forse potrà apparire roba da neuro-fantascienza ma lo schedario visivo è solo un piccolo esempio di come una memoria a lungo termine possa venire strutturata diversamente dagli standard sociali di conoscenza e di apprendimento.

 
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Andalon
view post Posted on 18/10/2011, 21:31     +1   -1




Veramente, il mio problema non è tanto di demotivarmi, quanto di riuscire a porre dei paletti alla mia determinazione. :matto.gif: E' una tecnica di auto-contenimento direi... Anche perché poi utilizzo altre tecniche di suggestione, e meditazione zen per rendere al massimo. Davvero, per me il problema non è di demotivarmi...

Le tue idee m'interessano molto: quando uscirà il tuo libro sulla memoria? Io non sono un mnemonista come te, sono piuttosto una sorta di "utilizzatore finale" :lol: della memoria. Per me è uno strumento per rendere al meglio, il mio fine è ricordare tutti i libri letti e scritti.


Una cosa non mi è del tutto chiara. Nella prima risposta che mi hai dato, hai scritto che- se ricordo bene- nel mio caso non sarebbe stato utile lo schedario mentale tradizionale (tè, Noé, ecc.). In effetti, leggendo "L'arte di ricordare tutto" di Joshua Foer, il giornalista che ha scritto il libro dopo aver vinto il campionato americano, anch'egli non fa riferimento allo schedario mentale, ma fa riferimento più che altro al "palazzo della memoria" ed al Pao. E' forse superata anche la tecnica dello schedario mentale?...
 
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view post Posted on 19/10/2011, 18:12     +1   -1
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Anche perché poi utilizzo altre tecniche di suggestione, e meditazione zen per rendere al massimo.

Mi fa sempre piacere conoscere qualcuno che pratica meditazione. Io la pratico da moltissimi anni (minimo un paio di ore alla settimana) e credo che sia un qualcosa che tutti dovrebbero praticare.

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Le tue idee m'interessano molto: quando uscirà il tuo libro sulla memoria?

Inizialmente ho avuto quest'idea ma ho deciso di creare un qualcosa di più pratico che contenga anche file audio e file video.
Come si può trasmettere l'utilizzo di una o più mnemotecniche che utilizzano in modo spregiudicato la memoria visiva, utilizzando come strumento solamente la scrittura e qualche immagine? Diventerebbe uno dei tanti libri disponibili nel mercato delle mnemotecniche. Il mio fine, oltre alla ricerca, è la diffusione di un nuovo modo di vedere le mnemotecniche, cercando di trasmettere l'essenza di come sia possibile memorizzare sfruttando ricordi che già possediamo.
Spero di riuscire a sfornare un anteprima per la fine di gennaio.

CITAZIONE
Per me è uno strumento per rendere al meglio, il mio fine è ricordare tutti i libri letti e scritti.

Non sarebbe meglio puntare alla pura essenza dei messaggi che i libri vogliono trasmettere?

CITAZIONE
L'arte di ricordare tutto" di Joshua Foer, il giornalista che ha scritto il libro dopo aver vinto il campionato americano, anch'egli non fa riferimento allo schedario mentale, ma fa riferimento più che altro al "palazzo della memoria" ed al Pao. E' forse superata anche la tecnica dello schedario mentale?...

Il palazzo della memoria, la città della memoria, lo schedario mentale, la tecnica dei loci, dei loci temporali, ecc..., sono solamente delle tecniche mnemoniche che servono per trattenere più tempo i ricordi che vogliamo memorizzare e tenere in memoria.

L'utilizzo di una tecnica di memoria è la sua preferenza è puramente soggettiva.
Ci sono diversi modi per memorizzare le informazioni e occorre provare diverse tecniche per capire qual'è quella che ci sembra più semplice e pratica da utilizzare.

 
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Andalon
view post Posted on 19/10/2011, 21:32     +1   -1




Certamente, si deve puntare a ricordare la pura essenza dei libri. Il problema è ad esempio di estrarre la pura essenza dall'Enciclopedia delle Religioni di Mircea Eliade o dai manuali di storia dell'arte. Se devo memorizzare la Montagna Incantata, la memorizzazione è "relativamente" semplice e concerne la visione di Mann, i personaggi, qualche figura retorica o simbolica. Se devo memorizzare gli studi sull'alchimia, il problema "cresce". Ma non è puro eruditismo, il mio: mi rifaccio ad una concezione filosofica platonico-ermetica che cerco di vivificare di nuovo...

Fammi sapere quando uscirai con il corso. Io intanto continuo ad aggiornarti sulle mie applicazioni pratiche.
 
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view post Posted on 20/10/2011, 00:27     +1   -1
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Fammi sapere quando uscirai con il corso.

Basta rimanere sintonizzati su questo forum. ;)

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Io intanto continuo ad aggiornarti sulle mie applicazioni pratiche.[

Grazie! La condivisione della propria pratica sul campo è per me un qualcosa di grande valore che non si trova di certo sui libri.
 
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Andalon
view post Posted on 23/10/2011, 16:26     +1   -1




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Grazie! La condivisione della propria pratica sul campo è per me un qualcosa di grande valore che non si trova di certo sui libri.

In un precedente post hai scritto che le mnemotecniche possono essere in sé tutte valide, si tratta piuttosto di trovare quelle o quella che vanno bene agli specifici bisogni soggettivi. Rifacendomi, a quanto hai scritto, mi sono accorto che una vera e propria "città della memoria" mi metteva ansia, lo sentivo come qualcosa di difficile da dominare. Una città senza esseri viventi, ma soltanto con immagini mi richiamava alla mente una città-fantasma sul tipo di quella dell'Ultimo Uomo sulla Terra con Vincent Price o il recente I Am Legend con Will Smith. ;)

Ho ripiegato quindi su un Teatro della Memoria sul tipo di quello creato da Camillo, alchimista ed ermetista del Rinascimento. Ogni palco è associato ad una figura che richiama alla mente l'argomento all'interno. Con una tastiera richiamo il nome dell'autore che voglio ricordare. Per restare sul nostro tema: sul palco M si trova la Mano della Famiglia Adams. All'interno del palco, batto sul computer la parola "Turchi" (storico delle religioni della scuola di Roma) e ritrovo l'associazione che ho descritto sopra. Due aiutanti mentali: Satanik (emisfero dx), Dalai Lama (emisfero sx). Ciao
 
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view post Posted on 23/10/2011, 17:32     +1   -1
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In un precedente post hai scritto che le mnemotecniche possono essere in sé tutte valide, si tratta piuttosto di trovare quelle o quella che vanno bene agli specifici bisogni soggettivi. Rifacendomi, a quanto hai scritto, mi sono accorto che una vera e propria "città della memoria" mi metteva ansia, lo sentivo come qualcosa di difficile da dominare. Una città senza esseri viventi, ma soltanto con immagini mi richiamava alla mente una città-fantasma sul tipo di quella dell'Ultimo Uomo sulla Terra con Vincent Price o il recente I Am Legend con Will Smith.

Ho avuto qualche anno fa lo stesso identico problema, poi ho scoperto che cosa mancava e ho iniziato a creare nuove strutture mnemoniche dove la mia coscienza poteva sentirsi a casa sua.
Personalmente credo che la tecnica di memoria perfetta deve essere simile alla "tecnica" che usiamo inconsciamente per ricordarci il nostro vissuto.
Se in questo momento ti chiedessi di descrivermi quello che hai fatto da questa mattina sino ad ora molto probabilmente saresti in grado di ricordare moltissime cose in ordine di tempo senza problemi. E' un elaborazione mentale che chiunque riesce a fare, anche i più "smemorati".
La differenza che c'è tra il ricordarsi una giornata vissuta e un libro letto è che il libro deve essere "riscritto" visivamente per essere ricordato come un comune ricordo reale.

CITAZIONE
Ho ripiegato quindi su un Teatro della Memoria sul tipo di quello creato da Camillo, alchimista ed ermetista del Rinascimento. Ogni palco è associato ad una figura che richiama alla mente l'argomento all'interno. Con una tastiera richiamo il nome dell'autore che voglio ricordare. Per restare sul nostro tema: sul palco M si trova la Mano della Famiglia Adams. All'interno del palco, batto sul computer la parola "Turchi" (storico delle religioni della scuola di Roma) e ritrovo l'associazione che ho descritto sopra. Due aiutanti mentali: Satanik (emisfero dx), Dalai Lama (emisfero sx). Ciao

Io sono dell'idea che le strutture migliori per memorizzare i propri ricordi sono quelle basate sulla realtà ma ovviamente è più facile da dire che da mettere in pratica.
Ti faccio un esempio: prendi il percorso che fai più spesso, poi crea una lista di personaggi storici che ami (ad esempio) mettendoli in ordine di nascita, o di secolo. Successivamente trova loro una posizione nel percorso di cui ti ho parlato prima e fai in modo di immaginarli sempre li a tua disposizione.
Tu sei il Dio della tua memoria e dei tuoi ricordi e quello che crei dentro di te in modo cosciente è sempre al tuo servizio.
I nostri limiti, i nostri freni alla memoria sono solamente i nostri pregiudizi o i nostri preconcetti che spesso nemmeno ci accorgiamo di possedere.

Questa è la base di una tecnica di memoria tra le più potenti in assoluto, sei riesci a comprendere l'essenza di questa tecnica riuscirai a comprendere quanta memoria passiva lasciamo inutilizzata.
Riferendomi al tuo primo post di questo topic credo che tu possa fare appello ad un enorme quantità di informazioni filosofiche e storiche che possono trovare una collocazione visiva in una grande città della memoria. Limitarla a dei palchi di teatro mi sembra proprio un grande spreco di spazio, o meglio di memoria. :)




 
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Andalon
view post Posted on 24/10/2011, 11:52     +1   -1




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prendi il percorso che fai più spesso, poi crea una lista di personaggi storici che ami (ad esempio) mettendoli in ordine di nascita, o di secolo. Successivamente trova loro una posizione nel percorso di cui ti ho parlato prima e fai in modo di immaginarli sempre li a tua disposizione.

Qualcosa di questo tipo:

1 buddha
2 socrate
3 platone
4 aristotele
5 gesù
6 agostino
7 descartes
8 leibniz
9 kant
10 hegel
11 kierkegaard
12 marx
13 schopenhauer
14 nietzsche
15 Freud
16 jung
17 heidegger
18 foucault
19 cioran
20 cacciari

Loci temporali collocati su di un percorso cittadino, poniamo il caso da casa mia alla Stazione? In questo caso, dovrei però poter utilizzare sempre lo stesso percorso con gli stessi personaggi. La sola possibilità di riutilizzare gli stessi loci temporali, potrebbe essere di legare la prima immagine al tema da trattare. Nel mio caso, l'incipit della conferenza sulla magia parte da Buddha vestito da Mago Merlino con bacchetta magica. Un'altra conferenza ad esempio, sul capro espiatorio vedrebbe l'immagine (blasfema :lol: ) di Buddha che sacrifica un capretto. Così può andare?
 
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view post Posted on 24/10/2011, 12:53     +1   -1
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1 buddha
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4 aristotele
5 gesù
6 agostino
7 descartes
8 leibniz
9 kant
10 hegel
11 kierkegaard
12 marx
13 schopenhauer
14 nietzsche
15 Freud
16 jung
17 heidegger
18 foucault
19 cioran
20 cacciari

Perfetto! ;)

Devi solo "piazzare" e "fondere" ogni personaggio con un loco da te scelto seguendo la lista che hai scritto (presume che siano in ordine temporale).
Successivamente devi consolidarla, "percorrere" il tuo percorso da budda a cacciari cercando di associare anche il numero oltre che il nome.
Io possiedo una struttura simile che arriva sino a 100, la stessa struttura di nomi è possibile, tra l'altro, riutilizzarla in altri percorsi senza il pericolo di confondersi.

Quando raggiungerai la padronanza di questa struttura, prova a visualizzare la struttura da un altro punto di vista, cercando di vedere i personaggi dall'alto, come se fossi su un piccolo elicottero mono posto, prova a visualizzarli a 3 alla volta e se riesci anche a 5 alla volta (questo è il mio massimo).
Cambiando punto di vista della tua visualizzazione potrai rivedere la tua lista in soli 5 secondi.

Più rendiamo i ricordi "dinamici e interattivi" più risulterà semplice memorizzare e soprattutto ricordare.

 
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Andalon
view post Posted on 25/10/2011, 11:56     +1   -1




Ok, ho già iniziato ad applicare la tua tecnica. Mi trovo bene, anzi molto bene. Una domanda sul calendario dei ripassi.

Considerando che 21 gg. mi occorrono per memorizzare una conferenza, abbiamo detto che- per non perdere mnemonicamente i contenuti- dovrei ripassare una prima volta un mese dopo dall'ultima ripetizione, poi dopo 6 mesi, infine dopo un anno. Giusto?...
 
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view post Posted on 25/10/2011, 14:49     +1   -1
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Considerando che 21 gg. mi occorrono per memorizzare una conferenza, abbiamo detto che- per non perdere mnemonicamente i contenuti- dovrei ripassare una prima volta un mese dopo dall'ultima ripetizione, poi dopo 6 mesi, infine dopo un anno. Giusto?...

Credo che i tempi di ritenzione delle informazioni variano in base all'importanza che inconsciamente o consciamente diamo, io se devo imparare qualcosa mi regolo su questi tempi:

primo ripasso - prima che finisca la giornata
secondo ripasso - dopo 24 ore
terzo ripasso - dopo 48 ore
quarto ripasso dopo 4 giorni
quinto ripasso dopo 16 giorni
quinto ripasso dopo un mese

Non ho mai utilizzato le mnemotecniche per delle conferenze, solitamente le utilizzo per imparare lezioni stile "manuali pratici", la mia cultura è incentrata quasi tutta dalla grammatica alla pratica, quindi non saprei come aiutarti visto che non ho idea di come funzioni nel tempo la tua memoria.
Forse Egidio è più informato di me in questo campo.



 
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egineg
view post Posted on 25/10/2011, 15:17     +1   -1




CITAZIONE (Andalon @ 25/10/2011, 12:56) 
Ok, ho già iniziato ad applicare la tua tecnica. Mi trovo bene, anzi molto bene. Una domanda sul calendario dei ripassi.

Considerando che 21 gg. mi occorrono per memorizzare una conferenza, abbiamo detto che- per non perdere mnemonicamente i contenuti- dovrei ripassare una prima volta un mese dopo dall'ultima ripetizione, poi dopo 6 mesi, infine dopo un anno. Giusto?...

In realtà una regola fissa non avrebbe molto senso perchè ognuno ha i suoi tempi, quello che rimane costante è il fatto che si tende a dimenticare di più all'inizio, una volta che l'informazione è consolidata si dimentica sempre meno per cui i ripassi devono essere più fitti all'inizio per allontanarsi poi esponenzialmente nel tempo. A seconda della complessità puoi adottare un calendario di ripassi più o meno fitto, devo provare.
 
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85 replies since 1/10/2011, 08:31   7812 views
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