Metodo di studio per medicina, versione 2.0

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El Fabuloso
view post Posted on 17/7/2012, 18:57     +1   -1




Ciao a tutti,
come già ho scritto nella presentazione, studio medicina. Alle superiori ho fatto il liceo classico, e quindi mi sono sempre dovuto confrontare con una mole notevole di concetti da imparare.

Durante il liceo studiavo praticamente tutto il giorno, tutti i giorni. Usavo il più gettonato dei metodi: leggevo, sottolineavo, schematizzavo/riassumevo, ripetevo. Questo lavoro era aggiuntivo alle lunghe ore passate a tradurre dal greco e dal latino, che quindi rallentava molto il tutto.

Ricordo ancora l'esame di maturità: è stato un vero incubo, mi alzavo alle 6 per studiare e finivo alle 8 di sera, cose da pazzi. Il mio rammarico è soprattutto il fatto che, a conti fatti, tutti questi sforzi non sono serviti molto, visto che non mi ricordo quasi niente di tutta quella roba. Era puro masochismo studiare in quel modo.

In realtà, durante il liceo mi è capitato tra le mani il libro ''usiamo la testa'' di buzan. Lì per lì mi sembrava di aver trovato la panacea di tutti i mali. Ho provato a usare le mappe mentali, ma perdevo un sacco di tempo a fare le mappe, e comunque venivano troppo caotiche, con troppi colori. E soprattutto, almeno per me, non funzionavano come mnemotecniche, nel senso che non mi facevano ricordare di più. Il vantaggio è stato che ho avuto il primo assaggio sulle mnemotecniche.

Per tutto il liceo ho lasciato quindi perdere l'elaborazione di una strategia personalizzata ed efficace per lo studio, rassegnandomi a impegnare tutto il mio tempo e le mie energie nello studio. Ma dopo l'incubo dell'esame di maturità ho avuto come una ribellione interna, mi sono reso conto delle carenze di quel ''non metodo'' . Quindi ho letto molti libri sulle metodologie di studio, sulla lettura veloce, sulle mnemotecniche.

Dopo diversi mesi di incubazione, anzi, dopo un paio d'anni dalla maturità, è quindi nata la strategia che uso adesso.
Si avvale di diverse armi.
Innanzitutto, studio con un cronometro. La mia unità temporale può essere di 50 minuti o di 30 minuti, a seconda del mio stato mentale, della difficoltà della materia, del tempo a disposizione. Generalmente, quando inizio una nuova materia, tendo a fare 50 minuti. Infatti ho visto che è la durata ideale per ''ambientarsi'' al nuovo argomento, senza sforzo eccessivo. Invece, durante le fasi finali, faccio sessioni di 30 minuti, perché in queste fasi la curiosità e la spinta verso la materia vanno via via scemando, e quindi ho bisogno di pause più frequenti perché mi stanco prima. Questo funziona con me, non è una regola e non l'ho letto da nessuna parte, ma è solo frutto di una continua sperimentazione che faccio.

Quando ho un nuovo libro da studiare, innanzitutto dò un'occhiata sommaria a come è fatto, a quante immagini ci stanno, a quanto è lungo, quanto è fitto il testo. Poi vado al sommario e cerco di farmi una vaga idea degli argomenti trattati. Il tutto dura neanche un minuto.
Quando inizio lo studio vero e proprio, in genere prima sfoglio il capitolo in questione, poi inizio a leggerlo, a velocità normale. Infatti ho visto che la lettura veloce iniziale che molti metodi consigliano, è per me perfettamente inutile. Vado subito con la così detta lettura analitica, ovvero concentrandomi sulla comprensione prima di tutto.

Se la prima lettura non è sufficiente alla comprensione, ne eseguo un'altra (in genere la seconda lettura la faccio sempre) e se nemmeno questa basta, un'altra in un altro giorno. E se non basta, un'altra ancora. Spesso non servono tutte queste riletture, ma a volte gli argomenti sono molto complessi e quindi possono essere necessarie. Le riletture diventano sempre più veloci, soprattutto sulle parti già ben comprese, e qui inizio a usare la lettura rapida.

Durante la seconda lettura sottolineo le parole chiave, con una matita. Ho usato per anni gli evidenziatori, ma ho visto che la matita è molto più pratica, anche perché, se devo scrivere un appunto, posso farlo immediatamente.

Scovate le parole chiave, siamo praticamente nell'intimo dello studio. Mi sono reso conto che non esiste un metodo definitivo, almeno per me, avendone sperimentati diversi. Ogni testo ha una diversa ''concentrazione'' di parole chiave. Non solo. Per alcune materie, alcuni concetti chiave sono ''propedeutici'' per quelli che verranno successivamente nel libro. Altre materie invece hanno una suddivisione interna ''a compartimenti stagni''.

Questa considerazione è fondamentale e non l'ho mai letta da nessuna parte. Infatti, penso che spesso chi scrive libri sull'apprendimento non è uno studente e non si rende conto della realtà.

Infatti, a seconda che si tratti di un testo ''a compartimenti stagni'' o un testo costituito da concetti interconnessi che si integrano a vicenda, uso strategie diverse.

Nel primo caso, con i compartimenti stagni, ho necessità di usare la mnemonica in modo massiccio. Infatti, mi sono reso conto del fatto una ricca rete associative tra i concetti del libro è uno strumento mnemonico, nel senso che agevola il ricordo. Se, viceversa, i concetti sono separati e cristallizzati, sfodero il mio arsenale mnemonico fatto soprattutto di loci e schedari. In genere uso dei loci strutturati, che mi permettano la separazione del materiale: ad esempio, per un capitolo uso un centro commerciale, per un altro una palestra, per un altro un supermercato, per un altro un parco, e via dicendo. Non importa se sono luoghi all'aperto o al chiuso, l'importante e chè io possa racchiudere un certo numero di loci in una struttura definita. Le strade vanno meno bene perché non sono separate ma sono un continuo - infatti le uso per memorizzare ad esempio un mazzo di carte, ma non mi sono molto utili per concetti più strutturati. Comunque, in genere scrovo brevemente quali associazioni faccio, magari al margine del libro. Questo agevola i ripassi, ed evita la perdita di qualche associazione che a volte può sfuggire, evitando di stare a crearne di nuove.

Nel caso in cui il testo abbia una solida base logica e associativa di base, in genere non uso i loci. Uso sempre le immagini, ma faccio associazioni tra loro, senza uno sfondo. E comunque non ne faccio mai molte, ma sono molto parsimonioso con questo tipo di libri. Infatti, ho visto che i loci vanno ad appesantire l'architettura generale, che in questo caso già c'è, non la devo dare io con i loci. Inoltre, testi di questo tipo sono generalmente più complessi. Questo significa che le letture che faccio sono di più. Così, leggendo più volte per aumentare la comprensione, aumenta anche il ricordo, proprio perché vedo più spesso quell'argomento. Quindi in questo caso la mnemonica non è essenziale. Invece, faccio degli schemi generalissimi, ma veramente pochi fogli, comprensivi dei processi salienti, estrando il cuore pulsante del libro e avendolo come riferimento. Ma non hanno niente a che vedere con le mappe mentali, che trovo troppo rigide. E' più una rete interconnessa di immagini, spesso riunendo più figure del libro in un disegno fatto da me.

Per quanto riguarda i ripassi, nel primo caso mi basta rileggere le associazioni e riprodurle mentalmente. Nel secondo caso, invece, sono integrati con la fase di studio vero e proprio, visto che la complessità dell'argomento mi porta a rileggerlo più volte (in questo caso infatti comprensione e ricordo vanno quasi di pari passo, mentre nel primo caso l'argomento in genere è più semplice e la comprensione viene molto prima del ricordo). Non ho una tabella precisa sui ripassi, valuto di volta in volta, adattondola alla materia. A volte, un po' per pigrizia, non faccio quella del giorno immediatamente successivo allo studio, anche so mi sono reso conto che è molto utile.

Spero di essere stato esaustivo xD


 
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view post Posted on 17/7/2012, 21:36     +1   -1
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Imparare a ricordare

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CITAZIONE
Questa considerazione è fondamentale e non l'ho mai letta da nessuna parte. Infatti, penso che spesso chi scrive libri sull'apprendimento non è uno studente e non si rende conto della realtà.

Beh, allora parto avvantaggiato, visto che io mi considero uno studente a vita sia nell'apprendimento del linguaggio scritto, sia dall'apprendere esperienza e conoscenze da altri, ovviamente apprendo anche dall'infinito potenziale della tecnologia.
Per comprendere l'apprendimento bisogna essere in grado di vederlo a 360°.
C'è ancora gente che crede che essere in grado di ripetere un libro in pochi giorni significa essere intelligenti. Altri addirittura affermano che chi ha più memoria a più intelligenza.

A settembre nascerà una nuova sezione sull'apprendimento e i metodo di studio, utilizzando le esperienze di questo forum.

CITAZIONE
Spero di essere stato esaustivo xD

Grazie per aver dedicato seriamente tempo alla condivisione di questo utilissimo post






 
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El Fabuloso
view post Posted on 18/7/2012, 07:18     +1   -1




Grazie max, sono contento che lo hai trovato utile xD
Tengo a precisare che è il frutto di una sperimentazione e selezione continua. Non mi sono mai accontentato delle soluzioni in scatola. Quindi non è un metodo definitivo ma è in continua trasformazione ed evoluzione.

Per come la vedo io, apprendimento è intelligenza sono due cose diverse. E' troppo semplicistico fare un collegamento del genere. Secondo me l'apprendimento è più simile a un'arte marziale: più tecniche si padroneggiano, più si è esperti, e più probabilità si hanno di sconfiggere l'avversario, anche se questo è un energumeno.

L'intelligenza, semmai, è la capacità di trovare soluzioni a un problema. E secondo me lo studio (se fatto consapevolmente) necessariamente sottopone il cervello a stimoli continui nel trovare soluzioni.

Il mio sogno sarebbe vedere questi argomenti insegnati nelle scuole. Ma sembra che alla fine l'ignoranza faccia comodo. Dobbiamo provvedere da soli alla nostra emancipazione xD

 
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Big Doctor
view post Posted on 18/7/2012, 13:14     +1   -1




CITAZIONE (El Fabuloso @ 17/7/2012, 19:57) 
Ciao a tutti,
come già ho scritto nella presentazione, studio medicina. Alle superiori ho fatto il liceo classico, e quindi mi sono sempre dovuto confrontare con una mole notevole di concetti da imparare.

Durante il liceo studiavo praticamente tutto il giorno, tutti i giorni. Usavo il più gettonato dei metodi: leggevo, sottolineavo, schematizzavo/riassumevo, ripetevo. Questo lavoro era aggiuntivo alle lunghe ore passate a tradurre dal greco e dal latino, che quindi rallentava molto il tutto.

Ricordo ancora l'esame di maturità: è stato un vero incubo, mi alzavo alle 6 per studiare e finivo alle 8 di sera, cose da pazzi. Il mio rammarico è soprattutto il fatto che, a conti fatti, tutti questi sforzi non sono serviti molto, visto che non mi ricordo quasi niente di tutta quella roba. Era puro masochismo studiare in quel modo.

In realtà, durante il liceo mi è capitato tra le mani il libro ''usiamo la testa'' di buzan. Lì per lì mi sembrava di aver trovato la panacea di tutti i mali. Ho provato a usare le mappe mentali, ma perdevo un sacco di tempo a fare le mappe, e comunque venivano troppo caotiche, con troppi colori. E soprattutto, almeno per me, non funzionavano come mnemotecniche, nel senso che non mi facevano ricordare di più. Il vantaggio è stato che ho avuto il primo assaggio sulle mnemotecniche.

Per tutto il liceo ho lasciato quindi perdere l'elaborazione di una strategia personalizzata ed efficace per lo studio, rassegnandomi a impegnare tutto il mio tempo e le mie energie nello studio. Ma dopo l'incubo dell'esame di maturità ho avuto come una ribellione interna, mi sono reso conto delle carenze di quel ''non metodo'' . Quindi ho letto molti libri sulle metodologie di studio, sulla lettura veloce, sulle mnemotecniche.

Dopo diversi mesi di incubazione, anzi, dopo un paio d'anni dalla maturità, è quindi nata la strategia che uso adesso.
Si avvale di diverse armi.
Innanzitutto, studio con un cronometro. La mia unità temporale può essere di 50 minuti o di 30 minuti, a seconda del mio stato mentale, della difficoltà della materia, del tempo a disposizione. Generalmente, quando inizio una nuova materia, tendo a fare 50 minuti. Infatti ho visto che è la durata ideale per ''ambientarsi'' al nuovo argomento, senza sforzo eccessivo. Invece, durante le fasi finali, faccio sessioni di 30 minuti, perché in queste fasi la curiosità e la spinta verso la materia vanno via via scemando, e quindi ho bisogno di pause più frequenti perché mi stanco prima. Questo funziona con me, non è una regola e non l'ho letto da nessuna parte, ma è solo frutto di una continua sperimentazione che faccio.

Quando ho un nuovo libro da studiare, innanzitutto dò un'occhiata sommaria a come è fatto, a quante immagini ci stanno, a quanto è lungo, quanto è fitto il testo. Poi vado al sommario e cerco di farmi una vaga idea degli argomenti trattati. Il tutto dura neanche un minuto.
Quando inizio lo studio vero e proprio, in genere prima sfoglio il capitolo in questione, poi inizio a leggerlo, a velocità normale. Infatti ho visto che la lettura veloce iniziale che molti metodi consigliano, è per me perfettamente inutile. Vado subito con la così detta lettura analitica, ovvero concentrandomi sulla comprensione prima di tutto.

Se la prima lettura non è sufficiente alla comprensione, ne eseguo un'altra (in genere la seconda lettura la faccio sempre) e se nemmeno questa basta, un'altra in un altro giorno. E se non basta, un'altra ancora. Spesso non servono tutte queste riletture, ma a volte gli argomenti sono molto complessi e quindi possono essere necessarie. Le riletture diventano sempre più veloci, soprattutto sulle parti già ben comprese, e qui inizio a usare la lettura rapida.

Durante la seconda lettura sottolineo le parole chiave, con una matita. Ho usato per anni gli evidenziatori, ma ho visto che la matita è molto più pratica, anche perché, se devo scrivere un appunto, posso farlo immediatamente.

Scovate le parole chiave, siamo praticamente nell'intimo dello studio. Mi sono reso conto che non esiste un metodo definitivo, almeno per me, avendone sperimentati diversi. Ogni testo ha una diversa ''concentrazione'' di parole chiave. Non solo. Per alcune materie, alcuni concetti chiave sono ''propedeutici'' per quelli che verranno successivamente nel libro. Altre materie invece hanno una suddivisione interna ''a compartimenti stagni''.

Questa considerazione è fondamentale e non l'ho mai letta da nessuna parte. Infatti, penso che spesso chi scrive libri sull'apprendimento non è uno studente e non si rende conto della realtà.

Infatti, a seconda che si tratti di un testo ''a compartimenti stagni'' o un testo costituito da concetti interconnessi che si integrano a vicenda, uso strategie diverse.

Nel primo caso, con i compartimenti stagni, ho necessità di usare la mnemonica in modo massiccio. Infatti, mi sono reso conto del fatto una ricca rete associative tra i concetti del libro è uno strumento mnemonico, nel senso che agevola il ricordo. Se, viceversa, i concetti sono separati e cristallizzati, sfodero il mio arsenale mnemonico fatto soprattutto di loci e schedari. In genere uso dei loci strutturati, che mi permettano la separazione del materiale: ad esempio, per un capitolo uso un centro commerciale, per un altro una palestra, per un altro un supermercato, per un altro un parco, e via dicendo. Non importa se sono luoghi all'aperto o al chiuso, l'importante e chè io possa racchiudere un certo numero di loci in una struttura definita. Le strade vanno meno bene perché non sono separate ma sono un continuo - infatti le uso per memorizzare ad esempio un mazzo di carte, ma non mi sono molto utili per concetti più strutturati. Comunque, in genere scrovo brevemente quali associazioni faccio, magari al margine del libro. Questo agevola i ripassi, ed evita la perdita di qualche associazione che a volte può sfuggire, evitando di stare a crearne di nuove.

Nel caso in cui il testo abbia una solida base logica e associativa di base, in genere non uso i loci. Uso sempre le immagini, ma faccio associazioni tra loro, senza uno sfondo. E comunque non ne faccio mai molte, ma sono molto parsimonioso con questo tipo di libri. Infatti, ho visto che i loci vanno ad appesantire l'architettura generale, che in questo caso già c'è, non la devo dare io con i loci. Inoltre, testi di questo tipo sono generalmente più complessi. Questo significa che le letture che faccio sono di più. Così, leggendo più volte per aumentare la comprensione, aumenta anche il ricordo, proprio perché vedo più spesso quell'argomento. Quindi in questo caso la mnemonica non è essenziale. Invece, faccio degli schemi generalissimi, ma veramente pochi fogli, comprensivi dei processi salienti, estrando il cuore pulsante del libro e avendolo come riferimento. Ma non hanno niente a che vedere con le mappe mentali, che trovo troppo rigide. E' più una rete interconnessa di immagini, spesso riunendo più figure del libro in un disegno fatto da me.

Per quanto riguarda i ripassi, nel primo caso mi basta rileggere le associazioni e riprodurle mentalmente. Nel secondo caso, invece, sono integrati con la fase di studio vero e proprio, visto che la complessità dell'argomento mi porta a rileggerlo più volte (in questo caso infatti comprensione e ricordo vanno quasi di pari passo, mentre nel primo caso l'argomento in genere è più semplice e la comprensione viene molto prima del ricordo). Non ho una tabella precisa sui ripassi, valuto di volta in volta, adattondola alla materia. A volte, un po' per pigrizia, non faccio quella del giorno immediatamente successivo allo studio, anche so mi sono reso conto che è molto utile.

Spero di essere stato esaustivo xD

Grande post, sono stra esaltato!!! Aggiungo un paio di cose e poi aggiungo il mio metodo come ci siam detti al tel ^^ Similmente a quello che hai detto tu, ti posso aggiungere che per la teoria del flusso, all'inizio per fare un capitolo ci cogliono 3 giorni, nelle fasi finali un capitolo si fa in poche ore!! Forse è anche questo!! Forse per questo fai lo shift 50min poi 30min...o magari un mix tra le cose!
Ti quoto in pieno poi sulla lettura analitica!! Per me la prima letta a tempo perso è un enorme stupidaggine, mi metto a capire da subito come fai tu segnando e confrontando, se serve.
Sul resto, quoto tutto specie la distinzione tra le materie: per esempio fisiologia 2 per come ce l'hanno fatta studiare a noi, era palesemente suddivisa in compartimenti stagni (renale - respiratorio - digerente)!!!
CITAZIONE (El Fabuloso @ 18/7/2012, 08:18) 
Il mio sogno sarebbe vedere questi argomenti insegnati nelle scuole. Ma sembra che alla fine l'ignoranza faccia comodo. Dobbiamo provvedere da soli alla nostra emancipazione xD

Certo bisogna mantenere lo status quo!! La società deve rimanere stabile xD!

Ora aggiungo la mia parte, sempre su medicina, e parlerò anche di casi specifichi.
Anzitutto io sono stato da sempre un grandissimo detrattore dello studio sul libro: da quando infatti quel mito del mio prof di filosofia iniziò a caricarci 80 pagine a interrogazione (lol, 80 pagine di Kant me le mangerei in un giorno adesso), fui costretto ad abbandonare la memoria visiva del libro e iniziare a schematizzare il testo su un quaderno. Concetti chiave, scalette, frasi preconfezionate. Tutta l’interrogazione sul foglio. Il problema è che non avevo tempo e voglia di ripeterla, quindi sbirciavo il foglio durante l’interrogazione. Con il primo anno di medicina, ho praticamente applicato lo stesso metodo (contate non conoscevo nulla di mnemotecniche né tantomeno adesso, sono un novizio totale. Sono ferrato in altri ambiti della psicologia, come pnl, dinamiche sociali, comunicazione non verbale e paraverbale, ma ho sempre voluto restare un “puro” sullo studio….moli sempre maggiori di testo mi stanno obbligando a farmi un corso d’aggiornamento ;) )…stesso metodo dicevo, ma senza più sbirciare. Che fatica…più o meno me la sono cavata, ma è stato durante fisiologia e anatomia che mi sono accorto della magia: basta impararsi a memoria il mio trascritto e il gioco è fatto!! E infatti sono fioccati 30 su 30, molte volte di fila. Il 2011 è stato pazzesco, con un solo 28 a virologia a fine anno, però sticazzi!!! Quali sono i vantaggi: schematizzo tutto il capitolo mediamente in una decina di fogli di quaderno; se il libro è confusionario, studiare sul quaderno mi avvantaggia perché io non copio affatto il libro, ma lo metto in ordine. Inoltre confronto i dati tra libri diversi, su internet, sugli appunti (sempre degli altri: seguire le lezioni frontali, almeno a medicina, non serve assolutamente a nulla se non arrivi già preparato sull’argomento….purtroppo mi sto dovendo ricredere comunque->vedi dopo). Che altro aggiungere..bhe io ho una teoria: che studiare sui propri appunti che sono di fatto un sunto tra libro, lezioni e approfondimenti vari, permetta all’inconscio di studiare con un amico, un conoscente, una persona (il mio quaderno con la mia scrittura) a cui si vuol bene, non un libro scritto da traduttori impazziti. Chiaramente questa teoria funziona eccome, almeno per me. Inoltre grazie a El Fabuloso ho scoperto il fatato mondo dei pomodori, e dopo tante ricerche basate sulla mia esperienza di studio sono arrivato a suddividere il carico di studio in gruppi da 25 minuti.
Vi voglio riempire di dati: una pagina di quaderno appuntata in maniera medio-densa si sa a memoria in 25 minuti, in maniera perfetta. L’optimum sono 10 pagine di quaderno al giorno, corrispondenti per me ad una cinquantina di pagine di libro (prendiamo come esempio il libro di Fisiologia Umana di Fiorenzo Conti, oppure l’Abbas di Immunologia). Chiaramente, alla bisogna, il lavoro può essere raddoppiato: scoprii infatti che non solo potevo fare 2 pagine in 25 minuti e dunque 20 pagine a fine giornata (certo con più stress), ma soprattutto che la memoria non peggiorava!! Infatti obbligare il mio cervello a fare meno ripetizioni rendeva di fatto la mia memoria più efficace: in realtà sbagliavo prima, perché è inutile ripetere tutto il carico dopo 5 minuti dall’ultima ripetuta, è memoria a breve termine!! Qui forse mi sono spiegato male ma se avete domande posso chiarire ^^
Ho scoperto inoltre che si possono ripassare 3-4 pagine di quaderno in 25 minuti, per un optimum di 40 al giorno, se le si era ripetute bene fino a dieci giorni prima (a questo proposito aggiungo che mentre studio le mie 10 pagine al giorno, ad un certo punto ho come un sensore di insicurezza interno che mi dice: ricomincia a ripetere da capo!! Va da sé quindi che lo studio giornaliero non è di 250 minuti ma molto di più). Ripasso teoricamente illimitato (l’unico limite è la vostra pazienza) se ogni blocco giornaliero viene ripetuto i giorni successivi. Il giorno prima di immunologia credo di aver ripetuto 250 pagine di libro a memoria, il mio sogno è arrivare ad un esame ripetendo il giorno prima tutto il programma!! Il mio problema, strettamente associato al mio metodo, è la gestione dei tempi. Sono un procrastinatore convinto (talmente convinto che sono convinto che procrastinare faccia bene, perché comunica al cervello che lui è talmente intelligente che ce la farà uguale) e studiare come faccio io porta a sapere benissimo l’80% delle cose, ma avere buchi paurosi, con relativo rischio annesso di deprimersi e non dare gli esami. Inoltre avere una media alta non è tutto rose e fiori, anche El Fabuloso è bravissimo e lo saprà, ho incontrato periodi in cui mi sono letteralmente auto sabotato pur di non “vincere” un’altra volta e sentirmi ancora più oppresso dalle responsabilità. Insomma c’è stata voglia di perdere, quasi un toccasana, perché all’esame successivo torni più carico che mai!!
Detto questo sottolineo un paio di problemi: anzitutto la mole di studio sta aumentando sempre più. Riassumere più di 500 pagine di immunologia è un lavoraccio e i miei appunti lineari non permettono troppi collegamenti (ad esempio tra pag.1 e pag.10), qualora ce ne fossero. Per questo mi sto affacciando alle mappe radianti di Buzan e all’uso più corretto dei colori, per adesso mi trovo bene!! Inoltre il vero grande problema è il tempo di ripetuta dei concetti, ho come l’impressione che ne faccio troppe e che sia un lavoro inutile…un po’ come quando ho scritto che studiare venti pagine al giorno di quaderno anziché dieci permette di ricordarle QUASI meglio per motivi che potete immaginare: cervello più allenato, meno ripetizioni che sfruttano la memoria a breve termine, meno ripetizioni in generale ma più capaci di creare solide connessioni nella mente, boh altro..non saprei!!
Ciò che sto sperimentando adesso per patologia è un approccio misto tra il mio classico e la mappa radiante di Buzan: la mia mappa è più densa della sua, ma non credo sia un problema perché io non ricordo la scritta in sé bensì l’immagine che mi creo di quella scritta, sto cercando di capire quindi se scritte più piccole (nei limiti dell’ordine e della decenza) mi possano essere utili!! Boh chissà, vedremo!! Vi faccio sapere!!!
Complimenti agli admin per il bellissimo forum..qualsiasi osservazione è ben accetta, soprattutto El Fabuloso dimmi se ho scritto qualche cazzata e cerchiamo di risolvere una volta per tutte il metodo definitivo ahahah

ps sai che ho come l'impressione che più andiamo avanti con gli anni più i prof se ne fregano del testo e vogliono sentirsi dire ciò che hanno spiegato a lezione!?
 
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Big Doctor
view post Posted on 18/7/2012, 14:15     +1   -1




Aggiungo ovviamente una nota fondamentale: una volta che i miei appunti sono stesi, essi diventano il testo di riferimento. Ordinato, approfondito e riassunto allo stesso tempo, e pulito. Essi sono la Via, il libro sta nello scaffale se non per casi di urgenza.
Il lavoro mnemonico che faccio lo faccio sugli appunti, ed è proprio qui che mi trovo di fronte ad un bivio. Spesso la memoria che uso è "pura", altre volte uso quelli che io simpaticamente chiamo gli shortcuts...alcuni li ho letti qua...il classico dei classici è Can I Keep Selling Sex For Money Officer per Citrato Isocitrato alfaKetoglutarato ecc.. del ciclo di Krebs oppure acronimi anche senza senzo del tipo PAPCIPEVE per Pollini Acari CIbi PElo VEleno riguardo gli allergeni. E' proprio su questi shortcuts che sono poco ferrato e sono qui per imparare ^^

CITAZIONE (El Fabuloso @ 17/7/2012, 19:57) 
A volte, un po' per pigrizia, non faccio quella del giorno immediatamente successivo allo studio, anche so mi sono reso conto che è molto utile.

Ecco verissimo. Andrebbe sempre fatta!! Forse l'eccesso mio è ostinarmi a ripeterla anche due giorni dopo (il carico ad un certo punto si accumula all'inverosimile)... qui vorrei proprio capire qual è il numero minimo di ripetizioni funzionali. Se non la ripeti, è come se non l'avessi fatta, e se per dire l'hai studiata in un pomodoro da 25 minuti, una scheda\pagina di quaderno a distanza di 10 giorni te la fai in un terzo del tempo...ma sono pur sempre minuti preziosi!! Viceversa ripetendo ogni giorno, ciò che oggi studio in 25 minuti alla fine lo ripeto come un fulmine in due minuti contati.
Secondo me questo è uno dei punti fondamentali!
 
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El Fabuloso
view post Posted on 18/7/2012, 21:36     +1   -1




Caspita quanta roba Doc! ahahah xD
Mi fa piacere che ti è piaciuto il mio post ;)



CITAZIONE
all'inizio per fare un capitolo ci cogliono 3 giorni, nelle fasi finali un capitolo si fa in poche ore!! Forse è anche questo!! Forse per questo fai lo shift 50min poi 30min

In effetti hai ragione, nelle fasi finali si riesce a gestire molto più materiale rispetto alla fine, e sicuramente questo è un motivo in più per gestire i tempi in questo modo xD



CITAZIONE
Certo bisogna mantenere lo status quo!! La società deve rimanere stabile xD!

...e ignorante! xD



CITAZIONE
Sul resto, quoto tutto specie la distinzione tra le materie: per esempio fisiologia 2 per come ce l'hanno fatta studiare a noi, era palesemente suddivisa in compartimenti stagni (renale - respiratorio - digerente)

Io pensa che sono arrivato a questa conclusione da pochi mesi, soffermandomi sulle differenze tra biochimica e microbiologia. Nonostante siano materie molto ostiche, sono palesemente diverse: biochimica è un insieme di processi logici che si susseguono, strettamente interconnessi e associati tra loro; microbiologia invece è puramente catalogativa, nel senso che ogni microbo ha determinate caratteristiche, da non confondere con quelle di altri microbi, quindi qui il lavoro è quello di mettere al posto giusto le informazioni.
Se ci pensi questo spiega anche la complessità ad esempio di neuroanatomia: ci sta sia una struttura associativa di base molto ricca e fitta, che sforza maggiormente la comprensione e l'integrazione di questa nuova mappa, sia molti nomi da associare alle giuste parti, che richiedono un impegno catalogativo. Quindi qui probabilmente sarebbe utile una strategia mista.



CITAZIONE
Inoltre grazie a El Fabuloso ho scoperto il fatato mondo dei pomodori

Detto così sembra che spaccio qualche potente droga sintetica nootropa chiamata pomodoro ahahahahah :36_1_1.gif:



CITAZIONE
obbligare il mio cervello a fare meno ripetizioni rendeva di fatto la mia memoria più efficace

Questa è una cosa che ho notato anche io. Sembra che la mente si annoi a rivedere sempre le stesse informazioni. Ho avuto la fase in cui ero un patito dei ripassi, perché comunque sono fondamentali al consolidamento del materiale studiato. Ma se mal gestiti, e se fatti in eccesso, portano quasi a un rifiuto, e quindi a una deconcentrazione più frequente - e infatti è anche per questo che nelle fasi di studio più vicine all'esame, quando prevale il ripasso, servono più pause.



CITAZIONE
El Fabuloso dimmi se ho scritto qualche cazzata

eheheh ma no doc! siamo tutti qui per imparare!



CITAZIONE
ps sai che ho come l'impressione che più andiamo avanti con gli anni più i prof se ne fregano del testo e vogliono sentirsi dire ciò che hanno spiegato a lezione!?

Ah sì? non ci ho fatto caso, ma se fosse così sarebbe una gran scocciatura :huh:








 
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view post Posted on 19/7/2012, 13:39     +1   -1
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Imparare a ricordare

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El fabuloso
Tengo a precisare che è il frutto di una sperimentazione e selezione continua. Non mi sono mai accontentato delle soluzioni in scatola. Quindi non è un metodo definitivo ma è in continua trasformazione ed evoluzione.

C'è una sostanziale differenza tra questo forum e tutti gli altri "memo formatori", in questo forum si professa il metodo "ad hoc" e la flessibilità nell'apprendimento.


CITAZIONE
Per come la vedo io, apprendimento è intelligenza sono due cose diverse. E' troppo semplicistico fare un collegamento del genere. Secondo me l'apprendimento è più simile a un'arte marziale: più tecniche si padroneggiano, più si è esperti, e più probabilità si hanno di sconfiggere l'avversario, anche se questo è un energumeno.

Per esperienza, osservando quello che sono stato in grado di apprendere in quarantanni di vita, posso dire che l'apprendimento è un qualcosa che funziona autonomamente, perchè e nel nostro DNA, i neuroni specchio sono la radice dell'apprendimento mentre l'intelligenza è un qualcosa che si può affilare in modo cosciente nel tempo. Ovviamente occorre averne la consapevolezza e capire quanto siamo riusciti ad evolverci in determinati periodi di tempo.

CITAZIONE
Il mio sogno sarebbe vedere questi argomenti insegnati nelle scuole. Ma sembra che alla fine l'ignoranza faccia comodo. Dobbiamo provvedere da soli alla nostra emancipazione xD

E' un utopia, l'evoluzione della cultura dell'apprendimento dai libri è ferma da migliaia di anni, sono però molto ottimista perchè vedo il futuro degli uomini nati nel terzo millennio.
Sperando che non ci cada un meteorite sulla testa o non ci facciamo fuori da soli.
L'unica differenza che ci può essere tra le persone nell'apprendimento e nell'intelligenza, è la consapevolezza dei propri limiti per poterli superare.

CITAZIONE
Big dottor
Sono ferrato in altri ambiti della psicologia, come pnl, dinamiche sociali, comunicazione non verbale e paraverbale, ma ho sempre voluto restare un “puro” sullo studio….moli sempre maggiori di testo mi stanno obbligando a farmi un corso d’aggiornamento ;) )…stesso metodo dicevo, ma senza più sbirciare. Che fatica…più o meno me la sono cavata, ma è stato durante fisiologia e anatomia che mi sono accorto della magia: basta impararsi a memoria il mio trascritto e il gioco è fatto!! E infatti sono fioccati 30 su 30, molte volte di fila. Il 2011 è stato pazzesco, con un solo 28 a virologia a fine anno, però sti*azzi!!!

Sarai anche in grado di prendere tutti i 30 (metaforicamente parlando), quando si tratterà di tradurre la grammatica in pratica???
Comunque complimenti per i tuoi voti.

CITAZIONE
L’optimum sono 10 pagine di quaderno al giorno, corrispondenti per me ad una cinquantina di pagine di libro (prendiamo come esempio il libro di Fisiologia Umana di Fiorenzo Conti, oppure l’Abbas di Immunologia). Chiaramente, alla bisogna, il lavoro può essere raddoppiato: scoprii infatti che non solo potevo fare 2 pagine in 25 minuti e dunque 20 pagine a fine giornata (certo con più stress), ma soprattutto che la memoria non peggiorava!! Infatti obbligare il mio cervello a fare meno ripetizioni rendeva di fatto la mia memoria più efficace: in realtà sbagliavo prima, perché è inutile ripetere tutto il carico dopo 5 minuti dall’ultima ripetuta, è memoria a breve termine!! Qui forse mi sono spiegato male ma se avete domande posso chiarire ^^

Una cosa che ho notato confrontando le numerose esperienze di studio che ho raccolto, soprattutto da studenti universitari, è che lo studio viene visto come un qualcosa di misurabile. Nel momento che vediamo un libro in pagine, la predisposizione allo studio diventa un "tot al chilo" e successivamente quello che rimane dopo l'esame è inevitabilmente destinato a finire nel dimenticatorio. Quello che si salva è quello legato ad un particolare interesse o ad una particolare campo specifico dove ci si specializza..

CITAZIONE
Viceversa ripetendo ogni giorno, ciò che oggi studio in 25 minuti alla fine lo ripeto come un fulmine in due minuti contati.
Secondo me questo è uno dei punti fondamentali!

Credo che questa cosa sia uguale per tutti.
Dovresti segnarti la data di questa ripetizione fulminea e riprovare tra tre mesi esatti se sei ancora un fulmine.

CITAZIONE
Questa è una cosa che ho notato anche io. Sembra che la mente si annoi a rivedere sempre le stesse informazioni.

Credo che dipenda dal tipo di informazioni che si devono memorizzare.
Mio figlio che ha quattro anni e mezzo si sta guardando il cartone animato Cars 2 da più di un mese, tutti i giorni. Karate Kid l'avrà guardato almeno un centinaio di volte quando aveva un paio di anni (tralasciando altre cose che ha riguardato innumerevoli volte senza da farmi venire la nausea a me anche se nemmeno li guardavo)
Credo che il campanello della "nausea mentale", dipenda da qualcosa che ci sfugge.
Anche canzoni che ci piacciono un sacco alla fine non ci piacciono più come prima.
Forse c'è una stretta connessione tra il rivedere e il ripetere un tot di volte e la nausea.
Le mie sono ovviamente delle osservazioni.


Ottimi post ottime deduzioni.






 
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Big Doctor
view post Posted on 19/7/2012, 19:49     +1   -1




Ciao Max, grazie !
Colgo il senso dei tuoi reply e aggiungo che per quanto riguarda il mettere in pratica, ciò che ci ricorderemo dai libri sarà una discriminante minima. Purtroppo l'università italiana è allo sfascio e tanto per rendere l'idea è stato difficile al terzo anno darci la possibilità di fare un misero prelievo. Prendere una vena non lo si può imparare dai libri, neanche con una memoria elefantiaca :P
Quanto al ricordarsi le cose come un fulmine a distanza di anni, eh si quello è l'obiettivo!! Con mente lucida comunque, da quello che vedo i primi 6 anni di medicina non servono a essere medico ma ad avere una base solida. La medicina si sta settorializzando e la vera memoria, quella che bisognerà mantenere a vita, non sarà quella riguardo le stupidaggini di biochimica ma quella inerente alla propria specializzazione + un set di basi solide, il tutto costruito in gran parte sulla pratica di reparto e l'abitudine.
Mi rendo comunque conto dell'importanza di avere un set di tecniche per sostituire il metodo tradizionale e permettere una memoria duratura!! Non a caso, sono qui per questo. Per il momento comunque ribadisco, sembrerò controcorrente ma le cose stanno così: in virtù del fatto che la laurea in medicina è solo la linea di partenza e non il punto di arrivo, per adesso penso solo a passare gli esami e a trattenere le basi!! Qualunque cosa mi aiuti in questo, e poi si perchè no, per mantenere anche i dettagli e non solo le basi, ben venga!
Un saluto!
 
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view post Posted on 19/7/2012, 21:55     +1   -1
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Purtroppo l'università italiana è allo sfascio e tanto per rendere l'idea è stato difficile al terzo anno darci la possibilità di fare un misero prelievo

Mi viene in mente una puntata di Grace Anatomy dove gli studenti di medicina si facevano i prelievi tra di loro. :D .
Non esistono dei bracci di gomma per esercitarsi al prelievo? Non sarà la stessa cosa ma almeno puoi fare pratica.

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Prendere una vena non lo si può imparare dai libri, neanche con una memoria elefantiaca :P

Anche allacciarsi un paio di scarpe non può essere appreso da un libro, nemmeno guidare un automobile.

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Mi rendo comunque conto dell'importanza di avere un set di tecniche per sostituire il metodo tradizionale e permettere una memoria duratura!!

Purtroppo le tecniche di memoria vengono viste come uno strumento tecnico mentre invece è un modo di pensare alternativo che esce da qualsiasi schema di routine del pensare.
E' ripartire da capo, è come smettere di scrivere, di mangiare, di lavarsi i denti, con la solita mano. E iniziare a fare tutto con la mano opposta, cercando di dimenticare che una volta usavamo la destra.
Forse è ancora più difficile se non si comprende l'essenza delle tecniche di memoria e quanto le abitudini siano imbattibili perchè lavorano sotto banco, pilotando la nostra volontà verso la routine.






 
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Big Doctor
view post Posted on 19/7/2012, 22:32     +1   -1




L'ho vista anche io quella puntata!! Confermo. C'è sempre modo di fare pratica, basta volerlo! Fa molto comodo lamentarsi agli scansafatiche!! Certo piacerebbe vedere un'uni più allestita ma non si può aver tutto ^^
Sul resto, sulla base di quello che so per esperienza sul coaching e sulla psicologia, ci sono una serie di ostacoli al diffondersi di queste tecniche. Credo che il punto che sollevi tu sottolinei un concetto che nel mondo di cui sono appassionato è chiamato zona di comfort, ma credo si usi anche in pnl in realtà quindi sicuro lo conosci, d'altronde il concetto è banalissimo.
Ovvero lo studio come lo si è sempre fatto, mette tutti a proprio agio. Lasciar la strada vecchia per la nuova, no. Aggiungiamo alla ricetta: scetticismo, condizionamento sociale, mentalità chiusa, e consapevolezza (o timore?) di una learning curve troppo alta!! Inoltre è un fattore chiave è il tempo: una persona di affaccia ad un pool di mnemotecniche nuove, ma deve dare un esame a breve... Cosa farà? Parlo per esperienza, studierà per l'esame e si dimenticherà di imparare a scrivere con la sinistra, per riusare la metafora!! In virtù dell'autoanalisi, è ovvio che non me ne dimenticherò e farò gli audiocorsi cercando di assimilare sempre di più i contenuti di questo bel forum......ma dopo l'esame eheheh!!

Per ritornare IN topic, El Fabuloso...tu che mi conosci bene, che parte del tuo metodo mi consigli di implementare per un esame come patologia1 che è estremamente simile a fisiologia1 ma anche alla stessa immunologia (bastarda!!) per farti capire il tipo di libro e argomenti trattati!! ??
Loci...schedari...insomma da dove comincio? Conta che ho poco tempo quindi preferisco lavorare su uno strumento alla volta...che sia utile al tipo di esame che sto dando! Grazie!! :)
ps magari in un topic a parte, se l'amministrazione lo consente (ma credo di sì), allego delle foto delle mie pagine di quaderno per far vedere l'evoluzione dagli abbozzi di un anno fa alle mappe radianti di adesso e cercare di capire come operare con le mnemotecniche sopra di questi! Magari ti possono essere utili sia personalmente sia per darmi un consiglio! ;)

Edited by Big Doctor - 19/7/2012, 23:53
 
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view post Posted on 19/7/2012, 23:50     +1   -1
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ps magari in un topic a parte, se l'amministrazione lo consente (ma credo di sì), allego delle foto delle mie pagine di quaderno per far vedere l'evoluzione dagli abbozzi di un anno fa alle mappe radianti di adesso e cercare di capire come operare con le mnemotecniche sopra di questi! Magari ti possono essere utili sia personalmente sia per darmi un consiglio! ;)

Puoi creare un altro post in questa sezione come metodo di studio medicina personalizzato,
oppure aprire un topic in questa sezione

Laboratorio tecniche di memoria
 
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El Fabuloso
view post Posted on 20/7/2012, 08:19     +1   -1




Doc io ti consiglio di fare come tuo solito! Visto che ti trovi bene con le mappe mentali, e le integri facilmente nel tuo metodo, puoi usarle tranquillamente; secondo me infatti è il sistema che richiede meno allenamento per poter essere usato.
Per le tecniche mnemoniche vere e proprie, io personalmente ci ho messo diverso tempo a padroneggiarle. E' uno strumento meno immediato della mappa, è quasi come imparare a strimpellare una chitarra. Anche adesso non sono in grado di usarlo con la fluidità che vorrei. Ma una volta che lo hai acquisito funziona (ancora mi ricordo quello che mi hai detto ieri al tel: polline - acari - peli).

Io inizialmente le ho esercitate come capacità slegate dallo studio: quindi mi sono messo a memorizzare per gioco carte, numeri, cose così. Poi piano piano le sto incorporando nel metodo di studio. Probabilmente, essendo tu visivo, avrai più facilità a farlo.
Io la considero un'arma in più, che può essere molto utile. Anche il mio scopo è risparmiare tempo. A tal proposito riporto un calcolo che ho trovato in uno dei libri sul metodo di studio che ho letto:
"All'inizio si impiegherà qualche minuto in più, ma successivamente si risparmieranno ore, creando un indiscusso vantaggio temporale. Ipotizziamo di impiegare una settimana (diluita nel tempo) per imparare tutte queste strategie e che queste, correttamente applicate, ci facciano risparmiare anche solo un terzo del tempo che solitamente dedichiamo allo studio: ciò significa che, se nell'arco della nostra vita studieremo anche solo un altro mese (30 giorni), avremo già guadagnato dal nostro investimento (10 giorni di studio risparmiati - 7 giorni investiti nell'apprendimento delle tecniche = 3 giorni guadagnati)"

Forse saranno due settimane (diluite), ma il risparmio di un terzo penso sia abbastanza giusto. Le tecniche a cui fa riferimento sono le mappe e le mnemotecniche.
 
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Big Doctor
view post Posted on 20/7/2012, 11:28     +1   -1




eh si...con le mappe sto notando che tra colori e collegamenti e disegni associativi ci metto forse un po' più di tempo del normale riassunto però il tempo risparmiato sulla ripetitura è notevole, non saprei calcolarlo ora come ora e voglio vedere se a programma completato la mole di mappe mi risulterà chiara uguale, ma per adesso lo quantifico così: diciamo che anche solo dopo la prima ripetitura ottengo un effetto simile a tre ripetiture con metodo classico......poi boh è ancora presto per parlare, comunque di sicuro la "gestalt", cioè l'avere più parole chiave sullo stesso foglio, mi aiuta enormemente. Un'altra cosa che paradossalmente aiuta è il minor numero di frasi preconfezionate....forzandomi a scrivere l'essenziale, obbligo il cervello ad a) creare i collegamenti da solo b) mi auto obbligo a non procrastinare la ripetitura, altrimenti a distanza di giorni non riuscirei a decodificare le parole chiave buttate lì, mentre se lo faccio il giorno stesso la memoria dei dettagli del testo è fresca e posso costruire discorsi più articolati!
 
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view post Posted on 20/7/2012, 16:07     +1   -1
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Io inizialmente le ho esercitate come capacità slegate dallo studio: quindi mi sono messo a memorizzare per gioco carte, numeri, cose così. Poi piano piano le sto incorporando nel metodo di studio. Probabilmente, essendo tu visivo, avrai più facilità a farlo.

CITAZIONE
Per le tecniche mnemoniche vere e proprie, io personalmente ci ho messo diverso tempo a padroneggiarle. E' uno strumento meno immediato della mappa, è quasi come imparare a strimpellare una chitarra.

Per esperienza diretta e per le esperienze dirette di altre persone che ho avuto occasione di leggere in questi anni, la difficoltà nell'utilizzo delle tecniche di memoria dipende più che altro da quanto riusciamo ad elaborare informazioni visive in modo abitunario. E' sviluppando l'abilità nell'utilizzare la memoria visiva in modo attivo che si diventa abili nelle tecniche di memoria.


CITAZIONE
A tal proposito riporto un calcolo che ho trovato in uno dei libri sul metodo di studio che ho letto:
"All'inizio si impiegherà qualche minuto in più, ma successivamente si risparmieranno ore, creando un indiscusso vantaggio temporale. Ipotizziamo di impiegare una settimana (diluita nel tempo) per imparare tutte queste strategie e che queste, correttamente applicate, ci facciano risparmiare anche solo un terzo del tempo che solitamente dedichiamo allo studio: ciò significa che, se nell'arco della nostra vita studieremo anche solo un altro mese (30 giorni), avremo già guadagnato dal nostro investimento (10 giorni di studio risparmiati - 7 giorni investiti nell'apprendimento delle tecniche = 3 giorni guadagnati)"

Sono pronto a scommettere che nemmeno un mese sarebbe sufficiente per imparare "tutte queste strategie".
Il calcolo per risparmiare tempo è troppo generico e manca di altri dati fondamentali che influiscono sul totale del tempo che viene speso, ad esempio, per prepararsi ad un esame.
Il tuo ragionamente è da rivedere in modo più dettagliato, scritto così è come dire di diventare dei cuochi professionisti solamente guardando qualche video su youtube.




 
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El Fabuloso
view post Posted on 20/7/2012, 16:49     +1   -1




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mi auto obbligo a non procrastinare la ripetitura, altrimenti a distanza di giorni non riuscirei a decodificare le parole chiave buttate lì, mentre se lo faccio il giorno stesso la memoria dei dettagli del testo è fresca e posso costruire discorsi più articolati

Questo è un vantaggio notevole infatti, e poi rende più interessante il ripasso perché così non è un semplice ''rivedere'', ma più un lavoro di decodifica, sicuramente meno tedioso. Questo l'ho sperimentato in modo simile con i loci: quando le informazioni sono già sistemate diventa quasi divertente andarle a rivedere semplicemente ripercorrendo i loci, e ritraducendo l'immagine nella parola chiave originaria.





CITAZIONE
Sono pronto a scommettere che nemmeno un mese sarebbe sufficiente per imparare "tutte queste strategie".
Il calcolo per risparmiare tempo è troppo generico e manca di altri dati fondamentali che influiscono sul totale del tempo che viene speso, ad esempio, per prepararsi ad un esame.
Il tuo ragionamente è da rivedere in modo più dettagliato, scritto così è come dire di diventare dei cuochi professionisti solamente guardando qualche video su youtube.

Come ho scritto è un calcolo non fatto da me ma citato. Io a strimpellare la chitarra ci ho messo un mese, nel senso che potevo suonare qualche canzone. Ovviamente andando avanti ho acquisito più scioltezza. Anche le tecniche di memoria le ho imparate in un lasso di tempo simile.
Ma innanzitutto bisogna vedere qual è lo scopo. Ovviamente in un mese non si riesce a memorizzare un mazzo di carte in un minuto, ma penso che un livello accettabile per poter usufruire delle tecniche in qualche passaggio durante lo studio sia più che sufficiente. Secondo me la difficoltà non è tanto la tecnica in sé, quanto piuttosto la sua integrazione nel metodo di studio, e difficilmente viene spiegato come fare. Cioè chiunque può memorizzare, partendo da zero, una lista di oggetti, se gli si viene spiegato il metodo. Tutt'altro discorso è memorizzare un libro con le medesime tecniche. E' come la differenza tra tirare pugni contro un sacco o contro un avversario sul ring. Anche se secondo me molti vantaggi sono apprezzabili immediatamente. Ricordo che una mia professoressa del liceo che conosceva queste tecniche, per farci ricordare l'adrenalina e la noradrenalina disse: ''adrenalina ha una sorella che si chiama nora''. Anche senza aver avuto un addestramento mnemonico, la tecnica funzionò immediatamente.
 
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67 replies since 17/7/2012, 18:57   24792 views
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