Mi presento..., domande sulle mnemotecniche applicate allo studio

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icon1  view post Posted on 13/2/2015, 14:13     +1   -1

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Buongiorno,

sono Matteo, 42 anni, studente lavoratore di Psicologia, con famiglia e una bambina di 3 anni vivacissima.

Mi interesso di Memoria e Mnemotecniche da circa 30 anni. Credo di aver raccolto il principale materiale italiano e internazionale sull'argomento.

Ho acquistato anche i vostri corsi in quanto mi pare di aver capito che proponete le mnemotecniche con un approccio un po' meno commerciale rispetto alla concorrenza: benefici sì, ma anche difficoltà, impegno, costanza, ecc.

Conosco, più o meno, le principali mnemotecniche, ma il mio rammarico è di non averle mai esercitate. Ora mi farebbe veramente comodo avere la capacità di utilizzarle con efficacia, rapidità, flessibilità, ecc. :cry:

Matteo

Edited by max_memory - 23/2/2015, 19:59
 
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view post Posted on 13/2/2015, 23:25     +1   -1
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Benvenuto e ti ringrazio per aver contribuito economicamente alla vita di questo forum.

CITAZIONE
Mi interesso di Memoria e Mnemotecniche da circa 30 anni. Credo di aver raccolto il principale materiale italiano e internazionale sull'argomento.

Io mi sono interessato alle mnemotecniche per circa una ventina di anni; successivamente ho puntato alle strategie di apprendimento e soprattutto allo sviluppo di nuove abilità mentali. Ho sviluppato l'abilità cognitiva di ricordare migliaia di informazioni disposte in modo lineare, o anche catalogate, in pochi mesi e a tempo perso con sforzi minimi. Sto utilizzando quest'abilità cognitiva per apprendere software, in quanto punto a tecniche di memoria per apprendimenti molto più complessi che coinvolgono la memoria procedurale.
Ho trovato un matrimonio perfetto tra le "tecniche di memoria" è l'informatica per la nuova ricerca di questo forum.

CITAZIONE
in quanto mi pare di aver capito che proponete le mnemotecniche con un approccio un po' meno commerciale rispetto alla concorrenza:
..... ecc.

Il fine principale di questa comunità non è il lucro ma la ricerca.

CITAZIONE
....benefici sì, ma anche difficoltà, impegno, costanza,

questo è il vecchio pensiero, è la vecchia scuola, il vecchio testamento del percorso di apprendimento delle mnemotecniche.
Io ho dimostrato empiricamente che è possibile seguire una strada completamente flessibile per quanto riguarda il tempo e pianeggiante per quanto riguarda gli sforzi.
A differenza dei muscoli che devono essere allenati attraverso uno sforzo volotario, è possibile sviluppare nuove abilità cognitive anche a livello passivo.
Ovviamente c'è chi preferisce il modello classico di apprendimento delle tecniche di memoria, in quanto ha degli schemi didattici molto simili a quelli delle scuole pubbliche (o private).

CITAZIONE
Conosco, più o meno, le principali mnemotecniche, ma il mio rammarico è di non averle mai esercitate.

Beh, è un po come riconoscere che osservare qualcuno mentre guida non significa essere in grado di guidare.

CITAZIONE
Ora mi farebbe veramente comodo avere la capacità di utilizzarle con efficacia, rapidità, flessibilità, ecc. :cry:

Perchè se acquistassi la capacità di utilizzarle con efficacia, rapidità, flessibilità, ecc..., cosa faresti dopo?

Ti auguro una buona permanenza in questo forum e grazie nuovamente per il tuo contributo.
 
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view post Posted on 15/2/2015, 11:26     +1   -1

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Buongiorno Massimiliano,

se parli di informatica il mio interesse aumenta, avendo una specializzazione come programmatore e avendo svolto questa mansione per un paio di anni...

Cosa farei dopo aver migliorato le mie strategie di memorizzazione e apprendimento? Cercherei di supererare gli esami universitari più velocemente e con migliori risultati.

Sono iscritto ad un'Università telematica legalmente riconosciuta. In 9 mesi ho sostenuto 3 esami con un 30 e lode. Mi sono confrontato con un'altra studentessa, anche lei non così giovane, con famiglia, una figlia e lavorando, ma nello stesso periodo è riuscita a sostenere 5 esami con due 30 e un 30 e lode.

Abbiamo circa un appello al mese. E' vero che io ne ho saltati già 2 per motivi professionali e di salute
e lei no, ma il mio 30 e lode mi è costato 4 mesi di preparazione, i suoi solo 1 mese...

Tanto per farti capire la mia situazione, passo delle ore la sera a studiare del materiale che mi affascina (a dire poco) e il giorno dopo, al lavoro, non riesco a recuperare le informazioni lette dovendo aspettare la sera di ritornare ancora sulle dispense studiate...

Mi trovo in un circolo vizioso: se nel poco tempo libero mi dedico a studiare ed esercitarmi a praticare le tecniche di memoria e apprendimento dei tuoi corsi (non ancora aperti, solo acquistati), rallenterei il mio studio universitario...

Ti chiedo qualche suggerimento o strategia a breve termine: esistono? ;)

Colgo l'occasione per fare riferimento ad un sistema di memoria della scuola russa, la School of Phenomenal Memory (Giordano Memorization System), ovvero Pmemory, menzionato in un altro messaggio/post senza risposte.

E' vero che ha un testimonial conosciuto che non sappiamo se è diventato famoso applicando il metodo o se è il metodo ad averlo pagato come testimonial in quanto famoso ed è anche vero che viene acclamato da tanti, ma criticato da molti altri. Certo è, però, che sembra basarsi esclusivamente sulle immagini mentali.

Personalmente, quando rendo cosciente il mio pensiero, lo percepisco come dialogo verbale interiore, ma geni creativi e inventori del calibro di Einstein e Tesla, per citarne alcuni, ribadirono più volte che pensavano per immagini mentali... Si può imparare e modificare la modalità del proprio modo di pensare? Cosa ne pensi?

Ho continuato la conversazione qui (rispondendo alla tua domanda), ma non so se è il posto giusto del forum. Eventualmente sposta il messaggio in una sezione più opportuna.

Grazie a te e buona giornata.

Matteo
 
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view post Posted on 15/2/2015, 14:41     +1   -1
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CITAZIONE
Mi trovo in un circolo vizioso: se nel poco tempo libero mi dedico a studiare ed esercitarmi a praticare le tecniche di memoria e apprendimento dei tuoi corsi (non ancora aperti, solo acquistati), rallenterei il mio studio universitario...

Essendo una persona "mille interessi!" è per questo motivo anche un casinista :D , ho scritto quelle opere per essere apprese a tempo perso. Diciamo che questa è la mia "filosofia" di apprendimento.
Non esistono corsi di memoria full-immersion, non esistono metodi di apprendimento veloce a meno che non si segua una specie di vita monastica per un certo periodo di tempo. Chi afferma il contrario è molto probabilmente un imbroglione, o un illuso e di apprendimento non sa praticamente nulla.


CITAZIONE
Colgo l'occasione per fare riferimento ad un sistema di memoria della scuola russa, la School of Phenomenal Memory (Giordano Memorization System), ovvero Pmemory, menzionato in un altro messaggio/post senza risposte.

Non lo conosco. Se hai qualche info postale potrebbe interessare ad altri.

CITAZIONE
E' vero che ha un testimonial conosciuto che non sappiamo se è diventato famoso applicando il metodo o se è il metodo ad averlo pagato come testimonial in quanto famoso ed è anche vero che viene acclamato da tanti, ma criticato da molti altri. Certo è, però, che sembra basarsi esclusivamente sulle immagini mentali.

Il problema è che quasi tutti i profani dell'arte del ricordare (o tecniche di memoria), "vedono" le mnemotecniche con una conoscenza molto limitata delle proprie capacità cognitive e di come ragiona la propria mente.

CITAZIONE
Ti chiedo qualche suggerimento o strategia a breve termine: esistono? ;)

Dipende per "breve termine" cosa è quanto intendi.

CITAZIONE
Personalmente, quando rendo cosciente il mio pensiero, lo percepisco come dialogo verbale interiore, ma geni creativi e inventori del calibro di Einstein e Tesla, per citarne alcuni, ribadirono più volte che pensavano per immagini mentali... Si può imparare e modificare la modalità del proprio modo di pensare? Cosa ne pensi?

Le persone che hai citato come altre persone definite dalla storia "geni", sono persone che hanno avuto la possibilità di sviluppare e far crescere la loro passione. Sono si dei geni ma hanno dedicato decenni e decenni ai loro studi. Mozart era un genio musicale perchè suo padre era un maestro di musica ed ha insegnato a comporre al figlio che aveva meno quattro anni.
Il genio per essere sviluppato ha bisogno di un contesto ambientale appropriato, risorse economiche e di un tempo appropriato.

Se il tuo metodo di studio è troppo rigido e sotto stress è normale che le tue performance mnemoniche siano ridotte.
Hai confrontato anche i ritmi di vita e le attività quotidiane con la persona che frequenta la tua stessa scuola?

CITAZIONE
Ho continuato la conversazione qui (rispondendo alla tua domanda), ma non so se è il posto giusto del forum. Eventualmente sposta il messaggio in una sezione più opportuna.

Va bene, nessun problema, al massimo viene spostata in un altra sezione.
 
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view post Posted on 16/2/2015, 21:24     +1   -1

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Buongiorno Massimiliano,

per breve termine intendo veloce ed efficace nello stesso tempo.

Più che conoscere approfonditamente le mnemotecniche (non avendole mai seriamente applicate, come dicevo), ho un'infarinatura di quelle principali.

Ad esempio, so che una delle più efficaci (usata anche dai campioni mondiali) è la Tecnica dei Loci.

Supponiamo che io voglia ricordarmi la lista di tutte le cose da fare domani al lavoro. Mi immagino un percorso a me molto familiare (ad esempio, il tragitto per andare al lavoro, appunto) e ad ogni "fermata" o "tappa" di rilievo collego (secondo i criteri delle mnemotecniche) un elemento della mia lista ordinata.

Questo potrebbe anche applicarsi allo studio dei concetti chiave di un esame, la lista della spesa, ecc., ed essere associato pure a posizioni tipiche del percorso mentale che posso fare dal mio ingresso di casa alla mia camera da letto, ecc., tanto per cambiare percorso mentale.

Mi sorgono alcune domande che renderebbero oltre che lenta (per non averla mai esercitata prima), anche inefficace la mnemotecnica.

1) Immaginaimo che ripercorrendo il mio tragitto mentale io usi pochissimi "luoghi", ma molto importanti. In questo caso il numero di elementi memorizzabili della mia lista sarebbe molto ridotto. Se, d'altro canto, entro troppo nel dettaglio: parete di sinistra, porta, quadro, specchio, scrivania, lampada sulla scrivania, cassetto, telefono, ecc., ma nel ripercorrere la sequenza dimentico uno di questi "luoghi" mentali dettagliati o ne modifico l'ordine seguendo una logica diversa (in quanto ho dimenticato quella iniziale), allora mi perderei degli elementi o l'ordine degli stessi... E questo sarebbe un problema.

2) Dimentichiamo (si può dire in un forum sulla memoria :lol: ?) quanto suddetto. Il giorno seguente devo ricordare la nuova lista di cose da fare al lavoro. Se collego i nuovi elementi agli stessi "luoghi" mentali, come faccio a non fare confusione? Due giorni prima potrei aver creato un'associazione per me emotivamente più forte tra lo specchio (luogo) della parete sinistra del mio salotto e la telefonata al Direttore tal dei tali di quella di oggi sempre tra lo stesso specchio e il fax da mandare a Tizio. Nel ripercorrere la "strada" mentale di oggi in certi luoghi potrebbero emergere le associazioni (emotivamente più forti) create in passato e questo determinerebbe delle interferenze nel processo di recupero del ricordo. Se, invece, mi avvalgo ogni volta di un percorso mentale diverso (luoghi), quanti ne dovrei conoscere, se ad ogni lista da ricordare devo cambiarlo?

Questo potrebbe valere anche con le immagini mentali dei casellari di conversione fonetica (numero lettera suono immagine), ecc., riutilizzati per altre associazioni...

Sono un profano, come vedi.

Attendo qualche tua breve considerazione da esperto in materia.

Grazie mille.

Buona giornata.

Matteo
 
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view post Posted on 16/2/2015, 22:18     +1   -1
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CITAZIONE
per breve termine intendo veloce ed efficace nello stesso tempo.

Forse è possibile che un giorno raggiungerò questo livello. Quando ci arriverò ti dirò il percorso che ho fatto :D

Personalmente credo, riferendomi al punto uno e due, che tu perda molte energie mentali e tempo nel pensare alle strutture di memoria, alla teoria delle mnemotecniche.
La confusione è un qualcosa che va affrontato, è un il percorso che incontra il neofita mnemonista quando inizia a giocare con la sua memoria e tutti i meccanismi che entrano in gioco quando si tratta di ricordare con uno sforzo volontario e cosciente.

CITAZIONE
Nel ripercorrere la "strada" mentale di oggi in certi luoghi potrebbero emergere le associazioni (emotivamente più forti) create in passato e questo determinerebbe delle interferenze nel processo di recupero del ricordo.

Il nostro cervello è abbastanza intelligente da capire la differenza, soprattutto se il ricordo ha particolari distanze temporali. Ad esempio, se oggi memorizzi una lista della spesa: 10 prodotti distribuiti per 10 loci e dopo una mezz'ora, un ora o più, provi a memorizzare altri 10 prodotti con gli stessi loci, può succedere di confondersi. Ma se invece gli altri 10 prodotti li provi a memorizzare nella stessa struttura precedente, il giorno successivo (ossia, dopo averci dormito sopra), solitamente la "stagionatura del ricordo" riusciamo a distinguerla con facilità.
I ricordi di oggi sono il presente, domani saranno passato. Farli sopravvivere quando l'inconscio li sta mandando nel dimenticatoio, è compito della coscienza (i ripassi).
Se c'è confusione significa che non si è raggiunti una certa padronanza nel gestire i ricordi visivi e soprattutto nel ricostruire una memoria visiva. C'è da considerare che nella società la memoria visiva è utilizzata a livello passivo e siamo abituati a ragionare per parole e concetti. E' normale incasinarsi quando non si ha confidenza con la propria memoria visiva. E' talmente scoraggiante che la frustrazione che si prova non viene nemmeno avvertita a livello cosciente.
Tutti alla fine ritornano al modello di ragionamento semantico-concettuale per ricordare, basato sulla ripetizione verbale.

CITAZIONE
Attendo qualche tua breve considerazione da esperto in materia.

Mah, sinceramente non so se merito il titolo di "esperto".
 
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view post Posted on 17/2/2015, 17:10     +1   -1

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Sei sicuramente "esperto": lo stai dimostrando in teoria e lo hai fatto anche in pratica! ;)

Scusa se continuo qui, ma non saprei in quale sezione del forum potrei spostare opportunamente questa conversazione.

Eliminando il fattore "confusione", tra lo schedario mentale per conversione fonetica e la tecnica dei loci, quast'ultima è sicuramente più efficace.

Nano, nanna, nonno, nonna, ecc., sono tutte immagini mentali differenti, ma rappresentanti, per conversione fonetico-numerica, lo stesso numero, ovvero lo stesso luogo mentale della mia sequenza. Il problema sta nel consolidare un'immagine fissa, stabile e costante per poterci ancorare (ma soprattutto recuperare), poi, per associazione quello che voglio ricordare.

Nella Tecnica dei Loci si fa, invece, riferimento a dei luoghi mentali (in sequenza) già consolidati. Ho, però, un problema (molto comune, considerati i post delle altre sezioni del forum che ho letto finora): per memorizzare il materiale di un esame mi servirebbero centinaia se non migliaia di sequenze di loci già consolidate, ma non mi sembra di disporre di un percorso mentale con così tante tappe... Come si può fare?

Non potendo allungare il percorso (o almeno in tempi brevi), si potrebbero ridurre le parole chiave dei concetti da memorizzare (che rimarrebbero, tuttavia, molte). In questo caso mi domando da quali criteri bisognerebbe farsi guidare. Quando cerco di schematizzare il materiale da studiare con delle mappe concettuali o uso poche parole chiave e mi perdo molti dettagli (che potrebbero essere importanti per il docente) o ne uso molte e mi servono capacità di memorizzazione più elevate.

Ho letto di alcuni che fissano, in media (dipende dalla materia e dall'argomento), 3 parole chiave a pagina, ad esempio. Esistono testi o dispense per la preparazione di alcuni esami che consistono in 200-300 o anche 500-600-700 pagine... Facendo qualche conto, di quanti loci dovrei disporre?

Scusami per tutte le mie domande. Ero un brillantissimo studente di scuola superiore che usava esclusivamente la ripetizione, ma adesso le mie circostanze sono cambiate e sto mettendo in discussione il mio metodo di studio che richiederebbe una mente più giovane, più tempo, meno stress lavorativo e familiare, ecc. Altrimenti non sarei qui :D

Ti ringrazio.

Buona giornata.

Matteo
 
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view post Posted on 17/2/2015, 21:21     +1   -1
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Il problema sta nel consolidare un'immagine fissa, stabile e costante per poterci ancorare (ma soprattutto recuperare), poi, per associazione quello che voglio ricordare

Questo è il fondamento di una tecnica di memoria basata su ricordi a lungo termine creati "ad hoc".

CITAZIONE
per memorizzare il materiale di un esame mi servirebbero centinaia se non migliaia di sequenze di loci già consolidate, ma non mi sembra di disporre di un percorso mentale con così tante tappe... Come si può fare?

Si costruisce una tecnica di memoria su misura per l'argomento da studiare e si cerca di rispettare i tempi di ripasso sia per il consolidamento della tecnica, sia per le informazioni da ricordare per l'esame (ad esempio).
Purtroppo questa cosa viene vista come un qualcosa che porta via tempo mentre invece è una polizza assicurativa nel caso di blocchi emotivi inconsci, o l'averlo "sulla punta della lingua".
Quasi tutti sono convinti che le "tecniche di memoria" sia per apprenderle, che per metterle in pratica portino via tempo. La verità è che i "profani mnemologici" :D , usare la memoria visiva è un qualcosa di molto faticoso e impegnativo. "Se impiego 10 minuti per memorizzare venti parole, a che mi serve usare le tecniche di memoria nello studio?"
Questo è, diciamo, il pensiero comune che emerge in tutti quelli che hanno intrapreso la via del pensare in un altro modo per ricordare. Una percezione della realtà diversa e valutata in base a scarse conoscenze di come funziona la propria di memoria.


CITAZIONE
Ho letto di alcuni che fissano, in media (dipende dalla materia e dall'argomento), 3 parole chiave a pagina, ad esempio. Esistono testi o dispense per la preparazione di alcuni esami che consistono in 200-300 o anche 500-600-700 pagine... Facendo qualche conto, di quanti loci dovrei disporre?

Questo metodo lo utilizzavo in passato e ne ero anche sostenitore. Con tre parole chiave per pagina siamo proprio al massimo delle ristrettezza ma sono comunque dei punti fissi di partenza da cui si può risalire all'argomento, poi ovviamente la catena associativa che si segue è quella che si è costruito nel ripasso, nel tentativo di ripetere un qualcosa come un pappagallo e con un tipo di ragionamento che magari è anche un po indigesto.
Per quanto riguarda "quanti loci" più se ne ha meglio è. Se poi si è in grado di utilizzare un altro metodo memorizzazione delle informazioni allora ne possono bastare anche un centinaio, indipendentemente dal numero di pagine.

CITAZIONE
Scusami per tutte le mie domande. Ero un brillantissimo studente di scuola superiore che usava esclusivamente la ripetizione, ma adesso le mie circostanze sono cambiate e sto mettendo in discussione il mio metodo di studio che richiederebbe una mente più giovane, più tempo, meno stress lavorativo e familiare, ecc. Altrimenti non sarei qui

I più giovani puntano al riempire e svuotare non all'apprendere la sostanza.
Il modo di pensare di un quarantenne è diverso dal modo di pensare di un ventenne, personalmente non credo che il metodo leggi, ripeti, riassunti, mappe, ecc.., vada bene. Poi se nella tua vita non hai mai smesso di studiare e sei andato avanti sempre con lo stesso metodo di vent'anni fa, o più, allora sarà ancora più complicato adottare metodi di studio alternativi, sarebbe come chiedere a te stesso di tagliarti una mano. :D :D :D

CITAZIONE
Ti ringrazio

Prego è un piacere!
 
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view post Posted on 18/2/2015, 14:22     +1   -1

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I loci sono informazioni semantiche consolidate nella nostra memoria a lungo termine e, inoltre, anche con un ordine sequenziale.

Associare "emotivamente" a queste informazioni quello che vogliamo ricordare è l'unico metodo per accedere alla memoria a lungo termine senza passare dalla ripetizione (sfiancante, specie se il materiale da ricordare è tanto).

Inoltre, esiste una curva dell'oblio e i ripassi cadenzati sono fondamentali.

Detto questo non ritengo le mnemotecniche e la loro applicazione (riassunta nei principi sopra esposti) una perdita di tempo, anzi, il contrario! ;)

Il mio problema è l'assoluta mancanza di flessibilità, prontezza, elasticità e velocità nella generazione di immagini mentali e nel loro uso. :cry:

Sono il primo a mettere in discussione il mio vecchio metodo di studio: la ripetizione. Mi piace, tuttavia, capire le cose. Quindi prima comprendere (e su questo non ho mai avuto problemi), poi ricordare. Non amo nemmeno le mappe concettuali che sto realizzando come "supporto" allo studio portandomi via molto tempo.

Come una mappa concettuale, ritengo che ogni libro o dispensa oggetto di esame universitario nel 90% dei casi sia organizzata in: macroargomenti, sottoargomenti (eventualmente di più livelli) e alla fine nelle parole chiave che racchiudono le nozioni incluse nel sottoargomento di ultimo livello. Il classico schema ad albero.

Non disponendo di molti loci, l'unica alternativa che conosco (talvolta da me usata) consiste nella concatenazione lineare (cronologica) di elementi per associazione. Non la trovo, tuttavia, efficace per l'intero materiale in quanto una domanda potrebbe vertere sull'elencare i macroargomenti, oppure i sotto argomenti di un macroargomento a caso, oppure tutte le nozioni di uno o più sottoargomenti di ultimo livello... Nel recuperare queste informazioni memorizzate secondo una storiella sequenziale, quanto tempo ci vorrebbe?

Mi trovo in questa situazione a 9 giorni da un esame :D

Non sono certo qui a chiederti la soluzione, ma, se possibile, ad indicarmi la strada (secondo la tua esperienza) più breve ed efficace per indirizzarmi alla mia soluzione (quali capitoli delle tue opere, sezioni o post del forum, ad esempio)... Menzioni metodi di studio che hai abbandonato... Quali alternative stai utilizzando, più efficacemente, ora?

Grazie mille.

Buona giornata.

Matteo
 
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view post Posted on 20/2/2015, 01:25     +1   -1
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I loci sono informazioni semantiche consolidate nella nostra memoria a lungo termine e, inoltre, anche con un ordine sequenziale.

I loci sono memorie visive mentre le memorie semantiche si riferiscono al linguaggio scritto e a tutto ciò che può essere descrito con le parole sia mentalmente che verbalmente. I due tipi di memoria si trovano in posizioni diverse nel cervello, le immagini a destra e le parole a sinistra (per i mancini l'opposto),
Per questo motivo quasi tutti hanno difficoltà ad utilizzare le mnemotecniche e quasi tutti si scoraggiano e ritornano al vecchio metodo "verbale" perchè siamo abituati a studiare praticamente sempre in audio-mono. :D

CITAZIONE
Associare "emotivamente" a queste informazioni quello che vogliamo ricordare è l'unico metodo per accedere alla memoria a lungo termine senza passare dalla ripetizione (sfiancante, specie se il materiale da ricordare è tanto).

Dai troppa importanza all'aspetto tecnico delle mnemotecniche. Per accedere alla memoria a lungo termine è sufficiente che giri la testa a destra guardi per due o tre secondi quello che hai davanti agli occhi, poi giri la testa a sinistra e provi a ricordare cosa vedevi quando avevi girata la testa a destra. :D Tutto quello che ricordi bene è "memoria a lungo termine" . Anche le tue scarpe e i tuoi abiti sono "memoria a lungo termine", anche il tuo mouse, il monitor, tutto quello che vedi intorno e che ignori è "memoria a lungo termine". Il tuo nome è cognome è memoria a lungo termine. L'abilità di salire e scendere le scale è memoria a lungo termine (qui siamo al livello più potente della memoria a lungo termine, ossia la memoria procedurale). Ogni ricordo etichettato "memoria a lungo termine" può essere utilizzato per memorizzare, il metodo che ho elaborato cerca di sfruttare memorie a lungo termine come associazioni. Questo per ridurre il consumo di energie mentali quando entra in gioco la creatività.

CITAZIONE
Menzioni metodi di studio che hai abbandonato... Quali alternative stai utilizzando, più efficacemente, ora?

Sono andato all'università il millennio scorso :D, frequentavo scienze politiche, indirizzo politico amministrativo, vecchio ordinamento, ma non lo terminata perché dovevo lavorare. Ho provato a lavorare e a studiare ma non possedevo le conoscenze che possiedo ora, quindi ho optato per lavoro (il posto fisso, martellato da parenti, ecc..), fidanzata, ecc.
Il metodo di studio che utilizzavo in passato era, leggere, riassunti, ripetere, schemi, mappe. Conoscevo le tecniche di memoria ma non le applicavo e molto probabilmente non le ritenevo adeguate per studiare ad esempio: Istituzioni di diritto pubblico, un mattone di più di mille pagine. Ero arrivato a piantare dei chiodini da muro a muro per legarci del filo da lenza sottilissimo, poi piegavo un foglio A4 in più parti e ricavavo dei bigliettini dove scrivevo delle note, o delle parole chiave e successivamente le appendevo al filo di lenza, la mia camera era più di quattro metri di lunghezza e in questo modo avevo una visione più ampia. Ho utilizzato anche questo metodo per apprendere visual basic.
Avevo il computer già allora con la connessione ad internet ma il web era completamente differente da ora. Non avevo accesso alla ricchezza di informazioni di questi ultimi 10 anni.
Non credo che esista un metodo per aumentare le proprie performance mnemoniche in modo soddisfacente in tempi brevi, ne tanto meno credo che un metodo di studio full-immersion possa essere una strategia vincente, o di salvataggio in extremis. Anzi credo che più mettiamo sotto sforzo il cervello in attività intellettuali e meno lo facciamo riposare, più sarà soggetto a "collassi mnemonici".

Il mio metodo di studio attuale è basato sul metodo dell'ascolto e sull'utilizzo delle mnemotecniche. Tutto quello che apprendo è sempre propedeutico a qualcos'altro che devo ancora imparare. Leggo un libro al mese da gennaio 2013, prima lo registro e poi lo riascolto almeno un paio di volte. Credo che il metodo dell'ascolto sia una delle migliori strategie di studio che si possono applicare perché grazie a questo metodo è possibile ridurre di parecchio gli sforzi che sono richiesti durante la lettura.
Purtroppo anche questo metodo terrorizza la maggior parte degli studenti :D , o peggio viene visto come un qualcosa che porta via moltissimo tempo mentre invece è tutto il contrario.

Se mi iscrivessi all'università per gioco (magari una facoltà dove non è necessario frequentare), sicuramente adotterei lo stesso metodo che utilizzo ora, perché è il più sicuro ed efficacie visto che sono in grado di quantificare il tempo e spalmare energie, sforzi e tempo, per portare a termine qualcosa in base ai miei limiti e alle mie routine quotidiane. Ciò non significa che potrei impiegare tempi inferiori rispetto ad altri studenti (dovrei verificarlo), ma sicuramente la sicurezza di avere il controllo e la consapevolezza di come raggiungere determinati ricordi a livello cosciente per ripeterli come un pappagallo, o scriverli in un testo, è notevolmente maggiore.
Comunque ho un personale piano di studi senza un limite preciso.
CITAZIONE
Mi trovo in questa situazione a 9 giorni da un esame :D

Meglio affrontare un esame tranquilli e rilassati anche con una preparazione che appare inadeguata, che affrontare un esame studiando sino a qualche secondo prima di dare l'esame.
Quello di cui sono sicuro e che: più siamo calmi e rilassati, più la coscienza riuscirà ad ottenere risposte dall'inconscio; un inconscio libero dal dover gestire biotecnologicamente emotività e stress fisico-mentale somatizzato.
 
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view post Posted on 21/2/2015, 20:53     +1   -1
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Questo post è interessante, proporrei di spostarlo (nella sezione "un esperto risponde"?) . Qui difficilmente viene notato, io l'ho trovato veramente per caso.
CITAZIONE
I loci sono informazioni semantiche consolidate nella nostra memoria a lungo termine e, inoltre, anche con un ordine sequenziale.

Associare "emotivamente" a queste informazioni quello che vogliamo ricordare è l'unico metodo per accedere alla memoria a lungo termine senza passare dalla ripetizione (sfiancante, specie se il materiale da ricordare è tanto).

Inoltre, esiste una curva dell'oblio e i ripassi cadenzati sono fondamentali.

Detto questo non ritengo le mnemotecniche e la loro applicazione (riassunta nei principi sopra esposti) una perdita di tempo, anzi, il contrario! ;)

Il mio problema è l'assoluta mancanza di flessibilità, prontezza, elasticità e velocità nella generazione di immagini mentali e nel loro uso. :cry:

Onestamente non sono del tutto d'accordo. Secondo me generare immagini mentali può essere stancante, può portare vià un po' di tempo (ma comunque un'inezia in confronto allo studio classico) ma trovo che possano essere molto (ma molto) flessibili.

Riguardo alla mancanza di loci è un problema comune è l'ho incontrato anche io. Non ho capito esattamente come Max gestisca il problema (magari potrebbe cogliere l'occasione per spiegarcelo), però io lo risolvo scrivendo l'elenco dei loci. In genere utilizzo uno schedario a incrocio tra colori e argomenti (ma va bene anche quello fonetico comunque o immagino pure i loci) e lo scrivo, visualizzando l'immagine per ogni loco (in quello fonetico l'immagine è già pronta ;) ), poi inizio a memorizzare, associando le informazioni ai vari loci.
Ora, la questione delle parole chiave secondo me va bene giusto per chi è alle prime armi, ma quello che devi fare è di riassumere il paragrafo non con una parola, ma con un'immagine (anzi una scenetta diciamo). Visto che un'immagine dice più di mille parole ecco che hai abbastanza parole chiave per riassumere il paragrafo XD.
In questo modo solitamente memorizzo anche lo schedario, ma a mio parere non è poi così importante impararlo a memoria, quello che è importante e accorgersi se si è saltato qualcosa durante la ripetizione mentale (perché appunto la ripetizione ci vuole sempre, ma ripetere le immagini mentalmente non prende molto tempo)
Comunque applausi a chi riesce a preparare esami nei ritagli di tempo. Sinceramente quando devo preparare un esame ho bisogno di dedicarmi solo a quello, in realtà non tanto per una questione di tempo quanto di concentrazione.
 
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Tulving e altri hanno teorizzato che la memoria a lungo termine si divide in implicita o procedurale (automatismi, ecc.) ed esplicita o dichiarativa. Quest'ultima suddivisa, a sua volta, in semantica (conoscenze generali e dei fatti) ed episodica (episodi personali che, ricollezionandosi, formano la memoria autobiografica). Non mi pare di aver mai letto che la memoria semantica fosse collegata ad un solo canale sensoriale. Io ritengo che l'immagine mentale (vista più volte nei libri o in TV) della Statua della Libertà (anche senza verbalizzarne il nome) sia una traccia mnestica di tipo semantico, essendo una conoscenza generale e non collegata ad una mia esperienza dato che non sono mai stato a New York ed è ben consolidata nella mia memoria, ma potrei sbagliarmi.

Capisco che la codifica di infomazioni visive, uditive, olfattive, ecc., segue vie cerebrali diverse, ma Penfield, nei suoi esperimenti di elettrostimolazione del lobo temporale, ha dimostrato di riuscire ad evocare memorie visive, uditive, olfattive, ecc., stimolando semplicemente quel lobo e non tutta la corteccia cerebrale. Quindi la codifica avviene per aree specifiche relative ai canali sensoriali dell'informazione, ma il consolidamento della traccia mnestica (ricordo) coinvolge il cervello in maniera più globale. Anche qui potrei sbagliarmi.

Se mi giro a destra e, dopo qualche secondo, a sinistra e menziono ciò che ricordo di aver visto non starei verbalizzando dei ricordi della memoria a lungo termine, ma di quella a breve termine, ovvero la memoria di lavoro teorizzata da Baddley. E' vero che mediamente abbiamo uno span di 7 + o - 2 items, per cifre e parole. In questo modo riusciamo a comporre un numero di telefono che abbiamo letto o ci è stato dettato qualche secondo prima, ma a distanza di ore e senza ripetizioni non lo ricorderemmo di certo. Anche nel caso della memoria visiva, però, anche se con uno span più elevato, senza ripetizioni e/o associazioni, a distanza di ore non credo che ricorderemmo così tanto: mi sbaglio?

Vorrei capire e confrontarmi e sono qui per questo.

Non vorrei, inoltre, essere stato frainteso, ma quando ho scritto
CITAZIONE
Il mio problema è l'assoluta mancanza di flessibilità, prontezza, elasticità e velocità nella generazione di immagini mentali e nel loro uso.

intendevo dire che a me manca, non nel funzionamento delle immagini mentali in sé che, anzi, è sicuramente veloce, efficace e flessibile.

Mi chiedo: se dovessi insegnare a un bambino (mia figlia, ad esempio) un dizionario visuale con cui rappresentare, attraverso immagini mentali, non solo i sostantivi, ma anche gli aggettivi, verbi, funtori, ecc., in parole povere consolidare un'immagine per ogni parola conosciuta (anche per "perché", "astrazione", ecc.), ne risulterebbe un adulto capace di ricordare qualsiasi testo letto o udito parola per parola senza troppi sforzi?

Vi ringrazio per tutti i vostri commenti.

Edited by teo2600 - 22/2/2015, 19:36
 
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view post Posted on 22/2/2015, 23:06     +1   -1
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Mi chiedo: se dovessi insegnare a un bambino (mia figlia, ad esempio) un dizionario visuale con cui rappresentare, attraverso immagini mentali, non solo i sostantivi, ma anche gli aggettivi, verbi, funtori, ecc., in parole povere consolidare un'immagine per ogni parola conosciuta (anche per "perché", "astrazione", ecc.), ne risulterebbe un adulto capace di ricordare qualsiasi testo letto o udito parola per parola senza troppi sforzi?

Secondo me il termine "dizionario visuale" è fuorviante, in quanto sembra sottintendere una rigida corrispondenza biunivoca di concetto e immagine. Anzi, leggendo tutto il discorso direi più precisamente tra concetto semantico e immagine visiva.

Dico fuorviante, in primo luogo perché il concetto non deve necessariamente essere semantico. Il sostantivo, l'aggettivo e il verbo, non sono altro che mezzi, utili a esprimere concetti che tuttavia esistono già, al di fuori della concretizzazione di questi nel linguaggio usuale. Sicuramente la lingua ci aiuta nel definirli meglio così come nel ragionamento, ma non è essa stessa il concetto.
L'obiettivo non è quindi quello di creare immagini rappresentanti parole, bensì quello di creare immagini rappresentanti concetti. Se ti forzi a passare attraverso lo stretto imbuto della semantica (le classiche 3 parole chiave per pagina) ridurrai notevolmente l'efficacia della visualizzazione mentale.
Questo è uno dei punti in cui ci distacchiamo dai mnemonisti "da competizione": con tutto il rispetto per chi è in grado di memorizzare un mazzo di carte in 30 secondi, quella di ricordare i concetti resta pur sempre un'abilità diversa, e non è detto che l'essere abili in una implichi l'esserlo anche nell'altra.

Inoltre anche parlare di immagine visiva è sbagliato: l'immagine mentale è qualcosa di più complesso. Così come i nostri sogni non si riducono semplicemente a una sequenza di immagini e suoni ma coinvolgono anche i nostri pensieri e le nostre emozioni, allo stesso modo le immagini mentali sono un qualcosa di più strutturato rispetto alla semplice immagine visiva.

Credo che tu stia fraintendendo il metodo: non devi pensare alla visualizzazione mentale come ad una lavatrice, che quando ci si butta dentro una pagina scritta questa ne risputa fuori un'immagine visiva ad essa equivalente (magari in aggiunta secondo un preciso codice di conversione). In questo modo le immagini diverrebbero troppo complesse per essere ricordate con sufficiente dettaglio, e sarebbe inutile sperare di poter confidare nei prodigi della memoria visiva (che secondo me è per certi versi sopravvalutata)

Dettò ciò, personalmente non sono minimamente in grado di rispondere alla tua domanda. Ma se devo azzardare una risposta basata sulla mia esperienza personale, allora sono un po' scettico. Le mnemotecniche sono si utili, danno ottimi risultati, ma non puoi pretendere che ti trasformino in un computer umano. Per di più eliminerei anche "senza sforzo" perché personalmente trovo più faticoso studiare con le mnemotecniche che senza.

Aggiungo che procederei con lo spostamento del topic nella sezione "un esperto risponde" con un titolo generico del tipo "domande sulle mnemotecniche applicate allo studio"
 
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view post Posted on 23/2/2015, 01:41     +1   -1
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Imparare a ricordare

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Non ho capito esattamente come Max gestisca il problema

Tarsio non meriti nemmeno la sufficienza in mnemonologia applicata. :D :D :D
Dovresti leggere meglio il metodo dei colori dall'inizio alla fino al raggiungimento della risposta.
Quando ho pubblicato il training per la gara del Pi greco quello che mi serviva l'ho costruito mentalmente e perchè sapevo che la mia super tecnica era ormai collaudata. :D

CITAZIONE
Comunque applausi a chi riesce a preparare esami nei ritagli di tempo. Sinceramente quando devo preparare un esame ho bisogno di dedicarmi solo a quello, in realtà non tanto per una questione di tempo quanto di concentrazione.

Studiare nei ritagli di tempo potrebbe essere possibile solo con esami facili e dove non ci sono nozioni tecniche da comprendere, poi ovviamente questo non vale per i geni che non conosco.

CITAZIONE
Io ritengo che l'immagine mentale (vista più volte nei libri o in TV) della Statua della Libertà (anche senza verbalizzarne il nome) sia una traccia mnestica di tipo semantico, essendo una conoscenza generale e non collegata ad una mia esperienza dato che non sono mai stato a New York ed è ben consolidata nella mia memoria, ma potrei sbagliarmi.

La memoria semantica e la memoria visiva sono due memorie localizzate in due punti del cervello differenti, questo cosa è stata confermata empiricamente con la PET, quella macchina che permette a scienziati e medici di osservare le parti attive di un cervello cosciente e consapevole mentre, ad esempio, esegue un calcolo, si gratta la schiena con la mano destra, oppure nel tentativo di creare un immagine mentale.

CITAZIONE
dato che non sono mai stato a New York

Non credo che questo sia rilevante, il fatto che fisicamente tu non ci sia stato ha poca importanza.

CITAZIONE
Quindi la codifica avviene per aree specifiche relative ai canali sensoriali dell'informazione, ma il consolidamento della traccia mnestica (ricordo) coinvolge il cervello in maniera più globale.

Può essere che ci siano delle copie di backup da qualche altra parte del cervello che non possono essere viste dalla PET. E da dopo gli anni 90, che il modo di vedere il cervello, la mente, i neuroni, l'io, ecc... è cambiato in modo impressionante.


CITAZIONE
Se mi giro a destra e, dopo qualche secondo, a sinistra e menziono ciò che ricordo di aver visto non starei verbalizzando dei ricordi della memoria a lungo termine, ma di quella a breve termine, ovvero la memoria di lavoro teorizzata da Baddley. E' vero che mediamente abbiamo uno span di 7 + o - 2 items, per cifre e parole. In questo modo riusciamo a comporre un numero di telefono che abbiamo letto o ci è stato dettato qualche secondo prima, ma a distanza di ore e senza ripetizioni non lo ricorderemmo di certo. Anche nel caso della memoria visiva, però, anche se con uno span più elevato, senza ripetizioni e/o associazioni, a distanza di ore non credo che ricorderemmo così tanto: mi sbaglio?

Credo che il tuo rapporto con la memoria sia troppo sinistro :D :D :D , o meglio, troppo logico e alla ricerca schemi precisi da seguire. Sarai sicuramente una persona molto informata su queste cose ma da come scrivi io non vedo nulla, a parte il ragionamento e il cercare di combinare informazioni visive con quelle semantiche utilizzando la logica, mentre invece è necessario partire sempre da un immagine per poi risalire alla semantica da qualche parte.

CITAZIONE
Mi chiedo: se dovessi insegnare a un bambino (mia figlia, ad esempio) un dizionario visuale con cui rappresentare, attraverso immagini mentali, non solo i sostantivi, ma anche gli aggettivi, verbi, funtori, ecc., in parole povere consolidare un'immagine per ogni parola conosciuta (anche per "perché", "astrazione", ecc.), ne risulterebbe un adulto capace di ricordare qualsiasi testo letto o udito parola per parola senza troppi sforzi?

Se possedesse, o se avesse sviluppato l'abilità cognitiva di "cucire" ricordi semantici e ricordi visivi senza l'intervento della coscienza, probabilmente si. Alla fine si tratta solo di sviluppare una sinestesia artificiale e automatizzarla come se fosse una routine quotidiana.
Roba da fantapsiconeuroscienza :D

Cocludendo: gli adulti sono senza speranze mentre i bambini sino all'adolescenza, possono sviluppare l'abitudine a utilizzare molto di più la memoria visiva. Mi sembra di aver letto o sentito che la memoria visiva occupa un abbondantissima percentuale del nostro cavolfiore che abbiamo in testa. :D Oltre l'ottanta per cento delle nostre memorie sono visive.
Abbiamo il pane, abbiamo la bocca per masticarlo e lo stomaco per digerirlo ma non sappiamo come muovere le mascelle per masticare. O le muoviamo troppo, ma troppo lentamente. :D


CITAZIONE
Aggiungo che procederei con lo spostamento del topic nella sezione "un esperto risponde" con un titolo generico del tipo "domande sulle mnemotecniche applicate allo studio"

Ricevuto!
 
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view post Posted on 27/2/2015, 19:07     +1   -1

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Scusate, non ho dimenticato la conversazione che mi appassiona.

Dovevo dedicarmi all'esame scritto sostenuto oggi.

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Questo è uno dei punti in cui ci distacchiamo dai mnemonisti "da competizione": con tutto il rispetto per chi è in grado di memorizzare un mazzo di carte in 30 secondi, quella di ricordare i concetti resta pur sempre un'abilità diversa, e non è detto che l'essere abili in una implichi l'esserlo anche nell'altra.

Chi mi fornisce una definizione di concetto?

Per me anche l'immagine di un cavallo, rappresentativa di tutti i cavalli esistenti, rappresenta il concetto, sotto forma di immagine mentale, di "cavallo". Ma mi pare di capire che questo è un contenuto semantico (sbaglio?) secondo la tua spiegazione...

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Comunque applausi a chi riesce a preparare esami nei ritagli di tempo. Sinceramente quando devo preparare un esame ho bisogno di dedicarmi solo a quello, in realtà non tanto per una questione di tempo quanto di concentrazione.

Studiare nei ritagli di tempo potrebbe essere possibile solo con esami facili e dove non ci sono nozioni tecniche da comprendere, poi ovviamente questo non vale per i geni che non conosco.

Ti ringrazio per gli applausi. Preparare un esame nel tempo libero con lavoro e una famiglia con figlia di 3 anni vivacissima, ovvero solo la sera quando dorme ormai stanco dopo una giornata stressante di lavoro (raggiungere e mantenere la concentrazione diventa quasi un'illusione) , ti assicuro che è un'impresa...

CITAZIONE
mentre invece è necessario partire sempre da un immagine per poi risalire alla semantica da qualche parte.

Sono qui per capire come...

CITAZIONE
Cocludendo: gli adulti sono senza speranze mentre i bambini sino all'adolescenza, possono sviluppare l'abitudine a utilizzare molto di più la memoria visiva. Mi sembra di aver letto o sentito che la memoria visiva occupa un abbondantissima percentuale del nostro cavolfiore che abbiamo in testa. :D Oltre l'ottanta per cento delle nostre memorie sono visive.
Abbiamo il pane, abbiamo la bocca per masticarlo e lo stomaco per digerirlo ma non sappiamo come muovere le mascelle per masticare. O le muoviamo troppo, ma troppo lentamente. :D

Scusa, ma non avendo molto tempo a disposizione ho accantonato i tuoi corsi senza averli nemmeno letti. Immagino che si basino sulla soluzione a questo problema...

Se usiamo così poco la nostra memoria visiva, come facciamo ad avere un 80% di memorie visive? La usiamo molto involontariamente e troppo poco, invece, volontariamente?
 
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