Mi presento..., domande sulle mnemotecniche applicate allo studio

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 27/2/2015, 23:20     +1   -1
Avatar

Imparare a ricordare

Group:
Administrator
Posts:
4,947
Reputation:
+192

Status:


CITAZIONE
Ti ringrazio per gli applausi. Preparare un esame nel tempo libero con lavoro e una famiglia con figlia di 3 anni vivacissima, ovvero solo la sera quando dorme ormai stanco dopo una giornata stressante di lavoro (raggiungere e mantenere la concentrazione diventa quasi un'illusione) , ti assicuro che è un'impresa...

Si è molto impegnativo ma non sei l'unico a dover fare salti mortali con il tempo. Poi c'è il faccia a faccia con i propri limiti e la realtà quotidiana che può sottrarre tempo e energie preziose.

CITAZIONE
CITAZIONE
mentre invece è necessario partire sempre da un immagine per poi risalire alla semantica da qualche parte.

Sono qui per capire come....

Semplice, parti da un immagine e crei un costrutto che ti faccia intuire la parola. Hai presente come funzionano i rebus?
Utilizza l'immaginazione.

CITAZIONE
Scusa, ma non avendo molto tempo a disposizione ho accantonato i tuoi corsi senza averli nemmeno letti. Immagino che si basino sulla soluzione a questo problema...

Grazie! Perchè se mi scrivi questo significa che non è ovviamente chiaro che quei corsi sono stati bollati "non più supportati".
Il metodo ufficiale di questo forum da gennaio 2015 è solamente il metodo dei colori, tutti gli altri corsi fanno parte del "laboratorio di sviluppo" del metodo dei colori. Il metodo è stato concepito per essere appreso da un bambino di prima elementare e per chi ha realmente poco tempo nella giornata. Spero che non venga visto come un "dogma di fede", perché chi si vuole addentrare seriamente nel mondo della propria memoria visiva e venire a conoscenza di come funzionano i propri meccanismi mentali, deve necessariamente convincersi che certi apprendimenti richiedono più che sforzi, tempo e ovviamente oltre la determinazione anche pazienza.
Non c'è nessuna strada in salita, il percorso di quest'apprendimento può essere totalmente pianeggiante.

CITAZIONE
Se usiamo così poco la nostra memoria visiva, come facciamo ad avere un 80% di memorie visive? La usiamo molto involontariamente e troppo poco, invece, volontariamente?

E' un dato scientifico ufficiale che la memoria visiva occupa più dell'80% del totale della memoria utilizzata da tutti i cinque sensi.
Per rispondere alle tue domande basta che interroghi te stesso e ti chiedi: "se vado indietro nel tempo di 24 ore e rivivo tutte queste ore, o comunque quello che ricordo in questo arco temporale, quante volte ho utilizzato la memoria visiva in modo cosciente, o meglio con un atto volontario?
Sicuramente è un qualcosa che ne io ne te possiamo determinare. L'utilizzo della memoria visiva è prerogativa dell'inconscio, sia di giorno, sia di notte, sia da svegli che da addormentati. E' talmente ovvio che viene ignorato da tutti.
E' normale quindi avere difficoltà nel memorizzare informazioni con la memoria visiva perchè non si è abituati ad utilizzarla come utilizziamo la memoria uditiva. Per questo motivo il 99,99..... abbandona l'idea delle "tecniche di memoria".
La memoria visiva amplia la visione d'insieme ma tende ad andare in conflitto con la memoria semantica che tende a stingerla la visione d'insieme.
 
Top
view post Posted on 1/3/2015, 16:25     +1   -1
Avatar

Member

Group:
Member
Posts:
301
Reputation:
0

Status:


CITAZIONE
CITAZIONE
CITAZIONE
mentre invece è necessario partire sempre da un immagine per poi risalire alla semantica da qualche parte.

Sono qui per capire come....

Semplice, parti da un immagine e crei un costrutto che ti faccia intuire la parola. Hai presente come funzionano i rebus?
Utilizza l'immaginazione.

Beh comunque è necessario un certo allenamento. Magari un buon allenamento può essere quello di memorizzare parole via via più astratte (per fare un esempio: cane, alluminio, speranza, paradosso, piacevolmente etc.). Comunque bisognerebbe distinguere tra il richiamare la parola "a rebus" o cercando un'immagine evocativa. Mettiamo che io voglia memorizzare "paradosso": posso farlo immaginando un PARAcadutista che mentre è in aria si leva un OSSO dalla gamba e lo usa per colpire un'aquila, oppure pensando all'immagine del triangolo impossibile di Escher: entrambe mi porteranno alla memoria "paradosso" ma attraverso canali diversi.

CITAZIONE
CITAZIONE
Questo è uno dei punti in cui ci distacchiamo dai mnemonisti "da competizione": con tutto il rispetto per chi è in grado di memorizzare un mazzo di carte in 30 secondi, quella di ricordare i concetti resta pur sempre un'abilità diversa, e non è detto che l'essere abili in una implichi l'esserlo anche nell'altra.

Chi mi fornisce una definizione di concetto?

Se ti scrivessi una definizione ricadrei nella semantica :D :D

Ciò che intendo dire, è che non devi puntare a essere in grado di ripetere a memoria la favola di cappuccetto rosso così come la riporta il libro (obiettivo del mnemonista da competizione), ma di ricordarla abbastanza bene da poterla poi raccontare a tua figlia.

CITAZIONE
Per me anche l'immagine di un cavallo, rappresentativa di tutti i cavalli esistenti, rappresenta il concetto, sotto forma di immagine mentale, di "cavallo". Ma mi pare di capire che questo è un contenuto semantico (sbaglio?) secondo la tua spiegazione...

Esatto, però non hai scelto l'esempio migliore, perché questo è uno di quei casi in cui trovare un'immagine rappresentativa del concetto è molto facile (come hai detto te, basta pensare a un cavallo in carne ed ossa, così come lo vedimo coi nostri occhi).
Mettiamo che invece tu voglia memorizzare il concetto espresso dalla seguente frase presa a caso da wikipedia:

CITAZIONE
Un uso molto recente del cavallo, basato sia sulla fortissima carica emotiva connessa al rapporto uomo-cavallo che a peculiari aspetti psicomotori connessi all'equitazione, è la cosiddetta ippoterapia o "riabilitazione equestre", consistente nell'uso del cavallo come strumento di riabilitazione per le persone diversamente abili.

In questo caso non è che il concetto sia più o meno complicato rispetto a prima, ma è sicuramente meno facile rappresentarlo con un'immagine mentale.
Puoi farlo memorizzando le parole chiave cavallo-riabilitazione-ippoterapia, ma puoi anche farlo pensando a un cavallo che spinge un uomo in carrozzella. In realtà nessuna di queste due cose è veramente un'immagine del concetto in se, così come non lo è nemmeno l'immagine di un cavallo in carne ed ossa, ma bastano a far emergere il vero concetto nella tua mente.
Non so se mi sono veramente spiegato...
 
Top
view post Posted on 2/3/2015, 08:47     +1   -1

Junior Member

Group:
Member
Posts:
37
Reputation:
0

Status:


Credo che ti sei spiegato bene...

CITAZIONE
PARAcadutista che mentre è in aria si leva un OSSO dalla gamba e lo usa per colpire un'aquila

Ecco che ritorna la mia domanda: sfruttando la plasticità neurale di mia figlia (maggiore della mia, diminuendo con l'età), se io le dovessi insegnare a crearsi un vocabolario mentale di immagini visive univoche di tutte le parole/concetti che impara/apprende (quindi anche uno per "perché", "quindi", "astrazione", "paradosso", ecc.) non le risulterebbe molto più semplice memorizzare? Anziché immaginarsi un PARAcadutista e un OSSO, avrebbe già l'immagine mentale visiva univoca per il concetto "paradosso": non diventa più semplice?

Se ci penso, mi sembra lo stesso principio adottato dal casellario mentale di conversione fonetico-numerica. Se il numero 2 viene convertito nel suono "n", la casella 22 la posso convertire in "nano", "nonno", "nonna", ecc. Una volta effettuata la scelta, ad esempio, "nano", devo consolidare sempre la stessa immagine, ovvero o un nano specifico del cartone di Biancaneve che ho guardato mille volte oppure quello che ha in giardino il mio vicino di casa, ecc., in modo da consolidare un'immagine univoca ad una casella mentale cronologica specifica...

Secondo me vale lo stesso discorso per tutti i concetti: dovrebbero insegnarceli (i nostri genitori, la scuola, ecc.) facendoci collegare stabilmente e univocamente un'immagine mentale specifica (che può essere nostra, non uguale per tutti), ma non ripetuta per altri concetti. Ci costruiremmo un dizionario mentale visivo. Così pensare ad "astrazione" ci farebbe venire in mente una specifica immagine univoca e consolidata e non dover ricorrere a più immagini "la Opel ASTRA di mio zio che passa all'AZIONE con un ciack sul set del nuovo film...", hai capito...

Sbaglio?

Grazie.

Buona giornata.

Matteo :)
 
Top
view post Posted on 2/3/2015, 13:18     +1   -1
Avatar

Imparare a ricordare

Group:
Administrator
Posts:
4,947
Reputation:
+192

Status:


CITAZIONE
se io le dovessi insegnare a crearsi un vocabolario mentale di immagini visive univoche di tutte le parole/concetti che impara/apprende (quindi anche uno per "perché", "quindi", "astrazione", "paradosso", ecc.) non le risulterebbe molto più semplice memorizzare? Anziché immaginarsi un PARAcadutista e un OSSO, avrebbe già l'immagine mentale visiva univoca per il concetto "paradosso": non diventa più semplice?

I bambini non sono in grado di comprendere come funzionana una tecnica di memoria, questo l'ho imparato negli anni. L'insegnamento delle mnemotecniche deve avere necessariamente approcci differenti in base all'età.
Un fattore che deve essere tenuto molto in considerazione.


CITAZIONE
Secondo me vale lo stesso discorso per tutti i concetti: dovrebbero insegnarceli (i nostri genitori, la scuola, ecc.) facendoci collegare stabilmente e univocamente un'immagine mentale specifica (che può essere nostra, non uguale per tutti), ma non ripetuta per altri concetti. Ci costruiremmo un dizionario mentale visivo. Così pensare ad "astrazione" ci farebbe venire in mente una specifica immagine univoca e consolidata e non dover ricorrere a più immagini "", hai capito...

Sbaglio?

Ci sono esperienze che confermano che con il tempo, tutto questo discorso visivo: la Opel ASTRA di mio zio che passa all'AZIONE con un ciack sul set del nuovo film..., non viene più percepito a livello cosciente.
L'informazione "viene servita" già bella pronta alla coscienza.
Dovresti preoccuparti di più del percorso per arrivare al consolidamento effettivo di quello che vuoi tenere a mente, invece che farti tutte queste domande a cui ogni risposta è solamente ipotetica.
Stai cercando un modello di apprendimento delle tecniche di memoria simile a quelli scolastici o accademici, ossia, preconfezionati.
Possiamo condividere tutte le ipotesi per ottenere una memorizzazione più veloce ed efficacie ma non servirà a nulla se poi si ha una scarsa conoscenza di come funziona la propria di memoria a livello visivo, o quella della persona o persone che si vogliono formare.

Non ho capito ancora bene cosa vorresti ottenere esattamente.
Perchè se la tua idea è quella di trasformarti in un vocabolario vivente, o trovare il modo, ad esempio, per imparare come Benigni "La Divina Commedia" a memoria (di cui non ci sono prove certe che la conosca per filo e per segno), sappi che è possibile ma richiede un certo investimento di tempo che da quanto ho letto tu non possiedi. A meno che non decida di pianificare una memorizzazione annuale, o addirittura più lungo.
Volevo un po capire meglio il tuo interesse specifico perchè ancora non mi è chiaro.
 
Top
view post Posted on 2/3/2015, 14:11     +1   -1
Avatar

Member

Group:
Member
Posts:
301
Reputation:
0

Status:


CITAZIONE
Ci sono esperienze che confermano che con il tempo, tutto questo discorso visivo: la Opel ASTRA di mio zio che passa all'AZIONE con un ciack sul set del nuovo film..., non viene più percepito a livello cosciente.
L'informazione "viene servita" già bella pronta alla coscienza.
Dovresti preoccuparti di più del percorso per arrivare al consolidamento effettivo di quello che vuoi tenere a mente, invece che farti tutte queste domande a cui ogni risposta è solamente ipotetica.

Quoto quanto detto da Max.

CITAZIONE
Secondo me vale lo stesso discorso per tutti i concetti: dovrebbero insegnarceli (i nostri genitori, la scuola, ecc.) facendoci collegare stabilmente e univocamente un'immagine mentale specifica (che può essere nostra, non uguale per tutti), ma non ripetuta per altri concetti. Ci costruiremmo un dizionario mentale visivo.

Se per concetti intendi solamente le parole del dizionario e i numeri allora forse una cosa del genere potrebbe anche essere possibile in teoria, ma in realtà quello che vogliamo fare è associare immagini a concetti che si esprimono con più di un parola (vedi l'esempio del'ippoterapia) e che in genere quando studiamo incontriamo per la prima volta (tua figlia non potrà mai associare un immagine al concetto di tensore di deformazione finché non avrà capito cos'é). Inoltre non sopravvalutiamo la mente dei bambini: anche se hanno più plasticità e memoria degli adulti, per contro hanno più difficoltà con l'astrazione. Per esempio per insegnare alcune parti un po' più astratte del programma di matematica (come il calcolo simbolico) la regola è di aspettare le superiori perché prima la mente (in linea generale) non è in grado di gestire il concetto.

Col casellario fonetico (o quello dei colori, o il sistema egineg, o il mazzo di carte o con la scacchiera visiva di cui si parla adesso) l'obiettivo è di creare una serie di immagine che rappresentino una particolare struttura finita, come i numeri da 1 a 100 (o anche 1000 volendo), le 52 carte del mazzo etc. Creare uno schedario per tutte le parole del dizionario non mi sembra (ma forse mi sbaglio) un'impresa possibile, e a dire il vero, nemmeno utile, a meno che tu non voglia imparare testi a memoria.
Quello che ti servirebbe è uno schedario con un immagine mentale per tutti i concetti realizzabili, i quali sono decisamente troppi, e vanno ben oltre ai concetti espressi da "quindi", "astratto" etc. Ripeto, ciò in cui consiste l'ippoterapia è un concetto esso stesso, espresso con molte parole. È più veloce memorizzare direttamente il concetto rispetto a tutte le parole formanti la definizione.
Quindi l'unica possibilità è quella di sviluppare la capacità di creare immagini efficaci rappresentanti i vari concetti che via via ci capita di incontrare. Inoltre il processo stesso della creazione dell'immagine costituisce un ricordo, e aiuta a recuperare le informazioni.
Col tempo, finirai col rappresentare lo stesso concetto sempre con la stessa immagine, e così otterrai un "dizionario visuale" dei concetti che incontri più spesso, basato sul tuo modo di ragionare.

Ricorda sempre che è importante che il metodo sia personalizzato, anche per questo motivo non possiamo aiutarti più di tanto. Scendendo nei dettagli io e Max ti daremmo risposte diverse e contrastanti, questo nonostante frequentiamo lo stesso forum e seguiamo quindi più o meno la stessa linea di pensiero in generale.

CITAZIONE
Secondo me vale lo stesso discorso per tutti i concetti: dovrebbero insegnarceli (i nostri genitori, la scuola, ecc.) facendoci collegare stabilmente e univocamente un'immagine mentale specifica (che può essere nostra, non uguale per tutti), ma non ripetuta per altri concetti. Ci costruiremmo un dizionario mentale visivo.

Ripeto, i concetti non sono solo le parole del dizionario. Inoltre considerando che nella pratica si fa fatica a insegnare le tabelline penso che il tuo resti comunque un progetto troppo ambizionso. Sono però d'accordo che bisognerebbe introdurre i bambini alle tecniche di memoria già a scuola, e per farlo ci vorrebbero degli insegnanti preparati sull'argomento. Per i miei ricordi, che risalgono a circa una decina di anni fa, gli insegnanti si limitavano a far imparare poesie a memoria, sottolineare, scrivere riassunti e fare mappe concettuali.
In particolare ho un brutto ricordo delle mappe concettuali, spesso infatti dovevano seguire schemi particolari e per farle perdevo un sacco di tempo senza che questo mi aiutasse nel memorizzare o capire la materia.
Trovo ridicolo dover andare a scuola 13 anni per poi scoprire all'università che non si possiede ancora un metodo di studio efficace.
 
Top
view post Posted on 2/3/2015, 15:24     +1   -1
Avatar

Imparare a ricordare

Group:
Administrator
Posts:
4,947
Reputation:
+192

Status:


CITAZIONE
Per esempio per insegnare alcune parti un po' più astratte del programma di matematica (come il calcolo simbolico) la regola è di aspettare le superiori perché prima la mente (in linea generale) non è in grado di gestire il concetto.

Mio figlio ha sette anni e ha imparato tutte le tabelline a memoria, un piccolo pappagallino di seconda elementare. Se gli chiedo perche nove per nove fa 81 lui non sa rispondere, o mi fa notare che 9x9 fa ottantuno perchè è scritto, o perchè la maestra ha detto di fare quei compiti.

CITAZIONE
Creare uno schedario per tutte le parole del dizionario non mi sembra (ma forse mi sbaglio) un'impresa possibile, e a dire il vero, nemmeno utile, a meno che tu non voglia imparare testi a memoria.

E' un impresa folle secondo me, a meno che non ci siano in ballo dei soldi o un premio. :D
Comunque chi memorizza ad esempio un vocabolario di 3000 parole (ad esempio in un anno di tempo), la stessa memorizzazione può riutilizzarla per altre memorizzazioni.

CITAZIONE
Sono però d'accordo che bisognerebbe introdurre i bambini alle tecniche di memoria già a scuola, e per farlo ci vorrebbero degli insegnanti preparati sull'argomento.

Infatti! Sto formando mio figlio a piccoli "bocconcini" e utilizzando le cose che gli piacciono da quando ha 5 anni. Si dovrà aspettare qualche anno prima di vedere come mette in pratica ragionamenti visivi iniziati prima ancora di andare a scuola.

CITAZIONE
Trovo ridicolo dover andare a scuola 13 anni per poi scoprire all'università che non si possiede ancora un metodo di studio efficace.

Siamo fermi ancora a metodi di insegnamento del 1800. Credo che dovrebbero essere i genitori, parenti, conoscenti, a supplire questa gravissima carenza didattica da parte delle istituzioni.
I programmi ministeriali della pubblica istruzione (elementari, medie), dovrebbero essere riscritti da zero.
 
Top
view post Posted on 17/3/2015, 14:24     +1   -1

Junior Member

Group:
Member
Posts:
37
Reputation:
0

Status:


Scusate. Rispondo in ritardo in quanto ancora convalescente da un intervento chirurgico...

CITAZIONE
Non ho capito ancora bene cosa vorresti ottenere esattamente.
Perchè se la tua idea è quella di trasformarti in un vocabolario vivente, o trovare il modo, ad esempio, per imparare come Benigni "La Divina Commedia" a memoria (di cui non ci sono prove certe che la conosca per filo e per segno), sappi che è possibile ma richiede un certo investimento di tempo che da quanto ho letto tu non possiedi. A meno che non decida di pianificare una memorizzazione annuale, o addirittura più lungo.
Volevo un po capire meglio il tuo interesse specifico perchè ancora non mi è chiaro.

1) Riuscire a preparare, in tempi brevi e con buoni risultati, gli esami universitari del mio corso in qualità di studente lavoratore. In poche parole, migliorare il mio metodo di studio e le mie tecniche di memorizzazione...

2) Nei forum dell'Università mi confronto con studenti, tutor e docenti sugli argomenti teorici di studio, incusa la memoria. In questo forum pensavo di fare la stessa cosa relativamente alle tecniche pratiche di memorizzazione e il loro possibile collegamento con le nozioni teoriche da me apprese...

CITAZIONE
Se per concetti intendi solamente le parole del dizionario e i numeri allora forse una cosa del genere potrebbe anche essere possibile in teoria, ma in realtà quello che vogliamo fare è associare immagini a concetti che si esprimono con più di un parola (vedi l'esempio del'ippoterapia) e che in genere quando studiamo incontriamo per la prima volta (tua figlia non potrà mai associare un immagine al concetto di tensore di deformazione finché non avrà capito cos'é). Inoltre non sopravvalutiamo la mente dei bambini: anche se hanno più plasticità e memoria degli adulti, per contro hanno più difficoltà con l'astrazione. Per esempio per insegnare alcune parti un po' più astratte del programma di matematica (come il calcolo simbolico) la regola è di aspettare le superiori perché prima la mente (in linea generale) non è in grado di gestire il concetto.

Innanzitutto la mia era solo una curiosità teorica. Non intendevo, certo, trasformare una persona in un dizionario visuale vivente. Solo insegnare un metodo, ma gradualmente. Non mi aspetto che il vocabolario di un bambino di 3 anni sia così ampio da includere concetti astratti o matematici di alto livello. Solo insegnargli a generare un'immagine visuale stabile, permanente, dei vocabili che conosce e impara, compatibilmente con l'età...

Vi ringrazio per i vostri commenti e considerazioni. ;)
 
Top
view post Posted on 18/3/2015, 10:22     +1   -1
Avatar

Member

Group:
Member
Posts:
301
Reputation:
0

Status:


CITAZIONE
Scusate. Rispondo in ritardo in quanto ancora convalescente da un intervento chirurgico...

Bentornato! Spero che sia andato tutto bene!

CITAZIONE
Innanzitutto la mia era solo una curiosità teorica. Non intendevo, certo, trasformare una persona in un dizionario visuale vivente. Solo insegnare un metodo, ma gradualmente. Non mi aspetto che il vocabolario di un bambino di 3 anni sia così ampio da includere concetti astratti o matematici di alto livello. Solo insegnargli a generare un'immagine visuale stabile, permanente, dei vocabili che conosce e impara, compatibilmente con l'età...

Infatti, sull'insegnarli a generare un'immagine (che però non deve essere solo visuale, anche se forse data l'età non è il caso di insistere più di tanto su questo punto) sono più d'accordo!
 
Top
22 replies since 13/2/2015, 14:13   2242 views
  Share