CITAZIONE
Io ho perso la passione nelle memorizzazioni di questo tipo “al volo”--- ho preferito puntare sulla memorizzazione finalizzata all’apprendimento (Massimiliano Masala)
Ciao Max, è sempre un piacere riuscire a parlare di queste cose.
Personalmente ho un’altra concezione che tenterò di spiegare, prettamente personale e quindi certamente opinabile.
A mio avviso la distinzione tra memorizzazioni “al volo” e memorizzazioni finalizzate all’apprendimento
non inquadra correttamente la questione.
Il termine al “volo “ mi dà l’idea di un qualcosa di precario , poco importante o utile . Preferisco il termine “memorizzazioni in velocità”.
La memorizzazione è fondata su un processo associativo di immagini, rappresentative del più svariato contenuto informativo; il processo associativo deve essere il più fluido e spontaneo possibile, a prescindere dallo scopo per cui si effettua una memorizzazione.
Sia che debba memorizzare in velocità o per esigenze di apprendimento, il processo che conduce a valide associazioni è tendenzialmente il medesimo.
Se tali associazioni vengono create in tempi veloci e ricordate, significa anche che adottando le medesime strategie di memorizzazione per esigenze a m/l, combinandole con gli accorgimenti necessari per la memoria a m/l, gli effetti ed i risultati non potranno che essere positivi.
er studiare un determinato argomento l’associazione delle parole chiave non deve essere razionalizzata o concepita con modalità e tecnicalità diverse . Anzi, sono le prime associazioni che vengono in mente che generalmente diventano le più efficaci e durature.
E’ la chiarezza e nitidezza dell’immagine mentale che costruisco che fa la differenza, non il tempo od attenzione spesi a creare tale associazione . Concetto questo splendidamente riassunto da Harry Lorrayne con la sua ormai famosa frase
“It’s the clarity of the picture that’s important, not how long you see it. So see it clearly, for just a second”, da me più volte citata in questo forum.
Va da sé che l’abilità di creare associazioni in modo fluido e rapido è un elemento positivo e dai benefici effetti anche per le memorizzazioni finalizzate all’apprendimento.
In questo ambito però entrano in gioco anche altri fattori, non oggettivamente misurabili in termini di efficacia delle prestazioni , che possono indurre ad errate considerazioni in termini di efficacia ed efficienza del processo memorizzativo.
In altre parole , quando memorizzo in velocità, di fatto uso solo quella che dai Greci è stata coniata come “memoria artificiale”.
Tecniche associative abbinate a luoghi o punti di partenza per ricordare in sequenza le cose: che siano carte, numeri, numeri binari, parole astratte, date storiche o quel che si voglia, poco importa.
Sono prestazioni oggettivamente misurabili e quantificabili in termine di efficienza memorizzativa, che delimitano in modo oggettivo i progressi conseguiti nelle diverse discipline. Se una persona riesce ad aumentare la propria capacità associativa, sia in termini di velocità associativa che di qualità delle immagini mentali create e ricordate, vuol dire anche che a livello cerebrale certe dinamiche fluiscono in modo più’ efficiente ed efficace.
Non solo, in tali tipi di memorizzazione, viene utilizzata in via quasi esclusiva la memoria visiva , senza alcun ausilio della cosiddetta “memoria naturale”. Trattasi di memorizzazioni a breve, fatta eccezione per le discipline “maratona “ : 1 hour number ed 1 hour cards.
In questi ultimi ambiti vengono però utilizzati anche degli accorgimenti propri delle memorizzazioni a m/l.
Nelle discipline “maratona”, non applicare strategie di rivisitazione del materiale memorizzato, tipico delle memorizzazioni finalizzate all’apprendimento, conduce ad un totale fallimento.
Le memorizzazioni finalizzate all’apprendimento rappresentano un aspetto diverso ma complementare, partendo dai medesimi presupposti
L’elemento di grande differenza tra memorizzazioni in velocità e memorizzazioni per l’apprendimento è rappresentato , a mio modo di vedere, dalla diversa conformazione delle strutture mnemoniche che devo creare, oltre al fatto che nell’apprendimento l’approccio è finalizzato ad una ritenzione del ricordo nel m/l periodo.
Nelle memorizzazioni finalizzate all’apprendimento si rende necessaria una appropriata strutturazione dei luoghi mnemonici atta a replicare la struttura stessa del materiale da memorizzare.
Aspetto questo introdotto , in modo del tutto rivoluzionario sempre da Giordano Bruno, in netta antitesi con quelli che erano i precetti della mnemonica “classica” basata esclusivamente sulla sequenzialità dei loci e spazi mnemonici.
Se il punto di partenza è il medesimo , ossia l’utilizzo di strumenti mnemonici quali immagini e loci per ricordare le cose, cambiano gli agenti valutativi di tali prestazioni.
Nell’apprendimento, non bisogna dimenticarlo, la memoria artificiale è sempre un ausilio, un puntello, atto a favorire e potenziare la memoria naturale. Precetto questo molto importante e sempre rimarcato dagli studiosi classici dell’arte della memoria.
Non solo, nelle memorizzazioni finalizzate all’apprendimento entrano in campo altri importanti fattori , non sempre attivati o non sempre attivati in modo consapevole , che rendono difficile oggettivizzare la valutazione del complesso processo memorizzativo.
La modalità di apprendimento , attiva o passiva, l’utilizzo congiunto di altri tipi di memoria , in primis quella uditiva, lo status della persona nell’atto di apprendere e quindi il coinvolgimento più o meno consapevole di altre aree cerebrali nel complessivo processo di memorizzazione, la conoscenza dei ritmi del ricordo e dell’oblio, l’utilizzo di revisioni scadenziate nel tempo ecc., sono tutti elementi che andranno a determinare il risultato dell’apprendimento, sintesi appunto di molteplici fattori .
Nelle memorizzazioni in velocità ci si gioca la partita sempre “ in the first place”, nelle memorizzazioni finalizzate all’apprendimento questo aspetto può essere smorzato dal processo di revisione periodica del materiale, che può celare meccanismi associativi non molto efficienti ed una non efficace focalizzazione in “the first place”.
Questo aspetto è stato ben inquadrato da Giordano Bruno, che aveva indicato come non è l’indugio che fissa il ricordo bensì’ la capacità attiva dell’immagine mnemonica, anche se a volte sembra che la causa sia l’indugio. Immagine mnemonica di qualità dunque, che in genere è quella costruita con meccanismi associativi rapidi e spontanei.
<< ..Non cadere in errore credendo di aver collocato l’immagine quando non l’hai collocata e non crederla di averla fissata ad un sostrato quando non l’hai fissata…In molti casi ti può accadere di aver posto una connessione fragile o di aver poco inteso il concetto e di affidare alla memoria naturale quel contenuto che credi invece di aver affidato a un luogo mnemonico, vale a dire quando impedisci all’immagine di fissarsi al loco...Contro questo inganno abituati ad avere sempre davanti agli occhi la vera forma del luogo e una forma affine all’immagine che vi devi collocare.. e con tutti questi elementi definirai l’associazione dell’immagine al luogo e la disposizione del luogo rispetto all’immagine
(Canto Circeo, Giordano Bruno)E’ dalle memorizzazioni in velocità che si coglie con immediatezza quello che non funziona, individuando automatismi che possono essere distorti e quindi migliorati.
La valutazione di una performance legata all’apprendimento è, a mio avviso, meno oggettiva , in termini di efficienza , rispetto a quella legata alla memorizzazione in velocità, sempre oggettivamente determinabile, anche perché dovrei poter rispondere alla seguente domanda: quali sono i parametri per valutare l’efficienza di una memorizzazione a m/l in modo oggettivo?
Ricordo bene quel libro perché ho utilizzato in modo efficiente le tecniche di memoria, perché l’ho studiato coinvolgendo altre aree cerebrali nel processo di memorizzazione, la maggior parte delle volte inconsapevolmente, o perché semplicemente ho rivisto e rivisto quelle cose più volte, o perchè la mia memoria spontanea e naturale è stata stimolata e rafforzata nel modo giusto da un appropriato uso delle mnemotecniche ?(fatto questo sicuramente positivo).
Il fulcro della questione è scoprire perché quel meccanismo associativo non funziona, perché quel problema si verifica frequentemente o sempre in concomitanza con l’uso di quel termine/immagine o loco. I giapponesi hanno coniato il famoso termine
“Kaizen”, per descrivere un atteggiamento finalizzato al miglioramento continuo-
Personalmente uso un quaderno dove annoto tutti i problemi associativi , quello che non “gira” perfettamente o non gira proprio , per capirne le ragioni e trarne spunti operativi pratici
Ecco quindi che mi risulta facile rispondere alla domanda:
CITAZIONE
Una volta verificato il risultato di una memorizzazione così top, hai mai provato a vedere cosa ti ricordi di questa sequenza di numeri (o un altro tipo di memorizzazione al volo), a distanza di due notti di sonno senza più rivedere la memorizzazione?
In realtà, la durata del ricordo,
a parità di qualità associativa, è sicuramente influenzata dal numero di ripetizioni della sequenza numerica. Personalmente, quando nell’ambito della disciplina 5 minuti numbers riesco a riveder la sequenza numerica per sole due volte, il giorno successivo il ricordo è in genere frammentato.
Quando invece riesco ad effettuare tre revisioni, il giorno successivo la sequenza si presenta in genere ben nitida
Con le discipline maratona, aumentando il numero di rivisitazioni, si dilata enormemente la durata del ricordo, a parità di qualità associativa, ben oltre i due giorni.
Il sistema che ho iniziato a metabolizzare, il 3 Digit Block System, di cui parlerò in seguito, ha semplificato di molto le memorizzazioni: meno associazioni ma di maggior qualità, meno loci ma con maggiore set informativo incorporato =
> efficienzaLa durata del ricordo, a parità di condizioni, è notevolmente superiore con il nuovo sistema rispetto ai sistemi da me applicati in precedenza .
A mio avviso il corretto approccio è necessariamente di tipo “osmotico” .
Focalizzarsi solo su un lato della medaglia, ossia solo sulle memorizzazioni in velocità o solo sulle memorizzazioni finalizzate all’apprendimento può non far cogliere certi processi e certe dinamiche. E’ la sinergia dei due diversi approcci che, a mio avviso, può determinare un salto di qualità in termini di miglioramento
La comprensione dei meccanismi legati alle revisioni scadenziate, ad esempio, non può che riflettersi sulle corrette e necessarie strategie da adottare nelle discipline 1 hour cards e 1 hour numbers per non andare incontro ad un sicuro fallimento in termini di risultati, oggettivamente misurabile e monitorabili.
Approccio questo codificato da Dominic O’Brien con la famosa espressione “
The Rule of five”E’ difficile fare una buona maratona quando non si ha il perfetto controllo di ogni singolo passo e cadenza e quando non si comprende come migliorare ogni singola falcata .
Riuscire a migliorare continuamente nella tecnica del singolo passo – vedi memorizzazioni in velocità - aiuterà sicuramente a fare una maratona migliore – ossia memorizzazioni finalizzate all’apprendimento.
Questo orientamento al miglioramento continuo mi ha spinto ad estendere costantemente la mia visuale ed il mio punto di vista, portandomi a leggere una vasta letteratura internazionale in materia.
Personalmente, l’acquisizione di una chiave interpretativa particolare od innovativa, la particolare modalità di utilizzo di una tecnica può valere il prezzo di un libro.
Sono stato letteralmente "folgorato" da:
Harry Lorrayne con la sua tecnica di sostituzione ed il suo “Memory Graph”;
Dominic O’Brien con il suo sistema per memorizzare lunghe serie di numeri senza la conversione fonetica;
Tony Buzan con il suo SEM al cubo;
Kevin Vost con i suoi magistrali esempi per la costruzione ed utilizzo di loci artificiali;
Ed Cooke con il suo particolare utilizzo dei loci (locy story), unico nel suo genere;
David M. Roth con la sua estesa trattazione sulla costruzione di immagini mnemoniche efficaci e di qualità;
Dean Vaughn con la sua particolare modalità di strutturare i loci e di creare valide associazioni;
M. Gregor Von Veinagle con la sua sofisticata modalità di strutturazione dei loci;
Kevin Horsley con il suo utilizzo di loci non convenzionali;
O.W. Bill Hayes con il suo “Auto magic system”;
Kennet l. Higbee, con la sua magistrale trattazione da un punto di vista scientifico di tutta l’arte mnemonica.
Antony Metivier con il suo particolare ordinamento dei loci e con la sua tecnica per un utilizzo ripetuto degli stessi loci;
Giordano Bruno: dal suo genio e dalla sua grande visione.
In ambito di strategia aziendale, quando si parla di “creazione del valore”, si identificano elementi quali l’ innovazione, l’efficienza, la capacità di risposta al cliente, la qualità, il time to market, il design, i servizi post vendita ecc. e si individuano gli accorgimenti finalizzati al mantenimento di queste aree di eccellenza portatrici appunto di valore aziendale.
Oltre alla costante attenzione da parte delle imprese su questi singoli elementi quali appunto innovazione, efficienza, capacità di risposta al cliente, qualità, time to market, design, servizi post vendita, un ruolo rilevante assume la capacità dell’impresa di vincere l’inerzia al cambiamento e la capacità dell’impresa di confrontarsi con i modelli di business più efficaci ed efficienti, il c.d. “benchmarching”.
Sottolineo questo concetto: confrontarsi con le “best practices”, da assumere come modelli di riferimento.
Tale atteggiamento, esteso alla mnemonica, mi ha sempre portato ad analizzare in modo critico tutte le tecniche e metodologie, senza pregiudizi.
Nelle memorizzazioni in velocità oggi il più forte in assoluto è l’americano Alex Mullen, che oltre ad avere straordinarie performance in tale ambito -è il campione mondiale- ha brillanti risultati a livello universitario nella facoltà di medicina. Un esempio concreto dell’utilizzo osmotico dei due approcci mnemonici di cui ho parlato: memorizzazioni in velocità e memorizzazioni finalizzate all’apprendimento.
Ho analizzato a lungo i sistemi anglosassoni ad elevate perfomance come il “Ben System” e soprattutto lo “Shadow System” utilizzati oggi al mondo solo da un elite di mnemonisti, guarda caso tutti ai primi posti del ranking mondiale.
Sono riuscito, e di questo ne sono veramente fiero, ad adattare lo Shadow System alla lingua italiana, con alcuni piccoli accorgimenti, con uno sforzo di costruzione del sistema superiore a quello speso per la costruzione del sistema delle 5 ruote di Giordano Bruno.
Ho nominato il mio nuovo sistema
3 Digit Block Sistem: il nome deriva dal fatto che utilizza per i numeri una decodifica ternaria (3 digit sistem ) dei numeri 000-999, ed un particolare sistema di “blocchi” ( block system) nella memorizzazione delle carte che utilizza un sistema di “loci variabili” in termini di numero.
Il nuovo sistema da poco costruito rappresenta per me un nuovo paradigma mnemonico dopo l’ottimo e e collaudato Pao System.
Il sistema , in estrema sintesi:
• Per la memorizzazione dei numeri e dei numeri binari , prevede
1000 immagini precostituite rappresentative di tutti i numeri da 000 a 999; mix di personaggi, oggetti, animali, costruiti con la conversione fonetica
• Per la memorizzazione delle carte, il sistema prevede
1352 immagini precostituite rappresentative di tutte le possibili combinazioni di un mazzo.
Per le prime 992 immagini, il sistema utilizza le stesse immagini adottate per la conversione dei numeri , utilizzando un meccanismo di decodifica della combinazione dei semi delle carte con il valore numerico delle stesse. Una coppia di carte, come ad esempio 4 di Cuori e l’otto di Picche, corrisponde all’immagine della parola trave.
Con una parola quindi ho sempre rappresentato il valore di due carte . Per quanto concerne le carte, il sistema è dunque un 2 digit system (3 digit system per i numeri , ossia un immagine singola incorpora il valore di 3 numeri).
Le prime 992 immagini coprono tutte le possibili combinazioni delle carte non figurate, ossia dall’ Asso al numero 10.
Vengono poi create ulteriori 360 immagini per completare tutte le possibili combinazioni di carte figurate.
In sintesi: un unico sistema composto da 1352 immagini da utilizzare per tutte le discipline: carte (speed e maratona) , numeri (speed e maratona), spoken number, date storiche.
1352 immagini sono tuttavia anche ottimi punti di partenza da sfruttare per la memoria legata all'apprendimento.
Chi maneggia un po’ con la statistica, noterà che le combinazioni possibili per un mazzo sono 2704 (52X52) e non 1352 .
Questo è incontrovertibile ma con una tecnicalità particolare di sfruttamento dei loci, ideata dal campione tedesco
Johannes Mallow , tali immagini sono ricondotte a 1352 , un numero importante da memorizzare e metabolizzare ma affrontabile.
Il sistema si presenta estremamente efficiente (ho iniziato da poco a testarlo ma i primi responsi sono di un certo rilievo): con una sola associazione ambientata in un loco vengono memorizzati 6 numeri, 18 numeri binari e 4 carte. Con una sola associazione.
Nella memorizzazione delle carte il sistema presenta elementi di grande novità e potenzialità: con questo stesso sistema Alex Mullen è sceso sotto i 16 secondi nella memorizzazione di un mazzo e ha superato i 31 mazzi in un’ora.
A giugno 2014 Alex Mullen ha “switchato” dal Pao a questo tipo di sistema diventando a dicembre dell’anno successivo campione del mondo .
Nei numeri, per chi non conosce le sue prestazioni: 4.125 binari in mezz’ora, 520 numeri in 5 minuti e 1.100 in 15 minuti, 3029 numeri in un’ora.
Due carte vengono sempre "compresse" nell'immagine di una parola con il pao ad esempio invece ho un ‘immagine per ogni carta, con un maggior sforzo memorizzativo richiesto (è un 1 digit system).
Le immagini vengono sempre accoppiate in coppia. Quindi un'unica associazione incorpora sempre i valori di 4 carte.
Riprendo le immagini dell’esempio del post sulle sequenze rosso e nero :
ananas/lamette ), ossia (n,n,s)=220/ (l,m,t) =532.
La sequenza di carte, con una particolare decodifica, viene ricondotta a tali immagini.
L’associazione ananas con infilzate delle lamette luccicanti corrisponde alla presenza, in quel loco, delle seguenti 4 carte:
2 di Quadri/ 10 di cuori (= ananas); 3 di Fiori, Asso di Cuori(= lametta).
4 carte quindi con un’unica associazione , con una facilità associativa superiore ad altri sistemi.
Il numero delle immagini presenti in un loco è legato al blocco , ossia al colore, della prima carta di ogni parola.
In altri termini quando una coppia di carte inizia con il nero (blocco nero), questo è il segnale che in quel luogo quella coppia di carte, a cui corrisponde l'immagine di una parola, sarà l’ultima del loco , fornendo la precisa indicazione che devo passare al loco successivo .
I loci in questo modo sono variabili in termini di numero nella memorizzazione di un mazzo.
Questo particolare meccanismo dei blocchi consente inoltre di utilizzare solo 1352 combinazioni in luogo delle 2704 possibili.
Altro elemento rilevante, vanno affinate determinate modalità associative che coinvolgano gli spazi a tutto tondo, riprendendo in pieno i precetti di Giordano Bruno introdotti oltre 500 anni fa.
Un altro aspetto che mi "folgorato", è stata l’efficacia ed efficienza del processo memorizzativo delle immagini dei primi 1000 numeri, resa possibile grazie all’applicativo
Anki, di cui ho accennato nel precedente post.
E’ uno
Space Repetition Software, che si presenta
su diverse piattaforme , IOs e Android compreso, utile per studiare ogni tipo di argomento.
Vengono generate delle flashcard a cui sono associabili file, immagini, video ecc.
A seconda di quanto uno conosca la risposta di un argomento , il programma regola automaticamente l’apparizione di quella determinata flashcard a distanza di tempo.
Anki può davvero migliorare in modo esponenziale l'efficacia dell' apprendimento, riducendone i tempi ma con un importante incremento della ritenzione delle informazioni.
E’ uno strumento molto diffuso in America e tra i mnemonisti internazionali- In Italia è praticamente sconosciuto
Con soli 15 minuti al giorno, nell’arco di ca 3 mesi mi sono impadronito dello schedario 000-999 con una velocità e confidenza che non credevo fossero possibili.
Il 3 Digit Block System, per fare qualche esempio pratico, è composto da un mix di personaggi, oggetti, animali , cartoon.
Alcuni Personaggi : 013 =Saddam; 026 = Sancio (Pancia); 107=De Sica; 200= Onassis; 375= Michael (Jordan , il famoso cestista); 439= Rambo; 545= Lorella (Cuccarini); 604= Cesare (l’imperatore); 622= Giannini, 710=Gattuso; 824=Venier, 928= Banfi
Alcuni oggetti: 019=stop; 104=tesoro; 252=nylon; 353 = melma; 417= radicchio; 504= laser; 641=cerotto; 741 = carota; 817 = vodka; 939 =pompa
Alcuni Animali: 094=zebra; 159= talpa; 205=nasello;331=mammut; 470=Reks; 547=l’orca; 675= cicala; 735=cammello; 818 =vedova (nera); 952= balena;
Alcuni personaggi cartoon:139=Dumbo; 226= Ninja ;322=Minion; 523= lo gnomo; 551= Lolita (cane di Barbapà), 850= Flick.
Due numeri hanno una codifica arbitraria non legata alla conversione fonetica: 007= James Bond; 883 = Max Pezzali
Qualche esempio di carte: rossetto =
Q di cuori e
A di cuori; forno =
J di quadri
Q di cuori
Con l’associazione immediata di un enorme rossetto in forno, vengono istantaneamente memorizzate 4 carte in un loco;
Hill (Terence)=
K di cuori e
K di fiori.
Hyppo (l’ippopotamo)=
K di quadri e
K di fiori
Terence Hill sull’ippopotamo e le 4 carte sono memorizzate.
Vodka=
J cuori e
7 di picche; bagigi=
6 quadri e
6 di fiori;
Una medusa coi mocassini=
A di quadri,
10 di picche,
7 di picche e
10 di quadri
Lorella Cuccarini con la barba: =
4 cuori ,
5 fiori;
4 di fiori ,
9 di quadri.
CITAZIONE
Credo che tu potresti prendere in considerazione la possibilità di partecipare all’Italian Memory Championship (Massimiliano Masala)
E’ una possibilità , non immediata.
L’aver cambiato il mio paradigma mnemonico passando da un Pao System al 3 Digit Block System, inconsciamente va proprio in quella direzione
Viva