ALLE SCUOLE MEDIE COME SI POSSONO PRENDERE APPUNTI AL VOLO DI UNA LEZIONE DI STORIA?, A 12 ANNI un ragazzo può riuscire a prendere appunti al volo (direttamente) con le mnemotecniche a scuola?

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view post Posted on 22/6/2018, 19:20     +1   -1
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Alle scuole medie è possibile arrivare a fissare al volo le parole chiave o i concetti chiave espressi in una lezione di storia?
Come?
Quali metodi sono indicati?

Se non è possibile, cosa è consigliabile?

Se non è consigliabile o non è possibile memorizzare tutto al volo e senza prendere appunti su carta, si può per esempio immaginare che il ragazzo abbia fogli con i ganci di memoria prestampati (che possono essere ad esempio i termini/oggetti/personaggi della conversione fonetica o i luoghi di un percorso di loci) e che a questi ganci si appuntino date fatti personaggi, che poi a casa, con più tempo si amalgameranno e fisseranno meglio ai ganci mnemonici (i loci per esempio)?
Grazie
 
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view post Posted on 25/6/2018, 15:47     +1   -1
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CITAZIONE
Se non è possibile, cosa è consigliabile?

Rivedere i programmi ministeriali e iniziare a sfruttare seriamente la tecnologia per l'apprendimento nelle classi.

CITAZIONE
Se non è consigliabile o non è possibile memorizzare tutto al volo e senza prendere appunti su carta, si può per esempio immaginare che il ragazzo abbia fogli con i ganci di memoria prestampati (che possono essere ad esempio i termini/oggetti/personaggi della conversione fonetica o i luoghi di un percorso di loci) e che a questi ganci si appuntino date fatti personaggi, che poi a casa, con più tempo si amalgameranno e fisseranno meglio ai ganci mnemonici (i loci per esempio)?

In questo caso se non c'è nessuna possibilità di registrare con dispositivi mobili, o di annotare alla vecchia maniera con carta e penna, è necessario aver frequentato uno di quei corsi di tecniche di memoria da agente segreto, da spia. :D
 
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view post Posted on 28/6/2018, 04:21     +1   -1

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CITAZIONE (Antonio V. @ 22/6/2018, 20:20) 
Alle scuole medie è possibile arrivare a fissare al volo le parole chiave o i concetti chiave espressi in una lezione di storia?

Mah, personalmente, trovo poco utile l'ostinazione verso le parole chiave; non sono convinto che siano la chiave vera verso un apprendimento.
CITAZIONE
Come?
Quali metodi sono indicati?

Alcuni mnemonisti memorizzano le parole chiave di un discorso mediante i loci o il peg system;
suppongo si possa fare anche al volo senza troppe difficoltà.
Personalmente, lo trovo controproducente(non per il discorso delle parole chiave), piuttosto per un discorso di comprensione;
meglio comprendere prima e poi magari passare alla memorizzazione.

CITAZIONE
Se non è consigliabile o non è possibile memorizzare tutto al volo e senza prendere appunti su carta

Perchè quest'avversione nel prendere appunti?

CITAZIONE
si può per esempio immaginare che il ragazzo abbia fogli con i ganci di memoria prestampati (che possono essere ad esempio i termini/oggetti/personaggi della conversione fonetica o i luoghi di un percorso di loci) e che a questi ganci si appuntino date fatti personaggi, che poi a casa, con più tempo si amalgameranno e fisseranno meglio ai ganci mnemonici (i loci per esempio)?
Grazie

Beh, in quel caso, a casa si tratta solo di ripeterli.
Comunque, per una memorizzazione al volo mediante ganci, questi ultimi bisognerebbe già conoscerli e questo renderebbe superfluo i fogli; viceversa, se non ricordi i ganci, come speri di usarli per memorizzare, anche se li hai sui fogli?
 
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view post Posted on 28/6/2018, 06:21     +1   -1
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Grazie della risposta iramian.
Queste domande le sto facendo perché vorrei riuscire con mia figlia (che andrà in seconda media) a farle applicare la memorizzazione con le tecniche di memoria artificiale già a partire dalla lezione in classe. Vorrei partire dal prossimo settembre. Ora stiamo lavorando in questi mesi estivi sui loci e valutiamo le peg, lo schedario alfabetico per immagini, lo schedario numerico per immagini. Il metodo dei colori. Le possibili combinazioni dei vari schedari con i loci.

CITAZIONE
meglio comprendere prima e poi magari passare alla memorizzazione

Io suppongo che se la professoressa spiega e lo studente individua un concetto/parola chiave, allora ha compreso, o può non essere così?. Se ha compreso, per evitare un po' di lavoro a casa, e per mantenere viva l'attenzione (cosa che accade facilmente), chiedo al forum se sia possibile partire subito durante la lezione con il processo di formazione della associazione del con i loci o le peg (gli elementi di uno schedario). Se è possibile si risparmia del tempo di lavoro a casa e, ripeto, si rende meno passivo l'ascolto della lezione dello studente, che impegnato a fare associazioni contrasta le distrazioni e la non comprensione per il non ascolto di quanto viene detto.
Lo scopo ultimo di quello che chiedo in questo post é di recuperare tempo a casa durante i processi di fare i compiti e studiare. In altre parole vorrei (iniziando il processo di memorizzazione a scuola) poter riuscire a spendere meno tempo a casa per studiare e imparare.
Il tempo, prezioso, manca a casa per fare i compiti e studiare, o è eccessivo quello richiesto. Da questa constatazione la mia richiesta di chiedere se é
possibile contrarre, partendo subito dalla lezione, i tempi dello studio.

CITAZIONE
Perchè quest'avversione nel prendere appunti?

Perché se fosse possibile fare tutto al volo, a mente, ed in modo definitivo, perfetto, finito, allora lo studente potrebbe dedicarsi solo a capire ed a fare le associazioni con loci peg, ... altrimenti, prendendo appunti, si aggiunge una operazione in più che suppongo appesantirebbe e rallenterebbe il processo mentale di capire cosa sta dicendo il professore. O no?

CITAZIONE
Beh, in quel caso, a casa si tratta solo di ripeterli.

Si, infatti, e se è possibile già partire col processo di collegare concetti a loci o peg a scuola, dal mio punto di vista sarebbe un enorme successo, un risparmio di tempo a casa. Ore di studio risparmiate. Risultato notevolissimo. Ma é possibile sperare di riuscirci?

CITAZIONE
Comunque, per una memorizzazione al volo mediante ganci, questi ultimi bisognerebbe già conoscerli e questo renderebbe superfluo i fogli; viceversa, se non ricordi i ganci, come speri di usarli per memorizzare, anche se li hai sui fogli?

Si, io ipotizzo che il ragazzo li abbia già fissati i loci o le peg. Deve averli già consolidati. Ho il dubbio che forse però non sia superfluo avere comunque appunti sui fogli (già preparati con stampati loci o peg), perché ci vuole un po' di tempo ad associare bene un concetto o parola chiave ad un loco o peg, ma il tempo non c'è se nel frattempo la professoressa procede con la lezione e presenta altri concetti da dover memorizzare. A casa, una associazione abbozzata, non fissata bene, perché fatta in fretta, potrà essere completata e consolidata.

Edited by Antonio V. - 28/6/2018, 08:01
 
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view post Posted on 28/6/2018, 12:04     +1   -1
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Alcuni mnemonisti memorizzano le parole chiave di un discorso mediante i loci o il peg system;
suppongo si possa fare anche al volo senza troppe difficoltà.

In quale film l'hai visto? :D

CITAZIONE
Personalmente, lo trovo controproducente(non per il discorso delle parole chiave), piuttosto per un discorso di comprensione;
meglio comprendere prima e poi magari passare alla memorizzazione.

La comprensione è un qualcosa che si attiva in modo spontaneo e dipende da diversi fattori e dalla nostra familiarità con certi argomenti. Poi c'è la fase dell'apprendimento che non è detto che si attivi (o può avvenire in modo superficiale e diventare in seguito evanescente), soprattutto quando lo "studio" è finalizzato a un qualcosa "prendi il voto e brucia i libri dopo!!!"

CITAZIONE
Perchè quest'avversione nel prendere appunti?

Che antichi!!!! :D

CITAZIONE
Comunque, per una memorizzazione al volo mediante ganci, questi ultimi bisognerebbe già conoscerli e questo renderebbe superfluo i fogli; viceversa, se non ricordi i ganci, come speri di usarli per memorizzare, anche se li hai sui fogli?

La fisica teoria ha più probabilità di "successo" della "fisica mnemonica".

____________________________________________________________

CITAZIONE
Il tempo, prezioso, manca a casa per fare i compiti e studiare, o è eccessivo quello richiesto. Da questa constatazione la mia richiesta di chiedere se é
possibile contrarre, partendo subito dalla lezione, i tempi dello studio.

Non ho idea se in altre città sia diverso ma nella scuola media di mio figlio che va in prima media, sono sei ore al giorno di lezione per cinque giorni. Dalle 8 alle 14, chissà che noia questi poveri ragazzi in una scuola antiquata come quella italiana.

CITAZIONE
A casa, una associazione abbozzata, non fissata bene, perché fatta in fretta, potrà essere completata e consolidata.

Ho letto che alle scuole medie non bocciano più!
 
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view post Posted on 28/6/2018, 17:20     +1   -1
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Non ho idea se in altre città sia diverso ma nella scuola media di mio figlio che va in prima media, sono sei ore al giorno di lezione per cinque giorni. Dalle 8 alle 14, chissà che noia questi poveri ragazzi in una scuola antiquata come quella italiana

Poi al pomeriggio, compiti e studio. Massacrante. Per questo ho chiesto se si può (e come?) immaginare di poter studiare e fissare i ricordi (o abbozzare il processo) con le mnemotecniche già dalla lezione a scuola.

CITAZIONE
Ho letto che alle scuole medie non bocciano più!

Bocciano dalle nostre parti. Ma se anche non lo facessero, quanto tempo dedicare nel pomeriggio allo studio ed ai compiti dopo 6 ore di classe?. E se viene da dire 0 (zero) mi é venuto da chiedere se si può già studiare ed iniziare memorizzare al momento delle lezioni a scuola con le mnemotecniche, per ridurre il lavoro a casa?

Edited by Antonio V. - 28/6/2018, 22:33
 
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view post Posted on 28/6/2018, 21:14     +1   -1
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Bocciano dalle nostre parti

Bocciavano....: www.repubblica.it/scuola/2017/08/30...medie-174201675

Indipendentemente che sia una scuola pubblica, privata o delle suore non cambia nulla, si dovranno attenere alla normativa.

CITAZIONE
mi é venuto da chiedere se si può già studiare ed iniziare a memorizzare al momento delle lezioni a scuola con le mnemotecniche?, per ridurre il lavoro a casa.

Non ci riescono quelli delle scuole superiori e sopratutto gli studenti universitari, figuriamoci se ci riesce un ragazzino/a delle scuole medie.
Per me i bambini e i ragazzi delle scuole elementari e medie non andrebbero stressati troppo per quanto riguarda "stare attenti" e "studiare". Poi ovviamente ognuno ha il suo punto di vista, l'importante che poi nel futuro l'ignoranza e l'arretratezza italiana per quanto riguarda l'istruzione non diventi una colpa da scaricare sui giovani.
Siamo ancora con la carta stampata nelle classi, milioni di euro buttati per comprare libri, quando paghiamo milioni di euro professori che potrebbero benissimo creare dei libri digitali e condividerli. Utilizzando la multimedialità e non ancora "Gutenberg" come metodo principale. Per me i professori di oggi sono cinque minuti più avanti di quelli di quando la scuola in Italia è diventata obbligatoria dopo la seconda metà dell'800.
Perchè le mie tasse devono essere sprecate in questo modo?

Io personalmente ho una pessima opinione sull'istruzione e la manifesto (nel libro si nota all'inizio) già da parecchi anni.
 
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view post Posted on 28/6/2018, 21:46     +1   -1
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Non ci riescono quelli delle scuole superiori e sopratutto gli studenti universitari, figuriamoci se ci riesce un ragazzino/a delle scuole medie.
Per me i bambini e i ragazzi delle scuole elementari e medie non andrebbero stressati troppo per quanto riguarda "stare attenti" e "studiare".

Se è così, siccome l'impegno e la concentrazione sono richiesti per l'utilizzo di una tecnica di memoria (e lo sono anche se non la si usa e si va a scuola normalmente e poi si fanno i compiti e si studia normalmente a casa) sono da escludere le tecniche di memoria in classe alle medie? O si può fare qualcosa solo a casa, fuori dalla classe, nel pomeriggio, durante lo studio?
 
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view post Posted on 29/6/2018, 07:59     +1   -1
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siccome l'impegno e la concentrazione sono richiesti per l'utilizzo di una tecnica di memoria

Dipende da quello che devi memorizzare, o studiare. Chi ha raggiunto un certo livello di memorizzazione, se non deve fare delle gare di un certo livello agonistico ma solamente delle memorizzazioni "tranquille", non è che si deve spremere più di tanto. Inoltre bisogna considerare che nessuno può sopportare un livello di attività mentale per un determinato periodo di tempo, senza che si attivino successivamente dei meccanismi che rallentano o frenano completamente l'ingresso di grandi volumi di informazioni nel nostro cervello. Immagina di essere fuori dalla porta di casa tua in tuta e scarpe da ginnastica e di iniziare a camminare, poi vai a passo di Jogging e successivamente inizi a correre anche se non al massimo che puoi, quanto pensi di durare come tempo prima che tutto il tuo corpo: cuore, respirazione, muscoli, prenda il controllo della tua volontà per farti rallentare sino a fermarti?

Con il cervello è uguale, l'unica differenza che non abbiamo gli stessi campanelli d'allarme come per gli sforzi fisici e quindi non sentendo la stanchezza mentale come quella fisica, le persone credono che si possono spingere oltre certi limiti con la convinzione che il cervello è sotto utilizzato e quindi basta qualche spintarella con un "super metodo", per passare dal 10-20% del suo potenziale arrivando così al 100% con il salto quantico. Questo è quello che la maggior parte della gente crede, alimentato poi da una cultura diffusa modello: "Grandi maghi d'Italia" (non so se te le ricordi negli anni novanta).


CITAZIONE
sono da escludere le tecniche di memoria in classe alle medie?

No assolutamente ma metaforicamente parlando, come fai ad imparare una nuova lingua straniera insegnata da un maestro e da una maestra delle scuole elementari?

CITAZIONE
O si può fare qualcosa solo a casa, fuori dalla classe, nel pomeriggio, durante lo studio?

Scusa ma non ho capito precisamente cosa ti interessa esattamente. Le tecniche di memoria sono solo uno strumento per i principianti, per chi si trova agli inizi e deve iniziare a comprendere come funzionano certe abilità mentali solitamente poco utilizzate. Non sono le mnemotecniche che incrementano il tuo potenziale mnemonico ma è la conoscenza di come il tuo cervello, le tue abilità mentali e la tua memoria, "rispondono" a certi modi di pensare "non ordinari". Per questo è difficile imparare una lingua straniera a casa tua, viene a mancare il fattore sopravvivenza e l'ordinarietà quotidiana e quindi ci impiegherai il triplo del tempo rispetto ad imparare una lingua nel paese d'origine.
Se le mnemotecniche sono insegnate come la storia, la matematica, la musica, l'italiano, ecc... non serviranno a niente!!!!
 
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view post Posted on 29/6/2018, 09:32     +1   -1
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Massimiliano, spiegami come ti prefiggi di agire con tuo figlio che, se non ho capito male, deve andare in prima media. Hai scritto che conosce il metodo dei colori ed ha saputo esporre in classe alle elementari le prime 60 cifre del pi greco. Come potrà, in virtù dei tuoi insegnamenti, riuscire a studiare in modo efficiente per esempio la storia, la geografia, le scienze?
O, in altre parole, nel tuo progetto di andare nelle scuole ad insegnare ciò che hai appreso sulla memoria, cosa andresti a dire? Cosa andresti a mostrare di utile alla loro vita concreta (lezioni al mattino e compiti e studio al pomeriggio) agli studenti delle medie?
Grazie.
 
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view post Posted on 30/6/2018, 05:01     +1   -1
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CITAZIONE
Massimiliano, spiegami come ti prefiggi di agire con tuo figlio che

Sino alla terza elementare avevo un idea, ora proprio non lo so. Io devo poter risolvere un "problema" quando l ho davanti, se mio figlio riesce a studiare con poco sforzo con il metodo classico io posso solo dargli dei consigli. Ho sconfessato per un periodo il metodo di studio classico ma alla fine se uno ci si trova bene e sta nei tempi perchè cambiarlo, al massimo qualche ritocchino per migliorare "l'aerodinamica" del metodo di studio per andare un po più veloce e magari aumentare anche la qualità di quello che si ricorda. Se avrà bisogno di me ovviamente cercherò di aiutarlo ma se riesce a cavarsela da solo perché "intromettermi". Tanto per chi è del "mestiere" non è difficile capire quando uno studente si trova in difficoltà, indipendentemente che sia un figlio o meno.

CITAZIONE
riuscire a studiare in modo efficiente per esempio la storia, la geografia, le scienze?

Ne dovremmo riparlare più in la quando e se sorgeranno problemi per studiare queste materie di esempio. Se si porrà il problema devo anche capire perché certe cose non gli entrano in testa.

CITAZIONE
O, in altre parole, nel tuo progetto di andare nelle scuole ad insegnare ciò che hai appreso sulla memoria, cosa andresti a dire?

Non è il mio progetto, è un progetto di questo forum, quando parlo al singolare parlo come fondatore di questo forum ma non sono solo io anche se ci metto la faccia, nome e cognome.
Sono molte di più le cose che ho appreso sull'apprendimento, la memoria alla fine non è altro che un distributore di informazioni, un Juke-box (ridotto all'estremo)

CITAZIONE
Cosa andresti a mostrare di utile alla loro vita concreta (lezioni al mattino e compiti e studio al pomeriggio) agli studenti delle medie?

Spero di avere questa fortuna e poi di raccontarlo in questo forum. Per me i ragazzi alle scuole medie si annoiano e i compiti a casa sono un furto del loro tempo. Gli adulti sono il mio vero problema.
 
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view post Posted on 11/7/2018, 02:30     +1   -1

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CITAZIONE (Antonio V. @ 28/6/2018, 07:21)
Queste domande le sto facendo perché vorrei riuscire con mia figlia (che andrà in seconda media) a farle applicare la memorizzazione con le tecniche di memoria artificiale già a partire dalla lezione in classe. Vorrei partire dal prossimo settembre. Ora stiamo lavorando in questi mesi estivi sui loci e valutiamo le peg, lo schedario alfabetico per immagini, lo schedario numerico per immagini. Il metodo dei colori. Le possibili combinazioni dei vari schedari con i loci.

:blink: Scusa la franchezza ma, magari andere un po' al mare, montagna, svagarsi con gli amici, no?

CITAZIONE
Io suppongo che se la professoressa spiega e lo studente individua un concetto/parola chiave, allora ha compreso, o può non essere così?.

La domanda ,suppongo sia : perché dici questo delle mie amate parole chiave?

Ti dirò di più, salvo rari casi, per lo studio, anche le mnemotecniche non servono a niente. :P

Ritornando alle parole chiave, io non credo che ,trovare queste parole implichi necessariamente che abbia capito il testo.
Vorrei provare un test, se ti va.

Ho messo un brano nello spoiler e dovresti ( può farlo chiunque voglia) trovare le parole chiave.
Le Riscrivi/riscrivete in un post sotto.
Potremmo in seguito confrontarle per vedere se seguono il testo.

Questo libro è nato dalla sensazione che stiamo entrando in una
nuova fase di una storia che è di straordinaria importanza: la storia del co-
noscere, che dovrebbe descrivere il modo in cui sicreano e si elaborano
le nostre conoscenze, le nostre idee e le nostre informazioni. Non mi pare
che, tra le tante storie che si scrivono, ce ne sia una dedicata a un tema
così importante, ed è un peccato, specialmente perché siamo nel mezzo
di cambiamenti di cui non abbiamo forse un’immagine del tutto chiara.
Infatti, sono convinto per molti motivi che ci troviamo in una ‘Terza
Fase’ (spiegherò più avanti quali sono la Prima e la Seconda) della storia
del modo in cui si formano le conoscenze della specie umana e si alimen-
ta il patrimonio del suo sapere. Per sapere non intendo naturalmente solo
quello degli studiosi e degli scienziati; intendo, più in generale,
tutte le forme di conoscenza di cui disponiamo, e che adoperiamo anche nella vita
quotidiana irriflessa. Per questo, una modificazione profonda nel modo di
formarsi delle conoscenze non è un tema accademico,
ma una questione che tocca la vita di tutti
(per esempio perché influenza le opinioni e le de-
cisioni che ognuno di noi prende).
Non è la prima volta che nella storia dell’uomo si realizza un cam-
biamento importante nel modo di formarsi delle conoscenze. Prima di og-
gi, in questo campo si sono susseguite almeno due Grandi Fasi. La Prima
Fase coincise con l’invenzione della scrittura, che
permise di fissare con
segni scritti le informazioni su un supporto stabile, liberando la memoria
individuale e collettiva dal peso di un’enorme quantità di dati che, prima di
allora, dovevano essere registrati nella mente. La
consapevolezza dell’importanza di quel cambiamento dovette essere
drammatica, se l’inizio di quella fase stimolò addirittura le analisi di Platone,
che nel Fedro dedicò dettagliate considerazioni ai vantaggi e agli svantaggi della scrittu-
ra. (Ne vedremo alcuni aspetti nel cap. 5.)
La Seconda Fase si aprì venti secoli dopo con l’invenzione della
stampa, la ‘rivoluzione inavvertita’ (come l’ha chiamata Elizabeth Eisen-
stein in un suo famoso lavoro: Eisenstein [1979] 1986), che di colpo fece
del libro, fino allora costosissimo e non riproducibile, un bene a basso
prezzo e quasi popolare, che permetteva a un pubblico vastissimo di ac-
costarsi a testi che fin allora poteva soltanto sentir raccontare a voce.
Questa scoperta modificò in profondità diversi aspetti della vita culturale e
sociale, come Eisenstein ha dettagliatamente dimostrato. Data
l’importanza rivoluzionaria che assunse, il libro è stato per più secoli ed è
ancora una sorta di simbolo del sapere e della cultura.


CITAZIONE
Lo scopo ultimo di quello che chiedo in questo post é di recuperare tempo a casa durante i processi di fare i compiti e studiare. In altre parole vorrei (iniziando il processo di memorizzazione a scuola) poter riuscire a spendere meno tempo a casa per studiare e imparare.

In un libro una volta lessi che: 'il talento è l'incredibile capacità di darsi pena.'
Penso che sintetizzi bene il concetto, non esistono grandi risultati senza grandi sforzi.
Credi che i grandi scienziati, filosofi, geni siano così solo per natura o perchè non avevano paura di spendere il tempo facendo quello che per loro era importante e, suppongo, piacevole?

CITAZIONE
Perché se fosse possibile fare tutto al volo, a mente, ed in modo definitivo, perfetto, finito, allora lo studente potrebbe dedicarsi solo a capire ed a fare le associazioni con loci peg, ... altrimenti, prendendo appunti, si aggiunge una operazione in più che suppongo appesantirebbe e rallenterebbe il processo mentale di capire cosa sta dicendo il professore. O no?

Nello studio, nel memorizzare, nell'imparare le parole :'definitivo, perfetto, finito', non esistono.

Non siamo registratori, la nostra memoria non registra le cose, non lo può fare in alcun modo (a meno che non migliorino le BCI ma questa è un'altra storia); inoltre, quando 'capisci', organizzi delle informazioni,
e questa organizzazione non è formata da peg o loci.

Ultimo : gli studi scientifici dimostrano che prendere appunti, non solo aumenta il ricordo(mi raccomando sul quaderno con la penna!), ma aumenta la capacità di comprendere.

CITAZIONE
Si, infatti, e se è possibile già partire col processo di collegare concetti a loci o peg a scuola, dal mio punto di vista sarebbe un enorme successo, un risparmio di tempo a casa. Ore di studio risparmiate. Risultato notevolissimo. Ma é possibile sperare di riuscirci?

Ti dirò, quando passai la mia fase di 'innamoramento' delle mnemotecniche, facevo una cosa del genere.
Memorizzavo discorsi al volo.
Non son omai riuscito a prendere questa abitudine del tutto.
E poi si dimostrò realmente una perdita di tempo perchè il più delle volte sbagliavo i concetti, mi toccava rielabolarli e, alla lunga, confondevo i ricordi.

CITAZIONE
Ho il dubbio che forse però non sia superfluo avere comunque appunti sui fogli (già preparati con stampati loci o peg),

A questo punto non ti servono nemmeno, se devi sbirciarli.

[QUOTE=Massimiliano-Masala,28/6/2018, 13:04]
CITAZIONE
Alcuni mnemonisti memorizzano le parole chiave di un discorso mediante i loci o il peg system;
suppongo si possa fare anche al volo senza troppe difficoltà.

In quale film l'hai visto? :D

Un po' tutti i mnemonisti usano i loci o altro per memorizzare i discorsi, Joshua Foer per esempio lo ha fatto per una conferenza.
Lorraine lo suggerisce in un suo libro.

Io per un po' l'ho fatto al volo, per poi rompermi le bolas molto presto.

CITAZIONE
La comprensione è un qualcosa che si attiva in modo spontaneo e dipende da diversi fattori e dalla nostra familiarità con certi argomenti. Poi c'è la fase dell'apprendimento che non è detto che si attivi (o può avvenire in modo superficiale e diventare in seguito evanescente), soprattutto quando lo "studio" è finalizzato a un qualcosa "prendi il voto e brucia i libri dopo!!!"

Dovresti definire cosa intendi per comprensione e apprendimento.

CITAZIONE
Che antichi!!!! :D

LOL.
Max, in un post, se non ricordo male, esponi la tecnica dell'ascolto.
Volevo chiederti, ma dopo che hai ascoltato più volte, cominci a tagliare il file audio fino ad averne un condensato?

CITAZIONE
La fisica teoria ha più probabilità di "successo" della "fisica mnemonica".

Questa mi ha fatto cadere dalla sedia. asd

CITAZIONE
Non ho idea se in altre città sia diverso ma nella scuola media di mio figlio che va in prima media, sono sei ore al giorno di lezione per cinque giorni. Dalle 8 alle 14, chissà che noia questi poveri ragazzi in una scuola antiquata come quella italiana.

Suppongo sia il solo a pensare che sia un tempo più che ragionevole e che lo studio a casa sia necessario?

CITAZIONE
Massacrante. Per questo ho chiesto se si può (e come?) immaginare di poter studiare e fissare i ricordi (o abbozzare il processo) con le mnemotecniche già dalla lezione a scuola.

Esagerato. Sembrano gli spot di certi corsi di memoria.

CITAZIONE (Antonio V. @ 29/6/2018, 10:32) 
Massimiliano, spiegami come ti prefiggi di agire con tuo figlio che, se non ho capito male, deve andare in prima media. Hai scritto che conosce il metodo dei colori ed ha saputo esporre in classe alle elementari le prime 60 cifre del pi greco. Come potrà, in virtù dei tuoi insegnamenti, riuscire a studiare in modo efficiente per esempio la storia, la geografia, le scienze?

Max, ma veramente hai fatt ofare a tuo figlio una cosa del genere?
E perchè? :blink:

Comunque, trovo che sia un po' troppo fissato con la storia dello 'studio efficiente'. Impariamo sbagliando e soprattutto, impariamo quando ci piace quello che facciamo; indipendentemente da quanto ci mettiamo per farlo.
 
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view post Posted on 11/7/2018, 11:08     +1   -1
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Grazie IRAMIAN della risposta. Ne abbiamo bisogno.
La ragazzina andrà questa estate in due occasioni in montagna a fare un campus con i suoi coetanei, e forse al mare.
La ragione per questo obiettivo estivo di apprendere le mnemotecniche è che ne ha bisogno. E' intelligente ma dislessica. Ha lentezza nell'elaborare le informazioni per le difficoltà di lettura. Allora l'idea è che una volta letto a fatica il materiale, e impiegando molto più tempo dei coetanei, il processo di memorizzazione debba essere velocizzato al massimo, con le mnemotecniche. La ragazzina ha di suo facilità a pensare attraverso storie e personaggi, e nei primi tentativi fatti non ha avuto rigetto.
Ha imparato, finora due serie di loci per un totale di 50 ganci. Ne farà un'altra serie. Ha iniziato ad imparare a fare storie per ricordare date, con la conversione fonetica, che ha appreso senza ritrosie.
E' motivata perché consapevole che senza un aiuto rispetto a quanto nelle sue risorse attuali, il prossimo anno scolastico sarebbe troppo difficile, perché servirà leggere molto di più di quanto fatto nella prima media, dove ha già dato fondo a tutte le sue risorse.
Quest'anno per evitare di rileggere il materiale di studio ha preparato mamme mentali (disegni schematici) delle materie di storia e geografia. Ma anche queste mappe richiedono tempo per farle, troppo, ed è proprio quello che manca, il pomeriggio a casa, dopo aver fatto i compiti e stanca per le ore del mattino fatte a scuola.
Usando la tecnica dei loci adattata un po' è riuscita ad imparare un capitolo di storia, e questo senza dover preparare mappe, risparmiando quindi tempo, il suo bisogno.

Il tempo per lo studio la ragazza lo impiega, non lo evita, e si da sufficientemente pena, citando la tua citazione. Tuttavia non basta. Le serve in aggiunta qualche strumento che immagino possano essere le mnemotecniche.

Sul prendere appunti a scuola al volo o con carta e penna, l'esperienza pratica di questi giorni ci ha detto (a me ed alla ragazza), che al volto è troppo difficile utilizzare una mnemotecnica. Quindi prenderà qualche appunto, come riuscirà, che è comunque un miglioramento assoluto e notevolissimo rispetto ad oggi, poiché ancora non prendeva appunti. Prenderà quindi qualche appunto a scuola, e a casa lavorerà anche a partire dall'orientamento dato dagli appunti.

Si, hai ragione, Iramian, perfetto, definitivo e finito nello studio non esistono, lo stiamo scoprendo, anche per programma teorico. Intendo dire, che proprio perché vogliamo evitare inutili perfezionismi, e fare se possibili nel tempo, relazioni sociali, e non solo studio, proveremo ad utilizzare il metodo di Pareto dell'80/20 che sostiene che il massimo dei risultati (80%) si ha con il minimo di sforzi (20%) e che il restante risultato (20%) da ottenere per raggiungere l'eccellenza si ha con il restante (80%) degli sforzi. In pratica nello studio si tollereranno imperfezioni, ricordi incompleti, consapevoli che comunque, con i loci, la memoria è comunque potenziata. Per fare un esempio di come non cercheremo la perfezione, abbiamo pensato che non necessariamente deve ricordare a memoria tutte le 100 parole/oggetto della conversione fonetica per riuscire a ricordare le date della storia. Basterà che abbia l'elenco in un foglio. Ricaverà dal foglio le parole per esprimere le date, farà il collegamento fra loro e con il gancio rappresentato dal loco oltre che con l'immagine del concetto da ricordare legato a quella data, e poi in fase di recupero dell'informazione ricostruirà il numero dalle parole/immagine/storia che avrà legato al loco. Insomma, niente memorizzazione (mi riferisco all'elenco delle parole che rappresentano i primi 100 numeri) che non sia necessaria obbligatoriamente.

La memoria naturale della ragazzina in un elenco di 14 parole da ricordare è nella norma inferiore. Assumendo che la memoria naturale a breve termine è di 7+/- 2 elementi che vengono ricordati, lei ne ricorda 5 di parole e non in modo consolidato a lungo termine. Con i loci, senza sforzo, e con solo una ripetizione, ne ricorda 30, anche a distanza di 4 giorni, con al massimo due dimenticanze.... anche queste dimenticanze vengono tollerate e previste, non cercheremo la perfezione. Proveremo ad usare tutti e 50 i loci, ma abbiamo appena iniziato. E poi proveremo con un numero maggiore. Ma senza esagerare. Ogni loco avrà spazio per diversi concetti da ricordare, quindi non ne useremo tantissimi. Intendo dire che useremo i loci per memorizzare i concetti contenuti nei titoli e sottotitoli del capitolo da studiare, e poi i contenuti presenti nel desto dei vari sottotitoli, andranno ad inserirsi, modificandole ed arricchendole, le immagini create con solo titoli e sottotitoli. Anche qui non si cercherà il ricordo assoluto e completo richiesto da una gara di ricordo delle cifre di pi greco, si cercherà di prendere il bersaglio grosso, il grosso delle informazioni, e se poi si ricorderanno anche dei particolari minimi, meglio, altrimenti va bene solo il grosso delle informazioni.

Infine Iramian concordo sul fatto che dopo tante ore a scuola non si dovrebbe dover studiare a casa, e fare compiti. Tuttavia si deve studiare e fare compiti a casa, non è una opzione, non è una cosa da poter evitare.

La ragazzina ed io continueremo a provarci a studiare alcune materie con le mnemotecniche, e lo dobbiamo fare questa estate, perché non sarebbe saggio imparare ad usare le mnemotecniche per studiare materie come storia o geografia ad anno scolastico già iniziato.

Daremo qualche riscontro sul forum su come procederemo e su quello che scopriremo in questo tentativo.

Iramian, grazie ancora del tuo parere e grazie anche a tutti quelli che abbiamo già ricevuti.

Edited by Antonio V. - 11/7/2018, 13:08
 
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view post Posted on 11/7/2018, 13:05     +1   -1
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IRAMIAN ECCO IL MIO RIASSUNTO DEL BRANO DA TE PROPOSTO CON CONCETTI E PAROLE CHIAVE

BRANO
Questo libro è nato dalla sensazione che stiamo entrando in una
nuova fase di una storia che è di straordinaria importanza: la storia del co-
noscere, che dovrebbe descrivere il modo in cui sicreano e si elaborano
le nostre conoscenze, le nostre idee e le nostre informazioni. Non mi pare
che, tra le tante storie che si scrivono, ce ne sia una dedicata a un tema
così importante, ed è un peccato, specialmente perché siamo nel mezzo
di cambiamenti di cui non abbiamo forse un’immagine del tutto chiara.
Infatti, sono convinto per molti motivi che ci troviamo in una ‘Terza
Fase’ (spiegherò più avanti quali sono la Prima e la Seconda) della storia
del modo in cui si formano le conoscenze della specie umana e si alimen-
ta il patrimonio del suo sapere. Per sapere non intendo naturalmente solo
quello degli studiosi e degli scienziati; intendo, più in generale,
tutte le forme di conoscenza di cui disponiamo, e che adoperiamo anche nella vita
quotidiana irriflessa. Per questo, una modificazione profonda nel modo di
formarsi delle conoscenze non è un tema accademico,
ma una questione che tocca la vita di tutti
(per esempio perché influenza le opinioni e le de-
cisioni che ognuno di noi prende).
Non è la prima volta che nella storia dell’uomo si realizza un cam-
biamento importante nel modo di formarsi delle conoscenze. Prima di og-
gi, in questo campo si sono susseguite almeno due Grandi Fasi. La Prima
Fase coincise con l’invenzione della scrittura, che
permise di fissare con
segni scritti le informazioni su un supporto stabile, liberando la memoria
individuale e collettiva dal peso di un’enorme quantità di dati che, prima di
allora, dovevano essere registrati nella mente. La
consapevolezza dell’importanza di quel cambiamento dovette essere
drammatica, se l’inizio di quella fase stimolò addirittura le analisi di Platone,
che nel Fedro dedicò dettagliate considerazioni ai vantaggi e agli svantaggi della scrittu-
ra. (Ne vedremo alcuni aspetti nel cap. 5.)
La Seconda Fase si aprì venti secoli dopo con l’invenzione della
stampa, la ‘rivoluzione inavvertita’ (come l’ha chiamata Elizabeth Eisen-
stein in un suo famoso lavoro: Eisenstein [1979] 1986), che di colpo fece
del libro, fino allora costosissimo e non riproducibile, un bene a basso
prezzo e quasi popolare, che permetteva a un pubblico vastissimo di ac-
costarsi a testi che fin allora poteva soltanto sentir raccontare a voce.
Questa scoperta modificò in profondità diversi aspetti della vita culturale e
sociale, come Eisenstein ha dettagliatamente dimostrato. Data
l’importanza rivoluzionaria che assunse, il libro è stato per più secoli ed è
ancora una sorta di simbolo del sapere e della cultura.

CONCETTI E PAROLE CHIAVE del brano

Come si creano e si elaborano le nostre CONOCENZE, IDEE, INFORMAZIONI ACCADEMICHE E DI TUTTI I GIORNI?

Il modo in cui si elaborano le conoscenze influenza OPINIONI E DECISIONI.

Nella storia dell’uomo si INIZIA DALLA CULTURA ORALE che si appoggia sulla memoria individuale.
Poi si susseguono tre fasi:
Prima: SCRITTURA che LIBERA LA MEMORIA INDIVIDUALE
Seconda: STAMPA: UN BENE A BASSO PREZZO CHE CONSENTE A TUTTI DI ACCOSTARSI ALLA CONOSCENZA.
Terza: ?? (quella proposta dal testo dello spoiler)
 
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view post Posted on 11/7/2018, 17:31     +1   -1

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[QUOTE=Antonio V.,11/7/2018, 12:0
E' intelligente ma dislessica. Ha lentezza nell'elaborare le informazioni per le difficoltà di lettura.
[/quote]
:( Mi dispiace.
Scusami tu, non potevo sapere di questo.

CITAZIONE
Ha iniziato ad imparare a fare storie per ricordare date, con la conversione fonetica, che ha appreso senza ritrosie.
E' motivata perché consapevole che senza un aiuto rispetto a quanto nelle sue risorse attuali, il prossimo anno scolastico sarebbe troppo difficile, perché servirà leggere molto di più di quanto fatto nella prima media, dove ha già dato fondo a tutte le sue risorse.

è chiaro l'intento adesso.
Da come ne parli, la ragazzina è tenace, e questo è bello. Devi esserne orgoglioso.

Suppongo ci voglia davvero parecchio tempo per leggere e questo logora anche le risorse fisiche. Si stanca in pratica.
Probabilmente potresti avere un aiuto dalle mnemotecniche ,ma queste, comunque, non sostituiscono la comprensione di un testo.
In definitiva, quello che fanno, è la creazione di un indice mentale; niente di più.
Se gli argomenti non li conosce o non li ha capiti, le mnemotecniche non servirebbero a niente, perchè non c'è niente da ricordare.

Comunque, vorrei chiederti, se hai avuto collaborazione dagli insegnanti e da chi segue la ragazzina (logopedista?).
Io penso che dovrebbe partire da lì.
Un esempio potrebbe essere quello di dare letture riassunte o comunque con capitoli specifici.

CITAZIONE
Quest'anno per evitare di rileggere il materiale di studio ha preparato mamme mentali (disegni schematici) delle materie di storia e geografia. Ma anche queste mappe richiedono tempo per farle, troppo, ed è proprio quello che manca, il pomeriggio a casa, dopo aver fatto i compiti e stanca per le ore del mattino fatte a scuola.

è ovvio che sia stanca, per lei, rispetto ai coetanei , ci vuole più tempo e più energie.
Un consiglio sulle mappe, non usare quelle alla Buzan.
Sul forum ci dovrebbero essere miei post in cui spiego che queste mappe non servono a niente.

Molto meglio uno schema concettuale, piccolo e sintetico, con poche diramazioni.
Altro consiglio, crea più schemi piuttosto che uno solo.

Lei non ha problemi nel leggere gli schemi, giusto?

CITAZIONE
Usando la tecnica dei loci adattata un po' è riuscita ad imparare un capitolo di storia, e questo senza dover preparare mappe, risparmiando quindi tempo, il suo bisogno.

Si, ma quando la memorizzazione svanirà?

Devo dire che faccio fatica a credere che i loci abbiano fatto risparmiare tempo rispetto alla semplice comprensione.

Non so quale fosse il metodo che utilizzava prima ma l'aiuto di software di sintesi vocale potrebbe aiutarla, no? (se non sbaglio si usano proprio nella riabilitazione)
Magari potrebbe usare la registrazione di ciò che ha capito e riascoltarla , sintetizzando man mano; magari coadiuvata dai loci.

CITAZIONE
Il tempo per lo studio la ragazza lo impiega, non lo evita, e si da sufficientemente pena, citando la tua citazione.

Su questo, ti faccio le mie scuse. Non sapevo e non dovevo permettermi.
Statisticamente, mi trovo davanti più casi di 'voglia di non fare niente' e deresponsabilizzazione che casi come il tuo; per cui sono caduto in un errore di valutazione.
Mi dispiace.

CITAZIONE
Quindi prenderà qualche appunto, come riuscirà, che è comunque un miglioramento assoluto e notevolissimo rispetto ad oggi, poiché ancora non prendeva appunti. Prenderà quindi qualche appunto a scuola, e a casa lavorerà anche a partire dall'orientamento dato dagli appunti.

Suggerirei l'uso del registratore e chiederei all'insegnante di fare un riassunto finale della lezione.
è provato che ,il riassunto alla fine di una esposizione ,ne migliora la comprensione.

Suppongo abbia anche problemi di disgrafia.

Un'altra cosa sarebbe quella di incentivare la lettura ad alta in classe da part edei ragazzi, in modo che potreste registrarla e quindi usarla come ausilio alla lettura.
CITAZIONE
il metodo di Pareto dell'80/20 che sostiene che il massimo dei risultati (80%) si ha con il minimo di sforzi (20%) e che il restante risultato (20%) da ottenere per raggiungere l'eccellenza si ha con il restante (80%) degli sforzi.

Conosco il principio di Vilfredo Pareto.
Tieni presente però che la distribuzione paretiana non si adatta a tutto.

CITAZIONE
Per fare un esempio di come non cercheremo la perfezione, abbiamo pensato che non necessariamente deve ricordare a memoria tutte le 100 parole/oggetto della conversione fonetica per riuscire a ricordare le date della storia.

Le serve la conversione, non i numeri fino a 100.
se hai 1936, per esempio, 19 può diventare tappo, tip, topo e via senza vincoli. Non servono i 100 ganci prefabbricati.
(ho scelto 1936 perchè è la data in cui Otto Leowi prese il Nobel. XD )

CITAZIONE
Insomma, niente memorizzazione (mi riferisco all'elenco delle parole che rappresentano i primi 100 numeri) che non sia necessaria obbligatoriamente.

Infatti non te ne serve nessuna.

CITAZIONE
Assumendo che la memoria naturale a breve termine è di 7+/- 2 elementi che vengono ricordati, lei ne ricorda 5 di parole e non in modo consolidato a lungo termine.

Essendo a breve termine, non è consolidato. Tra l'altro, da studi più recenti, sembra che 7 sia un numero sproporzionato rispetto alla realtà.
Il numero reale è più o meno 5.

CITAZIONE
Con i loci, senza sforzo, e con solo una ripetizione, ne ricorda 30, anche a distanza di 4 giorni, con al massimo due dimenticanze....

Alla fine, se lei trova giovamento perchè non tentare.
Il logopedista che ne pensa?
Aggiungerà questo ai protocolli?

CITAZIONE
Tuttavia si deve studiare e fare compiti a casa, non è una opzione, non è una cosa da poter evitare.

Sono d'accordo.

CITAZIONE
Daremo qualche riscontro sul forum su come procederemo e su quello che scopriremo in questo tentativo.

Aspetto notizie.

CITAZIONE
Iramian, grazie ancora del tuo parere e grazie anche a tutti quelli che abbiamo già ricevuti.

Grazie a te.

Una cosa: anche Leonardo Da Vinci era dislessico...

CITAZIONE (Antonio V. @ 11/7/2018, 14:05) 
IRAMIAN ECCO IL MIO RIASSUNTO DEL BRANO DA TE PROPOSTO CON CONCETTI E PAROLE CHIAVE

BRANO
Questo libro è nato dalla sensazione che stiamo entrando in una
nuova fase di una storia che è di straordinaria importanza: la storia del co-
noscere, che dovrebbe descrivere il modo in cui sicreano e si elaborano
le nostre conoscenze, le nostre idee e le nostre informazioni. Non mi pare
che, tra le tante storie che si scrivono, ce ne sia una dedicata a un tema
così importante, ed è un peccato, specialmente perché siamo nel mezzo
di cambiamenti di cui non abbiamo forse un’immagine del tutto chiara.
Infatti, sono convinto per molti motivi che ci troviamo in una ‘Terza
Fase’ (spiegherò più avanti quali sono la Prima e la Seconda) della storia
del modo in cui si formano le conoscenze della specie umana e si alimen-
ta il patrimonio del suo sapere. Per sapere non intendo naturalmente solo
quello degli studiosi e degli scienziati; intendo, più in generale,
tutte le forme di conoscenza di cui disponiamo, e che adoperiamo anche nella vita
quotidiana irriflessa. Per questo, una modificazione profonda nel modo di
formarsi delle conoscenze non è un tema accademico,
ma una questione che tocca la vita di tutti
(per esempio perché influenza le opinioni e le de-
cisioni che ognuno di noi prende).
Non è la prima volta che nella storia dell’uomo si realizza un cam-
biamento importante nel modo di formarsi delle conoscenze. Prima di og-
gi, in questo campo si sono susseguite almeno due Grandi Fasi. La Prima
Fase coincise con l’invenzione della scrittura, che
permise di fissare con
segni scritti le informazioni su un supporto stabile, liberando la memoria
individuale e collettiva dal peso di un’enorme quantità di dati che, prima di
allora, dovevano essere registrati nella mente. La
consapevolezza dell’importanza di quel cambiamento dovette essere
drammatica, se l’inizio di quella fase stimolò addirittura le analisi di Platone,
che nel Fedro dedicò dettagliate considerazioni ai vantaggi e agli svantaggi della scrittu-
ra. (Ne vedremo alcuni aspetti nel cap. 5.)
La Seconda Fase si aprì venti secoli dopo con l’invenzione della
stampa, la ‘rivoluzione inavvertita’ (come l’ha chiamata Elizabeth Eisen-
stein in un suo famoso lavoro: Eisenstein [1979] 1986), che di colpo fece
del libro, fino allora costosissimo e non riproducibile, un bene a basso
prezzo e quasi popolare, che permetteva a un pubblico vastissimo di ac-
costarsi a testi che fin allora poteva soltanto sentir raccontare a voce.
Questa scoperta modificò in profondità diversi aspetti della vita culturale e
sociale, come Eisenstein ha dettagliatamente dimostrato. Data
l’importanza rivoluzionaria che assunse, il libro è stato per più secoli ed è
ancora una sorta di simbolo del sapere e della cultura.

CONCETTI E PAROLE CHIAVE del brano

Come si creano e si elaborano le nostre CONOCENZE, IDEE, INFORMAZIONI ACCADEMICHE E DI TUTTI I GIORNI?

Il modo in cui si elaborano le conoscenze influenza OPINIONI E DECISIONI.

Nella storia dell’uomo si INIZIA DALLA CULTURA ORALE che si appoggia sulla memoria individuale.
Poi si susseguono tre fasi:
Prima: SCRITTURA che LIBERA LA MEMORIA INDIVIDUALE
Seconda: STAMPA: UN BENE A BASSO PREZZO CHE CONSENTE A TUTTI DI ACCOSTARSI ALLA CONOSCENZA.
Terza: ?? (quella proposta dal testo dello spoiler)

:huh: sono sorpreso.
Sei stato piuttosto bravo , soprattutto su di un testo del genere(leggasi: uno che scrive così bisognerebbe fustigarlo).
Mi rimane il dubbio che il risultato sia dovuto più alla tua bravura che all'efficacia delle parole chiavi...

Comunque il testo non era semplice e, la tecnica delle parole chiave, sembra aver raccolto tutti i punti importanti.
Certo, ognuno sceglierebbe le proprie e diverse.

Giusto per la curiosità, la terza fase di cui parla si riferisce alla rivoluzione tecnologica (multimedia, internet, chat ecc) in cui questo sapere è aumentato in
quantità ma diminuito in qualità(secondo lui).
 
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20 replies since 22/6/2018, 19:20   2878 views
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