La laurea in Medicina rimane una delle più lunghe e impegnative dello scenario universitario per cui riassumerne l'esperienza in un post è molto riduttivo, proverò comunque a dare un'idea della mia esperienza.
Il metodo si è evoluto con la pratica, conoscevo le mnemotecniche ma non le ho applicate estensivamente durante il corso di laurea, tuttavia i principi di visualizzazione e associazione facevano e fanno parte del mio modo di studiare.
Se ad esempio dovevo studiare l'anatomia del cuore immaginavo che la stanza fosse il cuore e andavo a posizionare con l'immaginazione le valvole, i muscoli papillari, le corde tendinee, il setto, gli atri, i ventricoli nell'ambiente che mi circondava.
Il mio metodo era essenzialmente quello di cercare più fonti possibile, per ciascun esame ho cercato sempre di prendere non solo il libro di testo consigliato ma anche tutti quelli presenti in biblioteca per sentire "tutte le campane" sull'argomento. Prendevo appunti a lezione in modo schematico e usufruivo anche degli appunti dei colleghi, sono fondamentali, se si sa leggere tra le righe si capisce cosa il professore vuole sentirsi dire all'esame. Per alcune materie è risultato utile seguire una sessione di esame.
Non posso dire di aver seguito un metodo organizzato e regolare, seguivo tutte le lezioni ma in genere tendevo a concentrare il massimo sforzo nell'ultima settimana prima dell'esame con dei ritmi al limite della sopravvivenza umana
Ricordo ancora l'esame di biochimica II, 14 ore di studio filate senza una sosta superiore alla mezz'ora mandando a memoria qualcosa come 250 formule in una notte
In genere utilizzavo una parte del tempo a reperire il materiale, a scegliere quali capitoli prendere dai diversi libri e davo una lettura veloce a tutto il materiale a disposizione senza preoccuparmi di memorizzarlo, mi serviva per capire quanto tempo dedicare alle diverse parti del programma. Successivamente 15-20 giorni prima dell'esame rivedevo tutto con più attenzione, ripetendo con un collega le parti più critiche e riservando agli ultimi 2-3 giorni il classico ripassone finale. Al contrario di quanto dicono in molti ho sempre ritenuto che il lavoro degli ultimi 2 giorni potesse fare la grossa differenza, non tanto per memorizzare quanto per mettere le nozioni al giusto posto nella mente. In media studiavo 8-12 ore al giorno negli ultimi 2 giorni, fermandomi solo per le necessità fisiologiche
Con questo sistema mi son laureato con 110 e lode e circa un anno di ritardo sostenendo 56 esami. Posso vantarmi di non aver mai fallito un esame, ne ho rimandato diversi quando non mi sentivo pronto ma una volta che mi presentavo alle prove non venivo mai respinto.
Domanda ovvia, se conoscevo le mnemotecniche perchè non le applicavo?
Beh, le applicavo in parte per mandare a memoria elenchi e formule ma non per i concetti e i testi. Il motivo è che ogni esame richiede una strategia differente e quello che manca nei libri che spiegano le mnemotecniche è come costruire una strategia attorno all'esame da studiare.
Quando si studiano i concetti utilizzando le parole chiave ad esempio, il rischio è che salti un tassello del puzzler e si perda il senso di quello che si sta studiando, bisogna creare un sistema, le mnemotecniche servono per facilitare il passaggio dell'informazione nella memoria e breve medio termine ma bisogna poi imparare come consolidarla affichè da nozione diventi conoscenza, a quel punto l'informazione deve rimanere accessibile senza l'ausilio di tecniche, deve diventare patrimonio personale.
Fermarsi prima vuol dire creare un castello di carte che prima o poi cadrà.
Questo l'ho sperimentato personalmente, alla fine mi rimanevano le associazioni fantasiose ben salde e le informazioni che dovevo memorizzare traballanti, tutto perchè le tecniche senza una strategia globale per il loro utilizzo sono di scarsa utilità, per questo le ho praticamente abbandonate per diversi anni.
In tutti i libri e in tutti i corsi si trova il classico trucchetto, ti insegnano a memorizzare 20 parole in pochi minuti illudendoti che questo sial la svolta del tuo metodo di studio, poi ti abbandonano con un giochetto da circo che ha poche applicazioni di reale utilità.
Un approccio serio al problema deve partire dalle mnemotecniche, comprendere le strategie di studio e i sistemi per la memorizzazione a lungo termine, dovrebbe accompagnare lo studente dalla memorizzazione iniziale fino all'assimilazione completa delle informazioni. Se si interrompe questo processo prima del tempo si rischia di perdere buona parte del lavoro svolto.