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inoltre se parlassi di conversione fonetica a chi non sa nulla di mnemotecnica ma fosse un classicista, potrebbe pensare alla gematria, che assegna valori numerici alle parole ebraiche, o alla isopsefia che lo fa per il greco.
Molto interessante quello che hai scritto, sopratutto questo: "potrebbe pensare alla gematria, che assegna valori numeri alle parole ebraiche".
Per quanto riguarda la conversione fonetica la paternità di tale tecnica è cambiata negli ultimi anni, c'è chi dice che è stata inventata da Leibniz, chi su Wikipedia scrive che è stata inventata da Pierre Hérigone (Wikipedia non può essere considerata una fonte attendibile ma fonte da verificare l'attendibilità), chi da qualun altro.
Io lessi circa trent'anni fa che questo "sistema" era stato introdotto per la prima volta in Germania da Stanislaus Mink von Wesenhein e successivamente divulgato da Leibniz. Successivamente adattato ai suoni francesi da Aimè Paris e modificato all'inizio del diciottesimo secolo dall'inglese Richard Grey.
Giusto per chiarire, forse tu la sai diversamente la "storia" della conversione fonetica.
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Comunque sono d’accordo che ove possibile è meglio utilizzare la ns lingua, in quali altre lingue un nativo può leggere e comprendere un testo del 1200? Mi viene in mente solo l’islandese.
Io cerco di fare in modo di "italianizzare" il linguaggio in questo forum quando c'è la possibilità, poi se cerchi puoi trovare argomenti scritti da Muriel che utilizza i termini inglesi per riferirsi alla mnemonica, cosa che io evito di fare perchè già le persone hanno difficoltà a capire l'italiano (me compreso ovviamente), figuriamoci in una materia che è da considerare una nicchia.
Ho conosciuto dei professori che ignoravano la parola "mnemonista" e si arrampicavano sugli specchi quando gli chiedevo il significato. Comunque se preferisci chiamala pure Major Sistem.
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Riconosco che se dovessi ripassare tutto quello che ho su anki perderei un’ora, un’ora e mezza al giorno.
Beh, credo che sarebbe un ottimo investimento di tempo, potresti imparare molto per quanto riguarda come funziona la tua memoria e il tuo apprendimento nel tempo, e per tempo mi riferisco a mesi, anni e non a: secondi, minuti, ore, giorni. Sappiamo troppo poco su come la nostra memoria si comporta negli anni e come i nostri apprendimenti si perdono o si ristrutturano, e non mi riferisco alle conoscenze scientifiche, o alle teorie strampalate di certa gente che afferma che sia possibile ricordare per sempre, ma ad una conoscenza pratica ed esplorativa di come la nostra memoria e le nostre funzioni cognitive migliorano o peggiorano nel tempo. L'auto-osservazione!
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Vero, forse dovrei riconsiderare Tony Buzan, in un suo libro parlava di immergere nell’olio bollente, o in un cubo di ghiaccio, ecc., ma tale metodo mi provocava ribrezzo. Dovrei provare col tuo metodo dei colori, utilizzando il colore come cifra più significativa.
Mai letto nulla di Buzan e nemmeno di altri autori su questi argomenti. Non mi è chiaro a cosa ti stai riferendo: "immergere nell’olio bollente, o in un cubo di ghiaccio", per fare cosa?
Il metodo dei colori è stato sviluppato inizialmente da me solamente con lo scopo di poter insegnare la mnemonica ai bambini già dalla prima elementare, poi negli anni ho cambiato alcune cose (ad esempio il numero sei della tecnica dei colori che inizialmente era il viola è diventato un colore Jolly) grazie ai feedback e alle domande di chi aveva acquistato il mio "libro" e non ci capiva un granchè. Il metodo dei colori è più un percorso mentale per acquisire consapevolezza e per cercare di costruire un rapporto più profondo con la propria memoria attraverso la quotidianetà, purtroppo non un qualcosa per gli "esperti" di oggi che sanno fare solo un copia e incolla ricamato, di conoscenze di altri. In questo forum professiamo le tecniche "Ad hoc" da dieci anni quindi per ogni esigenza è necessario capire che tecnica o metodo adottare e se non esiste crearlo.
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A volte nelle riunioni pretendono dei dati e li vogliono subito, e sono solo numeri che saranno superati alla riunione successiva ed è imbarazzante scartabellare carte su carte con tutti gli occhi addosso per poi avere ulteriori domande a bruciapelo. Purtroppo se non aggancio le informazioni mi sfuggono. Ero arrivato a scrivermi un ‘log’ (diario) della giornata per valutare cosa dovevo ritenere alla fine.
Non puoi mostrare delle slide a muro? Imbarazzante? Credi che gli altri al tuo posto farebbero meglio di te e quanto credi riescono a ricordare di quello che dici anche se non scartabelli nulla? Inoltre c'è il fattore stress e per quanto sei un fenomeno del Public Speaking, questo non è sufficiente a impedire delle amnesie per qualcosa che ti sta capitando all'interno emotivamente e di cui magari ignori completamente la provenienza. Avere a che fare con la propria memoria è più complicato di quanto si possa immaginare, un conto è giocare con la mnemonica, fare le gare, memorizzare da guinness word a casa propria o anche in una competizione sportiva, un altra cosa è imparare a "muoversi" nella propria memoria nella vita reale, nella quotidianità con tutte le distrazioni esterne, con le distrazioni emotive, stato di salute, ecc... A parole sono tutti "formatori" ma nella vita pratica vorrei vederli al nostro posto quando c'è da imparare qualcosa è non è di certo perchè devi prendere 30 e lode ma perchè devi rispettare delle scadenze.
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Dal corso che ho seguito, che in fondo era semi-amatoriale e ad un prezzo modesto ho visto negli istruttori la propaganda di una certa ‘weltanschauung’ (visione del mondo), non mi stupirebbe che oggi dietro alcuni corsi possano esserci ‘movimenti del potenziale umano’ per non dire altro.
Basta non fare nomi e come disse il dottor Zivago: "rimani sempre nel vago"
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Ieri c'erano i "Grandi Maghi d'Italia" (anni novanta), oggi abbiamo i formatori del cervello quantico, del potenziale quantico, dello sviluppo di abilità mnemoniche che ti permettono di dimezzare i tempi di studio, del super apprendimento. Non è che devi stupirti è un qualcosa che esiste già da un bel po ed è pieno di gente che crede a certi formatori nello stesso modo come molti italiani prestavano fede ai Grandi Maghi d'Italia negli anni novanta.
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Capisco, quando qualche anno fa ho seguito un corso di elettronica, per capire le grandezze elettriche e i componenti base elettronici ho fatto analogie con l’idraulica, come visto da vecchi libri in rete, metodo oggi abbandonato perché tali modelli seppur simili sono diversi. Eppure mi ha permesso di visualizzare entità astratte e capirne il funzionamento.
E' famoso l'aneddoto dell'elettricista che dopo una vita di lavoro lamentava di non aver mai visto la corrente sebbene l’avesse sentita più volte.
L'elettricità può essere vista ad occhio nudo come arco voltaico. Ti è mai successo di infilare una chiave nella portiera della macchina (oggi hanno tutti i telecomandi), o della porta di casa e prendere la scossa? Spesse mi è capitato anche in queste occasioni di vedere un arco voltaico. L'elettricità solitamente è invisibile ma può "materializzarsi" per essere captata dall'occhio umano.