Metodo dei colori, memorizzazioni e schedario visivo

« Older   Newer »
  Share  
Massimiliano-Masala
view post Posted on 11/8/2019, 19:20 by: Massimiliano-Masala     +1   -1
Avatar

Imparare a ricordare

Group:
Administrator
Posts:
4,947
Reputation:
+192

Status:


Ciao

CITAZIONE
Sei stato chiaro. Devo provare per capire. Ti chiedo comunque se, data la tua esperienza, ritieni sia utile io ampli il mio schedario colore(numero)/immagini(come l'ho descritto nel messaggio precedente) con altre immagini 'messe lì' consapevolmente? Mi tornerà utile uno schedario di genere?

Il problema di noi adulti è che ci facciamo troppe domande sull'utilità di un qualcosa che fa parte di un percorso di apprendimento.
Non capisco cosa intendi per "mi tornerà utile"?

Forse non ti piacerà l'esempio ma se un bambino non impara prima a gattonare come fa ad imparare a camminare? L'ampliamento dello schedario dei colori (modello 01-99 o 1-100), come per lo schedario visivo fonetico, è un percorso che ritengo necessario per raggiungere un buon livello di memorizzazione e soprattutto per raggiungere un certo livello di consapevolezza mnemonica. Uno schedario visivo di tutte queste caselle ti permette di incrementare notevolmente la capacità di memorizzazione di numeri, oltre che memorizzare un minimo di cento singole informazioni in modo sequenziale. E' normale che poi ci si può chiedere: "Ok, ora che sono in grado di memorizzare tutto l'intero tabellone delle estrazioni del lotto in cinque minuti, o 100 parole casuali, come lo uso nella vita pratica?" (è solo un esempio) ma questo tipo di domande sposta l'attenzione su ciò che si conosce poco; di come i nostri apprendimenti inconsci si muovono nella nostra vita ordinaria".
In sintesi se si continua ad abituarsi a ragionare in modi fuori dall'ordinario, per un certo periodo di tempo, applicheremo questi modi di "ragionare" anche per ottenere "soluzioni trasversali" senza nemmeno rendercene conto.
Purtroppo è molto difficile riuscire a spiegarlo a parole.

CITAZIONE
Ad un punto di partenza visivo, naturalmente visivo, visivo 'di suo'(un colore, un loco, ...), si devono associare punti d'arrivo visivi; e i punti d'arrivo possono essere numeri o parole, ma questi, se numeri o parole, devono prima essere convertiti in immagini e poi associati ai punti di partenza visivi. Convertiamo, associamo, ricordiamo le (es.)due immagini, e ne decodifichiamo una... Se ho capito bene. Interessante.

Esatto! Se comprendi BENE la regola di base di come funziona una "mnemotecnica strutturata", a parer mio sei già a metà strada, ma ho notato che sono l'unico sul pianeta Terra :D a mostrare la verità su come deve essere "visto" l'argomento. Tutto il resto dopo la regola: punti di partenza e sotto punti di partenza (sotto punti di partenza per le tecniche di livello superiore) è solo contorno, o meglio il tentativo di utilizzare la memoria del linguaggio per spiegare qualcosa che può essere compreso quasi nella totalità solo attraverso l'esperienza pratica soggettiva.

Il numero uno associato al ROSSO(1) che successivamente associ ad un oggetto rosso; il numero uno associato al suono t-d e poi all'immagine del TE(1); un loco, o un qualsiasi altro oggetto utilizzato come punto di partenza di una tecnica di memoria, hanno la stessa medesima funzione, ossia essere un punto di partenza visivo da dove partire e a cui associare un'immagine tendenzialmente precaria. Questo tipo di associazione tra il punto di partenza e l'immagine precaria viene definita memorizzazione. La stessa cosa la ottiene se prendi il primo oggetto che hai davanti agli occhi e se provi ad associarlo alla parola "Gatto". Domani sarai in grado di ricordare quest'associazione che hai appena fatto, o potresti vedere un gatto per la strada e automaticamente potrebbe venirti in mente l'oggetto che hai utilizzato per memorizzare la parola gatto adesso.
Forse potresti rimanere un po spiazzato sulle cose che scrivo ma se ci rifletti un po sopra potrai renderti conto da te che sono ovvie! Alla fine le mnemotecniche "funzionano" perchè utilizziamo ricordi che conosciamo bene, disposti in modo ordinato e sequenziale, per poterli poi utilizzare per associare informazioni che nel modo ordinario di ricordare dimenticheremo in brevissimo tempo.

CITAZIONE
Ho capito. Come sopra: provare per capire; senza farsi troppe menate :D

Come Morfeus in Matrix, io posso solo indicarti la strada, poi sei tu che devi scegliere di percorrerla :D.

A parte gli scherzi, devi capire da te perchè alcune associazioni funzionano bene e altre invece sono fragili. Ti potrà capitare di utilizzare associazioni che ritieni poco efficaci mentre invece è l'esatto contrario come ti potrà capitare di fare associazioni convinto che tengano mentre invece le dimentichi continuamente. Quando memorizzi, l'efficacia della memorizzazione dipende sempre dalla familiarità che hai con quell'informazioni, delle volte potresti anche ignorare il perchè hai quella familiarità con quel tipo di informazione, riferito al fatto che utilizzi associazioni che credevi poco efficaci.
Spero di non averti incasinato ancora di più ma è un qualcosa che si comprende con l'esperienza pratica (che non significa "allenamento").

CITAZIONE
Oggi ho provato a memorizzare: Duomo, via Mengoni, l.go S.Margherita, via S.Margherita, P.za della Scala: 1) via Case Rotte, l.go Mattioli, via Catene, P.za Meda, c.so Matteotti, p.za S.Babila; 2) via Manzoni, via Bigli, via Verri, via Montenapoleone, c.so Matteotti, p.za S.Babila.

Hai presente quando vedi una persona ti ricordi la faccia e un sacco di altre cose ma ti sfugge il nome e sopratutto il cognome?
Questo succede perchè manca un collegamento, un ponte che ci permette di recuperare velocemente l'informazione linguistica che ci serve; memoria visiva e memoria del linguaggio mal si combinano fra loro e naturale la cosa, non possiamo farci niente a meno che non abbiamo sviluppato dei meccanismi inconsci che fanno il lavoro per noi senza che ce ne rendiamo conto. Quindi o si trasforma tutto in immagini e le si associa ad altre immagini difficili da dimenticare, o ci sono buone probabilità che possiamo dimenticarci il "nome" assegnato a quella memoria visiva. L'immagine che usiamo in una strategia di memorizzazione per ricordare un nome (ad esempio), ha lo scopo di "suggerimento" nel caso dimenticassimo, ovviamente la certezza matematica è impossibile da ottenere ma le probalità di recuperare un ricordo grazie ad un suggerimento visivo si alzano di parecchio.

Ad esempio: largo S.Margherita potresti ricordartelo perchè hai associato quel nome ad un campo di margherite profumate, via Case Rotte anche qui non credo che ci siano difficoltà a trovare un immagine corrispondente ma per largo Mattioli invece potremmo dimenticare la strada-nome, se non troviamo l'associazione visiva giusta che ci permetta di recuperare il nome di quella via, quindi potremo trasformare "Mattioli" nell'immagine di gente matta che pianta dei pioli, magari proprio in un edificio di quella via che abbiamo identificato.

Spero di non averti messo ancora più in difficoltà ma come dico sempre è solo questione di abituarsi a ragionare in un modo alternativo da quello ordinario. Per me importante è comprendere come memorizzare in modo potente e efficacie, rispetto a memorizzare in tempi da guinnes dei primati, questo perchè la memoria e l'apprendimento seguono tempi molto differenti e se si corre troppo nella memorizzazione alla fine si rischia di avvicinarsi al livello dei "Savant" capaci di fare cosi incredibili con la memoria ma incapaci di comprendere quello che memorizzano.

max

CITAZIONE
Nel tuo libro dici prendere la memorizzazione PAV con le pinze perché mostra i sui limiti all'aumentare delle informazioni concatenate. Ti chiedo, però: tante PAV relativamente corte(max 20/30 parole), possono coesistere? Dando per scontate le ripetizioni, ovviamente.

La PAV è sopravalutata, può essere giusto utilizzata per memorizzazione 20-30 informazioni. Anche se ho conosciuto qualcuno che l'ha utilizzata per memorizzare oltre 1800 cifre del pi greco ma qui è un altro caso, si tratta di una memorizzazione eseguita per essere ricordata nel tempo.

L'utilizzo spropositavo di tale tecnica è un assurdità sopratutto per chi è all'inizio, chi continua a professarla come fosse chissà cosa sbaglia perchè ha una scarsa conoscenza di come funzionano certi modi di ragionare ordinari. Troppo facile dire: "Paradosso, associazione vivida". La nostra mente, o se preferisci, il nostro cervello ha dei meccanismi che ignoriamo e che ci impediscono di utilizzare la PAV all'infinito. E il motivo è molto semplice, il "ragionamento" PAV mal si combina con il nostro modo ordinario del pensare e quindi è normale che dopo un po che si utilizza questa "tecnica" alla fine diventa sempre più difficile e faticoso memorizzare dopo un tot di informazioni. Inoltre la PAV richiede un dispendio di energie mentali, per questo non la si può usare quanto si vuole. Usare la creatività ha un costo come energie, quindi è meglio utilizzare ricordi che già possediamo e che magari sono già inseriti nella nostra mnemotecnica (sotto punti di partenza). Un esempio molto elementare è quello di un loco con all'interno un immagine predefinita chiave, ad esempio nel loco uno c'è un personaggio uno che mangia una mela (la mela è la prima immagine chiave predefinita), se devi memorizzare le parole: TASTIERA E GIRAFFA, puoi visualizzare il personaggio uno che che usa la tastiera come mazza da golf per lanciare la mela nella bocca della giraffa. Ovviamente è un esempio elementare ma non abbiamo avuto bisogno di appellarci a chissà quale creatività o associazione vivida di livello pazzesco. Devi però immaginare questa cosa moltiplicato poi per decine o centinaia di loci.

max

PS: ma poi perchè aug! Non è il saluto degli indiani?

Edited by Massimiliano-Masala - 12/8/2019, 05:08
 
Top
57 replies since 6/8/2019, 14:29   5497 views
  Share