Meditazione partendo da zero

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view post Posted on 13/11/2011, 14:19     +1   -1
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Imparare a ricordare

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Quello che descriverò in questa sezione è la mia personale esperienza diretta con la meditazione sino al livello che ho raggiunto. Mi interesso e pratico meditazione da più di un ventennio, questo però non significa che sia un guru indiano, ne tanto meno un maestro occidentale di questa "disciplina".
Sono solamente un praticante che condivide il suo personale percorso da quando ha iniziato ad imparare a rilassarsi, sino al raggiungimento del silenzio mentale assoluto, dove i pensieri ed il tempo sono inesistenti.


Iniziamo!

Prima di entrare nello stato di meditazione c'è un percorso obbligato da fare e questo percorso parte dal rilassamento fisico e mentale, se vogliamo imparare ad entrare in uno stato di meditazione dobbiamo necessariamente imparare a liberarci di tutte le tensioni fisiche ed emotive che abbiamo accumulato durante la giornata, o tutta la settimana. Il nemico numero uno in assoluto della meditazione è lo stress.
Imparare a rilassarsi è quindi il primo passo che bisogna fare, il primo livello che dobbiamo raggiungere.

In molte città esistono "palestre" dove viene insegnato a meditare, o ad entrare in meditazione attraverso delle discipline orientali come, ad esempio, lo yoga o qualcosa di simile.
Posso dire per esperienza, e spero che qualcun altro lo confermi, che per imparare ad entrare in uno stato meditativo, non occorre necessariamente la presenza fisica di un maestro, soprattutto nell'era in cui siamo.

Se ti stai interessando alla meditazione sappi che ci vuole molta pazienza e diverso tempo prima di ottenere la consapevolezza dei propri risultati, se si riesce a superare la fase del rilassamento senza diventare annoiati o irrequieti per poi successivamente mollare, quello che si otterrà dopo sarà solamente un grande beneficio per il corpo e soprattutto per la mente.

La meditazione non è necessariamente mettersi nella posizione del budda, si può raggiungere lo stato meditativo in posizioni più naturali e più comode (non troppo ovviamente). Ognuno deve capire da se qual'è la posizione migliore e lo può capire solamente con il tempo.


Qual'è la relazione tra la meditazione è le mnemotecniche?
Attraverso il percorso che permette di raggiungere lo stato meditativo, si apprende, in modo del tutto naturale, come aumentare la capacità di concentrazione e come impedire a pensieri estranei di distrarci, questo ovviamente torna molto utile sia nella memorizzazione che nello studio.





Edited by max_memory - 14/11/2011, 14:10
 
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egineg
view post Posted on 15/11/2011, 08:30     +1   -1




CITAZIONE (max_memory @ 13/11/2011, 14:19) 
In molte città esistono "palestre" dove viene insegnato a meditare, o ad entrare in meditazione attraverso delle discipline orientali come, ad esempio, lo yoga o qualcosa di simile.
Posso dire per esperienza, e spero che qualcun altro lo confermi, che per imparare ad entrare in uno stato meditativo, non occorre necessariamente la presenza fisica di un maestro, soprattutto nell'era in cui siamo.

........

La meditazione non è necessariamente mettersi nella posizione del budda, si può raggiungere lo stato meditativo in posizioni più naturali e più comode (non troppo ovviamente). Ognuno deve capire da se qual'è la posizione migliore e lo può capire solamente con il tempo.

Assolutamente daccordo, anzi, quando si capisce bene come funziona la meditazione si può meditare "agendo", qualsiasi atto della vita quotidiana può diventare meditazione.

A che serve meditare?
Credo che questa sia la prima domanda che ci si pone davanti a questa discussione.
C'è una risposta per ciascuno, sicuramente serve a raggiungere un rilassamento psico-fisico ma è anche la una via alla crescita personale, al superamento di ansie e problemi di vario genere e poi è qualcosa di più.
E' la porta di accesso alla libertà.
Ma per chi si accinge per la prima volta alla pratica meditativa è importante non avere aspettative, mettersi tranquilli e con un atteggiamento di accettazione verso quello che la meditazione porterà senza aspettarsi niente in particolare.
Aspettarsi qualcosa pone ostaccoli alla meditazione stessa, bisogna rinunciare ai risultati e le sorprese arriveranno da sole :)
 
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ciop44
view post Posted on 7/12/2011, 14:50     +1   -1




Nell'immediato e nel breve periodo non mi aspetto nulla dalla meditazione:
tranne di imparare a praticarla...

Ma forse non è neppure vero: sto lavorando su me stesso e sulle origini
dei miei compoartamenti, mi segue uno psicologo. Di passi avanti ne ho fatti molti,
forse troppi, nel senso che ora lavoro con una concentrazione e motivazione che
non ho mai dedicato a nulla (tranne la programmazione, quando essa era un modo
per evadere dalla realtà).
Quindi mi aspetto di trovare un modo di spegnere completamente la macchina
e staccare i momenti della giornata. Altrimenti lavoro da quando mi sveglio a quando
decido di andare a dormire. Sono sempre stato così: un esageratore.

 
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view post Posted on 7/12/2011, 15:53     +1   -1
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Imparare a ricordare

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CITAZIONE
sto lavorando su me stesso e sulle origini
dei miei compoartamenti, mi segue uno psicologo

Io credo che tutto quello che siamo sia il riflesso di quello che abbiamo dentro. Siamo una fabbrica di emozioni che reagiscono in base a schemi e ricordi passati che domino inconsciamente e continuamente la maggior parte della nostra esistenza.
La meditazione può dare la consapevolezza di dove risiedono questi ricordi(o stati d'animo) che ci manovrano giornalmente,la loro origine, la loro vera appartenenza.
La parte veramente difficile è riuscire a rimuovere quello che non ci piace di noi

CITAZIONE
Quindi mi aspetto di trovare un modo di spegnere completamente la macchina
e staccare i momenti della giornata. Altrimenti lavoro da quando mi sveglio a quando
decido di andare a dormire. Sono sempre stato così: un esageratore.

Ma almeno ami programmare o lo fai solo perchè è il tuo lavoro?

 
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egineg
view post Posted on 7/12/2011, 19:14     +1   -1




CITAZIONE (max_memory @ 7/12/2011, 15:53) 
La meditazione può dare la consapevolezza di dove risiedono questi ricordi(o stati d'animo) che ci manovrano giornalmente,la loro origine, la loro vera appartenenza.
La parte veramente difficile è riuscire a rimuovere quello che non ci piace di noi

Non è chiaramente un percorso facile ma la meditazione ci può fare il grande regalo di creare un piccola fessura, una distanza, tra il nostro essere più profondo e i nostri pensieri di superfice facendoci capire che noi non siamo una cosa sola con essi, non siamo i nostri pensieri e non siamo le nostre emozioni anche se il più delle volte riescono a prendere il completo controllo di ciò che facciamo, come dici tu ci manovrano. Quando riusciamo a riportarci anche per un breve periodo a questo stato di consapevolezza abbiamo l'opportunità di riprendere il controllo di noi stessi. Magari ci sentiremo ancora tristi o arrabiati ma c'è una differenza immensa tra dire "mi sento triste" e dire "sono triste", noi non siamo tristi o allegri, queste sono delle caratteristiche fugaci che ci possono temporaneamente influenzare e la cosa è molto diversa.
 
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ciop44
view post Posted on 8/12/2011, 16:39     +1   -1




Posso finalmente comprendere cosa dite e indovinare che avete ragione.
Ho passato molto tempo a combattere me stesso,
sarebbe ora il tempo di abitare me stesso e l'edificio che ho costruito (senza accorgermi).
Quindi: da ora in poi non cerco più un "guasto", nella mia esperienza trascorsa,
ma solo il suo ricordo, per capire cosa sono oggi.
Vivere essendo uno invece di 100.000 deve essere un'esperienza interessante: mi attrae.
 
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5 replies since 13/11/2011, 14:19   1294 views
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