Come si può usare la Tecnica dei loci per lo studio universitario??

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view post Posted on 24/10/2017, 21:32     +1   -1

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Creo questa nuova discussione per domandare una cosa
Per l'università come si può la tecnica dei loci?
Io ho provato a studiare una argomento, ho pensato se non riesco e non provo mai non capisco, allora ho diviso la camera in 3 parti come detto nel libro di How to remember anything: the proven total memory retention system di Dean Vaughn (strutturazione e numerazione dei loci) e il metodo ha funzionato trovando sempre come prima cosa le parole chiavi, ma quando i loci finiscono come si fa?
Qualcuno che fa l'uni ha usato lo stesso metodo?
Ho scritto la discussione perché non ne so riuscito a trovare una discussione riguardante quest'argomento
Grazie a tutti
 
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Muriel1
view post Posted on 26/10/2017, 21:15     +5   +1   -1




Citazione:
Per l’Università come si può usare la tecnica dei loci? (Vincenzo94)

Ciao Vincenzo.
Mi sono laureato anni fa nella facoltà di Scienze Economiche e Bancarie.
Ho utilizzato per anni in modo inconsapevole la tecnica dei loci e del link sino a quando, un giorno, mi sono imbattuto casualmente nel libro di Tony Buzan “Usiamo la memoria per ricordare quasi tutto” : da lì è partito il mio percorso in campo mnemonico.
Farò un esempio molto concreto per risponderti, tarato su una materia che ho studiato, ma estensibile tranquillamente ad altre discipline.
Faccio una importante premessa: nell’esempio che segue illustrerò quelle che sono le mie associazioni, molto soggettive, che magari ti possono lasciare indifferente .
Ognuno deve sempre usare le proprie associazioni ed immagini, in modo spontaneo ed immediato, utilizzando generalmente la prima cosa che gli viene in mente, che è generalmente l’immagine più efficace e duratura . Come ho già avuto modo di sottolineare in altri post, non è la durata della visualizzazione che crea una immagine ed associazione durevole, ma la sua chiarezza e nitidezza. “It’s the clarity of the Image that’ s important, not how long you see it . So see It, clearly, for just a second“ (Harry Lorrayne, “The Memory Book”).
Ai soli fini esplicativi della metodologia che ti illustro, considera quindi le mie associazioni unicamente per capire il procedimento. E’ inoltre molto importante che tu legga questo post nella sua interezza e sequenza, senza salti, altrimenti perderai alcuni passaggi fondamentali. E’ un esempio lungo ma ho volutamente evidenziare molti dettagli. Alla prima lettura non coglierai tutte le sfumature, quindi ti sarà sicuramente utile rileggerlo
Ipotizziamo che l’esame da superare sia quello di Organizzazione e strategia aziendale e che vi sia da studiare il libro: “IL VANTAGGIO COMPETITIVO” DI Michael Porter.
Vediamo concretamente come poter utilizzare la tecnica dei loci per strutturare le informazioni del libro
Supponiamo che il libro si componga di 4 capitoli , suddivisi in paragrafi e sotto paragrafi, così schematizzati:
CAPITOLO 1: LA STRATEGIA COMPETITIVA
Paragrafo 1 Settore industriale e bisogni degli acquirenti
Paragrafo 2: Le 3 Strategie competitive di base
Sottoparagrafi:
2a Leadership di costo
2b Focalizzazione
2c Differenziazione
CAPITOLO 2: LA CATENA DEL VALORE ED IL VANTAGGIO COMPETITIVO
Paragrafo 1 Definizione e concetti
Paragrafo 2:Ambito competitivo
Paragrafo 3: Struttura organizzativa
Paragrafo 4 Definizione del business aziendale

CAPITOLO 3: TECNOLOGIA E VANTAGGIO COMPETITIVO
Paragrafo 1:Tecnologia e concorrenza
Paragrafo 2:Strategia della tecnologia
Paragrafo 3 Formulazione della strategia

CAPITOLO 4: MODELLI STRATEGICI
Paragrafi:
1 Griglia Prodotto Mercato
2 Matrice Boston Consulting Group (BCG)
3 Strategia Oceano Blu
4 Il modello delle sette S
5 La piramide di Curry
6 Balance Scorecard
7 I sei cappelli pensanti di De Bono
8 L’analisi Du Pont
9 L’analisi Swot
10 Le 4 P del Marketing
11 L’analisi di Pareto
Il libro da studiare presenta pertanto una articolazione abbastanza ampia, che richiede la creazione di una struttura mnemonica ad hoc., su quattro livelli: capitoli – 1° livello; paragrafi – 2° livello; sotto paragrafi – 3° livello _ ; contenuto da me memorizzare – 4° livello.
Tale struttura di loci che vado a creare, come ha insegnato Giordano Bruno, deve replicare la struttura del materiale da memorizzare, garantendomi sempre una visione sia dell’insieme che del particolare, al livello di profondità che si rende necessario . Devo creare un qualcosa che con un colpo d’occhio mi rappresenti il contenuto generale del libro, il contenuto dei capitoli e successivamente dei paragrafi , sotto paragrafi con il loro contenuto. Vediamo come.
Creaiamo immediatamente la struttura mnemonica di primo livello
Il libro si intitola: “Il vantaggio Competitivo “– l’autore è Michael Porter (il guru della strategia) e si compone di 4 capitoli; devo creare pertanto delle immagini per il titolo, per l’autore e successivamente per i capitoli, con una corretta determinazione dei gradi di subordinazione delle informazioni.
Creo quindi un indice figurato e strutturato ambientato nello studio di casa mia nel seguente modo:
al centro dello studio “piazzo” la prima immagine (titolo ed autore): Un enorme Fanta (assonanza con vanta ggio ) ghiacciata ed un biscotto Petit Delser (assonanza con com petit ivo) sono incastonati in un’ enorme porta (Porter) di legno massiccio al centro del mio studio ; questa immagine mi fissa il contenuto del libro e dell’autore- IL VANTAGGIO COMPETITIVO DI M. PORTER
Il libro è composto da 4 capitoli, utilizzerò allora i 4 angoli dello studio , a partire dal primo in basso a sx, andando in senso orario, come ricettacoli delle immagini relative al titolo dei singoli capitoli, creando successivamente un meccanismo di ulteriore strutturazione dei loci che mi rimandi ai paragrafi, sotto paragrafi e contenuto degli stessi.
Se il libro avesse avuto 9 capitoli, avrei utilizzato anche le pareti ed il soffitto della stanza, usando la metodologia usata da Dean Vaughn che tu conosci avendo acquistato un suo libro
Creiamo in successione le immagini dei capitoli, che rappresentano il primo livello della mia struttura mnemonica:
1° angolo in basso sx (entrando nella stanza): lì si presenta l’immagine di una strega (a me richiama sempre il concetto di strate gia) con un enorme biscotto petit in mano che infila in bocca a mio papà. La scena simboleggia la Strategia competitiva (titolo del 1° capitolo). Il papà , a cui sono molto legato (coinvolgimento emotivo), diventa l’impaginatore, ossia colui che collegherà luoghi ad altri luoghi consentendomi di dare una strutturazione gerarchica alle informazioni del primo capitolo.
2° angolo in alto a sx: creo l’immagine di una enorme catena d’oro (catena del valore), che sembra quasi un serpente, che avvolge un enorme bottiglia di fanta (vanta ggio ) ripiena di biscotti petit (com petit ivo) delser . L’immagine mi richiama appunto il capitolo: Catena del valore e vantaggio competitivo . Nell’angolo è presente anche mio fratello Giovanni, che in tutti i modi cerca di afferrare la catena, ma ha difficoltà perché pesa tonnellate ed ha sfondato di fatto il pavimento.
Giovanni è il mio segnale, che mi allerta che tale punto informativo – ossia il capitolo- avrà una ulteriore ripartizione informativa subordinata e che andrà ad utilizzare i loci che mi richiama Giovanni.
Nel terzo angolo in alto a dx del mio studio c’ è l’immagine di un enorme Ipad (tecnologia) che beve una bottiglia di Fanta (vantaggio) schizzando completamente l’abito bianco di Ivo, il mio amico contadino
L’immagine paradossale mi rappresenta TECNOLOGIA E VANTAGGIO COMPETITIVO, il terzo capitolo del libro. Ivo è l’impaginatore per la strutturazione dei loci subordinati del terzo capitolo
Nel quarto angolo in basso a dx c’è l’immagine di Naomi Campbell e Claudia Schiffer (modelli) con enormi cappelli da strega (strategici) in testa , che coprono loro gli occhi , facendole inciampare sulla cornice della foto della squadra di calcio dove gioco
La scena mi rappresenta I MODELLI STRATEGICI , il 4° capitolo del libro. La foto sarà l’impaginatore, questa volta inanimato, del capitolo 4.
Nello studio, con un semplice colpo d’occhio, posso richiamare quindi tutto il contenuto generale del libro. Al centro ho l’immagine della fanta ghiacciata col biscotto petit incastonati nella porta di legno massiccio (Vantaggio competitivo di Porter), nell’angolo a sx ho la strega con l’enorme biscotto infilato in bocca al papà (Strategia competitiva), nel primo angolo in alto a sx ho la catena d’oro che avvolge il biscotto petit vicino a Giovanni (catena del valore e vantaggio competitivo). Nell’angolo in alto a dx ho l’immagine dell’ l’ipad che beve una fanta sporcando Ivo (tecnologia e vantaggio competitivo) ; Naomi Campbell e Claudia Schiffer, nell’ultimo angolo a dx, con un cappello da strega che copre loro gli occhi inciampano sui piedi della foto della squadra di calcio (Modelli strategici).
Con lo sguardo della mente ho la visione di tutti i 4 capitoli.
Rivedo le immagini dalla prima all’ ultima, poi a ritroso dall’ ultima alla prima, poi in ordine sparso a caso
A questo punto la struttura mnemonica di PRIMO LIVELLO è ben definita nella mia mente (logicamente tutta la struttura mnemonica dovrà avere dei ripassi programmati e ben scadenziati)
Posso ora proseguire con la costruzione dei successivi livelli - principio di elaborazione progressiva delle informazioni .
Parto dal primo angolo a sx, dove la strega infila il biscotto Petit al Papà, l’impaginatore del primo capitolo.
Visualizzando il papà, vengo immediatamente proiettato nella sua casa , dove ho vissuto per quasi trent’anni e dove conosco ogni centimetro di quegli spazi; quella casa fungerà da sistema di loci subordinati al primo capitolo
Il primo capitolo del libro è formato da soli due paragrafi, quindi userò due spazi speculari per replicare a livello di struttura mnemonica la struttura del libro stesso ; utilizzerò in questo caso il salotto , che è la prima stanza a sx rispetto all’ ingresso della casa del papà, e la cucina , subito alla dx dell’atrio di ingresso (sistema di loci subordinati all’angolo sx dello studio di casa mia).
Pensando al papà, ho quindi subito l’immagine della porta di ingresso della sua casa e quella delle porte di ingresso del salotto e della cucina, rispettivamente alla sx e alla destra della porta di ingresso
All’entrata del salotto c’è l’immagine di Gianni Agnelli (= industriale) con un orologio Sector d’oro (settore) , seduto sul Wc (bisogni);l’immagine mi richiama il titolo del paragrafo :Settore industriale e bisogni.
A questo punto entro nel soggiorno, e posso inserire le informazioni fondamentali di quel paragrafo , che logicamente devo prima aver studiato, ricavando le parole chiave dello stesso ; creo quindi un link con tali parole inserendo il primo termine come immagine centrale della stanza. Vedendo tale termine al centro del salotto, automaticamente la mia mente collegherà le altre parole chiave del collegamento, consentendomi di parlare di quel paragrafo in modo dettagliato. Se durante l’esame mi si chiedesse di parlare del Settore industriale e dei suoi bisogni, l’immagine si Agnelli con l’orologio al polso Sector seduto sul Wc, ambientata sulla porta di ingresso del salotto, mi farebbe entrare immediatamente con la mente in tale stanza per recuperare il set informativo che mi serve per la risposta
Potrei memorizzare le 10 parole chiave del paragrafo Settore industriale e bisogni, in alternativa al link, replicando nel soggiorno la tipica struttura di loci utilizzata da Dean Vaughn e da me illustrata nel dettaglio nel mio ultimo post; posso quindi usare gli angoli e le pareti di quella stanza come ricettacolo delle immagini delle parole chiave del primo paragrafo del primo capitolo del libro. Percorrendo la stanza con lo sguardo della mente, l’ordine numerato dei loci mi richiama le immagini delle parole chiave ivi apposte e quindi riesco ad accedere al contenuto del paragrafo 1.
Per avere ulteriore bussole informative, che mi consentano sempre di capire in quale contesto sono, potrei avere inserito in precedenza un segnale anche sulla porta di ingresso della casa del papà: la faccia ad esempio di una brutta strega che tenta di mordere un biscotto petit quando apro la porta. Se pertanto mi chiedono di parlare del settore industriale e dei suoi bisogni, mi verrà in mente l’immagine ridicola di Agnelli. Guardano con l’occhio della mente l’ingresso della casa, la faccia della strega mi ricorderà e segnalerà che quello di cui sto parlando è relativo al capitolo della strategia competitiva

Completato il “viaggio” nel salotto, primo paragrafo del primo capitolo, passo in cucina, teatro del contenuto del secondo paragrafo del primo capitolo.
Sulla porta d’ingresso della cucina vi sono tre brutte streghe (strategia) che suonano la batteria (base) in modo assordante; l’immagine mi ricorda il titolo:” Le tre strategie di base”. Entro in cucina e al centro della stanza vedo un enorme albero con tante foglie , con le radici che hanno sfondato le piastrelle del pavimento.
Le radici dell’albero avvolgono Berlusconi (leadership) che sta mangiando tantissime coste (costo) di agnello (leadership di costi- primo sotto paragrafo) attaccate ad una borsa della standa (standa mi rimanda al concetto di standardizzazione; è il primo elemento di un link che con il meccanismo del loci link mi richiamerà il contenuto di quel sotto paragrafo);
Nel tronco dell’albero spunta una foca -= focalizzazione – secondo sotto paragrafo, a sua volta il primo termini di un collegamento precedentemente formato e che mi richiama il contenuto di tale sotto paragrafo;
Nella chioma dell’albero c’è la mia amica Renza che sta baciando mio zio (alto un metro e novanta); Renza sta per differenza, zio , essendo un omone, sta per zione, quindi ho differenziazione - terzo sotto paragrafo. In questo caso per parlare di differenziazione, che è un concetto molto esteso e trattato con molte specificazioni nel libro, non potrò accontentarmi del loci link (utilizzo il link in genere per un numero non elevato di parole chiave), ma utilizzerò il loci loci , detto anche impaginatore , ossia la struttura di loci riferita a mio zio, cioè casa sua, che conosco bene, e che andrà a ricreare la ripartizione informativa presente in quel paragrafo;
l’occhio della mente mi ricorda che lo zio è sull’albero, quindi le specificazioni di cui sto parlando si riferiscono al concetto di differenziazione, che a sua volta è uno dei tre sotto paragrafi (visualizzabili nella struttura dell’albero) del paragrafo 2 (il cui nome si ricava nella porta di ingresso della cucina). La strega all’ingresso della casa mi ricorda sempre che quel paragrafo e quel sotto paragrafo sono elementi subordinati del capitolo 1- Strategia competitiva
Il sotto paragrafo sulla differenziazione contiene una classificazione di 6 tipologie; utilizzo la struttura dei loci della casa di mio zio -in questo caso ho un impaginatore di un loco subordinato- per creare la struttura: nel giardino di ingresso (1° loco) ambienterò l’immagine della prima tipologia di differenziazione; se poi devo inserire dei commenti sulla stessa, posso applicare il loci link anche in tale ambiente subordinato ; nel garage dello zio (2° loco) ambiento la seconda differenziazione e così via sino alla sesta;
tutti gli ambienti dello zio sono luoghi subordinati e di dettaglio riferiti al sotto paragrafo c del paragrafo 2 del primo capitolo; la struttura del paragrafo è visivamente chiara, avendo ben presente la cucina con l’albero sulla cui cima c’è appunto lo zio ; in questo modo l’ordine gerarchico delle informazioni viene sempre preservato.
Devo a questo punto strutturare il secondo capitolo del libro, quindi ritorno al mio indice visivo generale, ossia il secondo angolo dello studio di casa mia, dove rivedo l’immagine di una enorme catena d’oro che avvolge una bottiglia di fanta piena di biscotti petit - Catena del valore e vantaggio competitivo . Nell’angolo è presente anche mio fratello Giovanni, che in tutti i modi cerca di afferrare la catena, ma ha difficoltà perché pesa tonnellate ed ha sfondato di fatto il pavimento.
Giovanni è il mio segnale che mi allerta che tale punto informativo – ossia il capitolo- avrà una ulteriore ripartizione informativa subordinata e che andrà ad utilizzare i loci che mi richiama Giovanni.
Nel caso specifico, Giovanni viene sempre a correre con me, facciamo spesso un percorso in campagna che si snoda per diversi chilometri. Recupero 4 loci sequenziali :
1) guado sul fiume;
2) rettilineo alberato;
3) vigneto;
4) ponte;
Sfruttiamo questa ambientazione in spazi aperti per strutturare comunque nel dettaglio le informazioni.
Utilizzo un sistema per numerare i loci del percorso, richiamabili poi in qualunque ordine: sequenziale, all’inverso, in modo casuale.
Uso il sistema della forma del numero per “vivificare” e rafforzare ulteriormente l’ordinamento di tali loci:
1 = palo (il palo ricorda la forma del numero 1)
2 = cigno (la sagoma del cigno è simile al numero 2)
3= seno di donna (un corpetto aperto ricorda tale forma)
4= barca a vela (la barca a vela ha una forma simile).
Se i paragrafi fossero stati 10, avrei numerato anche gli ulteriori loci del percorso all’aria aperta, sempre con il sistema della forma del numero
5= cembalo
6= proboscide di elefante
7= boomerang
8= pupazzo di neve
9= palloncino
10= Stanlio e Ollio (uno è grasso e l’altro è magro)
Visualizzo i 4 loci del percorso, con gli elementi caratterizzanti, che sono rappresentativi dei paragrafi del secondo capitolo
1) Un palo enorme e grosso è situato al centro del guado, lambito dalle acque del torrente;
2) Un cigno rosa gigante è appollaiato sugli alberi del viale alberato;
3) Migliaia di seni di donna spuntano al posto degli acini di uva nel vigneto;
4) Un barca a vela enorme è sulla strada asfaltata, in mezzo al ponte e nel traffico
Questi loci numerati sono quindi il luogo di ambientazione delle ulteriori sotto informazioni del capitolo.
Rivedo mentalmente le associazioni per fissarne il contenuto.
Se dico 3 immediatamente rivedo i seni di donna al posto degli acini di uva, e la mia mente è proiettata nel loco vigneto, se dico 1 immediatamente sono proiettato nel guado dove i sono troneggia l’immagine di un palo gigante.
Anche quindi in percorsi esterni posso sempre strutturare l’informazione in modo rigoroso, come fossi in una stanza.
Ritornando al nostro esempio:
nel guado (1° paragrafo) c’ è un delfino (definizione) a cavallo del quale cè’ mia zia Concetta (Definizione e concetti); posso quindi utilizzare mia zia concetta per la creazione di nuovi loci, in questo caso subordinati al paragrafo 1, con il meccanismo dell’impaginatore già illustrato in precedenza;
Nel rettilineo alberato dove c’è il cigno rosa (2° paragrafo) c’e’ il mio amico Cristiano che trascina sulla schiena un enorme biscotto Petit largo come tutta la strada; Cristiano quando parla usa spesso la parola ambito; in questo modo dall’immagine di Cristiano con il biscotto petit ricavo il nome del paragrafo ambito competitivo .
In questo caso ho utilizzato una delle trenta indicazioni fornite da Giordano Bruno per la creazione delle immagini, nello specifico la 21^ regola , contenuta nel canto Circeo, che così recita :“Dall’immagine di chi è solito ripetere qualcosa si ricorda quella determinata parola e frase “.
3) Nel vigneto, dove ci sono tanti seni al posto degli acini (il seno mi ricorda che sono al terzo paragrafo; i vigneti li percorro di corsa con mio fratello Giovanni andando a correre. Giovanni però è presente nel secondo angolo del mio studio, quindi so sempre che quello che è riferito al loco dei vigneti è un qualcosa legato al secondo capitolo , in modo subordinato.
Nel vigneto è presente un enorme organo, ricoperto di strutto (struttura) viscoso; quindi struttura organizzativa = terzo paragrafo. L’organo è suonato dalla mia macchina polo
Questa è una immagine assurda e non plausibile, quindi sicuramente colpirà la mia mente e la ricorderò facilmente.
Il contenuto del terzo paragrafo verrà affidato ai loci della mia macchina, in modo strutturato: senza entrare nel dettaglio di questa ulteriore metodologia , le ruote ad esempio corrispondono sempre al nr . 4 (le ruote infatti in una macchina sono 4 e me lo ricorderò facilmente) e quindi nelle ruote ambienterò il mio eventuale quarto sotto elemento informativo del paragrafo 3; le porte della macchina , che sono appunto , corrispondono a tale numero e vi ambienterò l’eventuale quinto sotto elemento informativo del terzo paragrafo del secondo capitolo; i vetri, che sono 6 , corrisponderanno all’ambientazione del sesto eventuale sottopunto informativo del paragrafo 3 e così via.
Come vedi, i loci non sono solo le classiche stanze e percorsi e possono sempre essere ben strutturati
4) Nel ponte, una barca a vela (mi segnala che sono al 4 paragrafo del capitolo riferito a Giovanni, quindi al secondo) va a cozzare contro un bus (business) in cui c’e il mio direttore generale (aziendale). L’immagine mi richiama quindi il concetto di business aziendale. Le parole chiave del paragrafo verranno memorizzate questa volta utilizzando lo “skeleton file” riferito al mio direttore generale, sempre in modo strutturato, similmente a quanto ho fatto con la macchina.
Nel mio sistema , partendo dal basso verso l’alto ho sempre : piede (1), ginocchio (2) , coscia (3), girovita (4), stomaco (5), mano sinistra (6), mano destra (7), bocca (8), naso (9), capelli (10).
Supponiamo che nel quarto paragrafo si parli di 10 caratteristiche che deve avere un buon business aziendale, e mi si chieda quale è la seconda di queste caratteristiche, immediatamente recupererò l’informazione nel “loco ginocchio” (2) del mio direttore generale
L’espediente di utilizzare il corpo umano non è per molti di facile utilizzo, visto gli spazi ravvicinati e ristretti. Si può tuttavia usare sempre il principio della parametrizzazione, ossia di adeguare le dimensioni dell’immagine da memorizzare al loco di riferimento, rendendo anche per questo paradossale l’associazione stessa.

Chi mi impedisce di memorizzare un elefante su una saponetta? Anzi, memorizzare un elefante delle dimensioni di una saponetta rende l’immagine assurda e quindi facilmente recuperabile in sede di richiamo. Un maestro in questo tecnicalità è il tedesco Boris Konrad
A questo punto abbiamo delineato la struttura dei primi due capitoli.
Ipotizziamo che i successivi due capitoli non siano stati studiati. Posso comunque strutturare le informazioni dei capitoli, dei paragrafi e sotto paragrafi. Le immagini del contenuto saranno create in un secondo momento quando avrò studiato. Quando mi approccerò allo studio di quei capitoli e paragrafi, avrò però molta facilità nel cogliere le informazioni in quanto avrò già in testa la struttura del materiale da memorizzare , sapendo perfettamente in che punto della trattazione mi trovo ed in quale ambito informativo sono.
Strutturiamo quindi il capitolo 3, composto da 3 paragrafi (il cui contenuto non mi è noto, non avendo ancora studiato).
Nel terzo angolo in alto a dx del mio studio c’ è l’immagine di un enorme Ipad (tecnologia) che beve una bottiglia di Fanta (vantaggio) ghiacciata schizzando completamente l’abito di Ivo, il mio amico contadino
Istantaneamente il contenuto del terzo capitolo, Tecnologia e Vantaggio competitivo, sarà ambientato nell’azienda di Ivo, imprenditore agricolo, nonché impaginatore del terzo capitolo
All’ingresso del primo loco (deposito di trattori) della sua azienda agricola, c’ e un Ipad gigante che corre = Tecnologia e concorrenza1° paragrafo;
All’ingresso del secondo loco (stalla) c’è una strega altissima che balla la musica tecno con le mucche = Strategia della tecnologia – 2° paragrafo;
All’ingresso del terzo loco ( fienile) cè una macchina di formula uno (formulazione) guidata da una strega (strategia)= formulazione della strategia – terzo paragrafo;
Gli spazi per strutturare ulteriormente le informazioni dei paragrafi, che devo ancora studiare, mi consentiranno qualunque grado di dettaglio, con una struttura del contesto sempre chiara
Arrivati a questo punto , dobbiamo creare la struttura mnemonica del 4° capitolo
Vado con l’occhio della mente all’indice visivo del capitolo, ossia nel quarto angolo in basso a dx del mio studio dove ci sono Naomi Campbell e Claudia Schiffer (modelli) con un enorme capello da strega (strategici) in testa , che coprendo loro parzialmente gli occhi, le fa inciampare sulla cornice della foto della mia squadra di calcio
Il capitolo sui modelli strategici è molto corposo è prevede ben 11 paragrafi, che “affiderò” all’ impaginatore inanimato – la foto della squadra –che istantaneamente mi riconduce agli undici membri della squadra di calcio in cui gioco e che conosco da una vita. Ogni settimana, a turno, ci vediamo infatti a casa di uno e poi a casa di un altro. Co a faccio quindi ?
Applicherò l’immagine di ogni paragrafo all’ingresso della loro casa, i cui spazi sono già nella mia memoria a m/l da molto tempo.
Non sapendo il contenuto di ogni singolo paragrafo, ho comunque la certezza di poter strutturare a mio piacimento il set informativo relativo utilizzando i loci delle case dei componenti della squadra
Andrea, il portiere della squadra, rappresenta il primo paragrafo del capitolo.
Nel giardino di ingresso della sua villa c’è una griglia enorme dove il mio dottore sta cucinando i wurstel . L’immagine mi rappresenta GRIGLIA PRODOTTO MERCATO, il primo paragrafo, il cui contenuto, quando avrò studiato il capitolo, sarà ambientato nella villa di Andrea
A Marco, il terzino destro della squadra, è quindi associato il secondo paragrafo del quarto capitolo. Nella siepe all’ingresso di casa sua c’e un giocatore dei Boston Celtics che sta giocando a basket con un piatto di amatriciana in luogo del pallone – MATRICE BOSTON CONSULTING GROUP.
A Stefano, il terzino sinistro, è associato il terzo paragrafo. Nell’atrio del condominio dove vive è tutto allagato, un onda gigante dell’oceano ha travolto tutto, e nell’atrio galleggiano delle scatole di Risiko – STRATEGIA OCEANO BLU.
A Michele, il mediano, è assegnato il 4° paragrafo. Nel cortile di casa sua c’è Gabriel Garko che gioca con un boomerang che spacca uno specchio. IL MODELLO DELLE 7 S
A Franco, lo stopper, è affidato il 5 °paragrafo. Nel distributore fronte casa sua sorge una piramide gigantesca ricoperta di polvere arancione- LA PIRAMIDE DI KERRY.
A Renato, il libero, è assegnato il 6° paragrafo. Nel vialetto fronte casa vi è una bilancia gigantesca su cui corrono danzano delle carte da poker. BALANCE SCORECARD.
A Federico, l’ala destra, è affidato il 7° paragrafo del 4° capitolo. Nel cancello di casa sua c’è un elefante , su cui Bono degli U2 canta ricoperto da cappelli colorati. I SEI CAPPELLI PENSANTI DI DE BONO.
A Giovanni, mezz’ala destra, è affidato l’8° paragrafo. Nel campo fronte casa sua c’è un ponte ricoperto di formule matematiche. ANALISI DU PONT
A Carlo, il ns centravanti, è affidato il 9° paragrafo del 4° capitolo. All’ingresso di casa sua uno sconosciuto ha svuotato un sacco di siringhe sporche di sangue. ANALISI SWOT
A Cristiano, la ns mezzala sinistra, è assegnato il 10° paragrafo del capitolo 4. Sulla sua macchina, parcheggiata sempre all’ingresso della casa, c’è una barca a vela guidata da Gabriel Garko, con al posto delle vele un enorme prosciutto crudo. IL MODELLO DELLE 4 P del marketing
A Walter, ns ala sinistra, compete l’ultimo paragrafo del capitolo del libro. Nella discesa che porta a casa sua c’è un portiere di calcio che sta parando dei libri di matematica. ANALISI DI PARETO
Quando poi studierò i diversi paragrafi, ambienterò le informazioni nei loci riferiti ai singoli calciatori
Potrei in alternativa a questo espediente, qualora i concetti per ogni paragrafo non siano molti, usare anche un altro stratagemma: abbinare gli elementi informativi secondo un criterio associativo predefinito a priori , identico per ogni calciatore. Ad esempio posso decidere di abbinare ad ogni singolo calciatore al max cinque immagini secondo questo criterio: la prima immagine, riferita al titolo del paragrafo, va associata alla macchina del calciatore; la seconda immagine a qualcosa legato al suo mestiere; la terza a qualcosa legato al suo hobby preferito, la quarta ad una sua caratteristica fisica, la quinta ad una caratteristica della sua abitazione.
Questo espediente si avvicina per certi versi al sigillo del centurione che così recita:.
tale generi di sostrati per le cose da rappresentare- non sfuggendomi mai il loro ordine – configurati e posti ora qui e ora la secondo questa e quella disposizione, moto, atto , caratteristiche e circostanze, li utilizzavo allo scopo di dilatare, amplificare, distribuire e moltiplicare un argomento “ (Explicatio Triginta Sigillorum – il sigillo del centurione- Giordano Bruno)
A questo punto ho terminato la costruzione mnemonica, strutturata su diversi livelli, con una gerarchia delle informazioni sempre chiara. Nello studio, con un semplice colpo d’occhio , posso richiamare tutto il contenuto del libro nelle linee generali.
Voglio andare in profondità? Guardando le immagini nello studio, vedo che ad ogni angolo c’è un personaggio/oggetto che mi guiderà nel dettagliare le informazioni . Nel primo angolo c’è il papà, e senza alcuno sforzo mi ritornano in mente il soggiorno e la cucina (2 paragrafi) di casa sua. Se non voglio vedere altro , mi fermo e proseguo verso il secondo angolo, dove c’è Giovanni che senza alcuno sforzo mi ricondurrà ai 4 loci del percorso di corsa.
Voglio rivedere il paragrafo 3 di quel capitolo? 3 = seni al posto degli acini di uva ed immediatamente sono proiettato nel vigneto dove posso accedere alle immagini ivi deposte.
Nell’angolo in alto a dx c’è Ivo che mi condurrà nell’esplorazione dei loci subordinati della sua azienda agricola. Nell’ultimo angolo la foto della squadra di calcio crea un meccanismo associativo diretto con i compagni di squadra, per una strutturazione in 11 parti del materiale informativo legato a quel capitolo
Comunque mi muova con l’occhio della mente, so sempre quale è il punto di partenza ed il punto di arrivo, quando mi muovo nei loci ho comunque creato dei segnali che mi aiutano a ricordarmi sempre la posizione, ossia in quale parte del materiale informativo sono in quel momento,.
Con un po’ di esercizio, la visione della struttura del libro , nelle sue parti generali e specifiche, diventa immediata; questo consente inoltre di poter cogliere eventuali interrelazioni tra i singoli sotto elementi altrimenti mai sviscerabili.
Memorizzare un libro per un esame, come hai potuto notare, diventa un qualcosa di estremamente intrigante, con risultati sbalorditivi.
Un grande del passato, Pietro da Ravenna ,aveva oltre 100.000 loci a disposizione e ricordava a memoria molteplici libri, trattati, codici , leggi ecc.; il celebre maestro mnemonico ravennate rivendicava come propria l’idea di moltiplicare la disponibilità dei luoghi unendo e collegando tra loro differenti scenari anche se, nella realtà, questi spazi non erano affatto contigui; è lui quindi l’ideatore dell’artificio dell’impaginatore cui sono ricorso spesso nel mio esercizio di memorizzazione del libro.
Ti accorgerai che una delle cose che non mancano agli uomini sono proprio i loci, probabilmente non ne siamo consapevoli -; nella memoria a m/l avrai sicuramente migliaia di loci senza saperlo. Un esempio?
Se ti dico Pizzeria e Bar, senza sforzo avrai in mente più locali dove vai a mangiare la pizza o a bere un drink, cui attribuire con facilità diversi loci ad ognuno di essi. Se uso poi le lettere per classificare i Palazzi della Memoria , con sorpresa scoprirai che i loci spuntano come funghi. Esempio: luoghi che iniziano con la lettera C: Cinema, casa di Carlo, casa di Cristina, chiesa, campo da calcio ecc….
C’è poi tutta la tematica dei loci artificiali, dei viaggi virtuali (oggi la tecnologia consente cose inimagginabili sino a poco tempo fa) e delle tecniche combinatorie per creare nuovi spazi associativi, ma esulano dal contenuto di questo post.
Chiudo con un ultima considerazione che mi sta particolarmente a cuore. Non dobbiamo mai dimenticarci che la memoria artificiale, costituita da immagini e luoghi, è sempre un qualcosa al servizio della memoria naturale, per rafforzarla, non per sostituirla. E’ opportuno quindi usare sia la memoria naturale che la memoria artificiale
Questo è stato affermato tanto tempo fa , nel 90 A.C, nell’ Ad Herennium, la “Bibbia” delle memoria artificiale:“..ma questa raffigurazione di immagini allora varrà se con tale figurazione avremo eccitato la memoria naturale, onde, fissato il verso, noi per prima cosa ci ripetiamo quel verso due o tre volte, quindi allora rendiamo le parole con le immagini. A questo modo con la disciplina si sopperirà alla natura, perché l’una separata dall’altra sarà meno valida, ma in maniera che vi sia molto piu’ sussidio nella dottrina e nell’arte”.”.

Spero di aver dato a te e a tutti gli studenti universitari degli utili spunti , concretamente applicabili
Viva
 
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view post Posted on 27/10/2017, 00:08     +1   -1
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Vincenzo tu sei più che fortunato. Avere una persona come Muriel che condivide la sua esperienza nella mnemonica, è un qualcosa di veramente eccezionale.Ti consiglio caldamente di leggere e rileggere la sua risposta perché all' interno di essa, è contenuto un concatenarsi di esperienze visive che devono essere "vissute" e non lette.
 
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view post Posted on 27/10/2017, 17:42     +1   -1

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Muriel grazie per la tua descrizione appena ho la possibilità di leggere ti farò sapere, Massimiliano Masala so che è importantissimo l'esperienza di una persona, perché ti può aiutare ma conta anche l'esperienza personale, ripeto appena ho tempo leggerò e rileggerò sia sul Cell che su cell grazie tante, vi farò sapere
🙂🙂😉
 
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view post Posted on 28/10/2017, 00:12     +1   -1
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Io mi riferivo proprio all' esperienza visiva che dovrai fare tu con il bel "pacchetto mnemonico di lavoro" che gentilmente Muriel ha scritto prima.
Prenditi il tempo che ti serve, con questi apprendimenti non si può correre.
 
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Raf De Cris
view post Posted on 28/10/2017, 10:53     +1   -1




Cavolo è magnifico,questo è sicuramente uno dei post più preziosi dell'intero forum! Il caro Giordano poi... Complimenti !
 
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view post Posted on 2/11/2017, 19:30     +1   -1

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Mi fa piacere che questo post sia stato non utile ma di PIÙ proprio perché può aiutare un sacco di persone a raggiungere grandi risultati anche se non hanno una grande memoria ma voglio raggiungere un sogno
 
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Raf De Cris
view post Posted on 3/11/2017, 09:07     +1   -1




Maestro Muriel e maestro Max :D aiutateci a costruire tecniche come le vostre, facciamo un vero e proprio percorso dove ci dite cosa potenziare cosa leggere ci spiegate di settimana in settimana o anche di mese in mese qualche nuovo argomento, una vera e propria didattica insomma perchè altrimenti da soli ci perdiamo in questo argomento vastissimo, abbiamo bisogno di una guida in questa faccenda sempre se siete d'accordo....
 
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view post Posted on 5/11/2017, 01:04     +1   +1   -1
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CITAZIONE
Maestro Muriel e maestro Max :D aiutateci a costruire tecniche come le vostre........abbiamo bisogno di una guida in questa faccenda sempre se siete d'accordo....

Mi sembra che in Italia ci sia gente che promuove corsi di memoria a cifre non proprio economiche, formatori che sono anni luce dal nostro livello di conoscenze. Inoltre siamo pure due campioni di memoria, ok l'altruismo e il pro-bono ma con due persone del nostro "calibro", come minimo ci vuole un bonifico a testa di almeno 500 euro, giusto per motivarci!!! :D :D :D
Non capita tutti i giorni di avere a disposizione due campioni di memoria come me e Muriel, è un qualcosa di estremamente raro te lo assicuro. Sembra che l'inimmaginabile si stia verificando in questo forum!!! :D :D :D

Io personalmente professo un metodo non pianificato per incrementare il proprio potenziale mnemonico, non seguo la didattica classica d'insegnamento sul modello scolastico o accademico, in quanto sono un fallimento garantito, certificato al 99,99........%.

CITAZIONE
abbiamo bisogno di una guida in questa faccenda sempre se siete d'accordo....

Questo forum è un luogo dove la memoria, la lettura veloce, i metodi di studio, l'apprendimento, sono stati trattati per oltre sette anni. Io non sono un maestro ma un esploratore, posso solo mostrare dei risultati e spiegare come li ho ottenuti.
 
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Raf De Cris
view post Posted on 5/11/2017, 10:01     +1   -1




Va bene ahahah abbiamo capito che lo spirito socratico non basta cosa che in realtà non è un problema :D ,però pensa al seguire la nascita di una tecnica passo per passo che si ispira a quella presentata da Muriel o alla tua in pubblico sul forum, pensa quanti potrebbero avere una direttrice presa dalla discussione per poi approfondirla con le altre presenti sul forum, a questo punto l'esploratore è meglio del maestro perché si parla di tracciare una mappa che porti ognuno a costruire la propria tecnica, evidenziando in modo sistematico i passaggi fondamentali, perché una conclusione è certa, queste tecniche non potranno mai essere uguali l'una all' altra. Io credo come Vincenzo94 che possa essere di aiuto a tanti. :D :D D'altro canto io ho una visione particolare della conoscenza e mi rendo conto che molti non la pensano come me, in ogni caso vi ringrazio a nome di parecchi immagino, per l'aiuto grande che ci state già dando.
 
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view post Posted on 7/11/2017, 03:09     +1   -1
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queste tecniche non potranno mai essere uguali l'una all' altra

Comprendere perchè dimentichiamo è forse più importante dell'apprendere le mnemotecniche. Le mnemotecniche sono solamente una serie di punti di partenza disposti secondo un ordine soggettivo. Fanno parte dell'ABC dell'arte dell'arte ricordare. E' il modo di articolare il pensiero per ricordare che cambia da persona a persona. Inoltre "muovere" la memoria visiva volontariamente comporta degli sforzi mentali di livello superiore, un po come quando un gioco impegna il processore grafico in base a gli oggetti contenuti e che si muovono all'interno dello schermo. Visualizzare stanca chi non è abituato a visualizzare. Se corriamo avvertiamo la stanchezza, rallentiamo e se fiacchi ci fermiamo, se cerchiamo di utilizzare la memoria visiva in modo "non ordinario", il riflesso della stanchezza si manifesta attraverso la svogliatezza e le pigrizia quando si è fortunati, mentre quando si è più sfortunati il freno è messo da preconcetti e pregiudizi sul quello che si sta facendo. E' un qualcosa di matematico per chi vuole apprendere un altro modo di pensare, perchè è questo alla fine dei conti che si impara e si sviluppa.

CITAZIONE
D'altro canto io ho una visione particolare della conoscenza e mi rendo conto che molti non la pensano come me

Io credo che sia più importante quello che rendi possibile e non quello che pensi.
 
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Raf De Cris
view post Posted on 7/11/2017, 09:31     +1   -1




E' verissimo che usare attivamente la memoria visiva è stancante ad esempio io ho voluto fare una sorta di prova da sforzo partendo dall'esempio sopra indicato con un libro di 24 capitoli ed in effetti il limite massimo che raggiungo per immagini ben costruite e durevoli è di 2 paragrafi al giorno. D'altro canto io non penso che la costruzione di una mnemotecnica avanzata non contempli una introspezione sul perché ma anche sul come si dimentica. :D
 
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view post Posted on 8/11/2017, 11:40     +1   -1
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E' verissimo che usare attivamente la memoria visiva è stancante ad esempio io ho voluto fare una sorta di prova da sforzo partendo dall'esempio sopra indicato con un libro di 24 capitoli ed in effetti il limite massimo che raggiungo per immagini ben costruite e durevoli è di 2 paragrafi al giorno.

Prova solamente a richiamare memorie visive, non importa quali, della tua vita, di quello che hai fatto quest'anno, questo mese, ieri, l'altro ieri dieci minuti fa. Oppure parti da un immagine semplice come una mela e dai origine a tutte le associazioni possibili senza pensarci su, in questo modo: mela, strega cattiva, biancaneve, Walt Disney, Criogenia (perchè avevo sentito che si è fatto ibernare quando è morto), Vanilla Sky (film che tratta l'argomento), Tom Cruise, Nicol Kidman, Asso di cuori (il personaggio corrispondente alla carta nella mia mnetecnica), ecc...
Vedrai che ti fermerai spesso nell'aspettare l'associazione.

CITAZIONE
il limite massimo che raggiungo per immagini ben costruite e durevoli è di 2 paragrafi al giorno.

Lo sto scrivendo e dicendo infinite volte, non si può mettere sullo stesso piano memoria visiva e memoria del linguaggio.
Il limite massimo che raggiungi non dipende dal numero dei capitoli o di pagine ma da altri fattori.

CITAZIONE
D'altro canto io non penso che la costruzione di una mnemotecnica avanzata non contempli una introspezione sul perché ma anche sul come si dimentica. :D

Se cerchi di comprendere perchè dimentichi (una domanda che tutti rispondono vagamente arrampicandosi su specchi invisibili :D ), hai più probabilità di ricordare la volta successiva.
 
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Raf De Cris
view post Posted on 8/11/2017, 16:51     +1   -1




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Lo sto scrivendo e dicendo infinite volte, non si può mettere sullo stesso piano memoria visiva e memoria del linguaggio.
Il limite massimo che raggiungi non dipende dal numero dei capitoli o di pagine ma da altri fattori.

Ho capito che i piani non sono sovrapponibili... però il modo che ha esposto Muriel con parole chiave e conversione di parole in immagini per assonanza esperienze oppure intuizioni date al momento credo che funzioni... ad esempio se tu volessi ricordare una poesia come faresti ? precisando che questo non è il caso perché basta ricordare le parole chiavi per stimolare i contenuti che precedentemente ho studiato i maniera classica
 
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view post Posted on 8/11/2017, 21:35     +1   -1
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ad esempio se tu volessi ricordare una poesia come faresti ?

Dipende da quanto è lunga la poesia e dal contenuto letterale.

Molti anni fa ricordo che in qualche competizione mnemonica di livello internazionale c'era la prova della memorizzazione di poemi, poi lo vista sparire.
 
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32 replies since 24/10/2017, 21:32   5933 views
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