Grazie per questo tuo ottimo post!
Ho passato moltissimi anni a leggere esperienze di studenti, soprattutto di studenti della facoltà di medicina (secondi ci sono quelli di giurisprudenza) e non solo attraverso questo forum perchè mi scrivono anche via email.
Il problema è sempre lo stesso, identico, stessi problemi, stesse "modalità di frustrazione" per quanto riguarda l'evidenza che ci sono esami che possono essere superati dedicando tantissime ore al giorno di studio. Qualcuno mi ha scritto che è arrivato addirittura a 14 ore in una giornata (roba da ricovero!). Chi sostiene questi pesanti ritmi di studio non credo che riesca a smaltire facilmente lo stress accumulato. Ovviamente superato l'esame avviene una specie di liberazione ma se lo stesso esame lo si ripetesse dopo un anno? Cosa rimarrebbe?
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Hai ragione sul metodo dello riempi e svuota: infatti, ho preso 30 nell'esame di novembre, ma se mi chiedi qualcosa ho moltissimi dubbi. E ripeto, per quello che studio sarebbe utile avere una conoscenza che rimane.
Questa è ovviamente la normalità, come ti ho già detto precedentemente sono stati fatti degli studi negli anni 90 dall 'Harvard Medical School per rivedere i parametri di ammissione che si basavano esclusivamente sul voto finale ma che però, secondo i loro studi, non era poi di cosi grande importanza. Ne parla il neuroscienziato Alberto Oliverio in un suo libro, però precisamente non ricordo in quale delle sue opere, perchè l'ho lette moltissimi anni fa.
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Inizierò a leggere quello che mi hai consigliato. Ripeto, a mio giudizio sarebbe utile che iniziassi a far le mappe concettuali, ma non so nemmeno da che parte iniziare. Leggevo su questo forum di studenti di medicina che riassumono circa 50-100 pagine su una scheda. Penso sia utilissimo, le cose cosi ti rimangono, ma io non saprei nemmeno come impostare lo schema.
In questo forum si professa da parecchio la "filosofia" del metodo "ad hoc" che significa che ogni studente deve capire da se quale sia il modo migliore per ricordare meglio ciò che deve studiare. La difficoltà non risiede tanto nel metodo e nelle strategie di apprendimento che uno studente decide di applicare ma nella capacità di riuscire ad integrare in modo graduale i nuovi modi di studiare.
Tu hai scritto: "a mio giudizio sarebbe utile che iniziassi a far le mappe concettuali" ma sei sicuro che questo metodo si incastri bene con il tuo modo di pensare? Forse si, forse no, o forse non potrai mai capirlo veramente perchè potresti abbandonare l'idea delle "mappe mentali", o "mappe concettuali", prima ancora che tu riesca ad intuire i meccanismi di come gestire questo tipo di informazioni disposte in un certo modo.
Mi spiace scrivere certe cose perchè potrei anche demotivare chi legge e far pensare: "faccio prima con il mio metodo di sempre, poi studio 10 ore al giorno perchè una volta superato l'esame non ci penso più", ma questa è la realtà dei fatti ed è comune a tutte le facoltà universitarie.
Medicina sembra essere la facoltà più impegnativa ma ho conosciuto persone che studiavano ingegneria che ritenevano più difficile per loro studiare materie di tipo umanistiche e la stessa cosa al contrario.
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Insomma, devo iniziare a documentarmi. Sono un ragazzo che ha voglia di imparare, voglia di fare: la voglia non mi manca.
Purtroppo la voglia di imparare non è mai sufficiente come non lo è una super carica motivazionale, in quanto sono forze che tendenzialmente tendono a esaurirsi presto. Quello che serve è la continuità per modificare le proprie abitudini di studio a 360 gradi.
Per quanto ne sai potresti ridurre di molto i tempi di studio, ottimizzando (non amo molto questa parola ma la uso per far capire meglio quello che intendo) le pause, cercando di identificare gli sprechi di tempo, le dispersioni nello studio dovute alle distrazioni , solo per fare qualche piccolo esempio. Anche l'alimentazione, lo stato d'animo, la salute fisica e mentale sono fattori sottovalutati ma che possono far la differenza per quanto riguarda il richiamo delle informazioni.
Anche fare delle simulazioni d'esame in ambienti differenti, sotto stress, in mezzo al casino, potrebbe esserti utile per imparare ad "affilare" la tua concentrazione in situazioni sfavorevoli.
Ti "parlo" da uno che ha investito oltre dieci anni della propria vita per risolvere problemi comuni legati soprattutto alla memoria e all'apprendimento. Dopo tutto questo tempo posso dirti con certezza che è tutto legato alle abitudini e se non lavori, o se non "operi chirurgicamente" su questo, è altamente improbabile che riesca ad ottenere dei cambiamenti.
Il segreto sta tutto nella continuità sino a che non diventi inconsciamente capace di fare qualcosa che prima nemmeno immaginavi di riuscire a fare.
La facoltà di medicina però ha un vantaggio, è molto ricca di immagini e se sono ben organizzate e strutturate in un certo modo, è possibile creare delle tecniche di memoria molto potenti e riutilizzabili per ricordare anche altre informazioni che non centrano proprio niente con medicina.
Ora sono impegnato in alcune attività lavorative e sto promuovendo un nuovo modo metodo per apprendere le mnemotecniche, terminate queste attività avevo in programma lo sviluppo di una sezione in questo forum, per imparare ad apprendere le tecniche di memoria utilizzando proprio l'anatomia umana. Considerando che il corpo umano può essere una mnemotecnica perfetta e finita, per riuscire a memorizzare migliaia di informazioni, con una percentuale di ritenzione che si avvicina al 100%.
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Intanto ti ringrazio ancora.
Prego per me è sempre un piacere dare dei suggerimenti anche se poi alla fine tutti ritornano al vecchio metodo. Preferire il vecchio al nuovo è un qualcosa di innato sia negli esseri umani, sia in ogni altro essere vivente.
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