CITAZIONE
Ciò detto, tra i metodi illustrati nel post, qual è, per la vostra esperienza (io non ne ho poi molta), il metodo che meglio si adatta alla necessità di ricordare anche in senso contrario? (U_g_o)
Ciao U_g_o.
Cercherò di risponderti facendo anche alcune considerazioni di carattere generale.
Partiamo innanzitutto dalle differenze che esistono tra il cosiddetto metodo della storia ed il link.
Il "link " o "chain system", consiste nell'associare l'immagine di un termine da ricordare all' immagine del termine successivo; poi, sempre a coppie, si associa l'immagine del secondo termine a quella del terzo, senza più considerare il primo e così via. Il processo è il medesimo, sia che debba ricordare 5 termini o 50 parole.
AB BC CD DE ..Ogni parola condurrà alla successiva, oppure, partendo dal fondo, dall' ultima saremo ricondotti alla prima , "backward".
Nella costruzione dei collegamenti si possono utilizzare diversi approcci:
A)**La tecnica di sostituzione: si usa un termine al posto dell' altro nell'atto di creare un'associazione, con tre possibili modalità , come descritto nel mio post in merito.
E' la metodologia che personalmente prediligo.
Non bisogna fare alcuno sforzo mentale;
Le associazioni automaticamente creano situazioni bizzarre, paradossali e per questo "mnemonicamente efficaci".
EsempioMappamondo/ orecchiniIndosso due enormi mappamondi colorati al posto degli orecchini
B)**L'associazione di tipo fisico, che nei miei post ho citato con il termine "link di tipo fisico alla Dean Vaughn”, in quanto tale autore la utilizza in modo sistematico.
Con tale metodologia si creano associazioni di immagini , sempre a coppie, sfruttando un collegamento di tipo fisico tra i termini che dobbiamo ricordare.
Le immagini si scontrano fra di loro, si incollano, si fondono, si trapassano, si avvolgono, si impilano , si infilano l'una nell' altra, creando dei quadri visivi paradossali e mnemonicamente efficaci.
EsempioQuadro/piedeDal quadro spunta un enorme piede che trapassa la tela
C)**Il metodo della storia ( a tutti noto), che sebbene per certi versi e' simile, presenta almeno quattro differenze fondamentali (Y
our Memory: How it works & How to improve it - Kenneth L. Highbee PH.D.)
1. Nel "link system" si associano i termini a coppia indipendentemente dalla associazione precedente; nel metodo della storia si collegano i termini in una continua e ordinata sequenza;
2. Il metodo della storia potrebbe richiedere un po' più di tempo nel creare le associazioni - in caso di lunghe sequenze - poiché deve essere pensato un collegamento che segua la narrativa della storia in luogo di un'associazione con la prima cosa che venga in mente , come appunto nel "link".
3. Piu' e' lunga una lista, maggiore e' lo sforzo per legare i diversi termini in una storia integrata.
In genere oltre i 20 termini ( questo comunque è soggettivo) il metodo della storia può diventare macchinoso. Lo sforzo di memorizzare 10 termini con il link oppure 20 e' invece quasi il medesimo.
4. Ed ecco la principale differenza, sconosciuta ai più: gli elementi memorizzati con il link possono essere richiamati facilmente all'inverso ( “backward”); i termini di una storia invece è molto difficile, macchinoso per non dire impraticabile richiamarli a ritroso, soprattutto all'aumentare del numero degli stessi.
L'abilità dei grandi campioni di memoria è quella di creare associazioni istantanee e ad effetto.
Giordano Bruno prima ed
Harry Lorayne poi hanno ben evidenziato questo aspetto:
è la qualità e chiarezza associativa che è importante, non la lunghezza dell'atto memorizzativoLe associazioni di questi campioni sono spesso un mix tra il metodo della storia, il link di tipo fisico o il link con la tecnica si sostituzione.
Ognuno deve trovare il proprio metodo, non vi sono regole prefissate.
Se per memorizzare una lista non viene utilizzato il collegamento, come si possono ricordare i termini “backward”?La cosa più efficace ed immediata è sfruttare la potente
tecnica dei loci.E' sufficiente quindi percorrere mentalmente la sequenza dei loci all' inverso:
e' sempre l'ordine dei luoghi che preserva l'ordine delle cose.In alternativa può essere utilizzata
la "logica peg" ; e' sufficiente richiamare all' incontrario i "ganci" a cui sono associate le cose che devo ricordare.
Per il “Peg System” c'e' solo l'imbarazzo della scelta:
Sistema della forma con numero;
Sistema della rima con numero;
Sistema alfabetico;
Sistema simbolico;
Schedario , costruito con :
la conversione fonetica, con il Dominc System, con il metodo dei colori, in modo arbitrario.
Ma in un loco quante immagini vanno collocate?Non c' e' una risposta definitiva, dipende molto anche dalla finalità della memorizzazione.
L'apprendimento a M/L può richiedere l' esigenza di strutturare il materiale (alla “Dean Vaughn”, alla “Gregor von Feinaigle” o con altri criteri) in molti loci e sotto loci con numerose associazioni . In ogni “loco atomo” in genere si collocano due, al massimo tre elementi informativi, ma questo è molto soggettivo e dipendente anche dal sistema mnemonico personalmente utilizzato.
Potremmo in uno stesso loco utilizzare anche la cosiddetta
“logica loci link": al loco, in cui è sicuramente posizionato qualche oggetto già incorporato nella memoria a M/l (se non c'è lo inseriamo, creando un anima, animata o inanimata, di tali spazi), si associa il primo elemento di una sequenza, precedentemente memorizzata con la tecnica di sostituzione, con il link di tipo fisico o con il metodo della storia.
Potrei avere quindi più liste collocate in diversi loci con questa modalità.
Il richiamo backward potrebbe sfruttare una doppia componente: la potenza ordinatrice dei loci stessi e le dinamiche associative del link, con le logiche descritte in precedenza.
In ambito competitivo, i grandi campioni collocano in genere due immagini per loco , massimo tre, a seconda delle discipline e dei sistemi mnemonici applicati .Con il
Ben System vengono in genere collocate 3 immagini per loco, con lo
Shadow System 2, con il
Block System le immagini sono invece variabili; con il
Pa e
Person Object le immagini sono due, con il
Pao sono 3.
Con i sistemi combinatori Person Action, Person Object, PAO, l'ordine delle immagini è rigidamente fissato , quindi con un richiamo “guidato” delle informazioni memorizzate.
Con l'utilizzo dei sofisticati ed evoluti “ Ben System”, “Shadow System”, “ Block System”, l'ordine delle sequenze non è rigido ;
deve quindi essere individuata una qualche regola indispensabile per un corretto e preciso recupero delle informazioni.
Possiamo quindi immaginare che la sequenza delle scene si sviluppi sempre dall'alto verso il basso, da sinistra vs destra; che ciò che esce da qualcosa venga dopo, che il secondo termine di un' associazione sia di dimensioni maggiori del primo; che ciò che è contenuto in qualcosa venga sempre dopo; possiamo sfruttare la "direzionalità dell'azione" ed altri criteri ordinativi ancora.
Accorgimenti questi che in sede di ricostruzione del materiale informativo contribuiranno a garantire la massima precisione, conferendo pertanto piena efficacia a tutto il processo memorizzativo.
Facciamo degli esempi per dare concretezza al ragionamento.
907 nel mio 3 digit system è un bosco (b, s, c) di bambù.
Se questo numero è il primo elemento in una sequenza di immagini, la seconda immagine emergerà dal lato destro del boschetto ;
Se il boschetto è la seconda immagine della sequenza, la prima immagine si troverà nella parte superiore del boschetto di bambù.
Altro esempio
777 è un bicchiere di coca cola (k, k, k).
Se 777 è la prima immagine della sequenza, la seconda uscirà dal bicchiere (più o meno violentemente), oppure la seconda immagine verrà immersa sotto o dentro la coca cola
Se il bicchiere di coca cola è in seconda posizione, la prima immagine galleggerà
sopra la coca cola.
C'è poi un
segreto che accomuna le performance straordinarie di tre grandi campioni: Ben Pridmore, Alex Mullen ed Andrea Muzii:
il collegamento dei loci: l'ultima immagine del loco viene proiettata e collegata alla prima del loco successivo, con una qualche logica.Tali campioni utilizzano sistemi differenti ma altamente performanti:
Ben Pridmore il “Ben System”,
Alex Mullen il “Block System”,
Andrea Muzii il “Pao” per le carte ed il “3 Digit System “per i numeri.
In tali sistemi le associazioni sono fatte a velocità supersoniche, e sono un mix tra il metodo della storia ed il link , di tipo fisico o con la tecnica di sostituzione.
Per rafforzare e cementare ulteriormente tali quadri mnemonici costruiti in frazioni di secondo, questi campioni utilizzano anche il “collegamento dei loci”, in modo più o meno sistematico.Alex Mullen applica tale espediente per lo “spoken numbers” (disciplina dove una voce al computer ripete sequenze di numeri alla velocità di una cifra al secondo; tali numeri devono poi essere essere ricostruiti perfettamente in sequenza: al primo errore uno è fuori gioco).
Ben Pridmore e Andrea Muzii utilizzano il collegamento dei loci nella disciplina speed cards e maratatona carte, in maniera più o meno sistematica
Il collegamento dei loci è un accorgimento semplice, ma che amplifica e potenzia l'efficacia di sistemi mnemonici complessi, costruiti con logiche diverse ma accomunati tutti da performance di rilievo.
E' l'ennesima dimostrazione di come in campo mnemonico vadano sempre cercate ed esplorate soluzioni innovative, dove l'approccio sinergico può dischiudere ed amplificare potenzialità che altrimenti rimarrebbero inespresse.
Viva
Edited by Muriel. - 7/3/2020, 17:36